Percabeth
Oggi Percy ha un'importante gara di nuoto, e lui ed Annabeth si stavano dirigendo verso la piscina.
-Nervoso?- chiese lei
-No, sono nervoso quando devo combattere mostri e sono solo, quando ho un compito, quando devo mangiare cibo non azzurro..-
-Stai scherzando vero?-
-È così triste il cibo non blu..- disse giocando con l'acqua della sua bottiglietta
Annabeth sospirando parcheggiò l'auto grigia che le aveva regalato il padre.
-Andiamo Testa d'Alghe- disse incamminandosi per il vialetto
-Quando la smetterai di chiamarmi così?- chiese prendendole la mano
-Quando diventerai intelligente- rispose ridendo
Lui mise un finto broncio.
-Dai Perce, hai 19 anni!- rispose sbuffando
Lui non disse niente e continuò a tenere il "broncio".
Alla fine Annabeth cedette e gli diede un bacio, e "magicamente" tornò a sorridere.
Entrarono nell'enorme piscina.
Dentro c'erano solo i giudici e l'avversario con una ragazza poco più grande di Percy e Annabeth.
L'avversario di Percy era alto e muscoloso, aveva all'incirca 30 anni e i lineamenti spigolosi del suo viso ricordavano molto lo spaventapasseri per eccellenza, Ottaviano.
Solo che costui aveva i capelli neri come gli occhi, avevano un sorriso cattivo sul volto e un luccichio sadico negli occhi.
Quando vide i 2 ragazzi si avvicinò spavaldo.
-E tu saresti il mio avversario? Cavolo, mi avevano detto che avrei gareggiato con uno bravo!- disse sogghignando
-L'abito non fa il monaco, ora se volete scusarci..- disse Annabeth
-E tu biondina, che ci fai qui? Dopo che avrò vinto, ti va di andare a bere qualcosa?-
-Ho altri impegni per dopo- prese per mano il ragazzo intento a guardare male l'altro
Quando furono abbastanza lontani Percy si ricordò il nome dell'uomo spregevole.
-Archer.. Archer Cross! Ecco come si chiama quel bastardo!- disse serrando i pugni
-Sta calmo Percy, ora va e distruggilo!- disse spingendolo in acqua
Percy non ebbe il tempo di contestare che il giudice più anziano si alzò.
-Ai blocchi di partenza. Tra 5 minuti la gara inizierà-
Quando entrambi furono in posizione aspettarono con ansia il suono della trombetta.
Quando Percy entrò in acqua, si sentì finalmente a casa. Cominciò a nuotare così velocemente che ebbe paura di destare qualche sospetto, così un paio di volte cacciò la testa fuori per "prendere aria".
Quando toccò il bordo della vasca e si tolse gli occhialini vide per prima cosa l'espressione allibita dei giudici, poi si girò e vide che Cross era ancora a fondo piscina.
Quando anche Archer riemerse con volto furente indicò subito Percy con fare accusatorio.
-Ha barato! È impossibile che un essere umano sia così veloce! Ci ha messo 5 secondi netti!-
-In realtà sono 7.9- precisò il figlio di Poseidone
-Non m'importa! Hai barato!-
-Signor Cross..- iniziò il giudice
-No! Non intendo sentir ragioni! Dato che sei così tanto bravo a nuotare vediamo se sei bravo anche nell'apnea!- sbraitò lanciandogli gli occhialini
Percy si dovette trattenere per non scoppiare a ridere.
-Okay, se proprio ci tieni- s'infilò gli occhialini e si tuffò
Al suono della trombetta i 2 s'immersero.
1 minuto.
2 minuti.
3 minuti.
4 minuti.
5 minuti.
5 e mezzo.
Il viso di Cross era rosso per la rabbia e viola per la mancanza di ossigeno, mentre Percy era disteso sul fondo piscina e guardava l'acqua come se fosse cielo.
Alla fine Cross non ce la fece più e risalì.
Annabeth dovette tuffarsi per far notare a Percy che aveva vinto.
Una volta usciti dalla piscina si trovarono davanti l'ultima persona che si sarebbero mai immaginati di trovare.
-Padre?- chiese Percy allibito
-Sei stato bravo Perseus, sono fiero di te- gli porse una busta azzurra e evaporò nell'aria
Percy aprì la busta e ci trovò un pupazzetto della Sirenetta con sopra attaccata la sua faccia.
-NON È DIVERTENTE PAPÀ!-
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