Una Scommessa D'Amore
- Adesso basta!! Mi hai rotto! Devi smetterla di ridere dei clienti, sei maleducato! - urlo contro a Natsu.
- Ma... sembrava un'anguria la sua testa! Non potevo non ridere!! - si lagna.
- Ci hai fatto fare una figuraccia tremenda oltre al fatto che l'hai offeso! -
- Dai, dai! Basta litigare ragazzi. - si mette in mezzo Happy.
- No, non ne posso più! Al lavoro dovremmo essere più professionali. - incrocio le braccia.
- Esageri, non se l'è presa poi molto per il mio commento. - sbuffa Natsu.
- Non importa! Sta di fatto che a prescindere non dovevi comportarti così. Voglio che tu prenda più seriamente le missioni. - gli punto un dito contro.
Sono incredibilmente seria.
Non se ne può più.
Deve imparare a comportarsi decentemente, almeno con i nostri datori.
- E perché dovrei? - mette il broncio.
- Che vuoi dire? - sbianco.
- È noioso essere troppo seri, perché dovrei assecondarti? -
- Per fare il ragazzo maturo, magari? -
- Ti ripeto che è una noia. -
- Ho un'idea!! - salta fuori il gatto.
Anche se la cosa promette male - Cosa? -
- Fate una scommessa! Se vinci tu Lucy, Natsu dovrà comportarsi da ragazzo maturo almeno per... un incarico? -
- Facciamo tre. - rilancio.
- Ehi, ehi! E se vinco io? - scatta Natsu.
- Uhm... - riflette il gatto.
- Che ne dici che... se vinci tu, Lucy dovrà ascoltare rigorosamente ogni tuo ordine per un'intera settimana? - conclude.
- Un'intera settimana? - sbarro gli occhi - Non mi pare equa la cosa!! -
- Non lo è per Natsu se ci rifletti, tre incarichi potrebbero essere tre giorni come tre mesi, dipende dalla missione. - mi fa notare Happy.
Sospirando - Effettivamente... -
- Allora? Accetti la scommessa? - mi tende una mano il ragazzo.
Osservandola - Uhm... su cosa ci sfidiamo? -
- Che ne dite di testa o croce? Farà si che sia il caso a decidere. Altrimenti potreste arrabbiarvi l'uno con l'altra. - propone Happy.
- Dovrei lasciar decidere al fato? - mi scende un brivido gelido lungo la schiena.
Chissà cosa mi farà fare Natsu per una settimana nel caso vincesse.
Questa cosa mi spaventa parecchio.
Però con altre sfide che vanno ad abilità rischio di perdere di certo.
Forse ha ragione Happy.
Testa o croce è la scelta migliore.
- Quindi vuoi altro? - chiede Happy.
Scuotendo il capo - No, fingi che non abbia detto nulla. -
- Quindi tutto a posto? Ok sia per sfida che scommessa? - chiede ancora conferma il gatto.
Sospirando - Aye... -
- Aspetta! Voglio la tua parola Lucy. - mi punta un dito contro Natsu.
- Su cosa? - lo fisso storto.
- Se perdi asseconderai OGNI mio ordine, intesi? -
- S-Se non sarà umiliante. - rabbrividisco immaginandomi un paio di terribili scenari.
- No, così non vale! Se non accetti io non gioco. - incrocia le braccia.
- Beh, effettivamente dovevi sistemare i dettagli della scommessa prima. - puntualizza Happy.
- Uhm... -
- I maghi degli spiriti stellari sono sempre di parola, no? L'hai detto tu. - sorride sornione Natsu.
- Perché ricordi sempre e solo ciò che vuoi? - sbuffo.
- Non cambiare discorso. Allora? -
Presa all'angolo non ho via di fuga - Ok... - sospiro pesantemente.
So che, se perderò, mi pentirò di tutto questo.
Però è vero, noi maghi degli spiriti siamo dannatamente di parola, più di un qualsiasi altro mago.
- Oook! Cosa scegliete? - scatta Happy.
- Scegli prima tu, Lucy. - mi concede Natsu.
- T-Testa... no croce! Uhm... o testa? -
- Decidi, tanto hai il cinquanta e cinquanta per cento di probabilità. - sbuffa Natsu.
- Testa, vada per testa. - serro gli occhi in ansia.
Happy lancia la moneta e sentendola cadere a terra apro gli occhi.
Tra giri e saltelli si ferma.
Avvicinandoci tutti e tre - Croce! - esclama Happy.
Iniziando a tremare m'inginocchio.
- Ho... perso... -
Sul volto del ragazzo compare un sorriso assai diabolico - Sei mia per tutta la settimana. -
- Non è giusto!!! - piagnucolo battendo i pugni a terra.
- Poche storie, Lucy... primo ordine, alzati. - ridacchia.
Borbottando mi metto in piedi.
- Fatto... -
- Fai una giravolta e salta su una gamba. -
Fulminandolo giro su me stessa per poi saltare.
- Dammi la mano e abbaia. -
Serrando i denti - Non sono un cane!! -
- Luuucy, niente lamentele. - si gasa del suo potere.
Poggiando la mano sulla sua ringhio prima di abbaiare.
- Ok, per ora va bene. Di tempo ne ho quanto voglio, andiamo a casa? - sorride soddisfatto.
- Va a quel paese... - sibilo.
Arrivati a Magnolia corro a casa sperando di salvarmi momentaneamente da lui.
Purtroppo però, nemmeno il tempo di arrivare, che Natsu già sta dentro casa.
- Ma... che diavolo!! Come sei arrivato prima di me? -
- Sono più veloce. - fa spallucce.
- Speravi forse di scapparmi? - aggiunge accomodandosi sul letto.
- La speranza è l'ultima a morire... - sospiro.
- Lucy, indossa questo. - sventola il completo da cameriera che indossai durante il nostro primo incarico.
- Ma... da dove l'hai tirato fuori quello? Sei riuscito ad arrivare qui prima di me passando pure per casa tua? E... perché mai dovrei metterlo? - sbianco.
- Perché oggi sarai la mia cameriera personale, anzi... inizia chiamandomi Padron Natsu o Natsu-sama. - sorride.
Zittendomi lo fisso irritata.
Si sta davvero divertendo.
Gioisce nell'umiliarmi così.
- Allora? Non vai a cambiarti? - insiste.
Strappandogli l'abito di mano - Sì, Natsu-sama. -
La giornata passa meglio del previsto.
Oltre a farmi cucinare per lui e fargli qualche massaggio alle spalle non ha chiesto troppo.
Certo, star vestita così è fastidioso, ma temevo peggio.
In fondo non è molto diverso da com'è ogni giorno.
Sta in casa mia a scroccare letto e cibo, poi spesso mi sono trovata a fargli massaggi dopo l'allenamento.
Lo so, è strano, ma noi non siamo normali.
- Lucy, inginocchiati. - scatta all'improvviso.
- Eh? Perché? -
- Ancora protesti? -
Borbottando qualche insulto eseguo.
Odio non potermi opporre.
- Stai ferma, ok? E chiudi gli occhi. -
- C-Cosa vuoi fare? - balbetto mentre chiudo gli occhi.
- Uhm... sta buona. - lo sento poggiare qualcosa sul mio viso.
È... un pennarello?
La punta scorre sul mio naso e sulle mie guance fino a sentire il ragazzo poggiare qualcosa sulla mia testa.
- Va a vederti allo specchio. - trattiene a stento le risate.
Sospirando mi alzo potendo finalmente aprire gli occhi.
Va beh, finché si accontenta di scarabocchiarmi il viso mi va di lusso.
Meglio di quella volta che ho dovuto vestirmi da coniglietta con Levy-chan per Gajeel.
Di fronte allo specchio mi trovo con una parrucca riccia e colorata in testa, il naso rosso, una stella sulla guancia destra e una lacrima azzurra sotto l'occhio sinistro.
Spiritoso, sono un clown.
- Ti piace? - trilla emozionato.
- Certamente, Natsu-sama. Posso lavarmi il viso ora? - ribatto atona.
- Certo, poi vieni di là per il prossimo ordine. - saltella verso la camera.
Ad essere onesta non è poi così male tutto questo.
Il suo sorriso sbarazzino mi piace un sacco.
Posso sopportare se facendolo riesco a vedere quell'adorabile sorriso.
Tornando da lui sono più di buon umore e propensa ad assecondare le sue richieste.
- Natsu-sama, desidera? - faccio una piccola riverenza.
- Ci stai forse prendendo gusto? - ridacchia.
Arrossendo capisco che forse ho usato troppo entusiasmo - No... stavo solo cercando di entrare nella parte... - mugugno in imbarazzo.
- Oh, beh... comunque... ho deciso il prossimo compito. - scatta stranamente pensieroso.
- Ovvero? -
- Insegnami cosa vuol dire amare. -
A quelle parole rimango interdetta iniziando a ripeterle in testa.
Non ho sbagliato a sentire, vero?
- Insegnarti... cosa vuol dire amare? - ripeto confusa come non mai.
- Esatto. -
- Che... vuoi... dire...? -
- Beh, Mira non fa che parlare di amore a destra e manca, Happy ripete a ruota libera "ti piiiiace" o "vi piiiiacete", Juvia corre dietro a Gray dicendo che lo ama. Voglio capirne di più. È qualcosa che non conosco e sono curioso. - ribatte serio.
- Oh... ma... come dovrei fare ad insegnarti cosa vuol dire amare? - sento il cuore a mille.
Che richiesta strana.
Che devo fare?
- Non lo so. Come si capisce quando si ama qualcuno? Cosa si fa quando si è innamorati? Cose così. -
- Uhm... - punto lo sguardo sul pavimento.
Forse potrei iniziare a discuterne.
- Ecco... - mi torturo le mani in imbarazzo.
Chi l'avrebbe mai detto che mi sarei trovata a fare certi discorsi con Natsu?
- Si capisce di essere innamorati quando il tuo cuore batte più veloce vedendo quella persona... -
- Tipo dopo una corsa? -
- Sì, più o meno... poi... non fai altro che pensare a lei... e desideri di starle sempre accanto... -
- Uhm... e le coppie cosa fanno di solito? -
- Beh... escono insieme, si tengono per mano, si baciano... - mi sento terribilmente in imbarazzo.
- Qual è tra questi ciò che più rende due persone una coppia? - insiste ingenuo.
- Direi... i baci... sì, decisamente... -
All'improvviso mi trovo Natsu addosso che mi afferra per le spalle.
Nemmeno il tempo di alzare il volto che trovo il suo viso con le labbra ad un soffio dalle mie.
Ho giusto il tempo di mettere le mani sulla sua bocca per evitare che mi baci.
- C-Che cavolo fai?! - avvampo.
- Beh... she devo imparare ad amare non devo provare cosha vuol dire esshere una coppia?! - sbiascica con le mie mani che gli impediscono di parlare bene.
- M-M-Ma... per essere una coppia bisogna amarsi! Non si può baciare senza questo!! -
Come può non arrivarci da solo?!
- Non è che si va a baciare il primo che passa e poi si è una coppia innamorata! Ci sono degli steps ben definiti!! - aggiungo in panico.
Mi stava per baciare.
Mi stava DAVVERO per baciare!
- Uhm... - si allontana liberando la sua bocca.
- Che passaggi? - chiede serio.
- Beh... prima si esce per un appuntamento, per conoscersi meglio ed avere dei ricordi insieme... poi, quando si è più vicini, si passa a tenersi per mano e magari abbracciarsi... solo dopo, quando la relazione si fa più profonda, si pensa e desidera di baciarsi... - spiego.
- Ok, ho capito! - scatta indietro con un tono stranamente entusiasta.
- C-Che hai capito? - chiedo in ansia.
Ho un brutto presentimento.
- Eseguiremo questi passi per farmi capire meglio questo strano meccanismo. -
- Eh?!?! - spalanco gli occhi sconvolta.
- Dove si va di solito per un appuntamento? -
- N-Natsu... ma sei serio? -
- Assolutamente! Sono curioso e tu eseguirai tutto ciò che ti chiedo, giusto? Sta nella scommessa. -
- Sei scorretto! - serro i pugni lungo i fianchi.
- Non credo, comunque... ho chiesto dove si va quando si esce in coppia? -
- Si può sapere perché t'interessa tutto questo? Non ci hai mai pensato prima. -
- Non è vero, solo non domandavo. Sto cogliendo l'occasione, mi aiuterai? - mi guarda con gli occhi da cucciolo.
- Lo chiedi come se avessi scelta... - sbuffo.
- Di solito si va al cinema, al luna park, all'acquario, al mare o al centro commerciale... dipende dai gusti di entrambi. Si sceglie qualcosa che possa piacere a tutti e due dato che lo scopo è divertirsi insieme. - rispondo cedendo alla pressione.
- Whoooo!! C'era un bel film che m'interessava, ti va? - s'illumina.
- Va bene... - rimango un attimo intontita dal suo sguardo.
- Perfetto, allora è deciso! Domani usciremo ad un appuntamento!! - si gasa al massimo.
Avvampando - V-Va bene... ora però vado a farmi un bagno. - fuggo in bagno.
Non ci credo.
Sta per accadere davvero.
Domani uscirò con Natsu.
È però un motivo così strano.
Una sorta di esperimento, non c'è certo altro sotto.
Anche se mi piacerebbe...
Uscita dal bagno trovo Natsu in panciolle sul mio letto - C-Che fai ancora qui?! - mi agito.
- Ah? Dove dovrei andare? -
- A casa tua forse? -
- Che senso ha? Tanto più che, dato che domani usciamo, se dormo da te siamo già insieme domattina. -
- M-Ma... non funziona così!! -
- Cosa? - aggrotta la fronte.
- Si presuppone che il ragazzo stia a casa sua e che ci si trovi solo nel luogo d'incontro all'appuntamento. -
- Perché? È scomodo. Stando da te possiamo fare tutto coi nostri tempi, no? -
- No! Tu hai detto di voler capire meglio la cosa ed è così che funziona. - m'impunto.
Il fatto è che non posso averlo qui.
Dopo questa strana richiesta il mio cuore percepisce più del normale la sua presenza.
- Tanto più che una coppia novella non dorme già insieme. - aggiungo.
Sbuffando di alza grattandosi la nuca - Che rottura. È una regola scritta? -
- No, solo logica... chiedi a tutte le coppie che vuoi... nessuna ti dirà che ha iniziato la relazione dormendo insieme. -
- Secondo me non sarebbe male se ci provassero, comunque hai ragione... ho proposto io questa cosa e allora proverò a comportarmi come dici. - sospira.
Wow... ho vinto.
Non mi pare vero.
Mi aspettavo qualcosa del tipo "Io non ascolto nessuna regola!"
- Dove ci troviamo e a che ora? Posso venire a prenderti a casa o è troppo per queste regole? - aggiunge seccato.
- Beh... al primo appuntamento sarebbe meglio non dire all'altra parte dove abiti. Per sicurezza... mai si sa, potrebbe essere uno stalker o uno psicopatico. -
- Ehi!! Ma tu sai chi sono!! - sbarra gli occhi.
- Sì, ma... vuoi simulare tutto, no? -
- Va bene, va bene! Che palle!! Dammi luogo ed ora!! - sbuffa.
- Uhm... alle nove al parco? Potremo andar a vedere il film e poi a pranzo insieme. -
- Ok, allora... a domani. - si appollaia sulla finestra.
- Non ho ancora capito perché ti ostini ad entrare ed uscire così. Ho una porta. Fare così ti fa sembrare un ladro. -
- Il ladro che ruberà il tuo cuore. - mi fa l'occhiolino prima di saltare.
Ah?
"Il ladro che ruberà il tuo cuore." si ripete la frase nella mia testa.
Come a confermare che non ho sentito male.
È impazzito... davvero!
Sentendo le gambe diventare gelatina cado a terra sapendo di avere il viso rosso come un pomodoro.
Che cosa prende a Natsu?
Come sono finita in tutto questo?
Verrò beccata, ne sono certa... verrò beccata.
Capirà di certo cosa provo e finirò per fare una figura da cretina.
Devo insegnare ad amare al ragazzo che amo.
Può essere più assurdo?
E tutto è partito per una scommessa.
A fatica, quella notte, riesco a dormire, ma al risveglio sono più schizzata di un furetto drogato.
Correndo a destra e manca cerco di sistemare tutto.
Vestiti, acconciatura, portafoglio, trucco, ricontrollare i vestiti e cambiarli, i capelli non sono a posto quindi meglio rifarli, ci vuole il trucco? No? Sì, giusto un velo.
Alle otto e quaranta sono davanti allo specchio a fissare il risultato.
Ho esagerato?
Non è un vero appuntamento.
Ha senso impegnarmi tanto?
Uhm... per me sarà un vero appuntamento.
Emozionata arrivo al punto d'incontro cinque minuti in anticipo, ma Natsu non c'è.
Beh... dopotutto come già detto sono in anticipo.
Quindici minuti dopo però inizio a fissare l'orologio ogni dieci secondi.
È in ritardo.
Non è che sta ancora dormendo, vero?
Uffa... Natsu!!
Forse era davvero meglio se rimaneva da me, mi sento troppo fissata qui sola come un palo.
- Luuucy!! Scusa il ritardo!! - arriva correndo.
Piazzandosi davanti a me, col fiatone, sento il cuore finirmi in gola.
- N-Natsu? Come sei vestito?? - premo le mani al petto pregando che il cuore rallenti.
Il ragazzo è completamente diverso dal solito.
Un abito casual con dei pantaloni semplici in jeans e una T-shirt bianca e rossa.
Anche se è un abbigliamento davvero semplice sta divinamente e sembra quasi un'altra persona.
- Ah? Non sto bene?! - inizia a controllarsi come un pazzo.
- N-Non volevo dire questo... -
- È stato Happy ad insistere. Ha detto che ad un appuntamento ci si mette in tiro... ma cosa c'entra tutto questo con l'arco? - aggrotta la fronte.
Dopo la sua frase idiota riesco a placarmi - Natsu... non tiro con l'arco... ti stava dicendo che quando si esce insieme si deve prestare più attenzione al modo di vestirsi. -
- Aaaah!! Ora è più chiaro. - finalmente alza lo sguardo e mi vede.
Bloccandosi lo sento solo dire - Oh...! -
Era ora.
Ci ho messo davvero molto per prepararmi.
Come sto? Chissà cosa mi dirà.
Voltandosi - Andiamo? -
Eh? Nulla?
Sul serio?!
Scoraggiata lo seguo - Andiamo... -
In fondo questo è un appuntamento di prova.
Natsu non mi vede come la sua ragazza quindi perché dovrebbe battergli forte il cuore per come sto vestita?
Tanto più che mi ha vista più volte come mamma mi ha fatta, non saranno certo degli abiti carini ad emozionarlo.
- Lucy, ho preso i biglietti. Entriamo? - mi sorprende il ragazzo.
Quando siamo arrivati al cinema?
Ero così giù di morale da non accorgermene, incredibile.
- Sì, che film è? - lo seguo dentro al cinema cercando di tornare di buon umore.
In fondo la giornata è appena iniziata.
- S'intitola "La gilda fantasma!" - ridacchia in maniera terrificante.
Sentendo ogni singolo pelo rizzarsi dalla paura - N-Natsu...? -
- Sì? - sorride quasi innocente.
- È un film horror?? -
- Ovvio! Andiamo!! - inizia a trascinarmi per le spalle.
Le due ore seguenti le passo tremando, urlando, ad occhi chiusi e con quasi la voglia di vomitare.
Non ho mai visto un film peggiore.
È stato tremendo.
- È stato fantastico! - salta Natsu uscendo dalla sala.
Barcollando sui tacchi mi avvio all'uscita.
Mi serve aria.
- Lucy! Lucy!! Andiamo a mangiare ora? Ho una fame pazzesca!! - mi saltella affianco Natsu.
Ah... almeno lasciarmi riposare un attimo...
Una mano si poggia improvvisamente sulla mia fronte facendomi sussultare.
- Ti senti male? Sei pallida. - mi sbuca davanti al naso il suo volto crucciato.
- N-No! A-Andiamo! - salto via avvampando.
- Sicura? Ora sei diventata completamente rossa in viso. - mi studia curioso.
- Sì, sì. Dove andiamo? -
Poco dopo mi porta in un fast food.
Direi che me lo aspettavo e in fine non conta il ristorante, basta divertirsi.
Tanto più che siamo più tipi da questo che da ristoranti super eleganti.
Il pasto procede anche tranquillo fino a quando Natsu, solito a gesticolare anche mentre mangia, rovescia il bicchiere.
Il liquido finisce sul mio bell'abito e strillando salto in piedi - Accidenti!! -
- Ah!!!! Lucy!! Non hai idea di quanto mi dispiace!! Ti asciugo io!! - purtroppo però, afferrando i tovaglioli, urta anche il mio bicchiere.
E ovviamente pure quello mi finisce addosso.
Bloccandosi mi fissa con faccia sconvolta facendo un urlo silenzioso.
- Lascia stare. Non è nulla... vado un attimo al bagno poi meglio andare a casa... - sospiro avviandomi.
Non è andata un granché.
Però è anche colpa mia che speravo in qualcosa di perfetto.
Dovevo aspettarmi un risultato del genere.
In più non mi devo dimenticare che sono qui solo per la scommessa e per quella sua strana curiosità.
Non vuole uscire con me.
Tornata da Natsu ci dirigiamo ognuno a casa propria con il ragazzo che è davvero dispiaciuto.
Sono riuscita a risollevarlo un poco solo perché gli ho dato appuntamento anche domani, di pomeriggio.
Non si esce solo una volta per considerarsi una coppia.
Forse domani andrà meglio.
Lo spero almeno...
Arrivata a casa mi getto subito sul letto e per tutto il giorno ozio.
Almeno Natsu non è qui a darmi altri ordini strani.
Il giorno seguente mi metto ancora in tiro e, rimango sorpresa, trovando Natsu già ad aspettarmi.
- Sei... in anticipo... - gli faccio notare.
- Già... mi volevo scusare per ieri... - si gratta, a disagio, la nuca.
Osservandolo intenerita gli sorrido - Va tutto bene... dove vuoi andare oggi? Non lo abbiamo deciso. -
Tornando subito carico - Hai detto che il passo successivo è camminare mano nella mano, vero? Quindi il parco dovrebbe essere ok, giusto? - si esalta fin troppo.
- S-Sì... credo che vada bene... - inizio ad agitarmi.
Tenersi per mano... con Natsu...
Ma che problemi ho?
Non è mica la prima volta!
Perché allora mi agito tanto?
Ah... questa faccenda mi sta facendo impazzire.
- Andiamo Lucy? - mi tende una mano.
Fissandola per troppo lo sento dirmi - Ehm... cosa non va? -
Sussultando - N-Nulla... solo... -
- Solo...? -
- Beh... non ci si prende per mano da subito. Dev'essere una cosa naturale che succede lungo il tragitto... quando la coppia diventa più affiatata. -
- Ah? E noi non lo siamo? - inclina il capo confuso.
- N-Non dico questo, ma... tu vuoi capire le coppie quindi... - distolgo lo sguardo.
Lo sento solo sbuffare poi - Ok... allora procediamo come dici. -
Camminando tranquilla, al suo fianco, posso rilassarmi e chiacchierare del più e del meno.
A rendere la giornata interessante sono soprattutto i tentativi di Natsu di afferrare la mia mano.
Penso che non se ne sia accorto, ma lo sto schivando di proposito.
All'inizio era per non provare il mio cuore, ma ora devo ammettere che mi sto divertendo.
Ogni volta che manca la presa fa un'espressione davvero contrariata e adorabile.
Dato che non posso oppormi alle sue richieste posso almeno vendicarmi un pochino così.
Ad un certo punto però sbotta - Ah!!!! Adesso basta!! Dammi qui la mano! - allunga la sua.
- Oh? Non ti avevo... -
- Al diavolo!! Gesto naturale un corno, sono stufo di cercare di acchiapparti, dammi la mano! - ringhia irritato.
È proprio come un bambino capriccioso.
Fissando la sua mano sorrido ridacchiando - N.O. -
- Eh?! - sbianca.
- No, non mi va. - lo sfido.
Diventando rosso di rabbia afferra la mia mano iniziando a camminare a passi larghi peggio di un carro armato.
- Ti sfido io ora. Prova a sfuggire dalla mia presa. Non riuscirai a scapparmi. - borbotta ignaro di aver fatto schizzare i miei battiti.
La sua mano è davvero grande e calda, ma anche se sto in una stretta ferrea mi tiene con delicatezza.
Questo tocco fa davvero male al mio cuore perché mi fa capire che, in fondo, tiene conto di alcune cose come quella che io sono più delicata di lui.
Tornata a casa mi sento fin troppo in subbuglio.
Devo parlare con Natsu.
Così non può andare avanti.
Devo almeno chiedergli perché è diventato così curioso proprio ora su tale argomento.
E magari ci aggiungo pure un bel discorso sui sentimenti.
Deve capire che non può fare tutto questo come fosse un gioco.
Dai Lucy... resisti...
Mancano quattro giorni e la penitenza per la scommessa sarà saldata.
Quando, il giorno dopo, mi trovo con Natsu finiamo per fare un pic-nic.
È il momento perfetto per parlarne.
Siamo soli e lui è di buon umore per il cibo.
- Senti Natsu... -
- Uhm? - chiede con un tramezzino in bocca.
- P-Perché sei così curioso su amore e coppie? -
- Non posso? - mi fissa confuso.
- Non volevo dire questo... solo... perché ora? Prima non ti sei mai posto la domanda. -
- Non è che non me lo sono mai chiesto solo non capivo il tutto... così sono diventato sempre più curioso. -
- Sì ok, ma... anche se ti mostro cosa fa una coppia... non puoi capire come amare... -
- Perché? -
- Beh... perché non si può imparare ad amare... puoi capire cos'è l'amore dal mondo che ti circonda. Si è sempre in contatto con varie forme d'amore, ma insegnare a qualcuno come amare... L'amore, quello vero e romantico, arriva e basta e quando succede te ne accorgi per forza perché ti senti diverso. O meglio, il tuo mondo lo è. Ti manca sempre quella persona e vorresti stare con lei, più le stai vicino e più desideri di più, il mondo ti sembra più colorato e divertente quando siete insieme, il tuo umore cambia in riflesso a quello dell'altra persona e il cuore esplode di gioia anche per i piccoli gesti. -
- Ma se il cuore esplode uno non muore? Mi sa che l'amore è più pericoloso di quello che credevo. - aggrotta la fronte.
Diamine!!
Non ci credo!
Ha capito solo quello?
Ha ascoltato il resto? E poi... come può uscirsene con una cazzata simile?
Massaggiandomi le tempie doloranti - Di certo è molto pericoloso se ci s'innamora di un idiota... - sospiro.
Dopo uno sguardo confuso - Comunque sembra che tu ne sappia davvero molto in materia. Sono contento di averti fatto questa richiesta. - mi sorride raggiante.
Sospirando - Contento tu... -
Non è servito a nulla il mio discorso.
Gli ho detto che non posso insegnargli ad amare.
Anche perché, ad essere onesta, nemmeno lo voglio.
Non ci ho pensato, ma... se capisse cosa vuol dire amare poi cosa succederebbe?
Potrebbe finire per innamorarsi di qualcuna e... non è detto che sarei io.
Mi viene quasi da piangere.
Non è che mi sto scavando la fossa da sola?
Già avevo poche possibilità prima, ma così... non finirò per farmi vedere solo come colei che gli ha fatto da cavia?
Il giorno successivo vado da lui con l'umore sotto le scarpe.
- Luuucy!! Andiamo? Andiamo all'acquario oggi?! O allo zoo?! - saltella tutto allegro.
Beato lui...
Io ho chiuso appena gli occhi.
- Dove vuoi... - mugugno svogliata.
Dovevo proprio innamorarmi di questo idiota con un Q.I. pari a meno zero?
- Allora... zo... no! Acquario! Andiamo, andiamo!! - mi afferra per mano iniziando a correre.
Inizio a detestare di avere questo assurdo batticuore per una cosa del genere.
Per lui prendermi per mano è come afferrare un'ala di pollo.
Paragone orribile, ma azzeccato...
Arrivata all'acquario mi risollevo un poco, dopotutto è davvero un bel posto per un appuntamento.
- Da dove iniziamo? - mi guarda con degli occhi che sembrano urlare "gli squali".
È così evidente che vuole andare a vederli.
Sorridendo - Gli squali? -
Saltando - Yeeee!! Andiamo!! -
Tra le emozioni euforiche, dolci e buffe di Natsu mi torna il buon umore e dopo cena penso che questo si possa davvero definire un appuntamento riuscito.
È stata davvero una giornata piacevole e ora Natsu mi sta accompagnando a casa.
Solo accompagnando perché una coppia nuova e fresca non dorme insieme.
- Allora... buonanotte. - lo saluto davanti casa.
- Uhm... - borbotta.
- Tutto ok? - l'osservo curiosa.
Lungo il tragitto è stato stranamente silenzioso.
- È irritante sta cosa del non poter dormire insieme. - borbotta ancora.
- Sei stato tu ad iniziare questa storia. - gli faccio notare.
- Non è che è solo una tua trovata per avere casa libera? - mi punta un dito contro.
- Pensi davvero che potrei fare una cosa del genere solo per averti fuori dai piedi?! - sbotto.
- Ah... boh... no... è solo che non mi piace questa cosa. Fa freddo a casa. - mugugna depresso.
Il cuore mi manca un battito.
È come se avesse detto che senza di me non sta bene.
- Ma... tu sei un mago del fuoco. Come fai ad avere freddo? - lo fisso confusa.
- Lascia perdere. Piuttosto... - mi afferra improvvisamente per le spalle.
- Eh? Ah?! Che c'è? - torno ad agitarmi.
Senza rispondere avvicina pericolosamente il viso al mio e in un istante le sue labbra sono sulle mie.
Realizzando la cosa lo spingo via andando a sbattere con la schiena sul mio portone di casa.
Abbracciandomi il busto - C-Che hai fatto? - tremo come una foglia.
- Beh... non era il passo successivo? - mi fissa sorpreso dal mio gesto brusco.
- T-Ti pare normale baciare così una persona? -
- Happy mi ha spiegato che dopo un appuntamento è consuetudine dare il bacio della buonanotte, ho sbagliato? -
Sentendo le lacrime minacciare di uscire serro i denti.
Mi ha baciata.
Era il mio primo bacio e l'ho dato all'uomo che amo, ma... non doveva essere così!!
- Sei un deficiente!! Un cretino! Idiota!!! Non è normale!! Non puoi baciare una persona che non ami...!! Questa sarà anche tutta una scena per farti capire la tua cazzo di curiosità, ma non vuol dire che puoi rubare i primi baci delle persone con così tanta libertà! Tanto più che un bacio senza amore, dato per provare... è la cosa peggiore che tu potessi farmi!! Non posso credere che tu non abbia nemmeno pensato a questo... ai miei sentimenti!! Ti sei mai chiesto se tutto ciò mi sarebbe andato bene? Ovviamente no! Beh... fattelo dire! Non volevo che andasse così!! Soprattutto non con te, tu... tu sei un idiota! Sei l'idiota che amo, ma non per questo va bene tutto ciò! Insegnarti ad amare? Perché devo insegnare al ragazzo che amo come amare un'altra? Adesso hai pure provato a baciare e poi? Poi andrai a poggiare le tue labbra su quella che vuoi? Tanto io non sono nulla più di una prova!! Sei un idiota e io lo sono quanto te perché mi faccio trascinare dalle tue folli idee pur sapendo che mi faranno un gran male! Adesso basta però... sono stufa di questa storia della scommessa! Mi tiro fuori, ho pagato il mio debito e ora vado a dormire! Non venirmi a cercare finché non sarò io a fare il primo passo... ho bisogno di riflettere! E non pensare a ciò che provo per te... tanto non conta molto! - urlo tutto d'un fiato tra un singhiozzo e l'altro.
Il ragazzo sotto shock riesce solo a fissarmi e, quando allunga una mano per toccarmi, mi volto aprendo la porta.
- Sono seria! Ci vediamo quando mi sarò ripresa dalla tua demenza! - senza aggiungere altro entro in casa.
Subito mi cedono le gambe e mi afferro la testa tra le mani.
Che ho detto?
CHE CAZZO HO DETTO?!
Io... io mi sono dichiarata!!
E Natsu mi ha baciata!
Mi sono rovinata... poco ma sicuro...
Dopo oggi non ho più chance e Natsu di certo sarà dannatamente confuso.
Lui e la sua cazzo di demenza.
Probabilmente nemmeno ha capito ciò che stavo dicendo o nemmeno ha ascoltato tutto.
No... ho pianto, deve aver compreso... ma ora?
Che cazzo succederà?
Come mi devo comportare la prossima volta che lo vedo?
Come si comporterà lui?
Ne parlerà con Happy?
Oddio...
E se mi rifiutasse poi che atteggiamento dovremo avere?
Però... quel bacio.
Non doveva.
Proprio non doveva.
Arrabbiata, frustrata e depressa finisco col passare anche quella notte quasi in bianco.
Riesco però a recuperare durante la giornata, ma solo perché crollo proprio per sfinimento.
A svegliarmi è solo la fame, ma...
- Questo cos'è? - afferro un foglietto sul mio comodino.
Aprendolo riconosco la scrittura disordinata di Natsu.
"Lucy, vieni domani al solito ritrovo di questi giorni e alla stessa ora.
Sarà la mia ultima richiesta, per favore non mancare.
Ti aspetterò finché non arriverai.
Natsu"
- Che diavolo... avevo detto... - mugugno tra me.
Avevo detto che il mio debito era saldato.
Perché dovrei assecondare quest'altro capriccio?
Poggiando il biglietto mi dirigo alla cucina con l'ultima frase che rimbomba nella mia testa.
Ed è così che mi trovo davvero ad andare da Natsu il pomeriggio dopo.
Perché lo sto facendo?
Ma è ovvio... è perché lo amo.
Lui forse non ha capito ciò che vuol dire amare, ma io... io anche dopo tutto questo dolore voglio ancora stargli accanto.
Lo amo così tanto.
Sono davvero idiota quanto lui.
Al luogo dell'appuntamento lo vedo già ad aspettare.
Rimarrà davvero lì?
Sono venuta, come richiesto, ma dovrei farmi vedere?
Mi vergogno troppo.
Mi sono dichiarata!!
Con che faccia vado lì? E c'è pure il bacio a sommarsi al tutto.
Nascondendomi in un angolino inizio a fissarlo.
Non ho il coraggio di farmi vedere.
Quasi un'ora dopo sono ancora a fissarlo mentre mi aspetta.
Era serio dicendo che mi avrebbe attesa, ma... tra poco sono certa che cederà.
Così poi mi sentirò più tranquilla.
Eppure...
Una parte di me spera che lui continui ad aspettarmi.
All'improvviso sento dei tuoni e mi accorgo che il cielo si sta scurendo.
Avevano previsto pioggia.
Infatti mi sono portata l'ombrello.
Sentendo le prime gocce scendere lo apro.
Ora andrà a casa, giusto?
Però, dieci minuti dopo, quando diventa un acquazzone lo vedo stare ancora fermo immobile.
Nemmeno sta cercando un posto dove ripararsi mentre mi aspetta.
È impazzito?
Si prenderà su qualcosa!
Col cuore stretto corro verso di lui e lo copro - Sei un idiota... - borbotto.
- Sapevo saresti venuta. - mi sorride allegro facendomi sentire tanto in colpa quanto innamorata.
- C-Cosa volevi? Perché mi hai fatta venire qui? - distolgo lo sguardo arrossendo.
- Esci con me. -
- Cosa?! Ancora non hai... -
- No, aspetta!! Lasciami finire! - blocca la mia ira.
- Esci con me! Un'ultima volta. Stavolta non sarà per prova od altro, voglio solo scusarmi per tutto ciò che ho fatto. Ti prego. - mi afferra le mani.
Guardando i suoi occhi sinceri e dispiaciuti finisco per cedere.
Sono davvero pessima ad impormi su di lui.
- Natsu... sei tutto bagna... come non detto. - noto il ragazzo asciugarsi con i suoi poteri.
- Andiamo al luna park ad Akane Beach? - mi propone.
- Ehm... dove vuoi, ma... -
- Perfetto, muoviamoci allora! Lì poi dovrebbe esserci bel tempo. -
Sì, ma... per raggiungerlo dovremo prendere il treno e lui con i mezzi...
Anche così finiamo davvero ad Akane e non posso negare di essere felice.
Sapeva che sarebbe stato male eppure ha voluto ugualmente venire qui per me.
A pensarci bene... perché proprio il luna park?
Qui ci sono un sacco di giostre che lo faranno star male.
È la scelta peggiore che potesse fare.
Infatti, giostra dopo giostra sta sempre peggio.
- Natsu... sarà meglio fermarci, sei uno straccio. - gli poggio una mano sulla spalla.
Vederlo in questo stato fa pure andare in secondo piano la mia ansia.
- N-No... p-posso continuare... - barcolla.
- Nemmeno ti reggi in piedi. Dai... andiamo a sederci. -
Ora che l'ho convinto lo sto portando ad una panchina, ma la mia attenzione viene catturata da un gioco a premi.
C'è un peluche adorabile di un coniglietto.
- Mi sento meglio, andiamo. - si volta all'improvviso Natsu prendendomi per mano.
- Eh? Dove? E sei ancora pallido. -
Ho però poco dopo la mia risposta quando Natsu si ferma davanti al banchetto del peluche che avevo adocchiato.
- Vuole provare, signore? - gli chiede il responsabile.
- Sì, cosa devo fare? -
- Deve colpire col martello questo punto e, in base alla forza utilizzata, si alzerà la leva... si vince se la leva arriva a battere sulla cima. -
Un gioco di forza...
Prevedo danni.
- Natsu... forse è meglio se scegli un altro gioco, no? - cerco di farlo desistere.
- Eh? Perché? Credi che non possa farcela? -
- Al contrario... è perché conosco la tua forza che... -
- Signorina, lasci provare il suo ragazzo. Abbia fiducia in lui. - mi sorride l'addetto al banchetto.
- Non è questione di fiducia... lo dico per il suo bene, signore... -
Natsu non conosce mezze misure.
Sta cosa non finirà bene.
- Di che si preoccupa? Ci vuole molta forza per questo gioco, non rischia nulla. - insiste convinto.
- Bene allora. Devo solo colpire questo cuscinetto, vero? - Natsu prende il martello.
- Esatto, vada pu... - nemmeno il tempo di finire la frase che Natsu colpisce.
Il contatore schizza come un missile in cima, disintegra il blocco di sicurezza e, come se non bastasse, a rompersi è anche il punto colpito da Natsu.
Il signore del banchetto strabuzza gli occhi per poi iniziare a tremare.
Ecco... lo sapevo.
Io l'avevo detto che era meglio non farlo.
- Allora, posso scegliere il premio che voglio? - si volta tutto sorridente il ragazzo.
Sospirando - Natsu... hai distrutto il gioco, ora non lo potrà più usare nessuno. -
- Ah!! Oddio... non me ne sono reso conto! Ho usato troppa forza! Forse dovevo ridimensionarmi? - realizza solo ora il tutto.
- Già... forse... -
L'uomo, passato lo shock, si volta verso i peluche.
Ne prende uno per tipo con mani tremanti e li ficca in braccio a Natsu.
- P-Prendi... prendili pure tutti, ma ti prego non tornare più qui!! -
- Io veramente... -
- V-Va via... per favore!! -
Tirando Natsu per un braccio - È meglio andare... dai Natsu... -
Rabbuiandosi annuisce prima di seguirmi.
- Io non volevo romperlo... - scatta dopo poco.
La sua voce è così rammaricata.
- Lo so, ma avresti dovuto pensarci... era un giocattolo e la tua forza sarebbe stata troppa anche dopo esserti ridimensionato... -
- Volevo solo prendere il peluche che stavi guardando... - mugugna.
- Ah? Che peluche? - scatto sorpresa.
- Non era questo? - mi porge esattamente il coniglietto che avevo adocchiato.
Mordendomi un labbro lo afferro - Grazie... sì, era questo... -
- Andiamo a mangiare? Ormai è ora di cena. - chiede poi Natsu.
- Sì, certo. -
Stare con lui non è male, anche dopo ciò che è successo.
Forse è perché quest'uscita è per scusarsi.
O perché, comunque, stare con lui mi fa star bene.
Però... alla fine della giornata cosa succederà?
Non ci avevo pensato.
Accettare di uscire con lui cosa porterà?
Verrò scaricata stasera?
I dubbi e le paure vengono momentaneamente messi da parte vedendo il ristorante.
- Vuoi mangiare qui? - fisso sconcertata Natsu.
- Sì, non ti piace? -
- Non è questo, ma... -
- Se ti piace allora su. Entriamo. - mi trascina dentro al ristorante francese.
Sì, non è un errore.
È proprio un luogo d'alta classe.
- Perché hai scelto questo posto? - lo seguo quasi timorosa.
Natsu non è il tipo che apprezza la cucina complicata.
Eppure sembra davvero convinto di mangiare qui. Tutto diventa davvero reale quando arrivano i primi piatti.
- Ma... che è sta roba? Uno stuzzichino? - fissa allucinato il piatto.
- Per questo ti chiedevo se eri sicuro di mangiare qui... -
- Bah... ormai. - ficca in bocca tutta la portata.
- Ho sentito appena il sapore... spero che col secondo vada meglio... - si guarda attorno.
- Non è meglio se dopo ci fermiamo da un'altra parte? Non ti sazierai mai qui. -
- Uhm... - si mette a fissare fuori dalla finestra.
- Ti piace il panorama? - chiede poi all'improvviso.
Osservando il sole calare sul mare, giusto davanti al ristorante, trovo tutto ciò magico, ma anche... strano.
Questo luogo non ci appartiene.
Mi sarei trovata bene anche in un fast food e, anzi, probabilmente mi sarei sentita più a mio agio.
Posso però immaginare che Natsu abbia pensato di farmi piacere.
Altrimenti perché scegliere proprio questo posto?
Forse ha ricordato tutte le volte in cui lo rimproveravo per il suo modo di mangiare?
Chi lo sa...
- Lucy? -
Sussultando torno in me - Sì? -
- Ti piace la visuale? - ripete.
- Ah... sì, è bellissima. - gli sorrido.
Subito dopo arriva il secondo. Gamberetti.
Natsu senza tante cerimonie li prende con le mani beccandosi un'espressione sconvolta dal cameriere.
- Ehi... hai visto quello? - sento borbottare.
- Sarebbe anche carino se non si comportasse come un barbaro. -
- Chissà perché sta in questo posto. -
- Forse per farsi bello con la ragazza? -
- Sì, ma... con un'atteggiamento così non si rende invece ridicolo?! -
- Fossi in lei lo scaricherei, mi metterebbe troppo in imbarazzo. - seguono varie risatine perfide.
Che brutte stronze!
Col nervoso alzo la testa verso Natsu e lo trovo con forchetta e coltello intento a pulire in qualche modo i gamberetti.
L'espressione estremamente concentrata e anche irritata.
Di certo ha sentito tutto e vuole far vedere a quelle arpie che può farcela.
È così tenero tutto questo.
Sorridendo poggio le mani sulle sue e subito alza il volto confuso.
- Vuoi che t'insegni? - allargo il sorriso.
- Non sono uno stupido, posso farcela... - mugugna imbronciato.
- Non penso che tu sia stupido, ma nessuno nasce maestro. Guarda, si fa così. - gli mostro come tener fermo il gamberetto per evitare che scivoli via.
Imitando i miei gesti però, gli sfugge di mano e il crostaceo schizza come un razzo in testa ad una delle oche di prima.
Subito la donna strilla come se fosse sotto attacco.
- Ah... cavolo! - sbianca Natsu.
La donna inizia ad inveire contro Natsu fino a quando un cameriere ci chiede, per non dire ordina, di andarcene.
Io però vado con più calma, giusto per dire un paio di cose a quella gran zoccola.
- Tornerei di nuovo qui solo per vedere di nuovo questa scena. È proprio vero che il karma punisce, signora. Impari a tener la bocca chiusa che a giudicare la gente senza guardare i propri difetti si fa sempre una brutta fine. -
- Ma... che maleducata!! Chi ti credi di essere? - diventa rossa di rabbia.
- Nessuno d'importante, proprio come lo è lei. L'umiltà è una dote che non va mai data per scontata. Buona serata. - rispondo con un sorriso gelido prima di correre da Natsu.
Il ragazzo sta fuori col muso tutto dispiaciuto per l'accaduto.
- Lucy... non hai idea di quanto... -
- Dove si va ora? - lo prendo per mano sorridendo.
- Eh? - mi fissa confuso.
- Beh... dopotutto non siamo in giro perché ti devi far perdonare per l'altro giorno? Non ho dimenticato che hai rubato il mio primo e prezioso bacio. - fingo una lacrimuccia.
- A-Ah... L-Lucy!! Io... -
- Ripeto... dove si va ora? - sorrido di nuovo.
- Non sei arrabbiata per ciò che è successo? Non hai nemmeno potuto prendere il dolce. - insiste poco convinto.
- Perché dovrei? Se devo avercela con qualcuno dovrebbe essere quella brutta isterica che ti ha urlato contro. Però la sua faccia quando le è arrivato addosso il gamberetto era così epica... - cerco invano di trattenere la risata.
Ora più tranquillo sorride - La ruota panoramica... -
- Ah? Davvero? - mi blocco sorpresa.
- Sì, perché? -
- È una giostra lenta perciò ti sentirai male costantemente fino a quando non saremo scesi. -
- P-Posso resistere! - vacilla un poco.
- Ehm... non è che... la tua idea per farti perdonare è quella di soffrire come un cane tutto il giorno? Treno, giostre, cibo che non ti piace... io non voglio che tu stia male. Anche se mi hai fatta arrabbiare. -
- No, io... andiamo sulla ruota. Per favore. - mi fissa serio.
Strano... molto.
- Ok... -
Ed è così che ci troviamo dentro alla cabina.
Quasi subito Natsu inizia a sudare e a mugugnare sofferente.
- Ti avevo detto che... -
- D-Devo parlarti Lucy... - m'interrompe.
- Ah... m-ma non è meglio farlo dopo che saremo scesi da sta cosa? -
Ho paura.
Davvero molta paura.
Vuole parlare della mia sfuriata.
Ne sono certa e per questo so di non essere pronta ad ascoltare la sua risposta.
- N-No... è importante... - ansima ad occhi chiusi cercando di calmare la nausea.
- Natsu... non ti senti bene... non riesci nemmeno a parlare bene. - cerco di farlo desistere.
- B-Beh... in fondo io ti ho fatta star peggio... q-questo non è nulla... -
Colpita da tali parole - Già ti ho detto che non voglio questo... non mi fa piacere vederti in queste condizioni. -
- L-Lo so, ma... lo stesso! L-Lucy io... -
- N-Natsu, guarda!! Siamo quasi in cima! - cerco di distrarlo.
- È un panorama favoloso! - aggiungo.
- L-Lucy... -
- N-Natsu guarda, guarda!! La prima stella della sera! - insisto.
- L-Lucy... ti prego! - scatta serissimo.
Bloccandomi serro i pugni dalla tensione e mi volto guardandolo.
- H-Ho pensato molto alle tue parole e hai ragione... non avevo pensato ai tuoi sentimenti... q-questo perché pensavo che... -
- N-No... Natsu ti prego io. Non continuare. - chiudo gli occhi temendo che il mio cuore possa spezzarsi se solo lo guardo ancora.
- Eh? -
- So che non provi ciò che sento io, però... lasciami ancora un po' in questa dolce nostra illusione. Fa che io abbia il ricordo di oggi come un vero appuntamento... poi ascolterò qualunque cosa devi dirmi. Anche se so che mi farà soffrire... lo accetterò e poi potrò tornare a sorridere con voi come prima. Sarà come se oggi fosse stato un bel sogno che custodirò sempre. -
- M-Ma Lucy... non hai... -
Un rumore metallico ci fa bloccare ed aprendo gli occhi vedo che siamo arrivati a terra.
Usciti dalla cabina noto quanto Natsu sia silenzioso e quasi pensieroso.
Ad un certo punto mi sorprende afferrandomi per mano - Corri! - mi trascina con sé.
- Eh? Cosa?! -
- Non vuoi ascoltare ciò che ho da dire, ma lo farai. Stavolta non starò zitto lasciandoti piangere sola in casa. - continua a correre.
- N-Natsu... perché? Perché non puoi nemmeno lasciarmi questo? Per favore! E poi... dove stiamo andando ora? - chiedo col cuore pieno d'angoscia e seguendolo per una stradina in mezzo al bosco.
Lui però non risponde continuando a correre, ad un certo punto rischio pure di cadere, ma provvidenzialmente mi prende in braccio continuando la corsa.
Le mie lamentele vengono ignorate una dopo l'altra fino a quando Natsu si ferma.
Poggiandomi delicatamente a terra mi trovo ad assistere ad uno spettacolo mozzafiato.
Siamo sopra ad una piccola altura isolata da tutto e tutti, da qui poi c'è una panoramica incredibile del mare che col cielo stellato sembra ancora più vasto.
Proprio quando sto per aprire bocca sbarro gli occhi vedendo una stella cadente schizzare splendida nel cielo.
A seguito ne cade un'altra e poi altre ancora finendo per essere una magica pioggia di meteoriti.
- Oh... mio... Dio... - sussurro estasiata.
- Ci tenevo a mostrarti questo Lucy! - salta fuori Natsu.
- È... spettacolare... -
- Uhm... c'è una stella molto più bella di tutte queste messe insieme. -
- Ne dubito... cosa può battere questo spettacolo magico? - non riesco a schiodare gli occhi dal cielo e dal mare in cui tutto viene riflesso.
- Tu... - sento un dolce sussurro.
Dopo un attimo di confusione mi volto scioccata verso Natsu.
- E-E-Eh?! - avvampo.
- Dovevi lasciarmi finire di parlare prima. Possibile che tu sia arrivata ad una conclusione così tragica senza ascoltare cos'avevo da dire? Hai parlato come se dopo oggi tutto finisse, ma... ah!! È colpa mia! Sono stato un completo odiota!! - si scompiglia i capelli.
- Eh? Cosa? Spiegati!! Non capisco! - mi copro il viso sentendo il cuore a mille.
Che sta succedendo?
- Secondo te perché ti ho fatto quella strana richiesta?! -
- C-Che ne so! Hai detto che eri curioso. -
- Dai... è vero che sono idiota, ma non così tanto! So cosa vuol dire amare!! - sbuffa.
- E... q-questo che vuol dire? P-Perché tu... -
- Per uscire con te come una coppia. Il mio piano era di farti innamorare in questi giorni di uscite e poi dirti, alla fine, che mi avevi fatto capire che eri tu... eri sempre stata tu la persona che amavo. Non avevo però calcolato che a fare così mi sarei pure innamorato ancor di più di te. Quando ti ho vista il primo giorno... in quello splendido vestitino, mi hai fatto mancare più di un battito... -
- T-Tu chi cazzo sei? E che ne hai fatto del mio Natsu istintivo? Il ragazzo che conosco non avrebbe mai elaborato un piano del genere da so... Happy!! - scatto agitata.
- Sì, mi sono fatto aiutare. Gli avevo detto tempo fa che volevo trovare un modo per renderci una coppia. Comunque... non avevo calcolato i tuoi sentimenti... o meglio, non pensavo che ti avrei fatta soffrire. Pensavo che tu non mi amassi e che, quindi, con un mio bacio avresti iniziato a vedermi nel modo che speravo. Non potevo sapere che già provavi quei sentimenti per me... men che meno avrei potuto arrivare a capire il ragionamento che poi hai finito per fare. Però ho capito tutto il tuo punto di vista e... sono stato davvero idiota. Ho anche cercato di farmi perdonare oggi creando l'appuntamento ideale, ma pure col mio buon proposito ho finito per fare un casino dietro all'altro... -
- Aspetta... N-Natsu... stai cercando di dirmi ciò che credo? -
- Se si tratta del fatto che sono innamorato di te... sì, ti amo. - ribatte serio come non mai.
Col cuore che scoppia sento le gambe cedere e m'inginocchio stringendo le mani al petto.
- Ah... Lucy!! Ti senti male?! - mi si affianca.
- I-Io... sono solo frastornata... non me l'aspettavo. Credevo che mi avresti rifiutata... -
- E perché mai?! -
- N-Non lo so... pensavo che mi avessi chiesto di aiutarti con sta farsa perché non mi vedevi minimamente sotto quell'aspetto... -
- Non potresti essere più lontana dalla verità. -
- Natsu...? - alzo lo sguardo sul suo.
- Sì? -
- Mi ami davvero? Non è un sogno, vero? O una strana fantasia della mia testa causata da questo splendido scenario? -
- Non sono né un sogno né un'illusione. E ti amo più di ogni altra cosa. - afferra il mio viso tra le mani.
I suoi occhi sono così vicini ai miei e le sue mani calde mi fanno tanto calmare quanto agitare.
È tutto vero.
- E tu Lucy? Mi ami ancora? Anche dopo tutte le cavolate che ho fatto? Dopo tutta la demenza dimostrata? -
Sorridendo felice come non mai - Non potrei amare nessun altro se non l'idiota che ho di fronte a me. -
L'attimo dopo le sue labbra sono di nuovo sulle mie, ma stavolta non è un bacio rubato e nemmeno uno che fa male al cuore.
È qualcosa di meraviglioso che mi scalda fin nelle ossa portando via tutto il dolore del giorno precedente.
Non siamo altro che due idioti.
Lui per un suo strano piano ha fatto soffrire il mio cuoricino paranoico ed io che ragiono in negativo quando dovrei essere positiva.
Però, anche dopo tutti questi casini, siamo riusciti a capirci e ad aprirci l'uno con l'altra.
- Lucy... ti devo fare una confessione... - sussurra a pelo delle mie labbra.
- Uhm...? - mugugno ancora incantata da quel dolce bacio.
- Ho barato durante la sfida che ha portato alla scommessa... -
Riprendendomi di colpo - Che?! -
- Beh... Happy aveva delle monete truccate per farmi vincere... - distoglie lo sguardo.
- Ma... quindi... non avevi intenzione fin dall'inizio di comportarti in maniera più matura sul lavoro! - sbuffo offesa puntando le mani sul suo petto.
- E poi perché dirmelo ora? In un momento così dolce e romantico!! - aggiungo irritata.
Ha rovinato il momento.
- Volevo mettere tutte le carte in tavola. D'ora in poi niente più strane pianificazioni, solo sincerità. -
Sorridendo intenerita lo abbraccio affondando il viso nel suo petto.
- E va bene, per stavolta te la lascio passare, ma dovrai fare quelle tre missioni in maniera matura per riscattarti dalla truffa. -
- Uhm... a patto che tu mi dia un bacio alla fine di ogni incarico svolto bene. - mi allontana per sorridermi furbo.
Avvampando - C-Che richiesta è questa? -
- Quella di un ragazzo innamorato. -
- S-Se accetto smetterai davvero di dare strani soprannomi ai nostri datori di lavoro? - lo guardo di sottecchi.
- Per le prossime tre missioni. - sorride divertito.
- Uhm... -
- Potrei anche valutare una durata più lunga se inizi già ora a baciarmi. - si picchietta un dito sulle labbra.
- O-Ora? - avvampo ancor di più.
- Ora. -
Probabilmente mi sta solo prendendo in giro e non sarà davvero così facile fargli ascoltare una richiesta del genere, ma di certo tentare questa strada non sarà altro che piacevole.
- C-Chiudi gli occhi! - balbetto agitata.
Subito esegue e allungandomi poggio timidamente le labbra sulle sue.
Anche sotto questo cielo mozzafiato finisco per perdere la cognizione di ciò che ci circonda perché ora contiamo solo noi due.
Siamo solo noi due.
Ha ragione Natsu.
C'è di meglio di una pioggia di stelle.
Ma non sono io, stare con lui così batte di gran lunga qualunque cosa e sarà per sempre così.
Ed è così che la scommessa che pensavo mi stesse rovinando è diventata una dolce scommessa d'amore.
♡Ohayou♡
In questo periodo non sono riuscita a scrivere praticamente nulla su Fairy Tail, ma ci tenevo a farvi un regalo per Pasqua ♡
So di essere in anticipo di un giorno, ma domani dubito fortemente di aver tempo... perciò mi sono impegnata per far tutto oggi ^^
Spero che questa cosa vi abbia fatto piacere e che la one-shot vi sia piaciuta (=^w^=)
Spero anche che domani sia una buona Pasqua per tutti ♡♡♡
♡♡♡Arigatou gozaimasu♡♡♡
♡♡♡Mata nee, alla prossima♡♡♡
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