Capitolo 7- Lind.L.Tailor
Una tazza di tè, accompagnata da una porzione di soufflé al cioccolato.
Light seduto davanti a me, sta bevendo un caffè.
<<Light, sicuro di non volerne neanche un pezzo? É buonissimo.>>
Lui guarda me, poi il dessert.
<<No grazie, non mi piacciono i dolci.>>
Te l'ho chiesto proprio perché sapevo che avresti rifiutato.
Sorrido e mi porto un cucchiaino alla bocca, gustandomi il cioccolato fondente.
Il cibo non si divide con nessuno.
<<Ti sei sporcata.>>
Non lo ascolto, troppo presa dall'assaporare il mio dolce.
Finché non sento lui pulirmi la guancia con un fazzoletto.
<<Sembri una bambina.>>
Aggiunge, continuando a guardarmi.
Arrossisco, quasi mi pare di vedere qualcuno girarsi e commentare quanto siamo carini come coppia.
Voglio sprofondare.
Con la coda dell'occhio però, noto una ragazza che alla scena digrigna i denti.
Dev'essere la tua immaginazione.
<<Allora, com'é andata oggi?>>
<<Bene dato che non ho fatto niente.>>
Scuote la testa e con nonchalance posa la tazzina sul piatto.
<<Non sei loquace come tuo solito, non é da te.>>
Non do peso alla sue parole, né al fastidio che provo nel momento stesso che arriva ad adottare un tono così confidenziale.
Mi preoccupo solo di nascondere il polso con la manica del giubbotto.
<<Devo andare in bagno.>>
Non aspetto una sua risposta e mi alzo, bruscamente.
Lo sento seguirmi con lo sguardo.
Chiudo la porta e mi rifletto nello specchio appeso alla parete.
Non mi soffermo troppo sul mio viso e apro il rubinetto.
Fa male.
Scopro il braccio e tocco piano i lividi, l'uno dopo l'altro.
É la conseguenza per non essere scesa a compromessi.
E questo purtroppo é solo l'inizio.
Lascio che l'acqua fredda scorra lungo la pelle.
Prendo della carta e tampono i graffi, accanto.
Ti rimarrà il segno.
Non posso farmi scoprire da Light.
Perché?
Non voglio causargli problemi.
Non credevo ti preoccupassi per lui.
Non é questo il punto.
Se mai dovesse rendersi consapevole che per lui sono un ostacolo, non esiterebbe ad eliminarmi.
Se avesse voluto lo avrebbe già fatto.
Probabilmente pensa che io abbia qualche legame particolare o che possa essergli utile.
Meglio così, devo lasciargli credere quello che vuole credere.
Mi do una rinfrescata e ritorno al tavolo, non prima d' aver indossato il più credibile dei sorrisi.
Insisto per pagare la mia parte, ma lui, gentiluomo qual'é, me lo impedisce.
Non sopporto vedere come si immedesima nella sua parte.
Anche tu stai fingendo.
É diverso: io lo faccio per sopravvivere, lui per fare del male.
Io non colgo questa differenza.
É la motivazione ad esserlo.
Si, ma alle persone non importa.
Quelli che si vedono, alla fine, sono i fatti.
Ignoro me stessa e mi accodo a Light.
In pochi minuti siamo davanti casa sua, ci accoglie sua sorella e scambiati i dovuti saluti, percorro le scale che portano alla "mia" camera.
Mi stendo sul letto e immergo il volto nel cuscino.
Socchiudo leggermente gli occhi e focalizzo la mia attenzione sui passi che sento nella stanza accanto.
Quella di Light.
Mi alzo in punto di piedi e poggio l'orecchio alla parete.
Sei un' ingenua se pensi veramente di ottenere qualcosa così.
Percepisco dei bisbigli, ma non riesco a distinguere le parole.
Light.
Un presentimento si insinua nella mia mente.
E guidata da questo mi affretto a prendere il telecomando.
Accendo la televisione.
Un uomo dinanzi una scrivania, le mani congiunte.
Un cartellino con su scritto il suo presunto nome.
Lind.L.Tailor
Maledizione, non mi aspettavo arrivasse così presto.
Devo aver perso la cognizione del tempo.
Alzo il volume.
<<Chi vi parla é l'unica persona capace di mobilitare la polizia di tutto il mondo.
Il mio nome é Lind.L.Tailor, conosciuto come L.>>
Quasi posso prevedere il sussulto di Light, che, a pochi metri da me, é incentrato sulla medesima cosa.
<<Ci troviamo di fronte una serie di omicidi di pregiudicati.
Ciò rappresenta un crimine senza precedenti che non sarà assolutamente tollerato, pertanto giuro che ne catturerò l'autore, colui che viene comunemente soprannominato Kira.>>
Mimo il suo discorso, conoscendo a memoria ogni singolo dettaglio.
Pensare che Kira é proprio qui, accanto a me.
