Capitolo 26_Io sono L
Alice e Sebastian sono insieme.
Light è andato a scuola.
Lui ha lo sguardo perso e il viso graffiato, sanguinante.
Lei l'espressione stanca.
Ma decide di rompere il silenzio.
<<Perché non curi la tua ferita? >>
Nessuna risposta.
Sebastian è fermo.
Le braccia incrociate al petto.
<<Cos' hai? Sei arrabbiato per quello che Elena ti ha fatto?>>
Ancora niente.
Lei non percepisce nulla, se non il vuoto.
<<...Sono umiliato.>>
La voce é debole.
Alice lo sente lo stesso.
<<Non é rabbia o sconforto...ma un continuo senso d' umiliazione.
Sono intrappolato, Alice.
Non sono un umano, né un essere sovrannaturale.
Ormai non appartengo più a nessuna delle due razze, ma devo sottostare alle regole di entrambi i mondi.>>
Lei lo ascolta.
Lui continua.
La voce tremante, quasi non volesse credere alle sue stesse parole.
<<Voi umani siete deboli, ma la sofferenza che provate vi permette di raggiungere un livello di profondità a me sconosciuto.
Siete soggiogati dal timore e dal fascino derivante dalla mia natura.
Ma non siete voi ad essere dipendenti da me.
Sono io che vivo attraverso di voi.
Tutto questo mi fa sentire...vuoto.>>
Alice si avvicina.
Alza la mano.
E colpisce forte, raschiando la ferita.
Elena é addormentata.
L è di fianco a lei.
<<Sembra che qualcuno abbia capito che tu sei dalla mia parte, dato che ti ho ritrovata qui.>>
Tutto ciò che riceve in risposta é il suo russare.
Sorride.
<<Questo non farà che rendere le cose più interessanti.>>
Le rimbocca le coperte ed esce dalla stanza.
Chiama Watari e prende con sé un foglio bianco.
Quel giorno avrebbe incontrato definitivamente Light Yagami.
Sebastian é allibito.
Alice continua a trattenere le unghie.
Affonda piano nella pelle.
Lui sussulta piano.
<<Vedi? Provi dolore proprio come me.
Hai un corpo in parte umano, Sebastian, avendo così la possibilità di sperimentare il nostro mondo.
Pensi di non provare i nostri stessi sentimenti? Nessun umano prova le emozioni degli altri.
Non é una questione di razza. É una questione di me e di te.
Tu sei tu indipendentemente da tutto. Nessuno può dirti quello che puoi o non puoi provare.
Vivi la tua situazione come l' opportunità di rivedere te stesso in tutti e due mondi.
Nessun essere sarà ricco e particolare quanto te.>>
Alice gli accarezza l' altra guancia.
<<Stai male perché vuoi bene ad Elena come un familiare.
La ferita te lo ricorda.
É semplice, sai.>>
Preme le labbra su un fazzoletto, come a lasciare un bacio.
E ne usufruisce per pulire, delicatamente, qualche goccia di sangue.
Va via dalla stanza.
Light é a scuola.
Oggi verranno premiati i ragazzi con i risultati migliori ai test.
Come si aspettava, hanno fatto il suo nome.
Ma non é l'unico.
Ryuzaki.
Elena si é svegliata ed é seduta sul letto del detective.
Le ha lasciato dei dolci, lui.
Tipico di L.
Ha bisogno di qualcosa per consolarsi da quello che ha fatto.
Non avrebbe voluto arrivare a ferirlo.
Ma ormai quel che é fatto é fatto.
Ha preso una strada diversa da Sebastian, il suo cosiddetto "fratello".
Spera solo, tra sé e sé, di aver intrapreso la scelta giusta.
Non può accettare che Alice stia con quel mostro psicopatico che é Kira.
L, almeno, é dalla parte della giustizia.
O almeno così si ripete tremante, rannicchiata in sé stessa.
Ryuzaki é strano.
Light lo scruta.
É consapevole di non poterlo etichettare in base a nessuna delle sue caratteristiche.
Ma ne intuisce la intelligenza.
Vede con la coda dell'occhio che sta leggendo un foglio bianco.
Nonché furbizia.
É trasandato, ma non di una tipologia volgare.
Quasi fosse più...un suo modo di essere.
Si siedono l'uno vicino all' altro.
É vicino lo stesso ragazzo che lo osservava durante gli esami.
<<Sono L.>>
Il cuore perde un battito.
In sottofondo, si sente Ryuk che ride.
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