Capitolo V
Piton si svegliò improvvisamente. Era notte fonda. Si guardò intorno, l'adrenalina che gli scorreva nelle vene a causa dell'incubo: doveva alzarsi immediatamente.
Senza svegliare la donna che dormiva accanto a lui, si mise a sedere, respirando profondamente. Se chiudeva gli occhi riusciva ancora a vedere il lampo di luce verde e sentire la risata agghiacciante di Bellatrix. Aveva bisogno di fumare per calmare un po' i nervi.
Andò a rovistare nelle tasche dei pantaloni, abbandonati ai piedi del letto, trovando il pacchetto. Estrasse una sigaretta, accendendola con la punta della sua bacchetta.
Tirò immediatamente una boccata, cercando di rilassarsi. Si sedette su una sedia lì vicino, guardando Niamh dormire rilassata. Aveva sperato di non avere incubi con lei vicino, ma così non era stato. Forse avrebbe dovuto parlarne.
Fece una smorfia di disgusto al suo pensiero: gli incubi erano un suo problema, non poteva coinvolgere anche lei. Era un assassino e sempre lo sarebbe rimasto.
Osservò le curve del suo corpo, il suo volto sprofondato nel cuscino. Durante la notte aveva scalciato le coperte ed ora si ritrovava con il lenzuolo attorcigliato alle gambe.
Con la luce della luna gli sembrava di vedere la sua pelle brillare. Chiuse gli occhi, dando un'altra boccata alla sigaretta. Odiava sentirsi così irrequieto.
Nemmeno la serata di sesso lo aveva reso abbastanza rilassato da passare la notte senza svegliarsi.
Magari poteva tornare a letto e baciarla, giusto per svegliarla e cercare di dimenticare il motivo per cui si era destato in un bagno di sudore. Continuava a mentire a se stesso. L'unico motivo per cui voleva svegliarla era per avere un po' di conforto. Nessuno lo aveva mai confortato dopo un incubo. Nessuna carezza, nessun bacio, nessun abbraccio.
Voleva solo che qualcuno gli dicesse che tutto sarebbe andato bene.
Continuò a fumare, restando lì a contemplare la donna nel suo letto. Poco dopo lei allungò il braccio, in cerca del suo corpo, ma tutto quello che tastò fu il materasso tiepido.
La vide stiracchiarsi e aprire lentamente gli occhi, per poi mettersi a sedere, guardandosi intorno confusa.
Alla fine lo scorse seduto nell'angolo vicino alla finestra, così si tranquillizzò.
"Stai bene?" Gli chiese subito, ancora con la voce impastata dal sonno. Era semplicemente adorabile.
"Solo un incubo. Torna a dormire."
"Figurati se torno a dormire. Hai bisogno di qualcosa? Un massaggio, un bagno caldo... un bacio?"
La guardò stupito, sorpreso che fosse disposta a sprecare una notte di riposo per stargli vicino.
Venne verso di lui, accomodandosi sulle sue ginocchia. Gli prese dalla mano la sigaretta, dandole l'ultima boccata, per poi spegnerla e farla sparire.
"Vuoi parlarne?" Gli domandò allora, intrecciando una mano fra i suoi capelli e carezzandogli lo scalpo.
Scosse la testa, soffermandosi a guardare le linee delicate del suo viso. Le carezzò il volto e lei chiuse gli occhi, andando incontro al suo gesto dolce.
Niamh avvicinò il volto al suo, sfiorando le sue labbra, per infine baciarlo dolcemente.
"Se sentissi il bisogno di parlare di qualsiasi cosa, sappi che io sono qui per te. Qualsiasi cosa." Concluse infine, lasciandogli un ultimo bacio.
"Mmhh."
La baciò di nuovo, tenendola stretta al suo corpo e stringendole le natiche nelle sue mani grandi. Lei si mosse irrequieta sul suo bacino, andando a strusciarsi sul suo membro che lentamente si stava inturgidendo.
"Cosa vuoi che faccia per farti stare meglio?"
"Immagino tu abbia già qualche idea."
"Potrei..." concluse maliziosamente Niamh.
Si mise in ginocchio fra le sue gambe, andando ad afferrare la sua eccitazione, muovendo su e giù la mano. Piton prese un'altra sigaretta e l'accese, tirando una boccata di fumo mentre la guardava attentamente. Si sistemò comodamente, emettendo un suono gutturale quando lo prese in bocca.
