Cerco le chiavi dentro la borsa ed apro la porta della casa che io e mio marito abbiamo comperato di recente.
Immediatamente, mia figlia Olivia si precipita verso di me.
- Mamma! - esclama, sorridendo spensierata e saltandomi in braccio. Io la stringo a me, schioccandole un sonoro bacio sulla guancia prima di poggiarla a terra. Dopotutto, ha già sei anni, e non è più così leggera come un tempo.
- Sai, oggi la maestra di inglese mi ha dato 10 per il tema che ho fatto ieri, e l'ha letto davanti a tutta la classe! Ha detto che non ho fatto errori! - mi comunica, orgogliosa.
Io le sorrido, gli occhi che si illuminano, e mi chino per scompigliarle i capelli. - Tu farai grandi cose quando crescerai - le mormoro, non riuscendo a distogliere lo sguardo dai suoi capelli corvini e dai suoi splendidi e limpidi occhi azzurri.
- Bentornata, splendore! - sento dire da una voce dietro di me. Mi volto, raggiante, trovandomi di fronte a mio marito Peeta, che tiene in braccio il nostro secondogenito di appena cinque mesi, Clint. I capelli del piccolo sono di un biondo chiarissimo, e le iridi sono un incrocio tra il verde ed il marrone. È stupendo anche lui.
Vedere le creature che ho generato mi riempie il cuore di una gioia incontenibile.
- Com'è andato il lavoro? - mi chiede il giovane ventiseienne che ho sposato sette anni fa e che conosco da un decennio, oramai.
- Magnificamente. Mi hanno dato una promozione - lo informo, dando un bacio sulla guancia al piccino che tiene fra le braccia.
- Perfetto. Quindi non dovremmo avere problemi a rispettare il contratto d'affitto - mi chiede, sedendosi. Io mi accomodo accanto a lui, indicando ad Olivia di venire a poggiarsi sopra le mie ginocchia.
Scuoto la testa per rispondere alla domanda postami da Peeta e lascio correre lo sguardo sulle prelibatezze poggiate sul tavolo: ho fatto davvero una fantastica scelta a decidere di accasarmi con un ottimo cuoco con cui passare il resto della vita.
- Mmh, che profumino! - esclamo, annusando avidamente i vari cibi che si trovano proprio davanti a me.
- Modestamente - ride Peeta, allungandosi per prendere un vasetto di omogeneizzati con cui sfamare Clint, che ha già iniziato ad agitarsi da un po' di tempo.
Io imbocco Olivia, nonostante sia grande abbastanza per mangiare da sola. In questi momenti, però, ho voglia di dimostrare l'infinito amore che provo per queste tre persone che mi illuminano costantemente la giornata.
Chi avrebbe mai pensato che un'outsider come me si sarebbe ritrovata con la fede al dito ed una vita totalmente sotto controllo alla giovane età di venticinque anni? Di certo, non le persone che mi hanno sempre conosciuta come una ribelle nata, insofferente a qualsiasi tipo di regola.
Sospiro, tornando ad osservare quella che adesso è la mia famiglia. Il passato è passato, e non ha senso rivangarlo. Bisogna solo pensare al futuro, adesso, e per me è rappresentato da questo meravigioso trio di persone che mi circonda. - Ti amo - dice all'improvviso Peeta. - Ti amo anch'io - rispondo.

A/N: Ed ecco la seconda flashfiction, stavolta sulla Cleeta! Spero vivamente che i personaggi di Ava, Olivia e Clint vi siano piaciuti. Grazie mille per leggere e votare. A presto! Baci! *-* :* <3