Capitolo 32_ Solitudine
Alice corre.
Non sa dove stia andando.
Non sa dove andare.
Vorrebbe non sentire il battito accelerato del suo cuore.
Le lacrime che scendono.
Vorrebbe non amare.
Vorrebbe non essere.
Percepisce il vento, forte.
E mentre combatte contro il vento incessante si chiede una cosa.
Come ci si senta a non essere la ragazza controcorrente, ma la corrente stessa.
Elena é fuori per commissioni di L.
Intravede una ragazza.
La riconosce.
<<Alice.>>
L' amore non basta per amare.
Sebastian è seduto.
Light ha aperto gli occhi.
La sola voglia di amare non basta per amare.
Light alza il busto.
Cerca con lo sguardo qualcuno che non c' è.
Perché poi non basta.
<<Dov' è la mia Alice?>>
Non regge.
<<È andata via, Light.
Da me, da te.
Dalla pazzia in cui ci siamo persi tutti.>>
Quella notte Light non ha cercato Alice.
Quella notte Light é tornato ad essere Kira.
Quella notte Sebastian non ha cercato Alice.
Quella notte Sebastian é tornato ad essere vuoto.
Elena ha rincorso Alice.
Non é sicura sia lei.
Non le sembra vero che possa essere lei.
Vorrebbe dirle tante cose.
Ma appena la incontra.
Sta ferma.
Le si ferma il cuore con uno sguardo.
È lei.
È lei. È lei. È lei.
La mia migliore amica.
<<Elena.>>
Alice l' ha chiamata con dolcezza.
<<Portami da L.>>
Si abbracciano.
E si prendono per mano, in ricordo di una lontana infanzia.
<<Perché hai scelto di rimanere nonostante Alice se ne sia andata, Sebastian?>>
Il demone gli si avvicina.
<<Perché io e te siamo più simili di quanto pensassi, alla fine.>>
Kira si alza.
E sfida Sebastian con lo sguardo.
<<Condividi i miei ideali?>>
Il demone sorride.
E quasi vorrebbe ridere.
<<No.
Però, condivido con te l' inadeguatezza.
Entrambi siamo ciò che ci siamo imposti d' essere.>>
La loro conversazione finisce così.
Kira, come se nulla fosse, prende il quaderno e segna ulteriori nomi.
E lo fa nel silenzio delle parole e della mente.
Passano giorni.
Light va avanti in qualcosa di cui non sente più il valore.
È sospettato da L.
E arrivano messaggi da un Kira che Light ha dichiarato essere il secondo.
Tutto procede come se Alice non ci fosse mai stata.
Se non per la presenza di un demone e di un' umana troppo intelligenti.
<<Light, é chiaro che L non ti consideri un vero amico.
L' ha detto solo per farti credere in vantaggio.
Ma fidati, sospetta fortemente tu sia Kira.>>
<<L, è evidente che Light ha dichiarato che quello fosse il secondo Kira solo per fa scendere i tuoi sospetti.
Cerca di farti credere d' essere sincero con te, ma tu non cascarci: è una trappola.
Lui è Kira.>>
Alice, intanto, è persa nella solitudine.
Ma non si può autocommiserare.
È stata lei a scappare dagli altri.
Da Light.
Una fitta al cuore le fa scendere una lacrima.
Sulle cosce ha il testo di una poesia.
"L amore non basta per amare."
<<Alice! Ancora a leggere quella poesia?>>
<<Elena, non puoi chiamarla quella poesia.
È la poesia.>>
<<Uhm, mi pare fosse di una certa Fri-Fri..>>
<<Frida Kahlo, Elena, Frida Kahlo.>>
<<E di cosa parla?>>
<<È difficile da spiegare...>>
<<Signorine, L richiede la vostra presenza.>>
Forse, in realtà, non è così sola.
Ha se stessa.
La poesia.
E il sorriso di un amica, lontano in un ricordo d' infanzia.
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