"Nico Di Angelo fermati!" Percy inciampò su un sasso e imprecò in greco antico, ricominciando subito a correre a perdifiato.

"Fatti mangiare da un'ostrica Jackson! Lasciami in pace!"

"Mai! Nico ho capito, se mi dai tempo di spiegare!" Finalmente lo raggiunse e gli prese il polso.

"Tu non hai capito niente! Torna da Annabeth! Dai tuoi amici! Dalla tua vita perfetta!" Urlò il figlio di Ade

"La mia vita non è perfetta! Non senza di te.. Non c'è più nessuna Annabeth.. Non c'è più nessun amico in grado di aiutarmi.. Non c'è più nessuna vita.. Senza di te.." Il figlio del dio del mare strinse a se il quattordicenne sbalordito.

"Percy.. Tu non sei.."

"Non sono cosa?! Non sono gay?! È questo che vuoi dire? Bene! ALLORA POPOLO DEL CAMPO MEZZOSANGUE, IO, PERCY JACKSON SONO GAY! AVETE SENTITO? AMO NICO DI ANGELO, FIGLIO DI ADE! CAPITO GENTE?"

Da una capanna vicina si sentì una voce: "Non ce ne frega niente Jackson! Noi qui, semidei normali, vorremmo dormire. SENNÒ TI TRAFIGGO CON LA MIA LANCIA! SONO STATA CHIARA?!" Clarisse. Ovviamente.

Nico fece una cosa del tutto inaspettata, sorrise.

"Sei un'idiota Jackson"

"No, sono innamorato di un figlio degli inferi.. Qualche effetto collaterale ci sarà.."

"Ma non ci siamo nemmeno baciati!" Disse ridendo

"Provvediamo subito!" Detto questo si fiondò sulle labbra sottili del più piccolo. Erano entrambi felici, innamorati e pazzi. Totalmente pazzi dato che osarono un'altra volta sfidare Clarisse La Rue.

"CLARISSE CI SIAMO MESSI INSIEME! NON VUOI VENIRE A FARCI LE CONGRATULAZIONI?" Urlò Percy

"JACKSON!"