"Ti odio!"
"Vaffanculo!"

Queste erano le ultime parole che si dissero Frank e Hazel quel pomeriggio piovoso di novembre.
Hazel aveva sbattuto la porta di casa dietro le sue spalle, correndo sotto la pioggia.
Frank si era seduto sul divano e si era preso la testa fra le sue enormi mani.
Era stata una lunga e accesa lite, durava da più di due ore, quando Hazel uscì da quella porta.
La notte la passarono entrambi a piangere, piangere per l'amore che avevano perduto.
Hazel era andata a casa di Nico e Will, suo fratello aveva passato tutta la notte accanto a lei asciugando le sue lacrime.
Frank aveva dormito sul cuscino di Hazel respirando il profumo dei suoi capelli, l'unica cosa che sapeva ancora di lei in quella che adesso, sembrava un enorme casa vuota. Senza di lei.
I giorni, le settimane e i mesi passarono. Hazel non usava il cellulare da allora, e quella calda sera di maggio lo riaccese dopo tanto tempo.
Quasi subito le arrivarono un'infinità di messaggi, la maggior parte da un solo mittente: Frank.

Lesse i messaggi della prima settimana di assenza.

Frank: Hazel mi manchi.
27 novembre ore 9.42

Frank: Scusami, non ti avrei dovuto dire quelle cose. Io non le penso
28 novembre ore 17.03

Frank: Ti amo
29 novembre ore 04.22

Frank: Le tue cose sono ancora qui, con il tuo profumo impresso come un marchio. Come lo sei tu nel mio cuore
30 novembre ore 18.26

Frank: Oggi inizia dicembre, il tuo mese preferito. E questo Natale probabilmente non lo passeremo insieme
1 dicembre ore 8.33

Frank: Perchè non sei qui?
2 dicembre ore 20.56

Frank: Fa freddo, ma non m'importa, niente è più potente del gelo del mio cuore
3 dicembre ore 5.44

Lesse tutti i messaggi, e la mattina seguente tornò a quella porta. Bussò per un po' finché un ragazzo non le aprì.
Era sicuramente Frank, solito fisico palestrato, stessi capelli neri e.. Stessi occhi. Ma senza quella scintilla di felicità che aveva sempre.
-Hazel..- mormorò
Lei gli buttò le braccia al collo e nascose la testa nell'incavo del collo. Lui la alzò da terra e chiuse la porta con un calcio. Baciò tutte le parti del corpo che riusciva a raggiungere, fino a quando non le prese il viso incorniciato dai ricci d'oro e la baciò con passione.
-Oh dei del cielo, non mi ricordavo che ci si potesse sentire così bene- disse Frank accarezzandole la schiena.
-Ti amo Frank- rispose strofinando la guancia sulla sua.
-Non te ne andare più- sussurrò il ragazzo
Lei annuì e lasciò che le lacrime scorressero sul suo viso.