Aveva raggiunto il nirvana. Tra la sua bocca e la sigaretta tutto il malessere per l'incubo si stava dissolvendo.
"Merlino..." sospirò quando la punta del suo membro duro toccò in profondità la sua gola. Un giorno o l'altro sarebbe morto dal piacere.
"Non riesco a toglierti le mani di dosso." Gli confidò quando si staccò per prendere fiato. Le labbra erano gonfie e rosse, luccicanti di saliva. "Non so come ho fatto a resistere un anno senza di te."
"Me lo chiedo anch'io."
"Bastardo arrogante."
Piton alzò un angolo della bocca, lanciandole uno sguardo divertito.
"Mi sei mancata." Le disse infine, allungando una mano e carezzandole la guancia.
"Così va meglio."
Gli sfilò dalle mani un'altra volta la sigaretta, prendendo una boccata e poi soffiando il fumo sul suo bacino. Vederla fumare lo eccitava, lo faceva in un modo sensuale e femmineo. Si stava concentrando sulla sua punta, succhiandola come se fra le labbra avesse la sigaretta e non la sua eccitazione.
Poi si staccava improvvisamente per tornare a fumare.
"Smettila di stuzzicarmi." Sbottò infine, alla quarta interruzione di quel gioco perverso.
"Se proprio insisti."
Niamh si fiondò su di lui, concentrandosi sulla punta e muovendo la mano lungo il resto della sua lunghezza, e poco dopo inarcò la schiena, lasciandosi andare. Lei si era staccata da lui, facendo finire fiotti di liquido piacere sul suo seno.
Si rilassò dopo che tutto il piacere fu sopito, venendo pervaso da uno stato di pace.
"Ha funzionato la mia idea? Credo di averti risucchiato anche il cervello." Rise dopo un po' Niamh, tornando sul suo bacino dopo essersi ripulita.
"Mmhh..." mormorò lui in risposta, alzando un angolo della bocca divertito.
"Dov'è il bagno?"
Piton glielo indicò con un gesto distratto, ma lo stupì un'altra volta quando gli prese la mano, portandolo con lei.
"Hai anche una vasca!" Esclamò sorpresa, guardandosi intorno. "Mi sarei accontentata della doccia, ma questa vasca fa proprio al caso mio."
"Hai intenzione di affogare i miei dispiaceri nell'acqua?"
"Pensavo più ad un bagno rilassante." Le rispose allora, divertita dalla sua proposta. "Non sei abituato a qualcuno che si prenda cura di te, mmhh?"
Lui la osservò senza dire nulla, guardandola mentre riempiva la vasca di acqua calda e sali da bagno. Si accomodò sospirando, rilassandosi immediatamente con il calore dell'acqua profumata.
"Vieni qui davanti a me, Severus."
Lui obbedì, entrando cautamente e restando seduto con la schiena dritta, le mani che stringevano il bordo della vasca. Non aveva mai condiviso un bagno con qualcuno.
Sentì le sue mani delicate frizionargli le spalle, per poi avvolgerlo in un abbraccio. Lo fece appoggiare su di lei, tenendolo stretto al suo corpo bagnato, reclinandosi all'indietro.
"Rilassati." Gli sussurrò all'orecchio, carezzandogli languidamente i pettorali e l'addome. "Pensa a qualcosa che ti rende felice."
Piton sorrise leggermente, sentendo la sua ultima frase. Sospirò, lasciando che tutta la tensione rimasta evaporasse, rilassandosi totalmente. Appoggiò la testa sulla spalla di lei, che prese a far scorrere le dita fra le sue ciocche, per poi posargli un bacio sulla tempia.
Niamh lo rendeva felice. Ci aveva impiegato del tempo per capirlo: con lei poteva essere se stesso. Stentava ancora a crederci, ma lo amava.
Cominciò a tracciare lentamente ghirigori immaginari sulla sua coscia, sentendola rabbrividire. Lo strinse più forte, lasciandogli una serie di baci sul collo.
Dopo un po' prese una spugna, imbevendola di acqua profumata e passandogliela sul petto.
"Mmhh..." mormorò contento, permettendole di lavarlo. Nemmeno quando era un bambino sua mamma lo aveva coccolato in quel modo. Aveva dovuto sempre arrangiarsi.
"Stai meglio?" Gli chiese dopo un po', posandogli un bacio sul collo. Continuava a massaggiarlo con la spugna, facendo movimenti rilassanti.
"Sì. Non serviva che perdessi una notte di riposo per me."
"E dovevo lasciarti lì a rimuginare per ore e ore?"
"E se fosse così ogni notte?"
"Allora ti consolerei ogni notte."
Piton sospirò, rassegnato.
"Sshh..." sussurrò Niamh, prima che potesse dire qualcosa.
"Non devi affrontare tutto da solo."
Voleva crederle. Veramente. Ma cosa avrebbe fatto se improvvisamente si fosse resa conto di non voler stare con lui, una volta che si fosse stufata? Non poteva fidarsi per poi rimanere scottato.
"Non voglio soffrire ancora." Le disse solamente, ruotando leggermente la testa per guardarla negli occhi.
"Perché mai dovresti soffrire?"
"Non voglio fidarmi, per poi rimanere solo quando ti accorgerai con chi hai a che fare."
Lei lo guardò tristemente, per poi baciarlo con dolcezza.
"Non dubitare neanche un momento del mio amore."
"A volte l'amore non basta."
Aveva un'animo buio, pieno di demoni. Se lei si fosse avvicinata e lui si fosse aperto, ne sarebbe rimasta disgustata. Dubitava che la sua permanenza si sarebbe protratta a lungo. Forse non era stata la sua mossa migliore cercare di cominciare una relazione.
"Chi ti ha ferito in questo modo?" Chiese allora Niamh, sconsolata, abbracciandolo più forte.
Piton decise di non rispondere, lasciando che la domanda aleggiasse fra di loro. In fin dei conti la maggior parte della colpa era stata sua.
"Severus... tutti abbiamo sofferto, ma sta a noi decidere se lasciarci sopraffare dal dolore o reagire. Devi solo imparare a fidarti ed amare nuovamente."
"Sei speciale, Niamh. Così pura." Sospirò Piton, ruotando il corpo affinché riuscisse ad abbracciarla, posando il capo sul suo petto.
Restarono così, abbracciati, nel silenzio del bagno, finché non la sentì rabbrividire.
A malincuore si alzò, uscendo dalla vasca e asciugandosi velocemente, agganciando un asciugamano alla vita. Poi ne prese uno più grande e lo riscaldò con un incantesimo, avvolgendo Niamh, che nel frattempo era uscita.
Tornò ad abbracciarla, tenendola vicino al suo corpo, muovendo velocemente le mani sulla sua schiena per riscaldarla e asciugarla allo stesso tempo.
Lei nel frattempo gli posava baci dolci lungo tutto il suo collo.
La prese in braccio, dirigendosi in camera, per poi posarla ai piedi del letto. Niamh fece scivolare a terra l'asciugamano, restando nuda di fronte a lui. Lo baciò, facendo scomparire anche il suo pezzo di spugna, che lo celava dalle sue mani indagatrici.
Caddero sul letto, continuando a baciarsi con dolcezza, carezzandosi a vicenda.
Con un gesto della mano accese alcune candele, illuminando così la stanza con una luce soffusa. Si staccò momentaneamente dalle sue labbra, solo per ammirare la sua pelle morbida brillare, le piccole gocce d'acqua che luccicavano grazie alla fiamma delle candele.
Con un dito tracciò una linea leggera dalla bocca all'ombelico, notando come quel piccolo contatto le fece venire i brividi.
Continuò la sua discesa, arrivando alla sua femminilità: era già bagnata.
Le lasciò un ultimo bacio sull'angolo della bocca, per poi sistemarsi fra le sue gambe. La stuzzicò lentamente con la punta della lingua, osservando ogni sua reazione. Era una visione erotica: occhi chiusi, testa gettata all'indietro, bocca socchiusa e petto che si alzava e abbassava velocemente.
Niamh gemette quando approfondì il contatto, andando subito ad intrecciare una mano fra i suoi capelli.
"Severus..." mugolò lei, andando incontro ai suoi movimenti per farlo velocizzare, ma Piton restò fermo sul suo ritmo.
La leccava, per poi succhiare con dolcezza la perla gonfia di piacere. La stava penetrando lentamente con due dita, non dandole la pienezza che voleva. Non voleva farla venire, ma prepararla per quello che avrebbe fatto in seguito.
Si staccò dal suo corpo, leccandosi le labbra e tornando a baciarla. Intrecciò la lingua alla sua, mentre lei si muoveva irrequieta sotto di lui.
"Ti prego, Severus." Sospirò Niamh quando si staccò dalla sua bocca, nascondendo il volto nell'incavo del suo collo e artigliandogli la schiena con le unghie.
Sibilò dal dolore e lei, per scusarsi, mollò la presa, posandogli un bacio sul collo.
Piton si allontanò, posizionandola sul fianco e sistemandosi dietro di lei. Le fece piegare la gamba, esaudendo alla fine le sue suppliche, penetrandola lentamente, fino a riempirla del tutto.
Gemette rocamente, restando fermo dentro di lei, gustandosi quel calore avvolgente che gli era mancato per così tanto tempo. Non ne avrebbe più fatto a meno.
"Mmhh..." mormorò Niamh, sospirando felice e inarcando la schiena, incollando il sedere alle sue pelvi.
Si ritrasse con calma, per poi riempirla nuovamente, senza affrettare i tempi.
Voleva baciarla, quindi con delicatezza le afferrò il mento, ruotando il suo viso affinché riuscisse ad appoggiare le labbra sulle sue.
"Ti amo." Sospirò dopo un po' e Piton in risposta la strinse a sé, continuando a muoversi languidamente.
Nella stanza si sentivano solo i respiri profondi interrotti dai gemiti deboli di Niamh, che lo eccitavano ancora di più.
"Non mi lasciare mai." Sussurrò Severus sul suo collo, baciandole la pelle morbida.
"Mai."
Uscì dal suo corpo, sovrastandola e baciandola con passione. Le sue risposte gli riempivano il cuore di sicurezza.
Lei nel frattempo aveva fatto scivolare una mano lungo il suo addome, andando a stimolare il suo membro duro.
Muoveva leggermente il bacino, per incontrare le sue carezze audaci, sospirando nella sua bocca.
Sprofondò nuovamente in quel calore avvolgente, sentendo di essere ormai vicino all'orgasmo. Quella donna sarebbe stata la sua morte.
Piton portò una mano sulla sua intimità, cercando di trascinarla con lui nel baratro di piacere.
"Vieni, amore. Voglio sentire il mio nome uscire dalle tue labbra. Dalle tue labbra piene, rosee e dolci, così perfette quando avvolgono il mio membro duro e pulsante."
Sentì Niamh mugolare: adorava quando le parlava oscenamente. Forse avrebbe potuto provare a farla venire solo sussurrandole all'orecchio. Era decisamente una cosa che voleva provare in futuro.
"Prendermi fino alla gola, per poi risalire e fermarti a succhiare la punta."
Tolse la mano dalla sua femminilità, portandola alla sua bocca.
"Succhiale, Niamh."
Lei obbedì, schiudendo le labbra e leccandogli le dita, assaggiando così il suo sapore dolce.
La baciò non appena ebbe spostato la mano, gemendo gutturalmente.
"Sei deliziosa."
"Vorrei che questo momento non finisse mai." Sussurrò Niamh sulla sua mascella, posandogli una scia di baci infuocati. "Non resisterò ancora a lungo."
Piton diede alcune spinte più forti, tornando a carezzarle la perla gonfia che aveva tra le gambe, e lei in risposta si strinse a lui, mordendogli la spalla.
Venne subito dopo, i gemiti soffocati nell'incavo del suo collo. Tremò quando sentì le sue unghie scivolare lungo la sua schiena, graffiandolo sensualmente.
Continuò a spingere, perdendo il ritmo quando Niamh, dopo avergli artigliato il sedere, gli schiaffeggiò una natica.
Gli morse anche la cicatrice lasciatagli da Nagini e lì l'argine si ruppe. Tese le corde del collo, aprendo la bocca in un grido silenzioso, gustandosi l'estasi dell'orgasmo.
Quando la luce bianca del rilascio si affievolì, diede ancora qualche spinta letargica, uscendo poi lentamente dal suo corpo.
Collassò sopra di lei, che prese a carezzargli la schiena e a scorrere le dita fra i suoi capelli, massaggiandogli lo scalpo. Se quello non era il paradiso, non sapeva cos'altro lo fosse.
"Torniamo a dormire?" Mormorò dopo un po', baciandogli dolcemente il collo e abbracciandolo più forte.
Lui annuì a malincuore, scivolando dal suo corpo caldo e distendendosi sulla schiena.
Niamh si accoccolò subito a lui, avvinghiando una gamba alla sua.
Aveva già chiuso gli occhi, ma sentì una mano carezzargli la guancia, per poi afferrargli delicatamente il mento.
Gli fece ruotare il viso, così da avere le sue labbra a disposizione.
"Buonanotte." Sussurrò allora Niamh, posandogli un lungo e languido bacio, staccandosi solo quando il respiro cominciava a mancare.
"Buonanotte."
Lei sospirò felice, baciandogli un'ultima volta il pettorale.
Piton rimase lì fermo a fissare il soffitto, aspettando che la stanchezza lo facesse addormentare, ma i suoi pensieri continuavano a tenerlo sveglio.
Si sentiva veramente uno sciocco. Voleva evitare di riaddormentarsi solo per non sognare nuovamente la guerra? Sì. Non voleva rivivere tutta quella morte, quel sangue, quella disperazione.
Di solito dopo un incubo rimaneva sveglio fino all'alba, per poi alzarsi e cominciare la giornata, stanco e irritato.
Desisteva dal prendere pozioni: una volta che il corpo si abituava, gli incubi ritornavano, più terribili di prima. Non era il caso che diventasse dipendente. Così sopportava.
Sospirò, rassegnandosi ad un'altra nottata insonne.
"Quando non riuscivo a dormire mia nonna mi cantava una ninna nanna irlandese. Era l'unica della famiglia che mi volesse veramente bene." Sussurrò allora Niamh, sorprendendolo. Pensava si fosse addormentata.
"Scusa." Disse a denti stretti. Poteva contare sulle dita di una mano le volte in cui si era scusato.
"Sshh..."
La guardò mentre si alzava, prendendo la sua camicia ed indossandola. Se pensava di girare i corridoi in quelle condizioni si sbagliava di grosso.
"Dove pensi di andare vestita così?"
"Non vado da nessuna parte, brontolone." Rise lei, tornando sul letto e mettendosi seduta con la schiena appoggiata alla testiera.
Gli fece cenno di spostarsi, posando la testa sulla sue gambe incrociate.
Lui alzò un sopracciglio, ma obbedì. Se aveva un metodo per farlo addormentare, non si sarebbe di certo opposto.
Cominciò a massaggiargli le spalle, per poi salire verso il collo, cercando di eliminare i nodi di tensione.
"Chiudi gli occhi."
Prese a fare dei movimenti circolari sulle tempie, per rilassarlo.
Piton poteva abituarsi così facilmente alle attenzioni che gli dedicava.
E poi cominciò a cantare sottovoce.
Seothó seothú ló
Seothó seothú ló
Seothú ló
Seothú ló
Mo ghaol, mo ghrá 'gus m'eadúil thú
Mo stoirín úr is m'fhéirín thú
Mo mhacán álainn scéimheach thú
Chan fiú mé féin bheith 'd dháil
Alleluia...
Seothó seothú ló
Seothó seothú ló
Seothú ló
Seothú ló
Seothú ló
Si lasciò cullare dalla delicatezza del suo canto e dalle sue carezze.
Non sapeva che conoscesse il gaelico, ma d'altronde proveniva da una famiglia purosangue irlandese.
Aveva una voce semplicemente stupenda. Nessuno gli aveva mai cantato qualcosa per farlo addormentare, era l'ennesima prima volta. Il bagno, le coccole, il fatto che lo amasse.
Era un bastardo decisamente fortunato.
La mattina successiva si sarebbe fatto perdonare per averle fatto perdere una nottata di riposo, ma per il momento si rilassò totalmente, non preoccupandosi di nulla che non fosse la sensazione del suo tocco delicato.
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Spazio autrice
Ciao a tutti! Tanti auguri di buon Natale!! ✨🎄❤️
Spero che nonostante le varie restrizioni abbiate passato un felice Natale.
Vi è piaciuto il mio regalo per voi? In questo capitolo c'era un po' di tutto: sesso, amore, riflessioni, dolcezza... non mi sono fatta mancare nulla. ;)
Purtroppo per un po' adesso non posterò nulla, perché devo ancora cominciare a scrivere il sesto capitolo e ho un paio di esami importanti all'università, quindi il tempo libero che userò per scrivere sarà molto poco. Comunque questa storia avrà una conclusione + varie oneshot correlate. Secondo voi cosa potrebbe accadere nel prossimo capitolo? Se volete, fatemi pure delle domande sulle oneshot, potrei lasciare qualche spoiler. :)
Detto questo vi saluto, vi auguro di passare serenamente il resto delle vacanze natalizie e alla prossima!
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