Capitolo I
- Ah!! Che sonno che ho. - sbadiglia Natsu.
Fissandolo vedo la sua camminata trascinata.
- Lucy... reggimi. - si poggia alle mie spalle.
- Levati!! Sei pesante! - lo sposto infastidita.
- Tanto più che vi ho trovati per la millesima volta in casa mia a dormire nel mio letto. Per colpa vostra ho un terribile mal di schiena, dato che mi avete fatta cadere sul pavimento. - sbuffo.
- È stato Natsu a buttarti giù, non dare la colpa a me. -
- Ho sonno!!! - ignora entrambi Natsu.
- Perché ci hai svegliati così bruscamente? - sbadiglia ancora.
- Ma... dico!! Non hai ascoltato una parola di ciò che ho detto?! -
- Lucy, stai parlando di Natsu. -
Poggiando una mano sulla fronte sospiro - Già... è un caso perso. -
- Che cattivi che siete!! -
- Ah, gli insulti li capti. Buono a sapersi. -
- Ecco... ora ho pure fame!! - borbotta mettendo le mani sulla pancia.
- Sta brontolando peggio di un balkan incazzato. - ride Happy.
- Siamo quasi arrivati alla gilda. -
- Potevi anche prepararci la colazione, Lucy. -
- Potevi anche non buttarmi a terra, Natsu. -
- Quanto sei rancorosa. Non l'ho fatto apposta. - sbuffa.
- Ma Natsu... Lucy è arrabbiata perché sperava che l'abbracciassi nel sonno, non che la scaraventassi giù dal letto. -
Avvampando - Che cavolate spari?! Stupido gatto!! -
- Ti piiiiace!! - arrotola la lingua come suo solito.
- Piantala!! -
- Ghiahaha! Andate d'accordo come sempre! - ride Natsu.
Sbuffando apro il portone della gilda.
- Buongiorno, ragazzi. -
- Buongiorno!! - ci saluta radiosa come sempre Mirajane.
- Mira!! Ho fame, mi prepari da mangiare?! - scatta subito Natsu.
- E il "per favore" dove l'hai lasciato? -
- Laxus! - scatta sorpreso Natsu.
- Sì? -
- Combatt... nah! Prima mangio, poi combattiamo. - si siede calmandosi.
- Devi avere proprio un sacco di fame per rinunciare ad un combattimento. - ride Mira.
- Non ho rinunciato, solo posticipato. -
- Happy, tu vuoi un pesce? Lucy, tea e pancake? - ci chiede sorridendo.
- Aye, sir! -
- Sì, grazie mille. - ricambio il sorriso.
- Lucy, che facciamo dopo? - si accascia sul bancone Natsu.
- Dopo che sarai stato messo al tappeto da Laxus, cervello bruciato? -
- Gray bastardo!! - si volta di scatto lui.
- Non dare per scontata la mia sconfitta, questa è la volta buona. - aggiunge.
- Chi ti ha detto che ho intenzione di accettare la sfida? - ribatte il biondo.
- Non vuoi? Mica sei un codardo! -
- No, sono solo stanco del tuo modo di fare. - guarda svogliato Natsu, poi voltandosi verso Mira - Donna, portami un caffè per favore. -
- Ho un nome, Laxus. - gli sbatte sul tavolo la tazza.
Dopo, con delicatezza, poggia anche le nostre ordinazioni.
Mentre mangio i miei pancake osservo la gilda.
- Juvia ed Erza non sono ancora arrivate? -
- No, ma dovrebbero essere qui a breve. -
- E Levy-chan... perché sta dormendo sul tavolo? - la fisso preoccupata.
- Conoscendola avrà passato la notte in bianco a leggere. Guarda... ha un libro sotto la testa. - ridacchia.
- Già, è da lei. -
Ricordo che l'altro giorno mi stava parlando di un libro che l'aveva presa molto.
Era sui vampiri.
