Capitolo I
Ah... che noia.
Da quando è terminata la grande battaglia è tutto così piatto.
Certo, non tornerei a quei giorni. Abbiamo seriamente rischiato, ma... noi siamo Fairy Tail.
Non ci facciamo mettere i piedi in testa.
Comunque... dopo allora mi è difficile trovare incarichi complicati da terminare.
Oggi è mercoledì ed ho terminato la decima missione della settimana.
Forse scelgo cose troppo semplici?
Effettivamente la Wyvern che aveva attaccato quel villaggio di montagna è stata un gioco da ragazzi. Nemmeno mezzo colpo ed è scappata via con la coda tra le gambe.
Eppure, gli abitanti del posto, mi avevano avvertita di star attenta. Sono stata l'ottava maga a tentare di liberarli.
Tsk. Chissà che mezze cartucce avevano ingaggiato prima di me.
Anche quel branco di Vulcan non è stato così impegnativo.
Dopo dieci minuti avevo già mandato via tutte le cinquemila bestie.
No... in realtà non è questa la causa della mia forte noia. La facilità non c'entra.
Ho incontrato ancora sfide interessanti.
Il mio problema è che... sono quasi tutti in missione.
Avevo voglia di divertirmi con tutti e invece...
Tra un paio di settimane è pure il mio compleanno.
Volevo organizzare qualcosa con i miei amici.
Se invitassi Miriana e gli altri... verrebbero?
Uhm... però mi piacerebbe avere anche Gerard...
Gerard...
Da quanto non lo vedo?
Sono sicura che siano passati mesi.
Automaticamente mi parte un lungo sospiro.
Un nervoso incontrollabile inizia a farsi strada in me.
Come vorrei averlo qui.
- Erza. Che ci fai qui? -
Voltandomi vedo, sopra di me, il volto sorridente di Mira.
- Mi annoio al sole. - sbuffo stiracchiandomi sullo sdraio.
- È raro vederti alla piscina della gilda. Di solito sei sempre in giro. Come mai ti annoi? - si siede sullo sdraio accanto.
- Sono quasi tutti via. Avevo voglia di divertirmi con voi, ma... -
- Perché non cerchi qualche incarico? -
- Ho terminato il decimo stamattina... sono stufa pure di lavorare. -
- Non c'è proprio niente nella bacheca che t'ispira? Magari qualcosa di divertente come... una recita, fare la cameriera o simili? -
- Non mi sento dell'umore per quello. -
- Uhm... chissà perché, ma il mio radar si è attivato. - poggia un dito sulle labbra riflettendo tra sé.
- Che radar? -
- Uno dei tanti. Sta di fatto che sento che non è solo la noia a preoccuparti. Ne sono più che certa. Ti va di parlarne? -
- Cosa dovrebbe preoccuparmi? - la fisso curiosa.
Quando fa così è davvero strana.
- Non lo so, perché non lo dici tu a me? - si picchietta un dito all'angolo delle labbra guardando da un'altra parte.
- Ma se non lo so nemmeno io. - sbuffo infastidita.
Precisamente... cosa vuole sapere?
Non sono proprio dell'umore per ascoltarla mentre parte in questi strani giochetti psicologici.
- Davvero? - sorride diabolica.
Scattando a sedere - Mira, parla. Mi infastidiscono questi giochetti. - sbotto al limite.
- Credo di aver l'incarico che fa per te. - cambia discorso porgendomi un foglio.
Ma è impazzita?
Prima vuole estorcermi informazioni che nemmeno io conosco e poi cambia così tutto?
- Ma... ti ho detto che sono stanca di lavorare. - la fisso davvero sconcertata da sta scena.
- Però io sono certa che questo ti interesserà. - mi fa l'occhiolino sorridendo raggiante.
- Non ne sono affatto convinta, davvero... sono stufa di ogni cosa. - la guardo scettica.
- Fidati di me. - insiste con un altro occhiolino.
Davvero... deve essersi fumata qualcosa oggi.
Le fa male stare sempre in cucina con quel gran caldo e i vapori di tutte le erbe che prepara.
Sospirando afferro il foglio.
Che sarà mai?
- Intrattenitore per un hotel? - inarco un sopracciglio osservando stranita Mirajane.
- Non ti attira? - batte le mani emozionata.
- Perché dovrebbe attirarmi? Ti ho detto che non sono in vena per certi incarichi. - cerco di restiturle il foglio.
Ascolta quando la gente le parla?
- Leggi meglio prima. -
- Non ho voglia di certa roba. - agito il foglio sperando che lo afferri.
- Per favore, se anche dopo averlo letto non ti interesserà prometto che non insisterò. - giunge le mani in preghiera.
Lo so... se non l'assecondo andrà avanti all'infinito.
Sospirando inizio a leggere tutto - Cercasi intrattenitore mago/maga per l'hotel Fortune nel regno di Mins. Il lavoro sarà solo una copertura per non spaventare i clienti. Il vero incarico sarà quello di indagare su alcuni strani fenomeni apparentemente soprannaturali. - fermandomi alzo lo sguardo su Mira - Ancora non capisco perché sei così convinta che possa interessarmi. -
- Continua a leggere, forse lo capirai. - si emoziona sempre di più.
Bah...
- Da qualche mese, alcuni clienti e dipendenti, hanno avvistato uno spettro dai capelli color cobalto nei pressi del giardino dell'hotel. Si chiede assistenza magica per capire meglio il fenomeno e, se possibile, esorcizzare lo spirito. -
Dopo qualche attimo di silenzio - Seriamente... perché a me? Come posso io esorcizzare uno spettro? - osservo stranita Mirajane.
- Hai letto quel "apparentemente"? A quanto pare non sono certi che sia realmente uno spirito. - mi guarda quasi spiritata.
È lei il vero fenomeno soprannaturale qui.
- Sì, ma... se lo è io non posso certo esorcizzarlo. - le espongo l'ovvio sperando di farla demordere.
- Secondo me non lo è, anzi... ti dirò pure che penso di sapere di chi si tratta. - ridacchia da sola sotto i baffi.
Credo che dopo andrò a parlare con Polyushka-san di Mira, magari ha qualche cura da consigliarmi per la mia amica.
- Non vuoi sapere chi credo che sia? - insiste esaltata in maniera folle.
- Mira... smettila con questi giochini e sputa il rospo. - sbuffo infastidita.
- Gerard. - risponde allegra.
A quel nome mi blocco.
- G-Gerard? Perché lo credi? -
- Capelli cobalto! Chi altri vuoi che sia?! -
- Non è l'unica persona al mondo ad avere quel colore! - sbuffo cercando di calmarmi.
Come può solo il suo nome farmi questo effetto?
E perché Mira mi da queste false speranze? Per un momento ci avevo creduto...
- Già, ma ho indagato un po' per conto mio. A quanto pare i segni distintivi di questo spettro sono i capelli cobalto e un tatuaggio sul volto. A destra del viso. Dai... ammettilo. È lui. - batte le mani emozionata.
Quel dettaglio in aggiunta mi convince un po' di più.
- Ma... perché Gerard dovrebbe bazzicare nel giardino di quell'hotel? - inizio a ragionare più seriamente sull'ipotesi.
- Non lo so. Per questo ti ho portato questa missione, non vuoi scoprirlo? - mi fa l'occhiolino sorridendo sorniona.
- Però... se vado non gli darò solo fastidio? Deve essere nel bel mezzo di una ricerca per conto suo. - scatta quella maledetta insicurezza che solo Gerard riesce a tirarmi fuori.
- Se non ci vai tu ci andrà qualcun altro. Gerard non sarà più un ricercato di Earthland, ma molti malviventi lo cercano. C'è una taglia sulla sua testa. Se questo incarico venisse preso da maghi meno nobili di te... beh... potrebbero catturare Gerard e portarlo da chi desidera la sua testa. -
- Gerard non è debole, non ha bisogno della mia protezione. - capisco dove vuole arrivare Mira.
Voleva colpire il mio senso protettivo e... ci sta riuscendo alla grande.
- Nemmeno tu hai bisogno della sua, ma... questo vi ha mai fermati? Davvero vuoi lasciar perdere? - sorride malefica.
Serrando le labbra la fisso storto.
Questa ragazza è una maestra della manipolazione.
Aveva calcolato tutto.
- In più è da tanto che non lo vedi. Non vuoi sapere come sta? Magari riesci a convincerlo ad entrare a far parte di Fairy Tail! Il master lo accoglierebbe con gioia. - poggia le sue mani sulle mie.
- Non lo farà mai, lui... - mi rattristo ricordandolo.
Non si sente degno di camminare alla "luce del sole".
Nemmeno ora, dopo esser stato perdonato per tutti i suoi crimini.
Dopo la grande battaglia è stato assolto da tutto e lo stesso trattamento è stato riservato ai suoi compagni, eppure... operano ancora come una gilda nell'ombra.
È proprio vero... può perdonarti tutto il mondo, ma se non sei tu stesso a perdonarti non serve a nulla.
In ogni caso Mira ha ragione.
Non riesco a lasciarlo solo.
Alzandomi porgo il foglio a Mirajane - Ok, accetto io questa missione. Partirò nel pomeriggio. -
- Oook! Vado ad avvisare il master. - si alza trotterellando tutta felice.
- Sai Mira... - la faccio bloccare dall'andarsene.
- Sì? - si volta sorridente.
- Sei un'infame manipolatrice, ma... grazie. - le sorrido.
Una pazza manipolatrice, ma una buona, altruista e fedele amica.
- Ara ara, che carina che sei Erza. Non c'è di che. È più forte di me, adoro veder sorridere le persone a cui tengo e tu sei una di quelle. - mi sorride felice.
Dopo un altro saluto vado a casa per preparare i bagagli.
Si parte per una nuova missione.
Chissà cosa dovrò fare per intrattenere i clienti dell'hotel.
Non c'era scritto.
Non importa, posso fare quasi ogni cosa.
A preoccuparmi davvero è Gerard.
Cosa o chi starà cercando?
Gli darà fastidio la mia presenza?
È solo o con gli altri?
In me c'è un mix pazzesco di emozioni.
Se prima mi annoiavo ora sono tutta un fremito.
Ho così tante cose da dire a Gerard.
Quella volta non ho avuto la possibilità di dirgli nulla.
Dopo aver combattuto insieme se n'è andato prima che potessi anche solo salutarlo.
Quel ragazzo è sfuggente come il vento.
Mentirei a dire che la cosa non mi irrita.
Anzi... sono proprio incazzata.
Gli avevo detto che a fine lotta gli dovevo parlare e lui che ha fatto? Se n'è andato!
Senza dire nulla. Nemmeno un cavolo di "ciao"!
La cosa m'aveva talmente adirata che l'ho cercato fin in capo al mondo.
Accidenti se l'ho cercato.
Eppure mi sfuggiva sempre.
Ogni volta che stavo per raggiungerlo mi scivolava via tra le mani.
Onestamente mi chiedo in che modo Mira sia riuscita a reperire queste informazioni.
Gerard è un maestro nell'arte delle indagini sotto copertura.
Più volte ci ho messo mesi a trovarlo perché era fin troppo ben nascosto.
Davvero... non faccio altro che perderlo quando è ad un soffio da me.
È così frustrante...
Stavolta invece non accadrà.
Cavoli se non lo permetterò.
E appena lo avrò sotto le mani lo ridurrò in poltiglia.
Altro che quelli che gli hanno messo una taglia sulla testa.
È di me che deve aver paura.
- Erza, sembri davvero gasata. Quasi... sul punto d'esplodere. - mi osserva Mira appena entro alla gilda.
- Già... ho ripensato un po' all'ultimo periodo e mi sono entusiasmata non poco. - sento l'ira crescere sempre di più.
- Che strano... mi pari più incazzata che entusiasmata. - ride preoccupata la mia amica.
- Oh, ma la linea di confine tra le due emozioni è molto sottile. - mi accodo con una risata quasi da pazza psicopatica.
- Ehm... ok. Tieni. Queste sono le coordinate per raggiungere l'hotel. - mi porge i dati per cui sono qui.
- Grazie Mira, di tutto. - mi volto per avviarmi.
È il momento di mettersi in azione non di parlare.
- Erza-san, stai andando in missione? - mi raggiunge la dolce Wendy.
- Già, vado a caccia. -
- Erza... ha uno sguardo spaventoso. Sembra un demone. - sento Charle sussurrare a Wendy.
Fingendo un colpo di tosse cerco di tornare in me.
Calma Erza.
Non è il momento di agitarsi.
Puoi pensarci dopo, quando avrai Gerard sotto le mani.
- Beh, vi saluto. È meglio che parta. Il viaggio è lungo. - le saluto.
- Fa attenzione e buon viaggio, Erza-san. -
- Tornerò presto Wendy e festeggeremo tutti insieme. - le sorrido.
Con un umore migliore parto veramente.
Gerard, aspettami.
Sto arrivando e sono pronta alla battaglia.
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