La Seduzione Del Drago Di Fuoco
Il cinguettio degli uccellini e i mormorii della gente giunge piacevole alle mie orecchie.
Oggi è giornata di mercato per le vie di Magnolia e ciò vuol dire più affluenza di gente.
Per questo c'è più rumore del solito.
Sbadigliando mi stiracchio nel letto, distese bene le braccia mi accorgo di avere stranamente molto spazio.
Tastando tutto il materasso apro gli occhi e noto che non è un errore.
Happy e Natsu non ci sono davvero.
Mettendomi a sedere mi scappa un altro sbadiglio, che sonno.
È presto, che ore saranno?
E sul serio, come mai quei due non sono.. un rumore insolito attira la mia attenzione.
Era il suono di una padella che cadeva a terra?
Alzandomi mi avvicino quatta quatta alla cucina. Che ci sia un intruso in casa?
Facendo capolino, solo con la testa, mi trovo di fronte ad uno spettacolo che non so se definire raccapricciante o semplicemente scioccante.
- Ma che diavolo... STA SUCCEDENDO?! - urlo mettendomi le mani tra i capelli.
La cucina è un macello.
Pentole, padelle e utensili di ogni genere sono sparsi sia a terra che per il bancone.
Natsu si sta mangiando il fuoco dell'incendio che stava per divampare a causa di uno strofinaccio sui fornelli.
Invece Happy sta cercando di asciugare il lago che si sta creando per colpa del rubinetto rotto.
E non parliamo della pastella che tappezza tutto, soffitto compreso.
Al mio urlo i due si bloccano e voltandosi con movenze da robot fanno un sorriso falso e tirato.
- L-Lucy! - scattano tremanti in coro.
- Ho chiesto... Cosa. È. Successo. Qui? - ripeto gelida come una notte ghiacciata.
- Lucy vedi... noi... - si agita Natsu.
- Volevamo prepararti la colazione. Di solito la prepari tu e per una volta... però c'è stato un piccolo imprevisto. - spiega il gatto.
- Un... piccolo... imprevisto? - cerco di non esplodere come vorrei.
- Io ho accidentalmente lasciato uno straccio sul fornello, mentre Natsu ha usato troppa forza per aprire il rubinetto... -
- E il resto? - poggio una mano sugli occhi facendo dei profondi respiri.
Sta iniziando a venirmi mal di testa.
- Nell'agitazione del momento abbiamo preso dentro alle pentole e all'impasto dei biscotti... -
- Lucy... non volevamo... -
Entrambi mi fissano in ginocchio a terra.
Sospirando vado al rubinetto chiudendo la valvola che porta acqua.
Almeno ora il rubinetto smetterà di allagare la cucina.
- Lucy davvero... ci dispiace. Non volevamo... il nostro intento era quello di ringraziarti per tutte le volte che hai cucinato tu. - Natsu mi guarda con occhioni da cucciolo.
Potrei arrabbiarmi ed urlare come una pazza, ma se mi fissa così come faccio?
Lo so che non l'hanno fatto con cattiveria, non è cosa nella loro natura.
Se avessero voluto farmi un dispetto mi sarei semplicemente svegliata col viso scarabocchiato.
Questo di certo non era previsto.
Sospirando ancora - Non importa, aiutatemi a sistemare. -
- Aye, sir! -
Fortunatamente riusciamo a mettere tutto a posto in non troppo tempo.
- Il rubinetto... - scatta dispiaciuto Natsu.
- Chiamerò l'idraulico questo pomeriggio. - ribatto tranquilla.
Natsu rimane a sguardo basso.
È davvero strano vederlo così abbattuto.
- Su, Natsu! Tranquilli, sono felice abbiate voluto fare questa cosa per me, ma la prossima volta cuciniamo insieme, ok? - gli sorrido.
Sospirando si alza limitandosi ad annuire.
- Happy, non ha funzionato... - lo sento mugugnare.
- Era solo il piano A, non abbatterti. - ribatte incoraggiante il gatto.
Confusa mi volto verso i due - Come? Di che state parlando? -
Entrambi s'irrigidiscono - N-Nulla! - scatta Natsu distogliendo lo sguardo.
Anche se perplessa decido di non badare troppo a quella strana situazione.
- Vado a farmi una doccia, poi andiamo alla gilda insieme. - li avverto.
