<<Alice.>>
Roca, profonda.
Mi chiama.
Seguo la voce.

Una  maschera.

Nera. Totalmente nera.
Ti immergi in una profondità che non riesci a cogliere.

I miei occhi non possono fare a meno di incentrarsi sui dettagli di un viso assente.
Non lo vedo.
Ma lo sento.
Percepisco il suo sguardo, forte.
Osservarmi.
Sai che ti sta guardando.
I suoi occhi percorrono il mio corpo come se fossero le sue mani.
Hai paura.
Si avvicina, piano.
Come se stesse studiando la sua preda.
Focalizzati sulla maschera, non pensare al volto.
Due metri di distanza.
Il ticchettio di un orologio che non c'é risuona ad ogni suo respiro.
Trattengo il mio.
Non farti sentire.
Passo dopo passo.
Congiunge le mani e le porta all'altezza delle labbra coperte.
Non parla.
Vorresti che lo facesse.

50 centimetri.

Si ferma.
Respiro.
Lo guardo.

Sta sorridendo.

Non lo vedo.
Ma lo senti.

<<Light Yagami>>

<<Come conosci il mio nome?>>
Ryuzaki rimane interdetto.
Per la prima volta: é colto di sorpresa.
Light sembra non accorgersene, occupato a ristabilire una compostezza persa.
In un attimo considera un' ipotesi speranzosa.
<<Per caso é perché sai chi é mio padre?>>
Ryuzaki annuisce, troppo confuso ed estraneo alla situazione per permettersi più confidenza.
Si limita a studiare l'altro, che riprende la conversazione:
<<Sai dove sia? O cosa sia successo? Scusami se sono così brusco, ma necessito di sapere come sta subito.>>
Il tono é allarmato: riflette una genuina preoccupazione di un figlio nei confronti di un genitore.
Light é nella lista dei sospettati.
L'espressione definita da una profonda ed estenuante stanchezza.
Sembra una persona normale, come tante.
Gocce scendono dai vestiti ancora bagnati. Finendo sul pavimento, anch'esso bianco come le pareti.
Chiunque lo vedesse dubiterebbe anche di dubitare.
Sorride forzato, fastidio malcelato dalla mancata risposta.
Ma io non sono chiunque.
<<Non so dove sia, ma penso stia bene.
Non ricordo bene cosa sia accaduto, ma posso assicurarti che sono state attaccate solo determinate zone, lui non era tra queste. >>
Ryuzaki dice il vero, nascondendo però la verità più importante.
Light lo ringrazia.
Al momento, ad entrambi va bene così.
Nessuno dei due pretende nient'altro.
Non gli chiede neanche il nome, se ne va, nella falsa convinzione che questo sia il loro primo e ultimo incontro.
Ryuzaki é perso nelle sue supposizioni.
I suoi occhi ancora fissi su dov'era il ragazzo.
Pensa.
E pensa.
Rimugina in macchinazioni create dalla sua stessa mente.
Costruendosi le basi ad ulteriori supposizioni.
Light Yagami.

Kira.

Se solo avesse dato meno peso ai suoi pensieri.
Allora si sarebbe focalizzato solo sulle due parole fondanti.

<<Alice!>>
Apro gli occhi.
La stanza mi sembra familiare.
Ad accogliermi una ragazza.
Sayu.
<<Finalmente ti sei svegliata: avevo paura dormissi per sempre.>>
Ma cosa?
Significa che é stato un sogno?
Sembrava così reale.
Ho avuto così paura.
<<Puoi spiegarmi cos'è successo ?>>
Lei china il capo, impedendomi di vederla.
Comincia a singhiozzare.
<<Cavo-lo mi ero ripromessa di non pianger-e.
Mi se-i mancata.>>
Balbetta mentre parla.
Vorrei abbracciarla, ma qualcosa mi blocca dal farlo.
Rimango stesa a vederne un viso assente.
<<Sei sta-ta rapita. Han-no detto sei stata vit-tima dell'attentato.
Mi dispiace così tan-to.>>
Rapita?
Vittima dell'attentato?
<<Chi te l'ha detto?>>
La interrompo.
Lei per un istante appare spaesata.
Inclina la testa.
Ma continua a non farsi vedere da me.
<<No-n lo so. Ti hanno portata in ospe-dale e sono andati via.
Li-ght era lì e ti ha pre-so con sé.>>
Light Yagami?
Ma perché? Come?
L'ultima cosa che ricordo era di essere con L.
E...

gli spari.
Il sangue.
Lui che urlava il mio nome.
Io in braccio ad un ragazzo con il volto coperto.
Urlo.
Non mi sono accorta.
Sayu accorre da me.
Scorre tutto troppo velocemente.
Perdo e riprendo il respiro più volte.
La testa fa male.
Stringo i capelli, forte.
E conficco le unghie nella nuca.
L'immagine del ragazzo che mi guarda.
Non era un sogno.
Ritorna in un presente quanto più in un lontano dolore.
Alice, volevo solo dirti una cosa.
Non sento la mano sulla spalla di Light.
Che per quanto tu voglia...
Mi chiama, Light.
Non puoi essere diversa da come ti vedono i miei occhi.

Io però non ti vedo.
Chi sei?

Mi giro.

Ed eccomi con un nuovo capitolo!:)
Spero sia di vostro gradimento( a me non piace tantissimo xD) e sorry ancora per il ritardo.
Sono in un punto un po'  critico della storia: quello che succederà adesso influenzerà notevolmente anche il finale, quindi se avete proposte di qualsiasi tipi riguardante la vicenda sono più che ben accette ;).
A proposito, qual'é il personaggio che più vi intriga fin adesso^_^?
Fatemi sapere nei commenti ~.
E ultima cosa ma non meno importante...
questa storia ha ben 1.000 visualizzazioni, wow *___*!
Grazie mille<3!

Iax_Awinita

Sebastian: una maschera tutta nera? Complimenti per l'immaginazione.
Io: ti piace si o no?
Sebastian:no.
Alice: io la trovo bella.
Sebastian:....
Sebastian: abbiamo gli stessi gusti, Alice.