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Arrivano i Greci

Annabeth fissò il telefono davanti a sé mentre il suo ragazzo si grattava la nuca, confuso.

- Secondo me Sadie ha sbagliato - dichiarò convinto.

- Be'... - iniziò lei - Il nostro campo è una ditta che produce fragole -

Percy gonfiò le guance e indicò il magazzino abbandonato che avevano davanti.

- Allora i nostri amici mostri hanno già fatto tanto - borbottò.

Annabeth alzò gli occhi al cielo e si decise a chiamare Sadie. Non si fidava ad avere ancora il telefono acceso era sempre un maledetto rischio per loro.

La ragazza rispose subito.

- Sadie dimmi che il magazzino abbandonato è un illusione - disse semplicemente e la ragazza cacciò un urletto allegro chiudendo la telefonata.

Percy la guardò perplesso e non fece in tempo a dire nulla che una porta, sopra il magazzino, si aprì e insieme ad essa apparve un grosso edificio con le pareti davanti fatte di finestre, una scala apparve davanti a loro fino all'ingresso.

- Questo si che è...figo - disse il semidio.

Annabeth scosse il capo e spense il telefono giusto un attimo prima di essere travolta da una ragazzina bionda con alcuni capelli arcobaleno.

- Che bello rivederti Annie! - esclamò Sadie mentre la figlia di Atena ricambiava volentieri l'abbraccio della più piccola.

- Anche io sono felice di rivederti -

Poi Sadie si staccò e si lanciò addosso a Percy aggrappandosi a lui stile koala, con le gambe gli cinse i fianchi e con le braccia il collo. D'istinto il ragazzo le mise le mani sotto al sedere per non farla cadere.

- Tu sei sempre più grosso - disse annuendo - Che cavolo mangi? -

Percy rise.

- Mi alleno, scimmia -

Sadie annuì e gli accarezzò le braccia.

- Sadie...smetti di palpare il mio ragazzo - la rimproverò Annabeth scherzando.

Erano tutti abbastanza tranquilli visto che sapevano che Percy considerava Sadie una sorta di sorella minore e alla più piccola andava bene così.

- Scollati da Percy - disse Carter che intanto li aveva raggiunti assieme ad una ragazza mora, con la pelle poco più chiara di quella di lui e gli occhi a mandorla - Walt sta ringhiando anche se penso che non sia propriamente lui, e lamenta mal di testa da quando li ha sentiti arrivare -

- Perché non puoi essere tu mio fratello? - chiese Sadie ignorandolo e dedicando tutta la sua attenzione a Percy.

- Ma non hai sentito quello che ho detto su Walt? - chiese Carter indignato.

La sorella sospirò e si decise a scendere da Percy.

- Ho sentito e in realtà speravo che la risposta l'avesse Annabeth - dichiarò guardando l'amica che la fissava confusa - Il mio ragazzo ha un problema di doppia personalità, quando c'è di mezzo la vostra Emh...aura... si sdoppia -

- Sdoppia? - chiese Percy ma Sadie fece un gesto di noncuranza

- A lui pensiamo dopo ora dovremmo parlare di quello che è successo -

Intanto la ragazza che era con Carter gli diede una gomitata al fianco.

- Ah giusto! - esclamò il faraone - Ragazzi lei è Ziah Rashid, è un elementelista del fuoco, occhio di Ra e la mia ragazza. Ziah, loro sono i nostri amici, Annabeth e Percy -

- Ho capito solo che è la tua ragazza amico - disse Percy porgendo però la mano a Ziah.

Lei, titubante, gliela strinse. Lo guardò in viso, osservò i suoi occhi e arrossì come una ragazzina davanti alla sua prima cotta.

Carter spalancò la bocca, scioccato, mentre Sadie se la rideva sotto i baffi.

- P...piacere - fece la ragazza.

- Sul serio?! - esclamò Carter.

                               ***

Il pensare dopo di Sedie non era fattibile. Ma proprio per niente.

I ragazzi della Brooklyn House avevano guardato i due semidei in modo strano, chiedendosi che cosa sapevano fare diverso da loro e avevano anche percepito una strana elettricità appena Annabeth e Percy avevano varcato le soglie della loro casa, ma il problema era un altro e prima di capire come muoversi e capire che cosa volevano da loro i mostri greci avevano bisogno anche di Walt, così non si poteva andare avanti.

- Ma...un medico? - chiese Annabeth guardando il ragazzo, o meglio i ragazzi a quel punto.

Walt Stone, con la sola vicinanza di Percy e Annabeth cominciava a cambiare aspetto, prendendo quello di Anubi e tornando normale.
Ora se ne stava seduto sul divano e sudava freddo mentre cambiava.

- Il nostro medico l'ha già visto - disse Carter - È così da ore, e si era calmato, prima che arrivaste voi -

- Quindi è la nostra aurea - chiese Annabeth anche se sembrava più una riflessione la sua che una domanda vera e propria.

- La domanda vera è - disse Percy - Perché sono due? -

Sadie sospirò e scosse il capo.

Annabeth la guardò, invitandola a spiegarsi.

- È come con me e Iside - disse - Lo spirito del dio che condivide il corpo umano. Solo che Walt e Anubi sono fusi, sono si due persone diverse ma è come se fossero un tutt'uno. Walt ha una maledizione che avrebbe dovuto ucciderlo l'anno prima e Anubi...Anubi voleva essere Emh...umano per...per...non importa! E hanno fatto un patto, fondendosi -

- E Anubi è? - chiese Percy.

- Il dio egizio dei morti e dei funerali - rispose Carter - Forse perché è un dio la vostra presenza complica le cose -

Il figlio di Poseidone si avvicinò a Walt e lui si sdoppiò sul serio! Videro la figura di Anubi staccarsi da Walt e poi tornare nel suo corpo.

- Stammi lontano! - esclamò il ragazzo - Tu...sei pericoloso! -

- Si lo so - disse Percy stringendosi nelle spalle - Ma forse ho un idea per risolvere il problema -

Annabeth lo guardò dubbiosa.

- Perché ho la brutta sensazione che finirà male? - chiese la ragazza.

Lui la guardò offeso.

- Perché non ti fidi mai delle mie idee - borbottò lui.

Angolo autrice:
Eccomi con un nuovo capitolo.

Comunque che cosa ne pensate?
Vi è piaciuto il capitolo?

Ma, soprattutto, che cosa ha in mente Percy? Possiamo fidarci secondo voi?

Aspetto le vostre teorie e alla prossima 😘

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