<<Ti amo.>>

Ripenso alle parole di Light.
Al suo viso.
Alla stretta soffocante, possessiva.

É adesso qua vicino a me, steso sulle mie gambe.
Mi guarda.
E non dice nulla.
Nei suoi occhi studio il mio riflesso.
Sembro calma.

Le mani tremano, le dite tracciano linee irregolari nel vuoto.

<<Il Dio della guerra che per amore si perde nella sensualità di Afrodite.
Lei lo cinge delicatamente e lui trattiene un respiro mancato.
Le parole sono manifestate dagli sguardi.>>
Sebastian ricorda a se stesso un immagine lontana, ma presente.
Elena lo scruta dubbiosa.
<<Cosa intendi? E poi perché li stiamo spiando?>>
Lui la ignora e riprende il discorso.
<<Elena, hai presente le divinità greche?
C'é un testo dedicato ad Ares e Afrodite, i due amanti.
Lui lascia momentaneamente la guerra per lei, perso com'é nella sua dolcezza.
Ares é in balia di Afrodite, che tende consciamente le redini del gioco.>>
Lei lo incita a continuare silenziosamente.
Sebastian sorride, forzato.
<<Ares é sempre Ares. Tuttavia anche il grande Dio della guerra, si concede la debolezza dell'amore.>>
<<Non ti facevo così poetico, Sebastian.>>
Adotta un sarcasmo pungente, di cui si pente quando non ottiene nulla se non un' espressione sofferente.
<<Voi umani avete inventato la poesia, non io.>>

<<Light riguardo quello che é successo ieri...>>

É Alice a prendere parola.
Lui si concede un' ultimo istante nel grembo di lei.
Si alza e si dirige verso la porta.

<<Alice, non è necessario tu dica niente nei confronti della mia dichiarazione, lo capisco.
Mi spiace tu abbia dovuto vedermi in quello stato, non so cosa mi sia preso.
Il labbro ti fa ancora male?>>

Alice lo sente premuroso, ma distante.
Avrebbe desiderato riaverlo accanto.

<<Light, aspetta!
Ritorna qui, voglio sentirti vicino.
Io...
Penso di provare qualcosa per te, ma sono confusa.>>

Lui si gira bruscamente.
Si avvicina, ma di poco.
Nel volto emergono entusiasmo e paura.

<<Alice, i-o...io non voglio forzarti.
E poi, dopo l'accaduto di ieri, temevo che non mi avresti più...>>

<<Voluto?>>
Alice termina la frase e prende il suo viso tra le mani.
Kira le guarda le labbra.
Digrigna i denti.

<<Light tu sei sempre tu.
Ieri ho visto un lato di te che prima si esprimeva diversamente.
Ma sei tu.>>

Gli da un bacio in fronte.
E gli concede un sorriso sincero.
Lui si addolcisce alla tenerezza del gesto.

<<Solo dammi un po' di tempo.
Con tutto quello che é successo...>>

Si sente circondata da un abbraccio.
Ricambia.
Light respira il profumo di lei.

Le dite di lui hanno smesso di tremare,
Adesso, però, tracciano linee regolari lungo il suo collo.

<<Grazie,Alice.
Ti amo e ti starò accanto finché tu me lo permetti.>>

"Ti renderò libera di non poter fare diversamente."

Lei sa che é Kira.
Lei sa che é uno psicopatico.
Ma lei non sa che é anche Light, un ragazzo normale.
E spesso é la normalità a rivelarsi pericolosa.

<<Invierò queste cassette e Kira avrà un alleato!>>
Misa saltella per la stanza, gioiosa.
Lo shinigami, intanto, é fermo.
Non parla.
É impegnato a nascondere la paura.
Analizzando quel cadavere ha scoperto qualcosa che conferma una presenza soprannaturale.
E ha un cattivo presentimento.

Alice é scesa per fare una passeggiata.
Light é in camera, a "studiare".
Sarebbe tornata presto, ha detto.
Cammina non lontano da casa.

Ha bisogno di pensare.

Ma più pensa, meno percepisce la razionalità.
Non sente passi.
Solo il rumore del vento.
Una mano però, si appoggia sulla sua spalla.

Elena é seduta sul divano del salotto.
É al cellulare.
Sayu non ci fa caso, presa com'é dalle sue faccende quotidiane.
<<É chiuso nella sua stanza.
Non posso vedere quel coso che sta sempre attaccato a lui, ma dovresti accorgetene se é nei paraggi, simili riconoscono simili, no? Non lo prendere come un insulto, infondo entrambi non siete normali.
É il momento giusto per fare quello che avevamo programmato.
A Light farò compagnia io.>>
Chiude la telefonata.
La ragazza si dirige verso l'adolescente e sorride.
<<Prepariamo una merenda per il tuo fratellone?>>

Alice.
Si gira.