- Laxus!! Combattiamo!! - scatta Natsu appena termina il pasto.
- Ma smettila, sto facendo colazione. -
- Muoviti, sei lento. -
- E tu fastidioso. -
- Ara, ara!! Accidenti! - salta Mira attirando la mia attenzione.
- Che succede? -
- Mi sono appena resa conto di non avere mele, in questi giorni va molto la torta di mele e non averne è un problema. -
- Vuoi che vada a fare un salto dal fruttivendolo? Non puoi lasciare la locanda incustodita, oggi è il giorno libero di Kinana, no? - mi offro volontaria.
- Già, in verità potrei chiedere di occuparsi della locanda a Lisanna ed Elfman... però giusto stamattina mi hanno detto che sarebbero andati a fare una breve missione in una fattoria... - sospira.
- Tranquilla, ti vado a prendere io le mele. Quante te ne servono? - le sorrido.
- Mi salvi davvero Lucy. Basta che dici al fruttivendolo che sono per me, prendo sempre la stessa quantità. -
Alzandomi la saluto prima di avviarmi.
Va bene così.
Mi stavo annoiando a non far nulla.
- Lucy, aspettami!!! - mi sento arrivare addosso Natsu.
Poggiando un braccio sulle mie spalle - Andiamo. -
- Natsu! Che fai qui? E leva sto braccio che pesi un sacco. - me lo scrollo di dosso.
- Sono venuto ad aiutarti. - sorride.
- Eh? Non dovevi combattere con Laxus? -
- Mi ha cacciato via quando sei uscita. Ha detto che dovevo aiutarti. -
- Oh, quindi non sei qui di tua volontà? -
Mi sento leggermente delusa.
Un po' ci speravo.
- Non è vero. Sarei venuto in ogni caso. Mira non ha calcolato che siete diverse. -
- Che vuoi dire? - lo fisso storto.
- Mira potrebbe alzare Elfman con una mano, tu no. E conoscendola la sua "stessa quantità" non è un paio di mele. -
- Eri preoccupato che non ce la facessi? - cerco di reprimere il sorriso intenerito che tenta di fare capolino.
- Siamo compagni dopotutto. - sorride.
Perché diavolo il mio cuore ha fatto una capriola?
Ha detto compagni.
Natsu si sarebbe comportato così per chiunque.
- Dici che siano tante mele? - cambio discorso.
Meglio non riflettere troppo su quello precedente.
- Stiamo parlando di Mira. -
L'immagine della ragazza con due sacchi stracolmi per mano mi torna in mente.
Mi sa che non ho riflettuto bene sulla cosa.
Se non ci fosse Natsu avrei dovuto farmi aiutare da qualcuno.
E infatti, andati dal fruttivendolo, ci troviamo con due sacchi da venti chili l'uno.
- Da qua. Li porto io. - prende anche quello che avrei dovuto portare io.
- Dai Natsu, ce la faccio. -
- Non fare così, ce la faccio pure io. -
- Non è giusto che li porti tutti e due tu. -
Anche se pesa, voglio portarne almeno uno.
- Perché? Io voglio portarli entrambi. -
- Natsu!! - cerco di prendere un sacco.
- Lucy! Smettila, mi farai cadere le mele! Piuttosto... non trovi che Mira e Laxus si comportino in modo strano ultimamente? - accelera il passo.
Cerca di farmi distrarre?
Uffa, va bene! Porta tu le mele!
- Strano come? -
- Soprattutto Mira. Sembra che odi Laxus. -
Oh, piccolo e ingenuo Natsu.
Quello non è odio.
- Mira non odia Laxus. -
- Tu dici? Però è pure più acida e irritabile di quando Laxus era nel suo periodo ribelle. -
- Perché ora non è più in quel periodo? - mi lascio sfuggire.
Subito mi tappo la bocca.
Se mi avesse sentita...
- Ghiahaha! È vero! -
- Però... Mira gli urla sempre contro. Laxus invece sembra divertirsi. - aggiunge.