Beandomi dell'acqua calda che mi scivola addosso riesco a rilassarmi.
Vedere la mia cucina in quelle condizioni è stato un bello shock, ma in fondo mi viene da sorridere.
La loro era un'idea carina.
È la prima volta che vogliono aiutarmi in casa.
In un certo modo sono stati dolci.
- Lucy, vuoi che ti lavi la schiena? - mi gelo sentendo la voce di Natsu.
Voltandomi lo trovo di fronte alla porta con una spugna in mano e gli occhi chiusi.
Avvampando mi copro come posso - N-Natsu!!! Va fuori!!! Che diavolo fai?! -
Che cavolo...?!
- Che problema c'è? Sono pure ad occhi chiusi. - ribatte confuso.
- E che c'entra?! Chiusi o aperti non fa differenza!! Vai fuori! -
Lui però avanza a tentoni.
È impazzito!
Non c'è altra spiegazione.
- Eddai, in fine non è la prima volta che facciamo il bagno insieme! -
Ancora insiste?
Come fa a non capi... beh, che domanda, è perché è Natsu.
Afferrando un asciugamano me lo avvolgo addosso.
- Natsu, ho finito la doccia. Se questo tuo schizzo era per farti perdonare per la cucina... beh, fatti dire che hai sbagliato metodo! - lo sorpasso sbuffando.
Il cuore pompa a mille e mi sento il viso in fiamme.
Questo ragazzo è davvero incredibile.
Ogni volta che credo abbia superato il limite mi stupisce.
- Lucy, io... non volevo farti arrabbiare. - mi segue ora con gli occhi aperti.
- Non sono arrabbiata. - rispondo troppo seccamente.
- Comunque per favore, va di là con Happy. Mi devo cambiare. - sospiro.
Tutto abbattuto se ne va.
Sospirando pesantemente mi getto sul letto.
Ma che succede oggi?
Prima la cucina e ora questo.
Non era mai successo prima.
Forse Natsu ha iniziato a provare strani sensi di colpa?
Non ha senso, in fondo anche se spesso li butto fuori casa sanno che non li odio.
Ah!!!
Questo non va assolutamente bene.
Vedere sul volto di Natsu quelle dolci espressioni fa male al mio cuore.
È così tenero!!
Dopo essermi cambiata raggiungo i due, Natsu sta ancora col morale a terra ed è Happy ad avvicinarsi a me.
- Andiamo Lucy? -
- Certo, ma... - guardo il ragazzo.
- Ma...? -
- No, lascia stare. - scuoto il capo.
Forse sono io che ci penso troppo.
- Andiamo, faremo una sostanziosa colazione alla gilda, ok? - sorrido a Natsu.
Mi spiace che sia così avvilito.
Anche se mi ha imbarazzata a morte.
Arrivati alla gilda lo vedo avviarsi sospirante al bancone.
- Mira... ho fame... - si affloscia sul tavolo.
- Ara, ara! Che ti succede? Stai male? È raro vederti così poco energico. - Mira l'osserva perplessa.
- Dagli da mangiare così si riprende. La giornata non è partita nel migliore dei modi. - sospira il gatto.
A mia volta mi siedo vicino a loro.
- Dai Natsu, ti ho detto che non ce l'ho con te, davvero. - cerco di rincuorarlo.
- Oh, il fiammifero ha fatto qualcosa per cui dovresti essere arrabbiata? - si siede affianco a lui Gray.
Natsu lo guarda torvo solo per un attimo, poi sospirando volta la testa.
Sconcertati io e Gray ci lanciamo un'occhiata.
Natsu che non reagisce ad una provocazione del suo amico è cosa non anormale... di più!!
- Ohi, cervello bruciato! - insiste Gray.
Mugugnando qualcosa di incomprensibile Natsu sembra liquidarlo.
Un brivido mi corre lungo la schiena.
Questa scena è davvero surreale.
Di norma Natsu dovrebbe essere davanti al moro mentre si ribeccano come non ci fosse un domani.
- Su, Natsu. Andrà meglio. - Happy gli batte una zampa sulla spalla.
Ora inizio davvero a preoccuparmi.
Non può stare così solo per la mia cucina e la vicenda nel bagno.
Che gli prende davvero?
- Natsu!! Da quando ti fai abbattere così? Sei solo all'inizio! Fairy Tail è la gilda che non conosce la parola "arrendersi"! - insiste il gatto.
