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Capitolo XI

- N-Nego. - balbetto poggiando le mani sulle sue spalle.

Mi sta troppo addosso.

Non riesco a ragionare.

- Sai... ora sono totalmente sveglio e... sono incazzato come una bestia! - ringhia.

- Che?! Perché? -

- Perché? Mi chiedi il perché? -

- Sì... -

Che succede?

- Tu... sei stata catturata perché eri ubriaca! - sbotta alzando la voce.

- Eh? Oh... n-no... - distolgo lo sguardo.

Cazzo...

- Come no? Ho trovato una bottiglia di sake vuota nella stanza! -

Eh? Quando?

- Perché sei andato alla stanza? -

- Non è importante questo. -

- Ti avevo detto di andare da Lincey, non lo hai fatto? -

- Ti pare?! - sbraita.

- Ma... io sono rimasta in stanza per parecchio. Che hai fatto in quel lasso di tempo? -

Sorridendo irritato - Vuoi sapere che ho fatto? -

- S-Sì... -

- Da stupido ero andato a cercare la pasticceria che tanto ti piace. -

- Quella dei waffle?! -

- Già! Questo cretino voleva chiederti scusa portandoti uno dei tuoi dolci preferiti. -

- Oh... - mi mordo il labbro sentendomi in colpa.

E io che gli ho detto tanti di quegli insulti in quell'ora.

- Oh?! Già! Che cosa idiota, vero? Dopo hai il coraggio di dire che non sei così senza speranza? Ti ho tolto gli occhi di dosso per appena un'ora e ti sei scolata una bottiglia di alcool. -

- E-Ero arrabbiata. -

- Non me ne frega un cazzo. Tu puoi urlare e picchiarmi quanto vuoi se sei arrabbiata, ma... bere?! Se tu fossi stata sobria non sarebbero riusciti a catturarti. -

- Uhm... -

- Ah! Non hai nulla da dire, eh? -

- Hai ragione... - chino il capo pentita.

- Sai quanto me ne frega di aver ragione? Hai idea di cosa ho provato quando ho scoperto che ti avevano rapita? -

- Non... non volevo farti preoccupare... -

- Pensi che fossi solo preoccupato?! Beh... sei lontana anni luce dalla realtà. Mi sono sentito mancare la terra sotto i piedi. È stato come se avessi il cuore stretto in una morsa ferrea. -

Il cuore inizia a partire al galoppo.

Si è sentito così perso?

Io... non volevo...

- Ho fatto una cazzata... - ammetto a testa bassa manco fossi un cane bastonato.

- Almeno ne sei consapevole. -

- Però anche tu, cavolo. - mi riprendo.

- Io cosa? - mi fissa allucinato.

- Hai detto quelle cose ben consapevole che mi avresti fatta arrabbiare. -

- Ok, ammetto di averle dette di proposito. Questo non vuol dire che l'avrei fatto sul serio. Tu hai zero fiducia in me. -

- Come potrebbe essere altrimenti? Ci provi con tutte. Manco fossi un morto di figa. -

- Ma che cazzo?! Io non ci provo con tutte, anzi. -

- Dai... non prendermi in giro! - sbuffo.

- Chi lo sta facendo?! -

- Tu! -

- Ma dove?! Mi spieghi dove sono tutti questi segni che vedi di me che flirto con tutte?! -

- Sei troppo amichevole. -

- Sono solo cortese. -

- Ammicchi troppo. -

- Si chiama sorridere. -

- Ti spogli sempre davanti a tutte! -

- Quello lo sai che non è colpa mia! -

- Dai loro troppa corda. -

- L'educazione non è mica un crimine. -

- No, intendo che anche quando insistono fastidiosamente ribatti col sorriso e troppo accomodante. -

- Che ci posso fare se non voglio essere sgarbato? -

- Si può declinare anche in modo cortese. -

- Uhm... come? - inizia a cedere.

Oh... è serio.

Ci sta davvero pensando.

- Beh..  magari sembrando più professionale. Spesso sei troppo amichevole e ti vedono più come il loro eroe che come il mago venuto per lavoro. -

- Sembro così marpione per davvero? - chiede confuso.

- Io seriamente non lo faccio di proposito. Cerco solo di essere gentile. - aggiunge sospirando.

Quindi davvero non ci provava.

Aveva ragione Lincey...

