Capitolo 4- supposizioni
Sono stesa su un letto.
Avvolta da una coperta soffice, di colore verde.
Sbatto le palpebre consecutivamente, non curandomi di essere delicata.
Stringo le labbra, reprimendo un dolore che riemerge silenzioso.
Che mal di testa.
Afferro un lembo di lenzuolo.
Sento il tessuto far contatto con la mia pelle.
Questa comincia a pizzicare.
Piano, il formicolio si aggrava e si espande a tutto il corpo.
Brucia.
Le dita si muovono, irrequiete.
Il petto perde il ritmo rassicurante del battito cardiaco.
E la mia mente registra ogni minimo dettaglio.
Rimango consapevole, in uno stato di coscienza che mi costringe a non fare niente se non provare dolore.
Intrappolata in quella che avrei definito una stanza accogliente.
Non percepisco il calore di un altra mano, che era sempre stata stretta alla mia.
Tanto sono immersa nelle mie stesse fiamme.
Né le carezze, così come le parole sussurrate all' orecchio.
Sono chiusa in un corpo su cui non ho controllo.
<<Andrà tutto bene.>>
Andrà tutto bene.
<<Tra pochi minuti ti sentirai meglio.>>
Tra pochi minuti ti sentirai meglio.
<<La medicina dovrebbe fare effetto.>>
La medicina dovrebbe fare effetto.
Lo hai sentito?
Si.
Passerà.
Cosa?
Il dolore.
<<Guardate! Sta veramente facendo effetto!>>
Distinguo la voce e sposto lo sguardo verso una ragazzina.
Sayu.
<<Che sollievo! Light, avevo paura che la tua amica non si riprendesse.>>
Stavolta, non ho bisogno di muovermi per capire che a rispondere é la madre di Light.
Sono a casa di Light Yagami.
Cos' é successo?
Come non ricordi?
Ho la memoria confusa, so solo dell' incidente, l'ospedale e...
Light.
Era venuto a trovarmi.
Perché?
Voleva vedere come stavo.
E ?
Mi ha chiesto il nome.
<<Mamma, Sayu, potreste lasciare me ed Alice da soli per un momento? Grazie.>>
Alice?
É questo il tuo nome?
Madre e figlia annuiscono e mi ritrovo da sola con lui.
Ancora non mi sono voltata a guardarlo.
E nel momento in cui mi giro, mi accorgo che i suoi occhi erano rimasti fissi sulla mia figura.
<<L'ho inventato affinché non avessero sospetti.>>
<<Perché proprio Alice?>>
<<Sei entrata nella mia vita, inconsapevole di te stessa e dell' ambiente a te circostante...>>
Quasi del tutto corretto.
<<Come Alice nel Paese delle Meraviglie?>>
<<Mi leggi nel pensiero.>>
Sorrido.
Se solo sapessi che ti conosco meglio di quanto tu creda.
<<Light?>>
<<Si?>>
<<Perché mi hai portata qui?>>
I miei modi apparentemente calmi sono traditi dai pensieri, che sovrastandosi l'un l'altro, mi impediscono di arrivare ad una rielaborazione oggettiva.
E mai avrei immaginato che mi sarei potuta rispecchiare nel ragazzo accanto.
Sospira, porta una mano ai capelli e abbassa per un attimo la testa.
Si muove in gesti casuali, ma con una scrupolosità sospetta.
Come se stesse seguendo un copione.
<<Alice, non potevo lasciarti lì.>>
I suoi occhi s' inumidiscono e la sua voce trema.
Ed ecco che inizia la recita.
Quanto vorrei che non fosse così.
Vedo che siamo d' accordo.
Purtroppo a questo punto é evidente.
Chissà fin dove sarà disposto a spingersi.
Dietro di lui noto una foto alla parete, incorniciata da un filo argento.
Sono lui e la sorella, abbracciati.
La mia attenzione ritorna su di lui, che riprende a parlare.
Fino a dove, eh Light?
<<Ti hanno dato un veleno, fortunatamente non sono riusciti a iniettarlo completamente.
Siamo intervenuti subito, prima che si propagasse in tutto il corpo.>>
Veleno?
Sembra che qualcuno voglia farti fuori,"Alice".
<<Intervenuti? Chi?>>
<<Dati gli avvenimenti accaduti, ho dovuto trasportati in un altro ospedale: ho optato per quello più vicino.
