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Capitolo II

- Ah, per fortuna che la missione si è svolta in fretta. Juvia non vede l'ora di rivedere il suo amato Gray-sama. - Juvia si dondola sul posto, mentre Gajeel-kun e Levy-san tubano di fronte a lei.

- In fretta? Dovevamo metterci due giorni a finire questo lavoro, invece è passata una settimana e mezza. - sbuffa Gajeel-kun.

- Non guardarmi così, dal volantino sembrava molto più semplice. -

- Gamberetto, lo sai che sono sempre quel genere d'incarichi ad avere dei tranelli. -

- In ogni caso, di cosa ti lamenti? Tu non sopporti le missioni facili. - rilancia Levy-san con aria infastidita.

- Vero, ma detesto pure quelle che puzzano di truffa. -

- A Juvia poco importa, ciò che conta è far ritorno presto dal suo adorato Gray-sama. -

- Sono certo che anche lui non sta più nella pelle all'idea di rivederti. - Lily-san le svolazza accanto.

- Oh, beh... Juvia lo spera. - ridacchia.

Gray-sama è un vero timidone e, anche se davvero la stesse aspettando con ansia, mai lo ammetterebbe.

- Lily, potresti andare a vedere a che punto siamo del bosco? Detesto l'umidità che c'è qui dentro. - brontola Gajeel-kun.

- Paura di arrugginire? - ridacchia la sua ragazza.

- Ehi, nanetta! Non sono mica una lattina! -

Che carini che sono.

Una coppia davvero adorabile.

Juvia alcune volte si è sentita un po' il terzo incomodo, ma Lily-san è sempre stato al suo fianco. A reggere il moccolo con lei.

- Ah... Gray-sama, aspettami. - Juvia già pregusta il momento del loro ritrovo, ma ecco che una strana luce l'avvolge.

In lontananza sente appena le voci dei suoi compagni, mentre le porgono una domanda. E l'attimo dopo si ritrova... su un divano?

- Dove cavolo è finita Juvia? - si guarda attorno confusa.

Questo sembra essere a tutti gli effetti un salotto. Il soggiorno di una casa.

- Gajeel-kun? Levy-san? Lily-san? - chiama a mezza voce.

Meglio non farsi notare troppo.

- Ragazzi? - prova una seconda volta.

No, Juvia sembra essere finita qui da sola.

E che cavolo!

Perché il destino si mette sempre in mezzo tra lei ed il suo amato?

Inoltre, se davvero gli altri non sono in questo posto, devono essere molto preoccupati per Juvia.

Bisogna muoversi a tornare indietro, ma... come?

Juvia nemmeno sa dov'è o com'è arrivata in questo luogo.

- Allora, metteremo in atto il piano tra tre giorni? - d'un tratto sente qualcuno avvicinarsi.

A quanto pare questa casa non è disabitata.

Meglio nascondersi dietro al sofà.

- Sì, quel giorno la luna non sarà visibile, rendendo la notte ancora più buia e perfetta per il colpo. - le voci si fanno più vicine.

- Ma i lampioni non saranno un problema? La luna non è l'unica loro fonte di luce. -

- Stupido, Sauce si occuperà di togliere l'elettricità a tutta la città. -

- Grande idea! -

- Lo so, lo so. A breve la piramide di giada sarà nostra! - ride malignamente.

- Riusciremo a farci un sacco di soldi, rivedendola. -

La piramide di giada?

Juvia ha già sentito parlare di ciò, ma non ricorda bene.

Se non sbaglia, in quel momento si stava immaginando seduta in prima fila, davanti ad un palco sul quale Gray-sama stava ballando in maniera estremamente sensuale.

Al solo ricordo... a Juvia torna il sangue al naso.

Però... non è il caso di ripensare a ciò ora.

Piramide di giada, piramide di giada...

Oh, sì!

Il vecchio manufatto regalato al villaggio, dal Re di Fiore, centinaia di anni fa.

Quindi questi tizi hanno intenzione di rubarlo?

Certo che la gente farebbe davvero di tutto per il denaro, disgustoso.