- Sì, lo sembri. Il problema è che c'è una linea sottile tra interpretare un gesto gentilezza o interesse. Vedendoti così cortese pensano che tu sia attratto da loro. E con l'aspetto che ti ritrovi è dannatamente facile che a loro volta s'interessino a te. -

Allontanandosi sbuffa lasciandosi cadere sui cuscini.

- Quindi stai dicendo che la maggior parte delle ragazze, che sono gentili con me, è perché sperano in qualcosa di più della mia amicizia? -

- Davvero non ci eri arrivato? Eppure ti facevo più intelligente. -

- Non pensavo che le ragazze si prendessero le cotte così facilmente. Andiamo. . la gentilezza è importante, ma non è che devi innamorarti di tutti i ragazzi che sono cortesi con te. -

- Beh, molte... anzi moltissime lo fanno. -

- Sei una di loro per caso? - aggrotta la fronte.

- Ovvio che non mi dispiace se un ragazzo è gentile con me. Ma perché m'innamori serve molto di più. -

Riflettendoci...

Perché mi sono innamorata di Storm?

Non sono certo il tipo di ragazza che si fa fregare da un bel faccino.

Sono forse masochista?

No... non è così.

Storm ha un sacco di qualità che però non gli ammetto mai per orgoglio.

- E cosa deve avere un ragazzo per farti battere veloce il cuore? -

Eh?

Me lo sta chiedendo davvero?

- Che ti frega? -

- Curiosità. -

- Stavamo parlando di te e del tuo modo di fare. Come sei finito a farmi questa domanda? -

- Sei una ragazza. Se capisco come ragioni forse posso migliorare. -

Ah.

- Allora... - mugugno.

Come posso cavarmela?

Mica posso dire "tu".

Cioè... volendo potrei, ma è questo il punto.

Non voglio dirlo così.

- Uhm... un ragazzo per farmi innamorare deve essere se stesso... avere i miei stessi valori di amicizia e famiglia... il genere di persona che può farmi tanto arrabbiare quanto sorridere come una scema... ecco, più o meno così... - distolgo lo sguardo arrossendo.

Non sono andata troppo nel dettaglio, vero?

Spero che non abbia capi... - Capisco... - sussulto.

- C-C-Cosa? -

- Quindi non vuoi uno che stia sempre ad annuire e scodinzoli ogni volta che lo chiami? -

- No!! Chi vorrebbe uno così? Voglio un ragazzo non una pezza da piedi. -

- Sai... mentre parlavi sembravi avere qualcuno in mente. - mi si avvicina.

- Eh? Che dici? -

Merda!

- Davvero. Avevi la testa da un'altra parte e... ti luccicavano gli occhi. -

- Ho pianto nemmeno dieci minuti fa. Erano lucidi non luccicanti. - cerco di difendermi.

- Il tuo tono però era così dolce. -

- Tua impressione. -

- Davvero? -

- Davvero! -

- Vorresti un ragazzo come Akio? Gentile, composto e intelligente? -

- Eh? Che c'entra Akio? È un ragazzo fantastico, lo sai da te. -

- Ed è uno dei migliori amici di tuo fratello. -

- E con questo? -

- Però è un po' troppo rigidino per te. -

- Come scusa? -

Perché cazzo stiamo parlando di Akio?!

- Sì, non è un caso se sei una maga del fuoco. E nemmeno colpa dei geni. Tu sei una persona scoppiettante. Troppo imprevedibile e libera per uno come Akio. -

- Mi vuoi spiegare perché stai parlando di Akio? -

- A te serve uno che sappia almeno tenerti testa. Che magari riesca anche ad alimentare il fuoco che hai dentro stimolando il tuo interesse di giorno in giorno. - m'ignora avvicinandosi ancora.

- C-C-C-Che stai cercando di dire? -

Tirandomi per un braccio mi fa alzare e mi afferra improvvisamente per la vita.

- Dico che Akio non è quello giusto. - sussurra con una voce dannatamente sexy.

- G-Giusto per cosa? -

- Per te. -

A quella risposta mi blocco.

- Aspetta! Pensi per caso che mi piaccia Akio? - lo guardo storto.

- Vuoi forse negarlo? -

- Ovvio!! A me non piace Akio! Cioè... mi piace, ma come amico. Come diavolo ti è venuta questa cavolo di idea? -

- Beh, hai detto che era uno in grado di farti arrabbiare quanto sorridere. -

- Da quando Akio mi fa arrabbiare? -

Ma dico...

