Sorry
La lacrima si staccò dalle ciglia scure scivolando sulla guancia lentigginosa.
I capelli castani mossi dal vento, fendevano l'aria, quasi danzando.
Stava male. E quello andava bene.
Ogni cellula in lei soffriva, si ribellava, agonizzava piano, in silenzio. Le cuffie scure occupavano i suoi pensieri mentre al vento freddo della notte si accendeva una sigaretta.
Maybe I'm defective or maybe I'm dumb.
E forse lo era davvero.
Forse era difettosa, rotta, spezzata, in quel gioco di anime che non perdonava nessuno, in quel putiferio di cuori senza speranza, in quella guerra di bambini e soldati. Lei non era nessuna delle due.
Lei stava solo seduta sul tetto, al freddo, da sola. Nessuno la crebbe mai capita. Nessuno la avrebbe mai ammirata. Lei era la traditrice, il cattivo, la Contadinella più che la principessa, il ladro più che la guardia reale.
Forse era solo rotta, spezzata, frantumata.
O magari era scema. E non combatteva. Non stava zitta, non si inchinava, rideva davanti alle suppliche.
I'm sorry, I'm so sorry for what I've done.
Ma le dispeaceva. Le dispiaceva per tutte le urla che le avevano rivolto, per tutta la gente che aveva provato ad aiutarla, per tutte le amiche che avevano provato a capirla e che si erano perse nella sua pazzia.
Era dispiaciuta per tutti i piatti che aveva rotto, per tutte le e persone che aveva deluso, per tutte le stelle cadute, per il fumo che usciva dalla sigaretta tra le sue dita e che inquinava l'aria.
Ma continuava a farlo. Non poteva smettere.
Maybe I'm bad natured, or maybe I'm young.
Allora forse era cattiva, forse era quella la sua indole, forse non poteva cambiare.
Non poteva smettere di ferire le persone, di camminare impettita, di buttare oggetti a terra. Forse allora era cattiva, quella era la sua spegazione al vento gelido della notte.
Era quella la spiegazione del suo dolore, della costante voglia di esplodere, del bisogno di ferire se stessa prima degli altri.
Forse era cattiva, o forse era giovane.
Forse, soltanto, non poteva controllarsi. E allora si spezzava, e i pezzi di lei che volavano, tagliavano , scorticavano , ustionavano gli altri. Gli innocenti e i colpevoli. I forti e i deboli.
I difettosi.
Gli stupidi.
I cattivi.
E i giovani.
Ferivano le persone come lei, in modo più profondo, quello che veniva stimolato quando due persone soffrono dello stesso dolore.
Ma nessuno, nessuno sembrava provare ciò che provava lei. E allora lei taceva.
I'm sorry, I'm so sorry for what I've done.
Perché le dispiaceva. Perché si faceva male a fare del male,ma essere così era tutto ciò che le restava. La notte, era tutto ciò che le restava. Era la sua forza, il suo silenzio, e la musica che voleva entrare nell'anima.
Era il suo dolore.
Era dispiaciuta. Dispiaciuta davvero.
Ma non lo avrebbe detto a nessuno.
Forse perché era difettosa.
Forse perché era stupida.
Forse perché era cattiva.
Forse perché era giovane.
O forse, forse solo perché in fondo era sola.
....
ᵐᵃʸᵇᵉ ⁱ'ᵐ ᵈᵉᶠᵉᶜᵗⁱᵛᵉ ᵒʳ ᵐᵃʸᵇᵉ ⁱ'ᵐ ᵈᵘᵐᵇ.
ⁱ'ᵐ ˢᵒʳʳʸ, ⁱ'ᵐ ˢᵒ ˢᵒʳʳʸ ᶠᵒʳ ʷʰᵃᵗ ⁱ'ᵛᵉ ᵈᵒⁿᵉ.
ᵐᵃʸᵇᵉ ⁱ'ᵐ ᵇᵃᵈ ⁿᵃᵗᵘʳᵉᵈ ᵒʳ ᵐᵃʸᵇᵉ ⁱ'ᵐ ʸᵒᵘⁿᵍ.
ⁱ'ᵐ ˢᵒʳʳʸ, ⁱ'ᵐ ˢᵒ ˢᵒʳʳʸ ᶠᵒʳ ʷʰᵃᵗ ⁱ'ᵛᵉ ᵈᵒⁿᵉ.
-𝕊𝕠𝕣𝕣𝕪, 𝕟𝕠𝕥𝕙𝕚𝕟𝕘 𝕓𝕦𝕥 𝕥𝕙𝕚𝕖𝕧𝕖𝕤
Scritta il 13/12/2019
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