Lei era lì, bellissima e fradicia tra le sue braccia.
Aveva fatto un casino, ancora.
Ma lei aveva risposto "ti amo anche io."
Si chiese come c'era arrivato lui li.
Come c'era arrivato un ragazzo di campagna, a baciare una guerriera come la ragazza che aveva davanti?
Non era la ragazza che gli avevano imposto. Era bella, si, ma non era esattamente delicata. Aveva tanti, troppi tatuaggi e un piercing al sopracciglio. Aveva commesso tanti errori e quando voleva era violenta.
Fumava -Solo sigarette- e diceva parolacce, mentre scriveva poesie e si laureava in fotografia.
Non era il tipo di amore -prettamente platonico- che gli era stato insegnato.
Lui la amava, carne, sangue e ossa, amava lei , e amava le sue labbra carnose, rosse di baci e amava il suo corpo tanto quanto amava le sue parole , la sua voce e la sua anima.
La amava, ma non poteva controllarlo.
Non voleva neanche amarla, qualsiasi cosa lui toccasse marciva, ma lei era immune al suo veleno.
Lei era l'antidoto, e gli faceva paura.
Perché non era perfetta e non era pura, eppure amava cosí bene.
Mentre danzavano sotto la pioggia, mentre mangiavano take-Away, persino mentre litigavano.
Amava bene, tanto che il suo amore sembrava surreale, corpo e anima, senza rinunciare a se stessa, ma senza spingere l'altro a farlo, amando i difetti, forse più dei pregi e rubacchiando le felpe dal suo armadio, quando le andava qualcosa di caldo, largo e che profumava di casa.
Amava così bene da fare paura, nonostante fosse spaventata, da quello che provava e dal non poter fuggire a quel legame. Lei che era sempre fuggita da tutto. Lo aveva ammesso, subito dopo di lui.
Cazzo, lo avevano urlato mentre litigavano quel ti amo, mentre spaventati l'uno dall'altro si mettevano a nudo, sentimenti e parole.
Erano incatenati l'uno all'altro, ma stavano così bene, stretti in quella abbraccio che li proteggeva dai riflettori e dai commenti pungenti.
Quell'amore faceva paura, ma Grazie a Dio lui non era un codardo.
Lei, forse un poco lo era, ma aveva un motivo, il suo motivo per restare.
Lui era il suo motivo, giorno dopo giorno, temporale dopo temporale, sole dopo sole, da quasi tre anni.
Tre anni e non avevano più paura che quello fosse un gioco, uno scherzo, una bambineria.
Tre anni erano pochi, ma erano bastati.
"Resterai?"
"Si. Si amore mio."
Lui le fece fare una giravolta per aria. Sotto la pioggia.
Perché pioveva, il mondo girava e loro si amavano.
Nonostante tutto.
Nonostante la paura.

Scritta il 17/1O/2019