A quelle parole Natsu si raddrizza e la luce torna nel suo sguardo.
- Hai ragione, Happy! Non mollo! - si carica.
- Bravo! Così ti voglio! Avevamo calcolato dei possibili errori! -
- Ce la posso ancora fare!! -
- Aye, sir! - svolazza allegro il gatto.
Confusa fisso Gray, ma anche lui è nella mia stessa barca. Non stiamo capendo nulla.
- Di cosa parli, Natsu? - chiede Gray.
- Nulla che ti riguardi, ghiacciolo! Mira!! La colazione? - urla alla nostra amica.
- Arriva subito! -
Oh... ok.
Ora sembra essere tornato in sé.
Anche se non riesco a capire il dialogo con Happy.
Però conoscendoli temo non sia nulla di buono. Forse un nuovo scherzo a qualcuno della gilda?
Va beh, l'importante è che Natsu sia tornato a sorridere come al solito.
È questo il ragazzo che mi piace.
Ah? Piace?!
Oddio!!!
Devo smetterla di pensarci o sembrerò strana!
- Lucy, che faccia strana. - scatta il gatto.
Ecco appunto...
Dopo la colazione Natsu ed Happy scappano chissà dove e, in assenza dei miei compagni di team, decido di tornare a casa.
Ieri ho fatto un sogno interessante che mi ha dato spunto per una vicenda nel mio romanzo.
Dopo quasi un'ora che sto scrivendo - Lucy!!! Guarda!! -
Voltandomi vedo Natsu appollaiato sulla finestra, ma a farmi sbarrare gli occhi è l'enorme mazzo di fiori che ha in mano.
Alzandomi - Wow!! Sono bellissimi! Da dove arrivano? Non ho mai visto fiori così. - fisso i petali che sembrano fatti di seta bianca.
Natsu entra in casa e me li porge in mano - Sul monte Hakobe. Anche noi non li avevamo mai visti e ho pensato potessero interessarti così te li ho portati. - arrossisce leggermente.
Oh.
Mio.
Dio!!!
Cuore mio fermati che se vai avanti così cedi e non mi torni più indietro.
Cercando di calmarmi - G-Grazie, sono... etchù! - starnutisco appena sento il delicato profumo simile alla vaniglia.
L'istante dopo segue un'altra serie di starnuti e sento gli occhi lacrimare.
Natsu subito afferra i fiori e allontanandosi inizio a sentirmi meglio.
Avvicindosi di nuovo torno a sentire il naso prudere e starnutisco nuovamente.
- M-Mi sa che sono allergica a questi fiori... - cerco un fazzoletto nei cassetti del comodino.
Dopo averlo trovato torno a guardare Natsu che stritola i fiori - Mi... dispiace... - fissa il pavimento.
- Non è colpa tua, non lo sapevi. Anzi... non ne ero a conoscenza nemmeno io. Non sono mai stata allergica a nulla prima d'oggi. Che peccato, erano davvero belli. - sospiro tenendomi bene a distanza.
Natsu me li aveva pure portati.
Era un gesto così carino da parte sua.
- A proposito, che ci facevate al monte Hakobe? - chiedo curiosa.
- Nulla... - sospira girandosi verso la finestra.
Serrando i denti tira indietro il braccio e con un lancio record scaraventa i fiori nel fiume.
Raggiungendo la finestra - Oh... ma... erano così belli, potevi portarli a casa. - li fisso, dispiaciuta, galleggiare lontano.
- Li avevamo presi per te... -
Guardandolo vedo quanto sia nervoso, quasi... frustrato.
Avvicinandomi penso a cosa dirgli per rassicurarlo, ma giunge nuovamente il profumo dei fiori e starnutisco.
- È meglio che vada. Devo farmi un bagno oppure ogni volta che ti avvicini a me starai così. - sospira per poi saltare giù dalla finestra.
Nemmeno mi ha salutata.
- Natsu! - gli urlo dietro.
Alzando la testa mi accenna un sorriso e mi saluta con la mano.
Sconcertata mi siedo sul letto sospirando.
Poveri fiori, povero Natsu...
Guardando la finestra ripenso allo sguardo triste di Natsu.
Noto poi un petalo sul davanzale e abbozzando un sorriso lo raccolgo per poi chiuderlo tra le pagine del mio diario.
So che non c'è un senso romantico nel gesto di Natsu, ma restano pur sempre i primi fiori che mi ha regalato.
Non posso non avere nemmeno un ricordo.
Chissà se mai cambierà la cosa.
Riuscirò mai a dire questi miei sentimenti a Natsu? E lui capirà ciò che voglio dire?
Chissà, ma ora non è ancora il momento.
Natsu non è ancora pronto.
Durante il pranzo non vedo né Happy né Natsu e arrivato il pomeriggio arriva anche la pioggia.
Accidenti... avrei dovuto andare a far la spesa stamattina.
Odio andare in giro col brutto tempo, i miei capelli sentono troppo l'umidità.
Sospirando prendo l'ombrello - Ciò che deve essere fatto, va fatto. - oppure non mangio stasera.
Uscita di casa - Yo! Lucy!!! - mi sento chiamare.
- Natsu. Come mai qui? - chiedo quando corre a ripararsi sotto al mio ombrello.
- Stavo per venire da te, ma poi ti ho vista. Dove stai andando con questo tempo? -
- A far la spesa, Happy dove sta? -
Nemmeno prima era con Natsu, il che è strano.
- Con Charle e Wendy. Posso venire con te a far la spesa? - mi guarda con occhi luccicanti.
- A patto che tu non mi faccia comprare troppe schifezze. - gli punto contro un dito.
- Ok, ok. - annuisce convinto.
- Come va con l'allergia? - aggiunge.
- Bene, vedi? - gli faccio il segno della vittoria.
- Meno male. - mi sorride allegro.
Istintivamente ricambio il sorriso.
Gli è passato il dispiacere dei fiori. Ne sono felice.
Al termine della spesa fisso le due borse stracolme nelle mani del ragazzo.
- Fortuna che avevo detto "non troppe schifezze". - faccio una smorfia.
- È carne!! La carne non è una schifezza! - si difende.
- Uhm... e tutte quelle patatine? E i dolci? -
- Eddai, in fine ho pagato io, no? -
Sospirando - Non contano i soldi. Tu non devi mangiare così spesso porcherie. Non ti fa bene. -
- Ma... hai preso anche i pomodori e le carote! - ribatte.
- Che tu non mangi mai. - gli faccio notare.
Fissandomi col broncio pensa ad una risposta per controbattere, ma poi all'improvviso sentiamo un forte rumore di zoccoli.
- Lucy attenta! - lo sento dire prima di gettarmi a terra.
Mettendomi a sedere vedo una carrozza creare un enorme schizzo che certamente ci avrebbe bagnati da capo a piedi.
Natsu probabilmente voleva proteggerci da quello, ma... col suo gesto ha fatto peggio.
Alzandosi mi tende una mano - Lucy stai... ah!! - si blocca sbarrando gli occhi.
Eh appunto.
L'ha notato.
Gettandomi a terra mi ha fatta finire col sedere giusto giusto dentro ad una pozzanghera fangosa.
La mia gonna e parte del giacchetto sono marroni e bagnati.
Inoltre entrambi siamo ora fradici perché l'ombrello è volato per aria lasciandoci in balia del tempo.
- L-Lucy... mi dispiace!! - agita le mani in panico.
La scena mi fa sorridere e, afferrando la sua mano ancora tesa, mi alzo.
- Su, su. Lo so che non l'hai fatto apposta. - gli sorrido.
Mi basta guardarlo in faccia per capirlo.
Però... ammetto che oggi non è proprio giornata per noi.
Anzi... è decisamente contro di lui.
Più tenta di essere gentile più sbaglia.
Sospirando afferra le borse - Andiamo a casa... devi farti un bagno o ti ammalerai... - curva la schiena depresso.
Ohi, ohi.
Oggi è pure la giornata del bipolarismo.
Appena arrivo a casa mi aiuta a portare le borse in cucina prima di andarsene col morale sotto le scarpe.
Ricevo solo un misero - A domani... - che la porta è già chiusa alle sue spalle.
Che strano.
È tutto il giorno che si comporta in modo insolito, si vede che non è da lui.
Pure la giornata ha cercato di farglielo capire in tutti i modi.
Non dovrebbe sentirsi così colpevole perché sta sempre a casa mia.
In fondo lui mi salva sempre quando sono in pericolo. Se c'è qualcuno che dovrebbe trovare un modo per ringraziare l'altro... quella persona sono io.
Domani sarà meglio se ci parlo.
Non vorrei che ci fosse rimasto troppo male.
Quella sera, come immaginavo, non viene a cenare da me con Happy e sentendomi sola mi ficco sotto le coperte quasi subito dopo il pasto.
Il giorno seguente quando mi sveglio trovo a fissarmi il gatto e Natsu.
Saltando sul letto - Che cavolo!! Volete farmi venire un colpo di prima mattina?! - sento il cuore a mille.
- Stavamo aspettando che ti svegliassi. - mi si siede accanto Happy.
- Perché? Che succede? - li fisso confusa.
- Tieni Lucy. - Natsu mi piazza in mano un pacchetto regalo.
Perplessa lo rigiro tra le mani - Eh? Per cos'è? -
- Ieri Natsu ha combinato un casino dietro l'altro e voleva scusarsi. - mi spiega Happy.
Sorridendo intenerita stringo il regalo al petto sorridendogli - Grazie, non dovevi. Non ero arrabbiata. -
- Lo stesso... mi sento davvero dispiaciuto... - si strofina la nuca a disagio.
Allegra inizio a scartare il regalo che già avevo intuito essere un libro.
Quando scopro di aver ragione mi trovo però a fissare il tutto incerta.
- Sulle ali della leggerezza. Metodi rapidi per perdere peso? - leggo atona il titolo.
- T-Ti piace? - chiede Natsu arrossendo.
Lo troverei pure tenero se non fosse che questo regalo è la prova che mi ritiene grassa.
Alzandomi li supero.
- Lucy? - mi chiama confuso e in ansia.
- È magnifico. - rispondo sarcastica.
- Non ti piace! Te lo leggo in faccia! - mi volta aggrottando la fronte.
- Se volevi dirmi che mi trovavi grassa sei stato chiaro, grazie. Terrò caro questo tuo regalo. - lo poggio sulla scrivania avviandomi al bagno.
- Eh? No, Lucy io... -
- Andate pure avanti prima di me. Vi raggiungo tra poco. - lo blocco irritata.
Non sono grassa, dannazione!
E comunque questo non è il modo di dire certe cose ad una ragazza.
Che nervi!
E dire che fino a poco fa lo pensavo così carino.
Era così dispiaciuto per ieri.
Però... magari non era per dispetto se mi ha regalato quel libro.
Forse pensava davvero che potesse piacermi...
Uhm... Natsu non è bravo con queste cose, potrebbe davvero essere un errore.
Credo di aver esagerato reagendo così.
Arrivata alla gilda mi guardo intorno e lo vedo chiacchierare con Happy e Gray.
Anche oggi non sembra voler litigare col moro, strano.
O forse sta maturando?
Maturando? Natsu? Che assurdità vado a pensare?
- Lucy, buongiorno. - mi sorridono Mira ed Erza.
- Giorno. - mi siedo al bancone, di fianco alla rossa.
- Oggi Natsu sembra abbattuto, non bisticcia nemmeno con Gray. - commenta Erza.
- Avete litigato? - mi chiede Mira curiosa.
Guardandolo di sottecchi - Non proprio... -
- Racconta, racconta! Zia Mira è qui per te! -
- N-Non è nulla di ciò che credi, Mirajane. - paro avanti le mani.
- E com'è allora? - interviene Erza, altrettanto interessata.
- Natsu ed Happy ieri mi hanno quasi distrutto la cucina cercando di prepararmi la colazione... - inizio.
A proposito.
Non ho ancora chiamato l'idraulico.
Che testa che ho.
- Natsu poi è entrato nel bagno con la strana voglia di aiutarmi a lavare la schiena, mi hanno portato anche un mazzo di fiori a cui ero allergica, per salvarmi dagli schizzi causati dalle ruote di una carrozza mi ha fatta finire in una pozzanghera e per finire, oggi, per scusarsi mi ha regalato un libro per perdere peso. - termino il tutto.
- Wow... - esclamano entrambe.
- Certo che Natsu è davvero impacciato. - ridacchia Mira.
- Un libro per perdere peso? Che indelicatezza! Però... Natsu è il tipo che sbaglia facilmente cose del genere. - ragiona Erza.
- Uhm... lo so... non sono nemmeno più arrabbiata per il libro. Appena trovo l'occasione devo dirgli che è tutto ok... - sospiro.
- Parlando del diavolo... - Mirajane si volta sorridente prima che io senta poggiarsi un braccio sulle mie spalle.
- Luuucy. Come va? - sussurra al mio orecchio.
Eh? Perché questo tono?
- N-Natsu! Mi sei troppo addosso! - mi scanso.
Voltandomi cerco di non guardare Erza e Mira, per l'imbarazzo, ma noto che le due sono sparite.
Ah... l'hanno fatto apposta.
Quelle due...!!
L'attimo dopo rabbrividisco sentendo il respiro caldo del ragazzo sul mio collo.
- C-Che ti prende, Natsu? - lo guardo allucinata.
Siamo pure alla gilda!!
È più che imbarazzante tutto questo.
- Vieni con me. - mi afferra per il polso alzandomi.
- Eh?! Dove?! - mi trascina fuori.
Che diavolo gli prende?
Quando sono arrivata mi aspettavo quasi che venisse a chiedermi scusa, non che si comportasse così.
- Natsu? Vuoi lasciare il mio polso?! - pianto i piedi a terra.
Bloccandosi sul posto esegue, ma voltandosi mi afferra la vita stringendomi a sé.
- Va meglio così? - sorride sornione.
- N-No!! Decisamente no! Che cavolo hai? Che è questo comportamento? -
- Non ti piace? - avvicina pericolosamente il volto al mio.
- N-Natsu... sei troppo vicino! - punto le mani sulle sue spalle.
- E allora? - ribatte suadente.
La sua voce è quasi come un forte alcool che con poche sillabe riesce a farmi ubriacare.
Inizia a girarmi la testa.
- S-Smettila! Perché fai così? Non capisco! Dopo avermi praticamente dato della grassa mi aspettavo delle scuse non questo atteggiamento aggressivo! - giro la testa per non guardarlo direttamente.
Il mio cuore sta per esplodere.
- Eh? Io non volevo dire che sei grassa. - scatta ora normale.
Approfittando dell'occasione schizzo via dalle sue braccia - Beh, è quello che ho percepito ricevendo un libro per farti dimagrire. -
- Happy ha detto che ti sarebbe piaciuto... - mugugna dispiaciuto.
- Happy! Ora tutto ha più senso! - mi scappa una risata.
Dal gatto si che me lo aspettavo.
- Ghiiiiiii! Pensavo davvero... ah!!! - sbuffa scompigliandosi i capelli.
- È tutto ok. Ho capito, in più puoi star tranquillo. Non c'è bisogno che tu mi ringrazi per i pasti e l'ospitalità, tu mi hai salvata un mucchio di volte. Sono io che dovrei ringraziare te, perciò Natsu va... - la mia mano viene afferrata di scatto.
- No, non è tutto ok. Non capisco cosa stai dicendo, ma sto continuando a sbagliare. Ho bisogno di fare un giro, ci vediamo dopo. - mi guarda serio prima di correre via.
Rimasta sola in mezzo alla strada guardo la sua schiena che si allontana sempre di più.
Sono davvero confusa.
Che gli sta succedendo?
E che vuol dire che non capisce ciò che dico?
Ho forse sbagliato?
Non è per ringraziarmi che ha tentato tutte quelle cose in questi giorni?
Mi sto davvero confondendo.
Ora sono io a non capire.
Sospirando inizio a camminare per la città.
Tutto questo è fastidioso e triste.
A causa di tutti i casini passati non riesco a stare decentemente con Natsu.
Benché l'abbia visto un sacco mi ritrovo a pensare a quanto mi manca.
Mi mancano le nostre solite giornate strane, ma divertenti.
Uffa... riuscirà a risolversi questa situazione?
- Ehi, bella bionda! - sento appena qualcuno chiamarmi.
- Ohi! Dico a te!! - capendo che sono io quel "te" guardo di sottecchi il tizio che mi sta chiamando.
Uhm! Tutti a me capitano i tipi strani?
Ignorandolo cerco di superarlo, ma blocca il mio polso - Non ignorarmi! Non fare la superiore solo perché sei carina! - ringhia.
Che due scatole.
Non è proprio il momento.
Stavo cercando anche io di schiarirmi le idee, come Natsu.