Dopo il tuo ricovero ti ho portata a casa mia, non eri ancora cosciente, mi sono limitato a starti vicino e a darti le medicine che ti occorrevano.>>
Prima l' incidente e poi questo.
La situazione sta prendendo una piega che non mi piace.
<<Penso tu abbia avuto modo di constatarlo, Alice: non sei al sicuro.>>
<<Che fine hanno fatto il medico e la sua infermiera?>>
Annalise.
Non riesco a non pensare a lei.
Che cade, tenendosi la mano al petto.
Light aggrotta le sopracciglia, non aspettandosi una domanda così diretta.
Ma cambia subito espressione, sostituendola con una di falso dispiacere.
Sei veramente un attore.
Mi chiedo se le emozioni che interpreti tu sia in grado di provarle.
<<Lei ha avuto un arresto cardiaco, lui si é suicidato subito dopo la sua morte.
Avevano compiuto rispettivamente 3 e 6 omicidi negli ultimi 3 anni, abusando del ruolo che ricoprivano a livello sociale.
Si diceva che fossero complici e amanti.>>
Lo ascolto e un'idea si insinua nella mia mente.
E se fosse stato tutto un suo piano?
In che senso?
Non aveva prove certe del fatto che fossero criminali, né avrebbe avuto modo di dimostrarlo.
In questo modo, non solo ha confermato i suoi dubbi, ma ha fatto passare Kira per un eroe salvando la vita di una ragazzina innocente, guadagnandosi il favore di tutta quella gente abusata dai potenti.
Ti ha usato come pedina quindi.
Se fosse così, si.
Ti sei definita innocente?
É così che appaio agli occhi degli altri.
Tu e Kira non siete così diversi.
<<....Per questo penso sarebbe opportuno se tu rimanessi qui.>>
Lo guardo, persa com'ero nelle mie supposizioni, non ho che recepito questo.
<<Si, ehm grazie,Light.>>
Non sai dire altro?
Non sono brava in queste cose.
<<Figurati, sei interessante, sarà curioso conoscerti meglio.
Credevo che in seguito ai traumi avuti avessi finito per reagire negativamente; invece ti ritrovo qua, tranquilla, quasi stessimo discutendo di argomenti scolastici.>>
Arrossisco e mi copro il viso con le mani.
Lo sento ridere.
E quasi non credo a me stessa.
Una risata cristallina.
Tutta la compostezza di un attimo prima svanisce in un instante.
Si porta entrambe le mani alla pancia e trascina la testa lievemente all' indietro.
Ha mai riso così Light?
Sembra vero.
<<Hai anche tu delle emozioni, allora!>>
É come se la distanza tra spettatore e attore si fosse dimezzata.
E fossero diventanti la stessa persona.
Poi però, incrocia il mio sguardo.
E si ferma.
L' atmosfera si rompe.
E con essa la magia che si era venuta a creare.
<<Light, Alice, é pronta la cena!>>
Ci alziamo in contemporanea, lui mi apre la porta.
Come dovrebbe essere.
Lo ringrazio.
Come dovrebbe essere.
Scendiamo a tavola, ci sediamo rispettivamente l'uno davanti all' altro e diciamo una preghiera di cui ormai abbiamo perso il significato.
Come dovrebbe essere.
Mi chiedono come sto, come ho conosciuto Light e di come siano felici che siamo così amici.
Senza neanche conoscermi.
Mangiamo in silenzio, il suono delle posate e della televisione a fare da sottofondo ad una cena ed una famiglia tradizionale.
Finché Sayu non mi pone una domanda differente dalle altre.
<<Alice, cosa ne pensi di Kira?>>
Light mi osserva.
E in quel momento ho capito che non avrei potuto ricreare quella magia.
Ciao!^_^
Ed eccomi con un nuovo capitolo!!
Innanzitutto volevo ringraziarvi, siamo arrivati a più di 100 visualizzazioni!
Sono felicissima, grazie mille!<3
Grazie anche a chi ha commentato e a chi ha votato la mia storia<3!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto;).
Alla prossima~
Ryuk:ancora non mi hai messo.
Io: quante mele vuoi per farti stare zitto?
Ryuk: dieci al giorno!
Light: Ryuk poi non lamentarti se ingrassi.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro