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Percabeth

Annabeth e Percy hanno una bellissima figlia di un anno e mezzo, si chiama Zoe. Anche se sono molto giovani la amano molto, ma forse sono loro che non si amano più..

Percy tornò a casa dal lavoro, faceva l'allenatore di nuoto e, secondo il proprietario della piscina avrebbe potuto partecipare alle prossime olimpiadi.
Zoe gli corse incontro, inciampando varie volte. Ogni giorno assomigliava di più ad Annabeth, con i ricci biondi e gli occhi trasparenti come il vetro.
-Ei ciao!- Percy la sollevò da terra e se la mise a cavalcioni sulle spalle.
-Papà!- biascicò lei
-Ciao Percy..- disse frettolosamente Annabeth mentre attraversava il salotto di fretta e furia con delle scartoffie in una mano e il telefono nell'altra.
-No!.. Deve essere blu! Il soffitto.. Senti ne parliamo domani, ora ho da fare.. Si, cia.. ciao Paul, ciao-
Annabeth si buttò su una poltrona inspirando a fondo e facendosi aria con i fogli che teneva in mano
-Se continua così avrò un'esaurimento prima dei quarant'anni- commentò sbottonandosi la camicetta sgualcita
-Mamma!- disse Zoe ridendo
Annabeth sorrise e la sfilò dalle braccia di Percy senza prestargli troppe attenzioni.
-Cosa farei senza di te? Dai, adesso andiamo a dormire che è tardi..- disse avviandosi verso la camera della bambina.
Percy, un po' scioccato e un po' basito, andò a farsi una doccia.
-Si!.. Paul, te l'ho detto!... Non posso domani! Devo andare a prendere mia figlia a scuola... Nonee, il soffitto deve essere blu! B L U! Va bene, ci risentiamo domani.. si cia, ciao..-
-Chi è questo Paul?- chiese Percy entrando in cucina
-Cos.. Ah un mio collega.. Com'è andata oggi?-
-E com'è questo Paul? Alto, brutto, grasso, magro, brufoloso..?-
-Percy-
-Cosa?-
-Sei veramente geloso?-
-Ho ragione per esserlo?-
Annabeth sospirò, si alzò stancamente dal tavolo e abbracciò Percy.
-Ho sonno- disse soltanto -Mi porti a letto?-
Percy la prese da sotto le gambe e la adagiò sul letto.
Le infilò il pigiama lasciandole qualche piccolo bacio sul collo.
Si infilò a letto pure lui e la strinse a se.
-Mi ami ancora?- chiese cauto
Ma non gli arrivò nessuna risposta, solo il suono del suo respiro lento e regolare.
-Beh, io ti amo. Nonostante tutto..-
Spense la luce e si mise a dormire

**

La sera dopo Percy tornò a casa più tardi, Annabeth era già a letto, sveglia, ad aspettare che tornasse.
-Percy!- sibilò per non svegliare Zoe -Dove diavolo sei stato?-
Percy si girò. Aveva un sorriso idiota sulla faccia, le guance arrossate e segni di rossetto sul collo.
-Annabeth!- disse facendo qualche passo e inciampando sul tavolino.
Annabeth lo rialzò mentre lui si contorceva dalle risate e si lasciava scappare qualche gemito.
-Ma quanto hai bevuto?-
-Non abbastanza per dimenticarmi di te-
Il cuore della ragazza si fermò, lo adagiò delicatamente sul divano e gli si sedette affianco.
-Perchè ti volevi dimenticare di me?- chiese dolcemente
-Perchè i..io odio amarti. Odio amare una donna non sapendo se mi ricambia ancora, che non mi guarda nemmeno. Lo sai Annabeth che l'unica cosa che ci tiene legati è nostra figlia?-
-Ma che dici..- tentò di levargli la camicia sporca di alcool, ma lui prese le sue mani e la guardò.
-Annabeth mi ami?-
-Certo Percy! Ma che domande fai! Adesso ti levi la camicia così la lavo?-
Percy ubbidì, si tolse la camicia mostrando il suo fisico scolpito dal nuoto e quando le loro mani si sfiorarono Annabeth sentì una scarica elettrica scenderle la schiena.
Non la sentiva da tanto..
-Dai adesso vai a letto..- disse stanca
Percy si alzò e sparì dietro la porta.
Annabeth lo raggiunse una mezz'oretta dopo.
Quando si mise a letto sentì qualcosa che la trascinava a se.
Si girò verso Percy che si avventò subito sulle sue labbra, poi sulla mandibola, poi il collo finché lei non lo allontanò.
-Smettila Percy.. Dai ora dormi..-
Percy si mise seduto di scatto e accese la luce.
-Sei seria An? Preferisci dormire che fare sesso con me?-
-Percy ma tu sai che vuol dire lavorare dalle 8 di mattina alle 8 di sera con solo mezz'ora di pausa? E oltre questo fare pure la madre?!-
-Annabeth anch'io ho un lavoro e magari non starò appresso a Zoe come te ma anch'io mi occupo di lei. E nonostante ciò io ho ancora voglia di te, abbiamo poco meno di trent'anni e ci comportiamo come una coppia cinquantenne che sta ancora insieme solo per fare bella figura!- sbottò lui singhiozzando a tratti
-Percy non fare sesso non vuol dire non amarsi più o altro, ma solamente che è un periodo un po' così..-
-Beh io non voglio che la mia vita con te sia un "periodo un po' così"- si alzò dal letto e frugò nella tasca dei pantaloni. Ne estrasse una lettera e una scatolina cubica, le lasciò sul letto, prese il cuscino e uscì dalla stanza.
Annabeth aprì la lettera con mani tremanti.

A te, di cui non avrò mai abbastanza.
Alla mia migliore amica, fidanzata e, spero che mi dirai di si, a mia moglie
Vuoi sposarmi Sapientona?

Annabeth tastò il letto alla ricerca della scatola, la aprì.
Dentro c'era un anello d'argento con una pietra grigia sopra.
Dai suoi occhi, del medesimo colore della pietra, ormai scendevano lacrime a frotte, si portò una mano alla bocca e si infilò l'anello, mise la lettera e la scatolina vuota sul comodino e corse in salotto.
Percy era steso sul divano a pancia in su, russava già ed un po' di bavetta gli fuoriusciva dalla bocca aperta.
Annabeth si fiondò su di lui facendolo sobbalzare.
-Si! Si! Ti amo! Ti amo Testa d'Alghe! Ti amo-
Annabeth cercava le sue labbra freneticamente, come se le mancasse l'ossigeno. E Percy non la fece attendere un solo minuto di più.
Le afferrò il viso e la baciò, non si baciavano così da quella che sembrava un'eternità.
Percy aveva ribaltato la situazione, Annabeth era sotto di lui, ancora attaccata alle sue labbra che erano diventate ormai rosse, le gambe strette al suo bacino.
Annabeth gli strappò, letteralmente, la maglia di dosso, godendosi la vista sul suo fisico scolpito e facendo vagare le sue mani su di esso.
-Non ti dovrei lasciar andare in piscina, chissà quante ragazze ti guardano..-
-E io vorrei che Paul fosse licenziato, a ognuno la sua croce-
Annabeth scoppiò a ridere e riprese a baciarlo.
Quando entrambi rimasero senza vestiti lui rimase a guardarla, senza fare niente, facendola arrossire.
-Percy non è mica la prima volta che mi vedi nuda..- disse balbettando
-No, ma sei sempre più bella..- si abbassò su di lei, e riprese a baciarla, lasciando segni viola sul suo corpo. Mentre lei si contorceva dal piacere sotto di lui respirando il suo nome, affondando le unghie nella sua schiena. -Percy..- ansimò Annabeth baciandolo dolcemente sulle labbra -Ti amo-
-E io ho sonno. Mi porti a letto tesoro?- rispose lui sorridendo e imitando la sua voce

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