- È il loro modo di comunicare, sai come si dice... l'amore non è bello se non è litigarello. - ridacchio.
Natsu si pianta in mezzo alla strada e voltandosi verso di me - Che? -
- Sì, insomma... si piiiiacciono! -
Il ragazzo poggia a terra i sacchi di mele e mi afferra per le spalle iniziando a fissarmi serio.
- N-Natsu? Che ti prende? - cerco di sfuggire dal suo sguardo.
- Lucy, guardami. - scatta secco.
- C-Che c'è? -
- Non imitare Happy, sei inquietante! -
- Ah?! - rimango a fissarlo come uno stoccafisso.
Ripresa dallo shock lo allontano sbuffando.
- Sei un idiota! -
- Scusa, ma è vero. - riprende i sacchi per poi corrermi affianco.
- Lasciamo perdere. - borbotto.
- Comunque cosa intendevi? -
- Con cosa? - sbuffo.
- Su Laxus e Mira. -
Stavolta sono io a fermarmi in mezzo alla strada - Ma sei proprio idiota. -
- Perché? Che ho fatto ora? -
- A-M-O-R-E-! - gli scandisco le lettere.
- Uhm? -
- Natsu, amore. L'amore è nell'aria per Mira stavolta. - sbuffo.
È proprio ottuso.
- Amore? Che sapore avrà? - inizia a riflettere.
Dovrebbe usare quei pochi neuroni per ragionare correttamente non su cose assurde.
- Non ha un sapore l'amore. Non si può mangiare. -
Perché gli sto dando corda?
Avrei dovuto ignorare la domanda.
- Perché no? La tristezza ha il sapore salato delle lacrime. La rabbia è come un peperoncino ultra piccante. La tenerezza è soffice e si scioglie in bocca come un dolcetto. Quindi anche l'amore avrà il suo sapore. -
Per la seconda volta mi blocco e Natsu mi finisce addosso.
- Ohi, Lucy! Che succede? -
- Oh, scusa... sono solo sorpresa. Andiamo a portare le mele a Mira. - ricomincio a camminare.
Non stava facendo un ragionamento stupido.
Aveva la sua logica.
Adesso inizio a chiedermelo pure io che sapore possa associarsi all'amore.
L'amore può essere amaro, dolce, piccante, aspro... è difficile.
Ci sono tanti tipi diversi di amori.
Ti scalda il cuore come un tea caldo in un giorno freddo.
Ti tira su di morale come una cioccolata energetica quando sei stanco.
Uhm... è davvero difficile.
- Lucy? Sicura di star bene? Sei diventata stranamente silenziosa. - mi fissa confuso Natsu.
Guardando il ragazzo lo studio attentamente.
Che sapore ha il mio amore?
- Sei forse in quel periodo del mese? - mi fissa attentamente.
Sentendo la rabbia crescere distolgo lo sguardo.
Che mi aspettavo da lui?!
Per il momento lo si può paragonare ad una torta alla vaniglia.
Però una torta che si credeva essere al cioccolato e poi si è scoperto essere alla vaniglia.
Insomma... una delusione.
Dico io, dovevo proprio innamorarmi di un idiota come Natsu?
È un ragazzo fantastico, ma se parliamo di sentimenti amorosi... è il più ottuso di tutti.
- Lucy?! Perché non mi rispondi? -
- Andiamo da Mirajane. - sbuffo avanzando.
Meglio non pensarci troppo o mi demoralizzo.
- Ma Lucy... non capisco... -
- Quando mai capisci qualcosa? - sputo acida.
- Che cattiva! Non sono stupido! -
- No, solo ottuso. -
- Ma che ho fatto?! -
- Siamo arrivati. - ignoro la domanda aprendo il portone.
- Ragazzi, mi avete salvata. - scatta subito Mira-san.
