"I,,
Stavo seduto sul divano in soggiorno, mentre sorseggiavo una tazza di thè, che mi ero preparato poco prima, leggendo il giornale.
Mi godevo quei momenti di silenzio.
Era tarda mattina, ma tutti dormivano.
La notte prima ero andato con la band ad una festa, al nostro ritorno a casa ero l'unico in uno stato decente.
Bevvi un sorso di thè, posando poi la tazzina sul tavolino davanti a me, bagnandomi le labbra con la punta della lingua.
Sfogliai la pagina di giornale, intento a leggere il prossimo articolo quando sentii un rumore provenire dalle scale.
Alzai lo sguardo, vedendo il mio compagno scendere, massaggiandosi la tempia.
L'accappattoio che aveva indosso e i capelli bagnati facevano intuire che era da poco uscito dalla doccia.
«buongiorno, Freddie»
Dissi facendo un cenno con la testa.
«buongiorno, darling»
Mugolò lui, andando verso la cucina.
La cucina e il soggiorno erano un open space, cosa che mi permetteva di seguire i suoi movimenti.
«certo che ieri ero completamente sbronzo»
Aggiunse ridacchiando.
«già, dovresti stare più attento»
Dissi in tono severo, mettendomi seduto dritto.
Lui prese la teiera e la riempì d'aqcua, mettendola poi sul gas.
«capirai»
Disse con indifferenza, prendendo il pacco delle bustine di thè nero ed estraendone una.
«sono serio, è pericoloso. Potrebbe capitarti qualcosa un giorno»
Non mi rispose, si concentrò nel togliere la teiera dal gas e versare l'aqua bollente in una tazzina, immergendo poi la bustina.
Prese la bevanda, sollevandola con il piattino e venne a sedersi vicino a me.
«ti preoccupi troppo, darling»
«perché sei mio amico e non voglio che ti succeda qualcosa di brutto»
Lui posò la sua tazzina sul tavolino di fianco alla mia, poi mi mise un braccio attorno alle spalle e mi strinse a se.
«ehi, ascolta. Io sarò li con te fino alla fine dei tempi... se no chi ti rompe le palle»
Mi misi a ridere all'ultima parte, allontanandomi dalla sua presa rivolgendogli un sorriso che lui non tardò a ricambiare.
Resto immobile davanti al cancello del giardino di Garden Lodge, guardando quella casa, fissando la finistra che coincide con la camera da letto del mio amico mentre ripenso a quel momento.
Mi decido a suonare il citofono e mi risponde la voce frettolosa di Jim.
«chi è?»
«ehm, J-John...Deacon»
Il cancello si apre con una vibrazione, permettendomi di entrare.
Mentre attraverso il prato per arrivare alla porta d'ingresso, guardo tutti i fiori colorati, riponendo poi lo sguardo sul mazzo che avevo io in mano, dei semplici dente di leone gialli.
Quando arrivo all'entrata busso con la mano sul vetro, sobbalzando quando esce un gatto dai cespugli.
«ehi John! Vieni, Freddie ti sta aspettando di sopra»
«grazie»
Ho sempre pensato che Freddie è molto fortunato ad avere Jim al suo fianco, si vede che lo ama molto e Freddie adora tutte le attenzioni che gli dà.
Salgo le scale, iniziando ad andare un po' nel panico. Mi succede ogni volta che vengo qui. Mi dico che è come ai vecchi tempi, ma le cose non sono le stesse di prima, è inutile ignorarlo.
Quando lo vedo lì, confinato nel suo letto mi viene sempre una strana sensazione allo stomaco.
Busso sulla porta in legno, aprendola entrando nella stanza, trovando Freddie seduto nel letto con una ciotola di zuppa in mano mentre guarda la Tv, posta ai piedi del suo letto.
«oh, ciao tesoro, sei tu»
«ciao»
Rispondo timidamente, rimanendo un attimo in silenzio.
«ehm, t-ti ho portato questi fiori...so che non ti piace quando te li p-portano, ma pensavo che-»
«non ti preoccupare. Grazie sono bellissimi, lasciali sul comodino per ora»
Da quando non esce più di casa, Freddie odia ricevere fiori, dice che lo fanno sentire come un malato in ospedale.
Io però quando ho visto quelle piantine piene di vita e di colore ho pensato subito a lui e quindi gli ho presi.
Mi schiarisco la voce andando poi a sedermi sulla sedia vicino Freddie.
Sobbalzo, per la seconda volta oggi, quando un gatto salta sul letto andando ad accoccolarsi tra le braccia del moro.
Lui si mette a ridere.
«non devi avere paura. È solo Oscar»
Allungo la mano, un po' esitando, accarezzando il pelo rossiccio dell'animale.
«Non te l'ho mai chiesto, come mai hai così tanti gatti?»
«sono i miei figli»
Risponde senza alzare lo sguardo.
Cambio posizione, sedendomi in maniera più comoda, allargando la prese della cravatta attorno il mio collo.
«Deacy, perché sei nervoso?»
«Non sono nervoso, fa solo un po' caldo. Apro la finestra»
"Deacy". Quasi nessuno mi chiama più così.
Mi alzo, andando vicino la finestra, girando la maniglia aprendola, lasciando che entri dell'aria fresca.
Guardo giù, al giardino, dove vedo altri ricordi
«complimenti Fred, il giadino è bellissimo»
«grazie Brian, ora tutti a tavola! È pronto!»
Freddie ci aveva invitati tutti a casa sua per un barbecue, compresi i bambini.
Freddie amava passare il tempo con i piccoli.
I miei figli erano già un po' più cresciuti, ma c'erano quelli di Roger e Brian.
Mi sedetti in mezzo a Veronica e Jim.
Aspettando che Freddie porti a tavola le salsicce.
«Mi hai grigliato della verdure, vero?»
Il fatto che Brian fosse venuto era un po' ironico dato che era vegetariano.
Dopo aver mangiato i ragazzi andarono a giocare.
Mentre gli altri parlavano io guardavo i piccoli rincorrersi.
Sorrisi alla vista di Robert che prese in braccio Felix, che aveva appena 3 anni, scappando da Michael che gli rincorreva.
«tutto bene, tesoro?»
«si si»
Mi giro e guardo lo schermo della Tv, che riproduceva il video di Days of our lives.
«potresti...alzare un po' il volume?»
Chiedo, timidamente.
Lui mi guarda un'attimo poi prende il telecomando facendo come gli avevo chiesto.
Mi siedo affianco a lui, guardando il video ed ascoltando la canzone.
Come se fosse la prima volta, come se non l'avessi suonata io.
È davvero una bella canzone.
Sento Freddie canticchiare debolmente, la sua voce è ancora quella di una volta.
La stessa voce angelica che ha conquistato il mondo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro