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Connor aprì gli occhi cercando di mettere a fuoco la vista
Software stabile ⏫
Ricaricó gli ultimi dati e si guardò intorno.
Si trovava nel distretto di polizia dove lavorava, e a quella vista quasi credeva che tutto fosse stato solo un errore del proprio sistema
Ma il suo sistema non poteva avere errori
<come ti senti, Connor?>
Il tenente Anderson era di fianco a lui e lo guardava nascondendo la preoccupazione che provava.
Hank non sembrava mostrare molto affetto nei confronti di Connor, ma ne provava molto.
Era come un figlio per lui.
Connor ci rimase leggermente male non trovando la dolce e timida ragazza che si era preoccupato di lui quando era stato ferito
<l'abbiamo preso?>
Furono solo queste le parole che uscirono dalle sue labbra robotiche.
Hank gli rivolse un sorriso vittorioso
<l'abbiamo preso, Connor... E questo è solo merito tuo>
Gli diede una pacca sulla spalla non troppo forte
<quella ragazza si è preoccupata tanto per te visto che il colpo lo aveva sparato lei>
Connor sgranó gli occhi incredulo
<ma è impossibile! L'avevo di fianco e... E...>
<è stata veloce>
Taglió corto Hank
<è bene addestrata quella là... Bisogna tenerla d'occhio>
E si sedette sulla sua scrivania osservando i vari casi di Devianti
L'androide si alzó e si sedette anche lui nella propria scrivania.
Tutto era in ordine
Dai fogli ai post it sulla scrivania
Insomma... Era tutto troppo in ordine.
Il piano da lavoro di Hank invece era abbastanza disordinato
Gli venne da ridere ripensando a quel giorno, quando aveva ordinato la scrivania del suo tenente e quest'ultimo non riusciva a trovare più nulla.
Quel giorno Connor imparò tante nuove parolacce e imprecazioni a lui non più sconosciute
Era un'altra giornata piovosa a Detroit.
Ormai Connor era abituato a quel tempo poco piacevole.
La porta principale si aprì rivelando una ragazza fradicia per colpa della pioggia, con uno zaino sulle spalle
<Allora T/n? I tuoi capolavori si sono bagnati?>
Gavin si avvicinò alla salvatrice di Connor.
Lei sospirò scocciata
<Gavin... Ho del lavoro da fare!>
Lui le si avvicinò ancora facendo scivolare lo zaino dalle sue spalle,si stava avvicinando troppo per i gusti dell'androide
Software instabile ⏫
T/n gli tiro uno schiaffo e tutti gli agenti di girarono nella sua direzione
<Non toccarmi mai più, verme>
E senza guardare gli altri, si sedette alla sua postazione, tirò fuori dallo zaino il blocco del giorno prima ed una matita continuando a disegnare.
Hank fischió
<quel figlio di puttana se lo meritava proprio! Forse quella ragazza mi piace un po' di più di ieri>
Non lo stava più ascoltando.
Il suo sguardo era fisso su T/n
Scannerizzó il suo status di salute in caso Gavin l'avesse ferita in qualche modo.
Indossava un maglioncino bianco e dei jeans con delle scarpe bianche.
Era davvero carina a detta dell'androide.
Software instabile ⏫⏫
Ma la sua priorità era la missione e non si poteva fermare ogni volta ad osservare T/n.
La ragazza alzó lo sguardo dal suo lavoro e incatenó lo sguardo con quello di Connor.
<Connor!! Non fare il morto e vieni ad aiutarmi con le indagini!>
La voce di Hank lo svegliò da quella trance e subito inizió ad ascoltare gli ordini del tenente
<scusate>
Davanti a loro c'era T/n
<state guardando il caso Spielberg?>
domandò con un sorriso amichevole.
Era una ragazza innocente e dolce.
Una che non avrebbe fatto mai del male a qualcuno...
Apparte a Gavin, lui è un caso apparte!
Hank alzó lo sguardo dai fascicoli e la guardò intensamente
<esatto... Ne sai qualcosa?>
Annuì e si sedette davanti alla loro scrivania
<Ho disegnato tutta la casa del signor Spielberg... Posso darvi una mano ad indagare, so molte più cose di questo branco di maiali>
Roteó gli occhi
<Gavin è un gran farfallone>
Disse Connor e T/n gli sorrise
<sei simpatico, Connor>
<La ringrazio, signorina T/c>
Hank fece dei finti colpi di tosse per attirare la loro attenzione
<se vi date una mossa, andiamo ora>
I due annuirono e si precipitarono nella macchina del tenente Anderson
T/n e Connor sedevano ai posti dei passeggeri mentre il tenente guidava verso l'appartamento a pochi isolati da loro
Connor chiuse gli occhi
Amanda lo stava chiamando
In pochi secondi si ritrovò nel giardino zen, la donna lo aspettava mentre potava con estrema calma le rose rosso fuoco
<Buongiorno Amanda, lieto di vederla>
<Buongiorno a te Connor>
Amanda posó le tenaglie da guardino sul tavolo bianco immacolato
<Le va di fare una passeggiata mattutina?>
Chiese Connor porgendole il braccio
La donna annuì, lo prese sotto braccio e si incamminarono tra le stradine del giardino curato meticolosamente
<come procede la missione, Connor?>
<Dobbiamo ancora trovare degli immessi logici ma siamo a buon punto con tutte le indagini>
Amanda si limitò ad annuire facendo un cenno leggero con il capo
<e quella ragazza nuova? È brava?>
Chiese senza far trapelare alcuna emozione nel tono della voce
<abbastanza>
Avrebbe voluto dire di più ma... Non poteva.
Non doveva.
<bene... Puoi andare... Ricordati che la missione è la principale cosa importante che si deve svolgere.
È la tua priorità>
<non la deluderò>
Connor chiuse gli occhi e con la mente tornó nella macchina di Hank
Sopra la sua spalla, T/n stava dormendo
<non muoverti, Connor>
Lo ammonì il tenente
<Ha dormito poco, si nota dagli occhi stanchi.e a noi manca ancora un bel po' prima di arrivare>
Rimase immobile è la guardò con dolcezza.
Dopo un quarto d'ora, erano davanti al palazzo con il piano da indagare, bruciato
Uscirono tutti e tre dalla macchina e Con inizió a vedere tutti i particolari del suo viso e del suo corpo.
No.
La missione era la proprietà e bisognava rispettarla.
Erano le regole.
Ma le regole sono nate per essere infrante
Eeee... Ciao a tutti spaghetti cioccolatosi! Eh già... Sono quasi le tre e mezza della notte!
Ringrazio tutte le persone che mi hanno votato e commentato nella scorsa storia! Siete fantastici!
Detto questo,io vi mando un abbraccio forte e un bacio grande! ciao!
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