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Capitolo III

- Erza... - gli trema la voce pronunciando il mio nome.

Dopo un altro attimo, ad osservare ogni suo singolo dettaglio, mi torna il mente l'ultimo periodo e la rabbia sale nuovamente.

Facendo apparire una spada gliela punto alla gola linciandolo con lo sguardo - Gerard, sai cosa mi sta passando per la testa ora? -

Il suo sguardo si sblocca e sospirando avanza di un passo.

La lama pungola la sua carne facendone uscire un rivolo di sangue - Hai tutto il diritto di essere arrabbiata con me. Ti sono scappato in continuazione. - sospira guardandomi dispiaciuto.

- Pensavi che non avrei notato che era di proposito? - cerco di sostenere severa lo sguardo.

Purtroppo però vengo distratta dal rosso scarlatto che gli scende sul petto.

- Affatto. Non ti considero stupida, ma non potevo farmi trovare. -

Il suo sguardo è così pentito.

Però...

- Perché? - serro i denti ferita.

- Abbiamo ancora un sacco di lavoro da compiere prima di poterci fermare. Siamo dei nomadi per ora, mi pareva crudele metterti in mezzo a questa situazione. - scappa con gli occhi dai miei.

Quelle parole toccano il giusto tasto per farmi esplodere.

Le nocche mi si sbiancano tanta è la forza con cui stringo l'elsa della spada.

- Perché scegli tu per me? Voglio essere io a decidere che situazione posso o non posso sostenere! - ringhio sempre più arrabbiata.

- Erza... - sussurra il mio nome quasi come se facesse più male a lui.

Non sopportando più oltre getto la spada, che prima di toccar terra si dissolve, per poi saltargli addosso.

A cavalcioni su di lui lo tengo per il colletto - Erza cosa? Non posso capire? Cazzate! Se ti degnassi una buona volta di parlare forse... - mi mordo il labbro sentendomi dannatamente frustrata - Forse non dovrei correre come una disperata dietro a te, sentendomi indesiderata! - sento le lacrime pungermi gli occhi, ma no. Non voglio piangere. Mi rifiuto.

- Erza... perdonami, ma... - non riesce a terminare la frase che mi vedo avvolgere da una poltiglia marrone, l'attimo dopo vengo tirata via da Gerard prima di finire in una buca.

- Ma che diavolo?! - mi guardo attorno confusa.

Mi sono distratta e per questo mi sono lasciata catturare in un modo così stupido.

- Erza-san! Da quanto tempo! - spunta, dal bordo della buca, una testa rosa a me familiare.

- Meredy! Sei stata tu? Fammi uscire da qui! - ringhio nervosa.

Mai prima d'ora ho avuto così tanta voglia di prendere a schiaffi questa ragazza.

L'istante dopo sento il terreno sotto i miei piedi ammordirsi ed aumentare.

Poco dopo sono seduta a terra di fronte a tutta Crime Sorciere.

Meredy, accanto a Gerard, gli porge ridacchiando un fazzoletto per tamponare il graffio sulla gola.

- Vedo che Erza-san ha iniziato a suonartele per bene. -

- Meredy! Perché mi hai bloccata in una buca? - le ringhio irritata.

Buona Erza... non devi metterle le mani alla gila, se ha fatto ciò che ha fatto deve esserci un motivo.

Almeno... le conviene che sia così.

- Erza-dono, sono stato io non Meredy-chan. - interviene Richard.

Sbuffando incrocio le braccia osservandoli tutti - Allora? Che ci fate qui? -

- È una missione segreta, mica andiamo a raccontarlo al primo che passa. - Sorano puntella le mani sui fianchi.

"Senti cara, o moderi il tono o ti pianto a terra a testa in giù che più che gli angeli vedrai vermi per parecchio" penso cercando di non dar voce reale a tutto.

Questo non è proprio il momento per comportarsi così con me.

- Erza-san non è "il primo che passa". - Meredy imita la sua posizione.

Osservando Gerard, che guarda il suolo per non incrociare i miei occhi, mi tornano gli istinti omicidi. In realtà non se n'erano mai andati, ma... dettagli.

- Smettete di blaterare ed arrivate al sodo. Sono stata ingaggiata dall'hotel per esorcizzare un fantasma. - punto lo sguardo sul ragazzo in questione.

- Fantasma? - chiede confusa Sorano.

- Sì, immagino sappiate che, alcuni, hanno avvistato Gerard. -

- Aspetta. Credono che lui sia uno spettro? - Erik trattiene a stento una risata.

- Ma... Sorano! Non avevi detto che, la nuova magia che avevi studiato, avrebbe cancellato le memorie degli "spettatori"? - Meredy la lincia con lo sguardo.

- Accidenti... a quanto pare non ha funzionato come doveva. Ha solo alterato i ricordi... - ragiona la ragazza incolpata - Cosa ho sbagliato? Dovrò rivedere le ricerche, forse posso rimediare... - si morde le unghie pensando al da farsi.

- Poco importa ora. Ciò che conta è sapere che non ci hanno scoperti. Finché crederanno che io sia un fantasma... beh... andrà bene lo stesso. -

Gli imprevisti in un piano ci possono sempre essere, l'importante è rimanere calmi, avere un piano B o comunque giostrarsi al meglio con ciò che si ha.

- Almeno per il momento. Però ciò vuol dire che abbiamo meno tempo di ciò che credevamo. - sospira Meredy.

- Ce lo faremo bastare. -

- Come? Sono mesi che cerchiamo di aprire l'entrata di questa dannata base! - ringhia Erik.

- Posso sapere anche io di cosa parlate? - incrocio le braccia guardandoli irritata.

- Oh... scusaci Erza. È solo che, la tua notizia, ci ha messi un po' in allarme. - si scusa la ragazzina.

- Meredy, perché ti scusi? Davvero... non comprendo perché dobbiamo raccontare della missione a questa qui. - sbuffa quell'isterica di Sorano.

Ho idea che ce l'abbia con me solo perché sono una compagna di Lucy.

O forse perché le ho fatto scoprire che la sua magia non è uscita bene come sperava.

Va beh... affari suoi.

- Perché è meglio averla come alleata che nemica. - Erik lancia un'occhiata a Midnight... cioè... volevo dire Macbeth.

Accidenti.

A volte dimentico che, quando facevano parte degli Oración Seis, usavano degli alias.

- Non vedo perché dovremo averla come nemica. Erza-san si è rivelata una preziosa alleata. -

- In verità dovrei essere io a dirlo di voi. - sorrido a Richard.

- Comunque... stiamo perdendo tempo che non abbiamo. Se dovete spifferare i nostri piani, fatelo alla svelta. - brontola ancora l'isterica.

- Stavolta hai ragione Sorano. Erza guarda dietro a Gerard. - Meredy mi indica un punto dietro al ragazzo.

- Ehi! Che vuol dire stavolta? - attacca la ragazza.

Io però la ignoro superando Gerard ed è lì che sbarro gli occhi.

Dietro di lui c'è una porta sul suolo, semplice, fatta di legno, una comunissima porta.

Peccato che prima non ci fosse.

Ne sono più che certa.

- Ho controllato minuziosamente il posto, questa porta non c'era! - la fisso perplessa.

- È una porta magica, era occultata con un difficile incantesimo. Ci abbiamo messo un mese per riuscire a trovarla. - mi spiega Gerard.

- Ma... perché nascondere una porta qui e così? - continuo ad osservarla cercando di imprimerla nella mia mente.

- Perché questa è la porta che conduce alla base di una gilda oscura specializzata nel traffico di cristalli magici. - mi risponde la ragazzina.

- Una gilda oscura... - rifletto tra me.

Immaginavo si trattasse di qualcosa di simile, altrimenti la Crime Sorciere non sarebbe qui.

- E... ora che l'avete trovata cosa state aspettando? -

- Fosse così facile ce ne saremmo andati da un pezzo!! Questa porta non era solo nascosta, ma è anche protetta! - sbuffa Sorano.

- Che problema c'è? Basta semplicemente buttarla giù! - faccio apparire Giant's Armor preparandomi a sfondare tutto.

Meredy però mi si para davanti - Erza-san, ti prego non farlo! Faresti caos per nulla, abbiamo tentato la forza bruta, ma non è servita a nulla. - sbianca all'idea di cosa potrei fare se attaccassi questo legno che mi sembra così fragile eppure non lo è.

- Purtroppo, questa porta, è protetta da un cristallo magico molto antico. La sua magia è molto complessa da annullare, per questo ci stiamo mettendo così tanto. - sospira Erik.

- Ci sono altri modi per raggiungere i propri obiettivi. Non avete mai pensato di stare di vedetta a controllare la porta? Prima o poi dovranno entrarci o uscirci. -

Mi pare una cosa così ovvia da fare, come possono non averci pensato?

- È arrivato il genio. Credi che siamo stupidi? -

- Sorano. Smettila di essere sempre così acida. - la zittisce Racer/Sawyer.

- Abbiamo provato anche questo. Siamo stati in appostamento una settimana intera, ininterrottamente, ma... niente. Non riusciamo a capire. - sospira Meredy.

- È davvero strano. Dovranno uscire almeno ogni tanto... a meno che non abbiano un'altra base altrove. - ragiono su altre possibilità.

- No, questa sembra essere l'unica. Però hai ragione, è molto strano. -

- In ogni caso... perché fare la base proprio qui? Con un hotel di fianco! C'è troppo rischio di essere visti. - guardo l'hotel che, da qui, appena si intravede.

- L'hotel è stato costruito qualche anno fa dal riccone del paese, voleva guadagnare più di ciò che già possedeva. All'avarizia non c'è mai fine. - sospira Richard.

- Uhm... quindi, ricapitolando... aperta questa porta e fermata la gilda oscura... ve ne andrete da questo posto? - chiedo con una punta di amarezza nel cuore.

Se ne andrà di nuovo.

Lo so.

- Sì, c'è tanto da fare in giro. - Gerard mi guarda tristemente negli occhi.

- Vi aiuterò. - serro i denti sapendo di star ad andare contro il mio cuore.

- State terrorizzando molta gente, avrete bisogno di una copertura o un aiuto di qualche tipo. - aggiungo.

- Grazie mille Erza-san. -

- Ringraziate il destino, se non fossi arrivata proprio io sareste nei guai ora. -

Un destino che, in questo caso, si chiama Mirajane Strauss.

- Ora torno alla mia camera, vi aiuterei anche con la porta, ma se c'è qualcosa che non mi riesce sono proprio le magie di sblocco. - mi volto dando loro le spalle.

- Stai facendo già troppo così. - risponde Gerard.

- Ci mancherebbe. Questo ed altro per dei vecchi... amici. - marco di proposito l'ultima parola.

La risata soffocata di Meredy mi giunge alle orecchie ed un po' mi risollevo il morale.

Forse un pochino ho colpito quel disgraziato.

- Ora vado. Devo pensare a come distrarre l'attenzione da voi. E... ovviamente vi avvertirò in caso dovessi scoprire qualcosa. - faccio per avviarmi quando - Erza? - mi ferma Gerard.

- Sì? - lo guardo appena.

- Io... ti ringrazio per il tuo aiuto. - cambia idea all'ultimo.

Sono abbastanza certa che non fosse ciò che voleva dirmi.

Sorridendo - Sappi che stavolta non mi scappi. Terminata questa missione finirò anche il discorso di prima, pure a costo di legarti pur di farti star fermo. - non è una minaccia, ma una certezza.

- Erza-san, se vuoi ti aiuto a legarlo. - mi propone Meredy.

- Ti tengo da conto. Buon lavoro ragazzi, a domani. - li lascio definitivamente, per la serata.

Arrivata alla mia stanza inizio a riflettere.

Cosa stava per dirmi Gerard prima che io cadessi in quella buca?

E cosa voleva dirmi prima?

Se solo avessimo avuto un po' più di tempo soli...

Uhm... non è il momento di pensare a questo ora. C'è sempre altro da fare quando ci siamo di mezzo io e Gerard.

Ci sarà mai tempo per noi?

In ogni caso, davvero ora non devo pensare a questo...

Posso guadagnare un pochino di tempo col proprietario, ma... non so quanto.

Sembrano davvero di fretta.

Sono davvero strani e sospetti.

E se... fossero sotto minaccia della gilda oscura?

Potrebbe essere dovuto a questo la loro ansia.

Però, perché Shika invece è diverso?

Lui era piuttosto calmo.

Se fosse lui il più strano di tutti?

Potrebbe essere un membro della gilda?

Forse è proprio lui a minacciare l'hotel.

Strano.

Non mi ha trasmesso una brutta sensazione, ma in fondo non sono infallibile.

Mi ha pure commossa con la sua storia, ma potrebbe essere stato un racconto costruito ad arte per questo.

Sarà meglio tenerlo d'occhio d'ora in poi.

Se scopro di aver ragione lo pianto a terra.

Come si è permesso di prendermi in giro in questo modo?

Ho pure pensato a come avrei potuto aiutarlo.

Sbuffando irritata mi metto ad elaborare un modo per aiutare Crime Sorciere e, in fine, crollo assonnata senza rendermene conto.

L'ultima cosa che sento, prima di partire per le braccia di Morfeo, è la voce ovattata di Gerard - Buonanotte Erza... -

Un'allucinazione.

Una splendida allucinazione che concilia divinamente il mio sonno ormai travagliato da troppo tempo.

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