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Aprendo Gli Occhi All'Amore

Non so com'è successo, ma siamo qui.

Io e Juvia. Per una missione insieme.

No... so benissimo come sono finito in tutto questo.

Sono riuscito ad evitare di trovarmi in una situazione simile per molto, ma stavolta sono stato incastrato.

Tutta colpa di quel cervello bruciato di Natsu e del suo compare, quel gatto infame.

Ieri eravamo intenti a litigare come al solito quando se n'è uscito con una sfida.

Senza pensarci due volte ho accettato, peccato che Happy, subito dopo, ci ha aggiunto una scommessa.

Nel caso avessi perso avrei dovuto andare in missione con Juvia.

Guardando la ragazza avvinghiata al mio braccio, intenta a sorridere raggiante, mi parte un sospiro.

Eh già... ho proprio perso.

Ed io purtroppo sono un ragazzo di parola.

In questo momento mi sto dirigendo con Juvia verso il villaggio dei nostri datori.

L'incarico non dovrebbe essere complicato perciò spero di essere a casa già questa sera.

Dobbiamo portare al capo villaggio un loro importante cimelio.

- Gray-sama, Juvia crede che siamo arrivati. - mi tira per il braccio indicando davanti a sé e facendomi tornare al presente.

Oggi è stata più calma del solito.

È semplicemente restata attaccata a me in silenzio senza i suoi scleri da pazza.

Beh... meglio così.

Seguendo la sua indicazione scorgo un piccolo agglomerato di casette ai piedi di una montagna.

- Già, andiamo. Cerchiamo di fare il più in fretta possibile. Voglio tornare a casa. - sospiro.

Il volto di Natsu ghignante, dopo la vittoria, mi torna in mente e, salendomi il nervoso, accelero il passo lasciando la mia compagna indietro.

- Gray-sama! Aspetta Juvia! - mi segue di corsa.

Poco dopo entriamo al villaggio e subito vengo assalito da una strana sensazione.

- Ci stanno osservando. - mi guardo attorno.

Occhi che sbirciano dalle finestre, gente che ci segue con lo sguardo al nostro passaggio, tutti ci tengono più che d'occhio.

- Juvia l'ha notato. Dalla grandezza e dalla locazione del posto Juvia pensa che non debbano aver spesso a che fare con dei forestieri. -

- Immagino, ma... questa cosa mette ansia, in più... ho come la sensazione che non sia tutto qui. - osservo a mia volta la gente.

- Cos'altro? - chiede perplessa.

- Uhm... non saprei... - continuo a scrutare gli abitanti.

Pochi incrociano il mio sguardo, ma non per dar a vedere meno la loro osservazione... loro... stanno guardando Juvia?

Mi sbaglio?

Forse è la mia immaginazione.

Mettendo da parte l'idea vedo un uomo avanzare verso di noi. Al suo fianco lo segue un ragazzo dai capelli smeraldo che probabilmente avrà circa la nostra età.

Non appena ci arrivano di fronte li vedo sbarrare gli occhi per un millesimo di secondo.

Subito tornano normali e sorridendo - Grazie di essere qui e benvenuti nel nostro discreto paesello. Io sono Hanzu, il capo villaggio, mentre lui è Kashi, mio figlio. -

- Piacere, Gray Fullbuster e Juvia Lockser. Siamo i maghi di Fairy Tail che hanno accettato il vostro incarico. - ignoro il loro strano comportamento iniziale.

- Accomodatevi pure dentro la mia umile dimora, lì vi spiegherò meglio i dettagli del compito. -

Sentendo ancora gli sguardi addosso li seguiamo.

- Allora... mio figlio ha appena compiuto vent'anni. Come richiede la nostra tradizione, a breve si terrà la cerimonia di passaggio all'età adulta. Però, essendo lui il futuro capo, avrà bisogno della corona Tobu tramandata di generazione in generazione. È per recuperare tale cimelio che abbiamo chiesto i vostri servigi. Essa si trova nel nostro tempio situato tra la fitta boscaglia della montagna... -

- Scusi se la interrompo, ma... se è il vostro tempio deduco sia facilmente raggiungibile per voi abitanti, altrimenti non potreste pregare le vostre divinità. Per questo non comprendo il bisogno di noi per recuperare questa corona. - espongo i miei dubbi.

- Hai ragione caro ragazzo, ma ahimè, la sala della corona è accessibile solo a chi possiede la magia. Questo perché, in tempi remoti, i miei antenati erano maghi. Purtroppo, col passare del tempo, il sangue magico è stato mischiato a quello normale, finendo per avere le ultime generazioni quasi totalmente prive di magia. Me compreso. Io e mio figlio siamo maghi solo per il cinque per cento, quantitativo del tutto insufficiente per aprire la sala in questione. Ed è per questo che ci servite voi. Dovrete accompagnare mio figlio al tempio, recuperare la corona e tornare qui. La corona non servirà solo per la cerimonia di passaggio, con essa si aprirà anche la caccia alla sposa. È età di matrimonio per questo giovanotto. - batte una mano sulla spalla del figlio.

Juvia al mio fianco avvampa - M-Matrimonio?! J-Juvia non è... -

Sospirando - Juvia, la missione. Concentrati senza perderti nei tuoi pensieri. -

Prendendo un bel respiro - Certo, Juvia si scusa. - annuisce più calma.

Tornando al capo Hanzu - Ok signore, mi è tutto chiaro a parte un dettaglio. Come possiamo aprire questa sala? Da come ne ha parlato immagino sia una magia di tipo riconoscimento genetico oltre che magico. È realizzata apposta per evitare che ogni mago possa aprirla. -

- Sei molto sveglio, ma non temere. Farete come ho fatto io e mio padre prima di me. È vero che da soli non potreste far nulla, ma avendo mio figlio vi sarà possibile accedere alla stanza. -

- Papà scusami, posso proseguire io? - prende parola per la prima volta il ragazzo.

- Oh, certamente! Fa pure. - ride compiaciuto il padre.

- La porta della sala viene aperta con l'utilizzo della magia, più una frase chiave. Poggiando entrambi le mani su di essa otterremo il giusto quantitativo di magia combinato al mio riconoscimento genetico. -

- Ma essendoci anche le mani di noi maghi non confonderemo il tutto? Tipo uno scontro di DNA. - Juvia precede la mia domanda.

- Con me, mio padre, mio nonno e molti altri ha funzionato bene così. Non dovreste aver problemi di questo tipo. - risponde capo Hanzu.

Detto ciò decidiamo di partire l'ora successiva.

A quanto pare il principino deve prepararsi la sacca.

Mentre lo aspettiamo gironzoliamo nei dintorni.

Gli sguardi persistono e si fanno sempre più irritanti. Stufo sbotto - Allora? Qualcuno ha da dire qualcosa? Non vi mangiamo mica. Se volete parlare noi siamo qui. - sbraito contro tutti.

- Oh, vi chiedo scusa ragazzi. Il nostro villaggio è così piccolo e sperduto che, quasi mai, riceviamo visite. -

- Sarà, ma a me sembra che stiano osservando uno di noi in particolare... - commento buttando l'occhio su Juvia.

La ragazza mi sorride pacifica ignara di tutte le strane attenzioni che sta ricevendo.

Forse sono davvero io a vedere cose che non ci sono?

- Effettivamente hai ragione, ma non temere. È per il colore di capelli della tua compagna. -

Entrambi, a tali parole, scattiamo sorpresi.

- I capelli di Juvia? - esclamiamo in coro.

- Già, da tempi antichi si racconta la storia di una maga dai capelli blu reale, ma... non stateci a pensare troppo. È più una favola della buonanotte che altro. Però, non abbiamo mai avuto ospiti con questo specifico colore di capelli, per questo gli abitanti ne sono così incuriositi. -

Uhm... sarà, ma ho come la sensazione che abbia glissato sulla storia di proposito.

Cosa nasconde?

Liquidando il discorso col capo torniamo a gironzolare nei dintorni.

Ora voglio ancor di più terminare in fretta questa missione.

C'è qualcosa che non mi quadra e voglio sbrigarmela il prima possibile.

- Eccomi, scusate il ritardo. Sono pronto per la partenza. - ci raggiunge il principino Kashi.

- Perfetto, andiamo. - mi volto dandogli le spalle.

- Gray-sama, aspetta. Juvia vuole camminare al tuo fianco. - si posta accanto a me la ragazza.

- Come vuoi... - faccio spallucce.

La salita è più dura del previsto e, dopo un poco, siamo costretti a far pausa per Kashi.

- Ehm... posso farvi qualche domanda? - parte dopo aver bevuto un gran sorso d'acqua.

- Del tipo? - chiedo confuso.

- Voi due state insieme? -

- I-I-Insieme?! - avvampa Juvia.

- No, Juvia è una mia compagna. Facciamo parte della stessa gilda. - smorzo l'entusiasmo della ragazza.

- Eh eh... è proprio così. - Juvia ridacchia in maniera strana.

- In ogni caso... cosa ti importa della nostra relazione? - chiedo guardingo.

- R-Relazione? - Juvia parte di nuovo.

- Juvia... relazione è inteso nel senso ampio del termine. -

- No... ero solo curioso... - distoglie lo sguardo Kashi.

- Ah! Rivale in amore! Kashi-san punta a Gray-sama! - mi si piazza davanti Juvia con fare diffidente.

- C-Cosa?! No! Ero davvero solo curioso! Vi ho visti piuttosto affiatati così mi sono posto la domanda. -

- Abbiamo vissuto tante avventure insieme. È naturale instaurare un buon affiatamento. -

- Juvia concorda. -

- Com'è una gilda? Me la sono sempre immaginata solo come un punto di ritrovo per i maghi. Un luogo dove si passa soltanto per prendere un incarico e via. Dove ogni mago bada per sé e compete. -

- Beh, credo che ne esistano di gilde così, ma non è certo il caso di Fairy Tail. La nostra è una casa, un luogo a cui far ritorno, il posto dove ci sono i nostri amici. -

- C'è competizione, ma ci sono anche risate, amicizia, amore, solidarietà. Fairy Tail è la famiglia di Juvia e Gray-sama. - mi sorride Juvia.

- Dev'essere un bel posto. -

- Sì, Juvia è felice da quando fa parte di Fairy Tail. - gli sorride.

- Quindi ci sono altri, come voi, che svolgono incarichi con dei compagni? -

- Certo, c'è chi va in coppia, chi crea dei team, chi lavora con i familiari di sangue. Capita di svolgere missioni singolarmente, ma onestamente siamo tutti dell'idea che è più divertente con altri. -

- Juvia a volte va in missione con Gajeel-kun, Levy-san e Lily-san. - commenta Juvia.

- Capisco. - annuisce Kashi.

- Ora posso farti una domanda io, mentre ci rimettiamo in cammino? -

- Uhm? Certo. - mi osserva confuso.

- Com'è la storia della maga dai capelli blu reale? -

- Oh... è più una favola che una vera storia, non è così interessante, davvero. - cerca di liquidare il discorso mettendomi ancora di più sull'attenti.

- Sono ugualmente curioso, me la puoi raccontare? -

- Certo... - mugugna prima di partire - Si narra che un tempo il nostro villaggio fosse uno dei più floridi esistenti. Tutto grazie alla maga dai capelli color blu reale, essa era la moglie del fondatore del villaggio e utilizzatrice della magia dell'acqua. Tutto, grazie a lei e alle fantastiche doti giardiniere del capo, era rigoglioso, colorato e magnifico. Quando però arrivò la vecchiaia dei due, il popolo iniziò a temere il decadimento di tutto. Allora essi rassicurarono gli abitanti. La magia sarebbe rimasta per molte generazioni e, arrivato il momento, sarebbe comparsa una nuova salvatrice a riportare l'equilibrio iniziale facendo tornare tutto all'antico splendore. -

- Aspetta... quindi credono che Juvia sia quella persona? A me non sembra solo una favola questa. -

- Forse, ma non temere. Fidati, lo è, è solo una bella favola. Nessuno sa per certo chi fossero i fondatori del villaggio. Per quanto ne sappiamo potrebbe non essere mai esistita questa maga. -

- Potrebbe, ma a me basta sapere che gli abitanti la vedono come la leggenda che si avvera. -

- No, no. Non temere. Non le faranno nulla. Si sono solo sorpresi vedendola, ma... insomma... non è certo lei, no? Il colore di capelli è solo un caso, per essere quella della storia dovrebbe anche usare la magia dell'acqua. - ridacchia cercando di sdrammatizzare.

Io però serro i denti, gesto che mi fa sgamare - È una maga dell'acqua? - sbarra gli occhi il ragazzo.

- Juvia lo è... - risponde confusa la ragazza.

Ora anche lei ha iniziato a comprendere la stranezza della faccenda.

- Oh... beh... non dovete comunque preoccuparvi. Juvia non verrà costretta a far nulla contro la sua volontà. -

- Non verrà costretta? Di cosa... - non riesco a terminare che vengo interrotto da Kashi - Siamo arrivati. -

Voltando lo sguardo vedo il tempio di fronte a noi.

Come ci avevano avvisati non incorriamo in nessun problema per il recupero e, subito dopo, ci avviamo verso il villaggio.

Scesi ai piedi del monte veniamo raggiunti dal capo Hanzu.

- La missione è terminata con successo. Noi andremo, se ci date il nostro compenso. - cerco di tagliare il più corto possibile.

- Oh, ma non volete fermarvi a festeggiare con noi? Ci farebbe piacere avervi come nostri ospiti. - ci sorride il capo.

Non voglio rimanere oltre.

Quel tempio aveva dei disegni davvero strani, sempre raffiguranti la maga della loro storia.

Questa cosa mi ha messo in allarme ancora più di come lo ero.

- Vi ringraziamo molto, ma... siamo di fretta. Non... -

- Vi prego, siete stati così gentili. Rimanete almeno per la cerimonia. È raro per noi far grandi feste. -

- Gray-sama... - mi si avvicina Juvia.

- Tu hai voglia di rimanere? - le sussurro.

- Juvia non vuole essere scortese... Gray-sama cosa dice? -

Anche se molto poco convinto accetto.

Ho una brutta sensazione, ma... prometto che non mi farò cogliere impreparato.

Quella sera si festeggia con un gran banchetto e si sistemano i preparativi per la cerimonia.

Giunta la notte ci corichiamo a letto, ma di sonno non ne ho.

Non faccio che pensare alla storia che si narra in questo villaggio.

Stufo di rimanere a fissare il soffitto vado a farmi un giro, ma, appena esco, vedo Juvia seduta su un sasso che guarda il cielo.

La flebile luce della mezza luna le illumina il volto assonnato.

- Che ci fai sveglia Juvia? - mi siedo accanto a lei.

- Juvia stava guardando le stelle. Si vedono incredibilmente bene qui. -

Seguendo il suo sguardo noto l'incredibile stellata - Hai proprio ragione. -

- Gray-sama... tu come mai sei sveglio? -

- Non riuscivo a dormire. -

- Gray-sama è arrabbiato con Juvia? -

La domanda mi sorprende - Perché mai dovrei esserlo? -

- Perché Gray-sama voleva tornare a casa. Juvia invece ha insistito... -

- Tu non hai insistito. Avevi ragione, era scortese rifiutare, anche se preferirei essere a casa invece che qui. -

- Juvia però si sente in colpa... -

- Esagerata. Non hai nessuna colpa. Se non volevo rimanere tornavo a casa anche da solo. -

- Ah... già... eh eh... Gray-sama non ha motivi per aspettare Juvia... - ride amaramente.

Ecco.

Ora sono io quello coi sensi di colpa.

Quando si tratta di lei finisco sempre per dire qualcosa di sbagliato o che non penso.

Odio quando in viso le spunta questo sorriso amaro.

- N-Non è vero che non ho motivi. Tu sei una mia compagna. Mi spiace di aver detto che avrei potuto tornare solo, senza di te non vado a casa. Siamo arrivati qui insieme e torneremo insieme. -

Le mani della ragazza scattano sulla sua bocca - Oddio!! Gray-sama, sei così carino! Juvia è commossa!! - mi si avvinghia al braccio.

- Dai, non fare così ora. Non posso dire nulla che parti in quarta così. Me ne vado a letto, non voglio essere uno straccio già prima della festa. - mi stacco da lei.

- Gray-sama? - afferra la mia mano fermandomi.

- Sì? -

- Grazie. - sorride spiazzandomi.

- Per cosa? -

- Per tutto. Juvia sa che questa missione insieme è stata solo un suo colpo di fortuna, però è felice lo stesso di essere qui. In più è felice anche di sapere che Gray-sama si preoccupa per lei. -

Accidenti...

Quando fa così la odio quasi più di quando sorride triste.

Mi mette in difficoltà questa sua schiettezza.

Distogliendo lo sguardo per l'imbarazzo - Non devi ringraziarmi per questo. E poi possiamo andare ancora in missione insieme, anche senza scommesse di mezzo. -

- Non c'è bisogno che Gray-sama si sforzi per far felice Juvia. Lei lo è anche solo sapendo che lui pensa questo. Ora anche Juvia si dirige a nanna, buonanotte Gray-sama. - si alza avviandosi.

Stranito da tutta questa situazione riesco solo a guardare la sua figura allontanarsi.

Sembravo forse falso?

Io non mi stavo forzando.

Ero serio.

È vero che l'ho evitata per tanto, ma non la odio.

E questa missione è stata migliore della mie più rosee aspettative.

Non è stata troppo appiccicosa, non ha esagerato con gli scleri ed è stata incredibilmente diligente.

Se questo è il suo modo di lavorare possiamo collaborare più spesso, non mi dispiacerebbe affatto.

O almeno... questo è ciò che credevo.

Stavolta è stata lei a tirare pacco a me, mi pare quasi inimmaginabile.

Alla fine mi avvio nuovamente a dormire.

Il giorno seguente vengo svegliato da un fracasso fuori.

Allarmato mi precipito fuori e mi ritrovo di fronte al villaggio in festa, con gente che suona i tamburi, chi adorna il luogo coi fiori, chi prepara il banchetto e molto altro.

- Oh, Gray-sama. Buongiorno. - mi sorride Juvia seduta ad osservare il tutto.

- Ehm... hai bisogno di un cambio Gray? - mi si avvicina Kashi.

- Eh? - lo fisso confuso.

- Gray-sama... i vestiti... - sussurra Juvia suggerendomi di guardarmi.

- Eh?! Dov'è il mio pigiama? Quando sono andato a dormire ce l'avevo. -

- Tranquillo. Juvia ti va a prendere i vestiti. - si alza la ragazza avviandosi prima che io possa dire altro.

- C'è parecchio movimento. È una festa che attendevate da molto. - commento per spezzare il silenzio tra me e Kashi.

- Sì, sono tutti molto esaltati. -

- Tu però non lo sembri. - lo osservo mentre guarda la sua gente.

- Non è così. Sono solo stranito. Ho davvero vent'anni e a breve diventerò il capo. È qualcosa che può scombussolare. -

- Oltre al fatto che devi iniziare a cercare moglie. -

- Esatto. - serra leggermente le labbra.

Non dev'essere facile.

È come se altri gli avessero già scritto il destino e lui non potesse far nulla.

In realtà però non è così. Solo noi siamo gli artefici del nostro futuro.

Se deciderà di rimanere e seguire la tradizione sarà una scelta sua e non dovrà lamentarsi col tempo, altrimenti avrebbe dovuto ribellarsi.

- Uhm... quanto tempo è passato da quando Juvia è andata a prendermi i vestiti? - realizzo che ancora non è tornata.

- Ehm... non saprei. Quindici minuti? -

- Ci sta mettendo troppo. Non è normale. -

Con una strana sensazione addosso mi volto per andare a cercarla quando la vedo arrivare.

È scortata da due ragazze che la spingono verso di noi.

Addosso non ha più i suoi soliti abiti, ma un kimono blu, azzurro e bianco con dei ricami che richiamano l'acqua.

Imbarazzata avanza stringendo al petto i miei vestiti - Gray-sama, Juvia si scusa. L'hanno rapita per farle indossare questo kimono. -

La stoffa la fascia perfettamente e, anche se tutto è coperto, il kimono non riesce a nascondere le sue generose forme.

Certo che questi colori le stanno d'incanto. Sembrano fatti apposta per lei.

Un momento...

Perché l'hanno fatta cambiare?

E perché proprio questo kimono?

È diverso da tutti gli altri delle abitanti, molto più ricco. Si vede lontano un miglio il distacco.

- Come mai l'avete fatta cambiare? - chiedo guardingo.

- Per entrare meglio nell'atmosfera di festa. Noi... -

- Kashi, direi che è giunto il momento di comunicarglielo, no? - ci raggiunge capo Hanzu.

- Dici papà? -

- Certo, a te la parola. -

Il ragazzo si avvicina a Juvia e, afferrandole le mani - Vuoi diventare mia moglie? -

Dopo un momento di shock totale scattiamo in coro - EH?!?!?!?! -

- Avevate ragione a dire che, quella storia, non era proprio una favola. Anche se non ci sono prove ci crediamo abbastanza e per questo vorrei che tu, Juvia, prendessi in considerazione l'idea di sposarmi. -

A quel punto vedo tutti gli abitanti inginocchiarsi e iniziare ad innalzare uno strano canto sulla maga dell'acqua.

- J-J-Juvia non può sposare Kashi-san! - toglie le sue mani da quelle del ragazzo saltando indietro.

- Sei forse fidanzata? - chiede preoccupato.

La ragazza mi lancia un'occhiata, ma ancora scioccato non ribatto nulla.

Poi... che dovrei dire?

Non stiamo insieme.

- No, ma... -

- Allora non rifiutare così di netto. Almeno festeggia con me, se al termine della cerimonia sarai ancora della stessa idea ti lascerò andare. -

- Ma... Juvia sa che non accetterà. -

- Perché dici già così? Potrei farti cambiare idea. - cerca di riprendere le sue mani.

- Non è possibile. Juvia... -

- Juvia, ti prego. Dammi una chance. -

Tutta questa pressione sta facendo cedere la ragazza. Glielo vedo nello sguardo.

È lo stesso che ho io quando è lei a fare così.

Piazzandomi in mezzo tra i due - Questo atteggiamento è scorretto. Dicevi che non dovevamo preoccuparci della faccenda della storia. Che cos'è quindi tutto questo? -

- Solamente il mio tentativo di trovare la donna perfetta. -

- Juvia non vuole sposarti. -

- Lo deciderà lei a fine giornata. -

- Juvia, andiamo. Rimanere ancora qui non credo sia una buona idea. - l'afferro per un polso.

- Non puoi scegliere tu per Juvia. Lascia che prenda le sue decisioni da sola. - la tira a sé.

- Mollala. - fulmino il ragazzo.

- Fallo prima tu. -

- P-Per favore. Non litigate per J-Juvia! - si stacca da entrambi la ragazza.

- Juvia, che vuoi fare? Non vuoi darmi nemmeno mezza possibilità? - la osserva supplicante.

- Ma... Juvia... - cerca aiuto da me.

Al diavolo.

Adesso mi sono rotto.

Vuole fare il figo con Juvia?

Che ci provi pure.

Vedremo se ci riuscirà.

Io non gli renderò certo le cose facili.

- Va bene, fa pure come ti pare, ma non credere che ti lascerò starle addosso come preferisci. Tenta pure di sedurla, io non mi staccherò un momento da lei. - gli sorrido con aria di sfida.

- Quindi ora hai cambiato tattica? - mi osserva irritato.

- O così o niente. Non ti permetterò di giocare ancora più sporco di come già hai fatto. -

- Come desideri. Tanto al termine sarà solo Juvia a decidere. -

Ed è così che inizia una mattinata d'inferno.

Kashi che civetta con Juvia, lei che educatamente lo ascolta, ma tenendolo a distanza, io che lo tengo al suo posto.

Tutto questo è così irritante.

Cosa vuole da Juvia?

Non m'interessa se esiste chissà quale leggenda.

Non può volere Juvia solo per una cazzata del genere.

La conosce appena, come può pensare di sposarla già?!

Per mia fortuna io la conosco e so che, anche dopo tutte queste avance, non vacillerà dalla sua decisione iniziale.

Per mia fortuna?

Cosa sto pensando?

In fondo sono affari di Juvia.

Per quale motivo me la sto prendendo tanto?

Sto impazzendo?

Ho una strana sensazione addosso che sta crescendo man mano che Kashi ci prova con Juvia.

Con essa aumenta pure la voglia di prendere a botte il ragazzo prima di portare via la mia compagna.

Forse sono in astinenza dalla risse con Natsu?

Eppure la cosa è diversa.

Verso Kashi sto iniziando a provare un odio viscerale.

Ad un certo punto vedo il ragazzo farsi più strano.

Solo in un secondo momento mi rendo conto delle sue intenzioni.

Tutto succede in un istante.

Juvia, intenta ad ascoltare un suonatore d'arpa non vede Kashi avvicinarsi pericolosamente.

Solo quando lui la chiama si volta ed è lì che ci prova. Prova a baciarla.

Il mio corpo scatta da solo avanti e mi ritrovo con una mano sulla faccia del ragazzo e il braccio teso per tenerlo a distanza.

- Gray-sama... - sussurra sorpresa Juvia.

Al che realizzo di non essere solo, oltre alla mia mano c'è anche quella di Juvia sul volto di Kashi.

Togliendomi mi alzo di scatto.

- Credo sia il momento di andare. - mi sento dannatamente agitato.

- Lo crede anche Juvia. -

- Cosa? Perché? Se Gray vuole andarsene non vuol dire che devi per forza seguirlo. - ci fissa Kashi.

- Juvia seguirà sempre Gray-sama, se lui se ne va anche lei va via. -

- Ma... avevi promesso di rimanere fino al termine della cerimonia. -

- A Juvia è stato detto che, in fine, solo lei poteva scegliere cosa fare ed ha deciso di tornare a casa con Gray-sama. -

Tale frase fa stranamente gongolare il mio ego, ma esteriormente cerco di rimanere composto.

- Appunto, in fine. Non è finita la cerimonia e vuoi ugualmente andartene? -

- Se Juvia ha diritto di arrivare da sola alla decisione finale, può anche scegliere quando finire. - rilancia.

- Non... non vuoi proprio aspettare ancora un po'? -

- Anche se Juvia rimanesse qui anni non cambierebbe idea. -

- Perché? Eppure siamo perfetti insieme. -

Perfetti come l'acqua e l'olio.

- Juvia? - la chiamo stufo di tutta sta solfa di Kashi.

La ragazza si volta subito verso di me raggiungendomi.

- Juvia non cerca la perfezione, ma l'amore. È trovando l'amore che tutto diventa perfetto, invece cercando la perfezione alla fine si impazzisce solo. - guarda con la coda dell'occhio Kashi.

- E dimmi... hai trovato questo amore perfetto? - chiede quasi triste.

- Sì, ha trasformato le giornate piovose e tristi di Juvia, in una vita piena di sole e risate. -

Ed è così che ce ne andiamo, dopo aver restituito il kimono.

Il capo villaggio per un momento ha cercato di fermarci, come gli abitanti, ma la nostra decisione è stata presa.

Juvia era parecchio a disagio a ricevere tutte quelle suppliche.

In fine aveva urlato a tutti che, invece di affidarsi alla maga proclamata dalla leggenda, dovevano impegnarsi tutti insieme se desideravano un futuro più ricco.

Star fermi sperando in un miracolo non farà accadere ciò che si sogna.

Bisogna tirarsi su le maniche, sudare, lottare, tenere la mente aperta a nuove cose. Non sempre va come ci si aspettava o desiderava, ma.. diverso non vuol dire per forza brutto.

A volte si scopre che si voleva proprio quel qualcosa di diverso.

Trovandomi ad osservare il profilo di Juvia, accanto a me, scuoto il capo.

Perché la stavo fissando?

E perché sono così sollevato di essere sulla via del ritorno con lei?

È come se, l'idea che scegliesse Kashi, mi avesse scosso più del dovuto.

- Gray-sama? - si ferma di colpo, le mani giunte dietro la schiena e lo sguardo diretto al cielo.

- Sì? -

- Grazie. -

- Eh? Di cosa? - la fisso confuso.

Facendo una mezza piroetta si volta dandomi il volto e sorridendo - Grazie di tutto. Grazie di aver accettato Juvia come tua compagna, grazie di aver portato il sole nella sua vita, grazie di sopportarla sempre anche quando ti stressa, grazie di averla protetta in molte occasioni, oggi compreso. Juvia non potrà mai cambiare idea su Gray-sama, è e rimarrà sempre la sua unica scelta. -

Essendo rimasto totalmente scioccato non riesco a rispondere.

Juvia invece, notando il mio sguardo, inizia a sentirsi in imbarazzo - M-Ma... questo non vuol dire nulla. Juvia non chiede certo a Gray-sama di ricambiare i suoi s-sentimenti. Va bene rimanere così, Juvia è felice anche solo a star accanto a Gray-sama. J-Juvia non voleva metterti a disagio. - inizia ad agitare freneticamente le mani.

L'istante dopo si volta di scatto - F-Forse è meglio avviarsi o non si a-arriverà a casa tanto in fretta. -

Le mie mani scattano da sole e mi ritrovo ad afferrarla tra le mie braccia.

- G-G-G-Gray-sama? - va in panico.

Affondando il volto tra i suoi capelli inspiro profondamente il suo profumo.

Si può essere così ciechi?

No... non sono cieco, solo idiota.

Da quanto sto ignorando questo sentimento? Perché poi?

Che senso aveva negare tutto?

Sono forse masochista? E anche sadico nei confronti di Juvia.

Io sono innamorato di questa ragazza.

Me ne sono appena reso conto.

Ecco perché mi sentivo così irritato quando Kashi ci provava.

Ora si spiega il motivo per cui, per quanto io cercassi di non guardarla, finivo sempre per avere lo sguardo calamitato su di lei.

E perché il mio cuore batteva più veloce ogni volta che le appariva un sorriso in volto, se non perché amo vederla felice?

Sospirando la stringo più forte.

- Sii egoista... - sussurro flebilmente.

- C-C-Come? - trema agitata.

- Sii egoista. Chiedimi di ricambiarti, chiedi il mio cuore, la mia anima, tutto... -

- M-Ma... l'amore non è e-egoismo... d-deve essere un dono... l'altra persona d-deve decidere da sola di regalare il suo cuore a chi ama... -

- Tu mi doni ogni giorno il tuo amore, hai tutto il diritto di chiedere in cambio il mio... -

- J-Juvia non vuole imporre a Gray-sama di amarla... -

- E se ti dicessi che, se tu me lo chiedessi, non mi sentirei obbligato ad accettare? -

- C-Che sta cercando di dire Gray-sama a J-Juvia? - cerca di liberarsi il giusto per vedermi in faccia.

Guardandola dritto negli occhi - Domandamelo. -

- C-Cosa? -

- Chiedimelo Juvia. - ripeto serio.

La ragazza, tra le mie braccia, deglutisce forte prima di - Gray-sama... potrai mai innamorarti di Juvia? -

- Sì. -

Il suo respiro si mozza per un attimo, poi - Q-Quando? -

- Se ti dicessi che già sono innamorato di te? -

- Juvia n-non ci crederebbe... s-se ne sarebbe accorta! Osserva sempre Gray-sama. - balbetta sempre più in panico.

- No se nemmeno io me n'ero accorto prima d'ora... -

- G-Gray-sama... non stai prendendo in giro Juvia, vero? - inizia a valutare seriamente la situazione.

- No. - poggio la mia fronte sulla sua.

- Gray-sama è... innamorato di Juvia? -

- Sì. -

L'attimo dopo è lei a stringermi forte - J-Juvia non è mai stata così felice prima d'ora. Juvia ama così tanto Gray-sama. -

- Ti giuro che d'ora in poi non ti eviterò più, però a volte ho bisogno di andare in missione per conto mio. -

Tra le mie braccia la sento annuire.

- Non dirò nemmeno più che sei appiccicosa, ma promettimi che non creerai più piatti a forma della mia faccia. -

- Ma.. Juvia adora riprodurre Gray-sama... - brontola senza staccarsi.

- Uhm... ne parleremo un'altra volta allora... ora... perché non torniamo a casa? - l'allontano sorridendo per porgerle una mano.

Afferrandola penso ci stiamo per avviare, ma la tira sbilanciandomi e abbassandomi.

L'attimo dopo le sue labbra sono sulle mie in un bacio rubato.

- Ora possiamo andare. - sorride soddisfatta prima di voltarsi.

Facendo scattare una mano sulla bocca mi sento arrossire.

Stavolta me l'ha fatta.

È come se tutta questa situazione fosse stata un grande trabocchetto divino per farmi rendere conto dei miei sentimenti.

Beh... in caso... grazie provvidenza.

Ce ne ho messo parecchio di tempo per accorgermene, ma... meglio tardi che mai, no?

Vedendo la ragazza felice al mio fianco non posso che essere certo.

Tutto questo ci voleva.

Ora ho aperto gli occhi e, giuro che, non scapparò mai più da questi sentimenti e soprattutto dalla mia amata Juvia.

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