È idiota!

- Lo riprendi spesso per il suo modo di fare troppo composto e gentile. Dici che ogni tanto gli farebbe bene sfogarsi e urlare in faccia a chi lo fa arrabbiare. -

- Ma ovvio! Sono sua amica e mi irrita vedere che cerca sempre di reprimere anche quando vorrebbe esplodere. Questo però non ha a che fare con l'amore. Benché lui abbia vent'anni mi sento come una sorella maggiore che tenta di dare consigli a suo fratello. -

- Ah... - rimane di sasso.

- Davvero credevi che mi piacesse Akio? -

- Beh... di indizi ne avevo. -

Il suo broncio è adorabile.

Lo sto prendendo per stupido e lo odia.

Non resistendo oltre scoppio a ridere.

- Akio... oddio!! Tra un po' mi proponevi Gavin! Cielo!! -

Stringendomi ancora di più fa combaciare i nostri petti e la mia risata si smorza di botto.

- Smetti di ridere di me, signorina! -

- T-Tu... sei impossibile. -

- Senti chi parla! A proposito... mi sono dimenticato di farti promettere una cosa. -

- C-Cosa? E puoi mollarmi? -

- Nah! Sto comodo così. - mi stringe ancora.

- Comunque... giura che non berrai più alcolici. - aggiunge.

- Eh?! -

- Sì, tu non reggi l'alcool. In più hai visto che succede quando bevi. Ovviamente d'ora in poi ti controllerò anche mentre dormi, ma voglio anche la tua parola che non berrai più. -

- Mi controllerai? Non sono una bambina. -

- Davvero? Eppure buttarti all'alcool per una lite non è certo una cosa matura. -

- Senti chi parla. Nemmeno far leva sul mio lato irritabile di proposito è maturo. -

Chiudendo gli occhi Storm fa un respiro profondo.

- No... io non volevo litigare di nuovo. Si può sapere perché facciamo così? Non riusciamo a fare un dialogo senza discutere? Io già quel giorno volevo far pace con te e di certo... oggi non volevo mettermi a bisticciare. -

- Nemmeno io... perché finiamo sempre per litigare? -

- Beh... forse perché siamo due teste calde? -

- Un mago del ghiaccio dalla testa calda. Divertente. - ridacchio.

- Te lo chiedo per favore Nashi... giurami che non assumerai più alcolici. Mi spaventa l'idea che tu possa andare di nuovo in giro ubriaca... indifesa... - sospira.

- Te lo giuro... - sussurro.

Lo amo.

Lo amo davvero tanto.

È questo che intendevo.

Mi può far arrabbiare e irritare come non mai, ma l'attimo dopo se ne esce così facendomi battere il cuore come un pazzo.

- Brava la mia Nashi. - sorride soddisfatto.

- T-Tua?! - cerco di liberarmi dalla presa.

- Mi piace stare in questa posizione. - sfiora il mio orecchio con le labbra.

Tale gesto mi fa rabbrividire.

- S-Storm... lasciami!! - faccio leva con le mani sulle sue spalle.

- Ohi! - mugugna.

- Ah!! S-Scusa!! Ti ho fatto male?! - volto lo sguardo e... sbam!

Vicino... tremendamente vicino.

I nostri nasi si sfiorano e sento il suo respiro sulla mia pelle.

Le labbra iniziano a formicolare come sperando in un bacio.

- Nashi... - sussurra in un soffio suadente il mio nome.

Oddio...

Oddio sta per succedere.

Storm mi sta per baciare?

Oddio... oddio!!!

La mente inizia ad annebbiarsi e sento solo il calore del ragazzo.

Un calore piacevole e umido.

Un attimo?

Umido?!

Mi concentro sulla sensazione, non me lo sto immaginando.

C'è qualcosa di umido più o meno a livello del mio addome.

Buttandoci l'occhio sbianco.

Adesso sono lucidissima.

Spingo il ragazzo con forza verso il letto.

- Storm!! - ringhio.

Lui mi fissa confuso e senza parole.

- Ti si è riaperta la ferita!! Maledizione!! Sapevo che dovevamo chiamare il signor Grape!! Vado subito! -

Sento solo il ragazzo chiamare il mio nome prima di correre a chiamare rinforzi.

Il cuore non vuole rallentare.

No, no!!

Nashi non devi pensare a quello ora!

Adesso ci sono cose più importanti!

Occupiamoci della ferita di Storm.

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