- Non stavo facendo la superiore, ma sono di fretta. - mento.
- Qualunque piano tu abbia è annullato. Ti diventerai molto di più con me. - sorride divertito.
- No, davvero... sono occupata. - cerco di liberare il mio polso.
- Non fare la preziosa, vuoi forse farti pregare? -
- No, solo... lasciami. -
- E se non volessi? - serra di più la presa facendomi lamentare.
Poggiando la mano libera su fleuve d'étoile rifletto se utilizzarla o meno.
In fondo lui è una persona comune mentre la mia è un'arma magica.
Gli do un'ultima occasione.
- Molla... - non termino la frase perché un pugno a me ben noto gli si piazza in faccia scaraventandolo a terra.
L'istante dopo Natsu lo solleva per il colletto iniziando a scuoterlo - Che cazzo volevi fare a Lucy?! Eh?! - inizia a dargli uno schiaffo dietro l'altro.
Il tipo però è già fuori gioco, ma Natsu sembra non essersene accorto.
Dato che non risponde inizia a sbattergli la testa contro il suolo.
Realizzando il tutto mi riprendo fermandolo - Natsu!! Fermati! Così lo uccidi!! -
- Ah? Ma questo ti ha... -
- Lo so, ma non puoi ammazzarlo! Manca fin troppo poco e finisce all'altro mondo!! - tiro via Natsu a forza.
Alzandosi sospira - Io volevo solo proteggerti... -
- Lo so, ne sono felice, ma quando c'è uno scontro tu ci vai giù pesante. In questo caso fare così lo avrebbe davvero ucciso. -
Natsu si zittisce e lascia cadere le braccia molli lungo i fianchi.
Il silenzio si fa sempre più fitto - Natsu, dai... va... - non termino la frase perché si afferra la testa iniziando a scompigliarsi i capelli.
- Ghiiiiiii! Non ne posso più!!! Adesso basta!! È andato tutto a rotoli! Sette piani, tutti falliti! O sono io idiota o questo era solo un sogno irrealizzabile!! -
- Eh? Sette piani? Sogno irrealizzabile? Di cosa parli? - lo fisso sconcertata.
- Niente, non importa. A quanto pare non doveva andare fin dall'inizio. - mi da improvvisamente la schiena.
- Eh? Cosa?! Ti vuoi spiegare? - inizio ad agitarmi.
- Perché? Tanto anche spiegandolo non cambierebbe nulla! Sono una frana, ho sbagliato tutto!! - serra i pugni lungo i fianchi.
- Natsu!! Spiegati! Non ci sto capendo nulla!! Se posso voglio esserti d'aiuto! - cerco di prendergli una mano, ma la scansa.
- Non puoi aiutarmi... sono io l'idiota che non riesce nemmeno a conquistare la ragazza che ama... - mugugna depresso.
Riavvolgendo la frase la ascolto mentalmente più volte - C-Cosa?! La ragazza che ami?! - sbarro gli occhi.
Un brivido gelido mi attraversa il corpo e ripercorro la giornata insieme a quella di ieri.
Non sarà che... - Da ieri cercavi forse di fare le prove per conquistare questa... ragazza che... ami...? - mi escono a fatica le parole.
Natsu ama qualcuna?
Quanto fa male sapere questo.
Alla mia domanda Natsu si volta di scatto - Ah? Che prove?! -
- N-Non mi hai usata come cavia per questa ragazza? - fatico a guardarlo negli occhi.
- Che?! Cavia? No! Parlavo di te, non si era capito? - mi fissa storto.
Schiudendo la bocca lo fisso sorpresa.
- Me...? - riesco solo a dire.
- Sì! Sei tu la ragazza che amo! - subito dopo averlo detto avvampa.
A quella sua espressione improvvisa e nuova reagisco di riflesso arrossendo a mia volta.
- A-Aspetta... quindi... da ieri stavi cercando di... conquistarmi? -
- Che tu non lo avessi capito mi fa realizzare quanto ho fatto schifo. - sbuffa.
Oddio... non mi pare vero.
- M-Ma... di che piani parlavi? -
- Lascia perdere. - distoglie lo sguardo.
- N-No, per favore... dimmelo. - gli afferro la mano che stavolta non evita.
- Uhm... -
Quanto è carino!!!!
Oddio, oddio!!
