~ Capitolo 14 ~
ELVIN
Restai impalato nel centro della stanza Levi, che mi aspettava sulla soglia della porta, mi aveva dato un bacio. Sulla guancia, certo, ma era pur sempre un bacio. Restai un altro istante fermo e poi mi affrettai a raggiungere il corvino. Lo riaccompagnai al salone dove passammo altre ore piacevoli.
Erano quasi le tre del mattino quando a Levi arrivò una telefonata. Il corvino guardò perplesso lo schermo per un po', mi chiese scusa e si appartò per rispondere. Non potei far a meno di domandarmi chi potesse essere a quell'ora della notte. Tornai a guardare il mio partner e notai che era impallidito, sembrava spavento. I miei quesiti su chi fosse aumentarono, non avevo mai visto Levi impaurito. Quando tornò aveva un'espressione neutra ma io capii che mi stava nascondendo qualcosa. "Chi era?" gli chiesi conscio della scarsa possibilità di ottenere una risposta. "Niente di importante era un call. Center"
"A quest ora?"
"Si, chiamano dalla California, c'é il fuso, perché me lo chiedi?"
Era bravissimo a fingere e, se non fossi stato il suo partner, probabilmente gli avrei creduto.
"Niente, é che hai fatto una faccia..."
"Sai che odio questo genere di cose" scrollò le spalle e andò a prendere da bere.
LEVI
A
ndai a prendere qualcosa da bere con la consapevolezza di non averlo convinto. Prendendo i bicchieri notai che mi tremavano le mani. Ero spaventato. Ero convinto di essere riuscito a nascondermi bene, di essere riuscito a liberarmi di Kenny e invece no. Mi aveva trovato, sapeva cosa stavo facendo. Bevvi in un sorso un bicchierino di Vodka prima di tornare da Elvin con lo Champagne. Cercai di non lasciar trasparire nulla mentre conversavo con il mio partner che mi fissava negli occhi per capire cosa gli stavo nascondendo e io ricambiavo lo sguardo cercando di esprimere una sicurezza che non provavo.
ELVIN
La festa si protrasse ancora per un'ora. Verso le quattro del mattino riaccompagnai Levi a casa lasciandolo sulla soglia della palazzina poi tornai nel mio appartamento. Al posto di andare a dormire, peró, tirai fuori il fascicolo sul corvino, quello che non avevo mai finito di leggere, e lo ispezionai attentamente. Solo allora notai che era piuttosto sottile. Sotto la voce Località di nascita c'era un generalissimo "California" e la scuola elementare frequentata era sconosciuta. Inoltre c'erano diversi mesi "bui" dove Levi sembrava essere sparito dalla faccia della terra.
Misi giù la cartellina con più domande di prima e mi presi la testa tra le mani scompigliandomi i capelli. "Che casino" mormorai alzando i dalla scrivania. Andai in camera e, consapevole che non sarei riuscito a dormire, mi buttai sul letto. Avrei risolto tutto all'americana, decisi in quel momento, indagando su di lui. C'era qualcosa che non andava in Levi, mi stava nascondendo qualcosa, qualcosa di grosso.
AlyssaMolin04
P. S
Ok, lo so, é corto. Mi dispiace tantissimo. Questo é un capitolo di passaggio perciò é corto, la settimana prossima sarà piú lungo.
Buon Anno nuovo
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