È l'amore l'unica cosa che conta realmente.

Juvia non può passare sopra a questo progetto di furto. Deve fare qualcosa per fermarli.

- Senti, che ne dici se stasera andiamo a cenare fuori, per festeggiare? Il nostro genio va premiato. - parla quello che Juvia ha intuito essere il capo.

- Proposta fantastica, in fin dei conti sono quattro giorni che non usciamo da qua. - sente il tipo avviarsi verso la porta.

- Ottimo, nel mentre che aspettiamo l'ora di cena vado a riposare. L'altra notte non ho dormito per nulla bene. -

- Faccia bei sogni, capo. Io vado ad avvisare gli altri. -

Altri?

Da quel che Juvia ha compreso, oltre a questi due, deve esserci pure un tipo chiamato Sauce, ma... a quanto pare sono più di tre.

Juvia deve trovare un modo per uscire da questo posto.

Urge avvertire gli altri, anche se prima è meglio esaminare il luogo.

Dopotutto non sa come tornare dai suoi compagni.

È stata teletrasportata qui.

Uhm... forse Juvia dovrebbe rimanere qua nascosta fino all'orario di cena.

L'idea non la entusiasma affatto, ma attendendo fino a quel momento potrà girare per il covo indisturbata.

Però... che noia.

- Dai, dai. Siamo in ritardo. - Juvia, d'un tratto, sussulta sentendo una voce.

Accidenti... si era addormentata. Per davvero.

Pazzesco.

Questa imprudenza non è da lei, ma si stava davvero annoiando.

Fortunatamente nessuno si è accorto di lei, durante questa sconsiderata penichella.

- In ritardo? Mica abbiamo prenotato da qualche parte. -

- Che c'entra? L'orario è importante per trovare un buon tavolo, soprattutto considerando che siamo in sette. -

Uh, ottimo!

Sette.

- Chi se ne frega del tavolo, a me importa mangiare bene. -

Al che Juvia smette di sentire voci.

Probabilmente se ne sono andati.

Atteso qualche altro attimo Juvia fa capolino dal suo nascondiglio.

Via libera.

Perlustrando la zona scopre essere in una strana casa, in un luogo sospeso in una frattura dimensionale.

Di certo hanno scelto questa opzione per non far scovare la base, ma... allora com'è possibile che Juvia ci sia arrivata così facilmente?

Una cosa però è certa, questa squadra è composta da maghi.

Il posto è pregno di magia in ogni dove.

Ed è così che, dopo qualche altro giro, Juvia si è fatta una mappa.

Quattro camere da letto, un salotto, una cucina ed uno studio pieno di carte scarabocchiate.

Forse Juvia si è preoccupata troppo per la piramide di giada.

Il gruppo non sembra essere così preparato, anche se sono molto sicuri di loro stessi.

Tutto è molto approssimativo.

Solo una cosa sembra essere fatta bene.

Il sistema di teletrasporto.

Juvia non ha ancora trovato il punto d'ingresso ed uscita, eppure ha davvero cercato ovunque.

Per tale motivo è bene non sottovalutare il tutto, almeno per adesso, ma...

- Uffa!! Juvia vuole andare da Gray-sa... - si blocca notando l'apparizione di un tizio di fronte a lei, il quale la fissa con occhi granati.

Non erano andati tutti a cena?

- E tu chi cavolo sei? - si mette in posizione d'attacco.

- Ecco... - accidenti.

Juvia deve pensare in fretta.

I tipi di magie dei cattivi non le sono ancora noti e se ingaggiasse ora una battaglia potrebbe non riuscire a sventare il furto.

- Julia si è trovata qui all'improvviso. Non ha idea di com'è finita in questa strana casa. - mente sul suo nome.

- Julia? Non sei sola? - inizia freneticamente a guardarsi attorno.

- Julia è da sola, davanti a te. -

- Che? Sei tu Julia? -

- Sì. -

Juvia non ha un viso da Julia?

Forse doveva scegliere un altro nome.

- E perché parli di te stessa in terza persona? - il tipo guarda storto Juvia.

- Questo è il modo di parlare di Julia. -

- Tu sei strana forte. - scuote il capo - Comunque... lo ripeto, che ci fai qui? E come ci sei arrivata? -

- Come detto, Julia è finita qui all'improvviso. Stava attraversando il bosco per tornare a casa. -

- Diamine! Gliel'avevo detto al capo che quella magia non era adatta... - schiocca la lingua irritato.

- Julia vorrebbe solo tornare a casa. - Juvia gli si avvicina facendogli gli occhioni da cucciolo.

- Mi dispiace, cara. Non possiamo lasciarti andare, fino al compimento del nostro piano. - è in quel momento che Juvia viene avvolta da un'intricata rete di fili, cadendo a terra come un sacco di patate.

Che male!

Se solo Juvia potesse mostrare il suo vero io.

- Prometto che non ti verrà torto un capello. Basta che tu stia buona qui. - la carica in spalla per poi metterla sul divano.

- E Julia dovrebbe fidarsi? -

- Immagino tu stessi andando a casa per la cena. Devi aver fame, ti preparo qualcosa. - ignora la domanda avviandosi verso la cucina, confinante col salotto.

Uhm...

Più Juvia ci pensa più crede di poter trarre vari vantaggi da questa situazione.

Anche se ancora sta pensando ai suoi amici, lasciati dall'altra parte.

Purtroppo però, è meglio chiedere scusa che permettere un crimine.

- Qual è il tuo nome? - prova a domandare intravedendolo appena.

- Mustard. -

Oh, è stato facile.

Certo che... potrebbe aver dato un nome falso, come ha fatto Juvia.

- Ecco a te, una frittata. Non è molto, in questi giorni non siamo mai usciti. - le piazza un pezzo di cibo davanti al naso - Giuro che non è avvelenato. -

- Sembri gentile, per uno che ha appena legato Julia in questo modo. -

- Tu non dovresti essere qui, abbiamo scelto di piazzare l'ingresso di casa nostra in quel punto, perché solitamente nessuno passa per il sentiero del bosco. -

- Com'è finita qui Julia? -

- A causa di una magia che si attiva in base al gruppo sanguigno. -

- Julia è di gruppo A. -

- Come noi. -

- Noi? Tu e tutti i tuoi amici avete lo stesso gruppo? -

- Sì, ed il teletrasporto di Ketchup si aziona solo in presenza di persone con la stessa caratteristica. In questo caso... il tipo di sangue. -

- È davvero poco prudente questa cosa. - Juvia si lascia scappare il commento.

- Già, comunque... mi spiace per questa situazione. Se prometti di non ribellarti ti libero per il pasto, dopo però dovrò legarti di nuovo. Se il capo scopre che ti lascio girare indisturbata... sono guai. - scuote la testa.

Questo tizio non sembra una cattiva persona, ma restano lo stesso un gruppo di ladri.

In ogni caso... Juvia è un cavolo di genio.

È qui con lui da meno di venti minuti e già ha scoperto la magia di due membri.

Continuando così riuscirà a scoprire ogni cosa.

Ed il suo pensiero non era sbagliato...

Due giorni e mezzo dopo si ritrova ad avere tutte le informazioni necessarie.

Quindi... è tempo d'agire.

Più volte ha riflettuto sui suoi amici che, di certo, devono ancora essere in giro a cercarla.

Juvia li ha decisamente fatti preoccupare abbastanza.

È giunto il momento di farla finita e tornare a casa.

Mustard, a Juvia dispiace tradire le tue gentilezze, ma non è la ragazza di campagna che tu credi.

Alzandosi a fatica, a causa dei legacci, fa per trasformarsi in acqua quando... dal nulla compare - Gray-sama...? - rimane come una scema a fissarlo.

Non può essere reale.

Gray-sama nemmeno sapeva dove Juvia doveva andare in missione.

Eppure, appena il ragazzo incrocia il suo sguardo, tutto appare più vero che mai.

Soprattutto quando l'amato pronuncia il suo nome - Juvia? -

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