Questo visetto imbarazzato è un amore!
E la causa di questa espressione sono io.
Nemmeno nel mio sogno più roseo potevo sperare una cosa del genere.
- N-Natsu? - insisto sentendo il cuore a mille.
- H-Happy... quando gli ho detto cosa provavo per te ha comprato un libro... -
- Un libro di cosa? - lo fisso confusa.
- "C-Come conquistare la tua lei." -
Mi ci vuole un sacco di buona volontà per non scoppiare a ridere.
È una cosa così tenera!!
- Oh... ed è lì che hai trovato i... piani? - sento di star per cedere.
- Sì... -
- Me li puoi dire? -
- Piano A: Prendere per la gola la tua lei, all'inizio pensavo fosse letterale la cosa, Happy mi ha spiegato che intendeva la cucina. - inizia a raccontare a testa bassa.
- Meno male... - faccio un sorriso tirato immaginando Natsu che mi afferra per la gola.
- Piano B: Diventare più intimi, aiutare la propria lei in gesti quotidiani. -
- Oh... ecco perché durante la doccia... - avvampo.
- Piano C: Anche i piccoli gesti contano, un bel mazzo di fiori di campo raccolti personalmente è dolce e farà scogliere la vostra lei. -
- I fiori del monte Hakobe... beh, quello è stato un imprevisto. Avevi fatto centro. - gli sorrido.
- Piano D: Sii il suo eroe nella vita quotidiana, portare i pesi al posto suo ed essere accorto su ciò che vi circonda le farà capire quanto tieni a lei. -
- Ehm... Anche la pozzanghera è stata un incidente. -
- Piano E: Sorprendila con un regalo, le mostrerà che pensi sempre a lei. -
- Qui la colpa è di Happy. - sbuffo.
- Piano F: Sii sexy, stalle vicino e corteggiala, la farà sentire attraente... - arrossisce.
- Oh... per questo mi stavi così addosso prima? - arrossisco con lui.
- E in fine Piano G: Sii protettivo, mostra agli altri che lei è tua e nessuno può toccarla. -
- Uhm... capisco... questo quindi era l'ultimo. -
Senza guardarmi - Sì... -
La voglia di gettargli le braccia al collo è immensa, ma sono ancora agitata e incredula.
Afferrando anche l'altra mano - Dimmi Natsu... perché ti sei affidato ad un libro? Perché non venire da me a cuore aperto a dirmi cosa provavi? -
Guardandomi di striscio - È la prima volta che mi sento così... volevo fare le cose per bene dato che di solito faccio sempre casini, ma è stato un disastro. -
Ok, basta.
Non resisto oltre.
Gettando le braccia al suo collo lo stringo a me - Un disastro? Forse, questi piani, non sono andati come speravi, ma direi che hai raggiunto ugualmente il tuo obbiettivo. -
- Che... vuoi dire? -
- Natsu... tu non hai mai avuto bisogno di conquistarmi. - lo stringo forte - Io sono sempre stata tua. -
Staccandomi sbarra gli occhi - Eh?! Sei seria?! -
- Sì, Natsu. Ti amo e sapere che ti sei impegnato così tanto per conquistarmi m'ha fatta innamorare ancor di più di te. - sorrido anche col cuore.
Alle mie parole vedo dipingersi sul suo volto un sorriso che potrebbe far sciogliere pure il sole.
- Quindi mi ami? Come io amo te? - afferra la mia vita avvicinandomi.
- Sì... - sorrido sentendo i battiti impazzire quando le sue labbra sono ad un soffio dalle mie.
- Questo è il giorno più bello della mia vita! -
- E da qui in poi andremo in salita... - sussurro prima che le sue labbra si giungano con le mie.
E in quel dolce bacio mettiamo il punto allo strano piano di seduzione del drago di fuoco.
Non importa quanto Natsu possa essere impacciato, casinista e svampito.
Io lo amo proprio perché è così.
Non lo vorrei mai diverso perché, benché nulla sia andato come voleva, è riuscito a catturare il mio cuore più di come già era suo prigioniero.
Lo amo e lo amerò per sempre.
Chi l'avrebbe mai detto che mi sbagliavo?
Non era Natsu a non essere pronto per questo, ma io a non essermene accorta.
Beh... poco male.
Da oggi inizia questa nostra fantastica e magica storia d'amore.
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