Un brivido sopraggiunge alla mia stessa consapevolezza.
Se volessi potresti andare da lui e opporti a quello che starà per fare.
Se lo facessi manderei in rovina il piano di L.
<<Kira, a grandi linee posso immaginare cosa ti passi per la testa per agire in questo modo.>>
Non credo proprio.
<<Ma sappi che quello che stai facendo é malvagio.>>
É come se vedessi Light, le sue pupille dilatarsi, il suo tono alterarsi.
Anche se non qui davanti a me, conosco già la sua reazione.
E mentalmente conto i secondi che mi separano dagli avvenimenti a seguire.
Non arriva niente.
Né alcun commento.
Solo silenzio.
Sicuramente sapendo che l'avresti potuto sentire si é trattenuto.
Una goccia di sudore traccia il confine della mia guancia.
Fisso attentamente il criminale che si sta facendo passare per L.
Si sta prolungando più di quello che mi ricordassi.
Poi però, si ferma.
Un attacco cardiaco.
La testa poggiata sul tavolo, i capelli sparsi su di esso.
É morto 10 secondi di ritardo rispetto alle tue previsioni.
Devo essermi sbagliata, magari ero semplicemente confusa.
Fin ad adesso sei sempre stata sicura delle tue convinzioni.
Sono solo 10 secondi, cosa vuoi che sia?
Sono tanti se si tratta di vita e di morte.
Il detenuto é trascinato via da due agenti.
Nessuna risata.
Ancora silenzio.
Appare il logo di L.
<<Incredibile. Ho voluto provare proprio per sicurezza ma non avrei mai pensato ad una cosa simile.>>
La voce robotica riecheggia nella stanza.
L.
Il vero e ineguagliabile L.
<<Kira, tu sei in grado di uccidere distanza.
Non ci avrei mai creduto se non avessi visto con i miei occhi.
Ascoltami bene: se sei stato veramente tu ad uccidere Lind.L.Tailor, sappi che la sua esecuzione era prevista per oggi.>>
Mi trattengo dall'esultare in questo preciso istante.
Ma da che parte stai?
Questa é in assoluto una delle mie parti preferite, non avrei mai creduto di poter assistere personalmente.
Prendi tutto come un gioco.
<<La polizia aveva mantenuto la televisione e i giornali completamente all'oscuro, da ciò che vedo neanche tu eri a conoscenza della sua esistenza. Ma io esisto davvero, forza prova ad uccidermi.>>
Spengo.
Cosa stai facendo?
Esco dalla mia stanza.
E mi dirigo verso Light.
Busso.
Una, due, tre volte.
<<Che c'é?>>
Respiro corto, voce alterata.
Non rispondo ed entro.
Il Death Note non é dove dovrebbe essere.
Alla televisione, un programma riguardante le star del Giappone.
<<L ha già finito di parlare?>>
Si irrigidisce, ma si comporta come se non fosse successo nulla.
<<Si, é riuscito a mostrare l' esistenza di Kira come persona reale.>>
Non pronuncia la frase come avrebbe voluto, fingendo una falsa apatia.
<<Ah capisco, peccato.>>
Si gira, l'espressione da fintamente indifferente a confusa.
Preoccupata quasi.
Siamo a qualche centimetro l'uno dall' altra.
<<Light, sai ho mentito quando ho detto quello che pensavo su Kira.>>
Sorrido.
Abbasso il tono di voce e do spazio ad un unico sussurro.
<<Mi diverte.>>
I suoi occhi sono ora spalancati.
E prima che possa dire qualsiasi cosa, scoppio in una fragorosa risata.
<<Scherzavo! Dovevi vederti, a momenti ti prendeva un infarto!>>
<<Non devi scherzare su queste cose.>>
É rigido, di un'autorevolezza trasparente.
<<Alice, vado di sotto, appena puoi raggiungimi.>>
Annuisco e continuo a sorridere.
Appena esce, ritorno ad una stanca compostezza.
Aspetto che scenda le scale.
<<Ehi tu, anche se non ti vedo, lo so che ci sei.
Ho fatto quel commento solo per te, gradirei, dato il rischio che ho corso,che mi degnassi della tua presenza.>>
Guardo la busta della merendina buttata nel cestino e indicandola, aggiungo:
<<Vedo che ti é piaciuta, Ryuk.>>
Metto un foglio e una penna sopra il letto.
Poco dopo, qualcuno comincia a scrivere.
Leggo.
Umana, come mi conosci?
Ed ecco finalmente che Ryuk ci degna della sua presenza ;).
Tra poco comparirà anche L!
E ci saranno anche taaanti omicidi.
Grazie per seguire, leggere, votare e commentare la mia storia<3!
Alla prossima domenica, patate<3~.
Io: adesso vado a mangiare la pizza~
Ryuk : ci sono anche le mele?
Io: no,Ryuk,no.
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