- Ringrazia Natsu, ha fatto tutto lui in fine. -
- Ah! Sei forse arrabbiata perché non ti ho lasciato portare un sacco? - mi squadra.
- No. -
- E allora che hai? -
- Nulla. -
- Non è mai una buona cosa quando una donna dice così. -
- Laxus, sta zitto. Lasciali stare. - lo rimprovera Mira.
- Lucy? Perché non mi guardi nemmeno? - cerca d'incrociare il mio sguardo.
- Temo che mi venga passata la tua ottusità. - sbuffo.
Non dovrei irritarmi così.
È sempre il solito.
- Lucy è più irritabile del solito oggi... - osserva Happy.
- Già, è da stamattina che fa così. - conferma Natsu.
- Aye... -
- "Aye" un corno! Non potete pretendere che sia di buon umore se mi buttate giù dal mio stesso letto! - ringhio.
- È ancora per quello? Sei arrabbiata per quell'incidente? - mi squadra perplesso Natsu.
- No. - sbuffo voltando la testa.
- Ma allora per cosa?! -
- Natsu, avendoti tra i piedi sempre è normale che si senta facilmente irritabile. - ride Gray.
- Brutto uomo mutanda! -
- Meglio essere un uomo mutanda che un cervello bruciato. -
- Ripetilo se ne hai il coraggio, cervello ghiacciato. - gli si para davanti.
Eccoci.
Siamo alle solite.
Sospirando mi rilasso sulla sedia.
Almeno non mi tormenterà più.
- Lo ripeto quando vuoi, fiammifero. -
- Chiudi la bocca, ghiacciolo. -
- Ripetere, chiudere la bocca... sei pure incoerente, fuoco di paglia. -
- Ara, ara. Sono sempre così energici. - ridacchia Mirajane.
- Vado a fermarli. - mi alzo sospirando.
- Sei forse impazzita? - mi guarda allucinato Laxus.
- Forse, ma sono troppo vicini a Levy-chan. Sta dormendo e non vorrei che le facessero male per sbaglio. -
- Oh, vero. - nota Mira-san.
- Buona fortuna. - mi augura Laxus.
- Mica vado a morire. -
- Con quei due? -
Osservandoli sento venir meno la mia convinzione.
Appena faccio per avvicinarmi rifletto che forse sarebbe meno rischioso svegliare Levy-chan.
Anche perché non le fa bene dormire sul tavolo.
Dev'essere proprio bello quel libro.
So che in questo periodo fa pure parecchi sogni su di esso.
Me ne ha anche raccontati un paio.
Sto per scuotere dolcemente la mia amica quando voltando la testa vedo finirci addosso una strana polvere.
- Juvia!! Ma che fai?! - scatta Gray fermando il battibecco con Natsu.
La ragazza è a terra che cerca di raccogliere dispiaciuta ciò che le è caduto.
- Juvia chiede scusa... -
- Ti serve una scopa, Juvia. - mi giro verso Mira.
- Ve la porto subito. - scatta lei.
- La polvere di Juvia... - cerca di tirarla su con gli occhi lucidi dal dispiacere.
- Siamo pieni di polvere, sembriamo un ammasso di glitter. - cerca di toglierseli di dosso Natsu.
- Uh? Perché non si levano? - si scuote come un cane uscito dall'acqua.
Guardandolo noto che ha ragione.
Non gli si è levato nemmeno mezzo glitter.
Passando la mano sulla gonna cerco di spazzolarla, ma è come se fossero incollati addosso.
- Ma che cavolo sono?! - si agita Gray cercando di levarseli dal torso nudo.
- Juvia... - la ragazza distoglie lo sguardo iniziando a sudare freddo.
Prevedo guai.
L'istante dopo la polvere su di noi inizia a brillare talmente tanto da costringermi a chiudere gli occhi.
- Che diavolo sta... -
Riaprendoli mi trovo in un posto totalmente sconosciuto.
In più, come se non bastasse, sono pure sola.
- ...succedendo...? -
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro