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Vittoria o sconfitta?

L'aria si fece elettrica e una pioggia di fulmini si abbatte sul campo di battaglia...

Il primo fulmine colpì il ciclope che stava cercando di colpire Percy, quelli che seguirono colpirono tutti i mostri che circondavano il figlio del mare, schivando per un soffio la ragazza che l'aveva colpito alle spalle, ma che per lo spavento lasciò la presa e indietreggiò, facendolo così finire in ginocchio.
Subito dopo i fulmini disintegrarono i mostri restanti, lasciando vivi solo i maghi, i semidei e i ragazzi della Casa della Vita.
Talia aveva la lancia rivolta verso il cielo, il fiato corto, gli occhi spiritati e il suo corpo rilasciava scintille, ma il silenzio scese sul campo ormai bruciato dai fulmini.

Poi, la figlia di Zeus puntò i suoi occhi azzurro elettrico su Hermione Granger.

- Non te lo permetterò - si mise in mezzo Malfoy - Non gli farai del male -

- Ucciderò te e poi lei se non ti togli - rispose Talia.

Carter e Annabeth corsero da Percy e Nico scattò verso la Brooklyn House per chiamare Will.

Sadie, Anubi e tutti gli altri circondarono i maghi di Hogwarts.

- Se vi muovete vi friggo il cervello! - esclamò Sadie lanciando un'occhiata alla sue spalle, preoccupata per l'amico.

Intanto Talia guardava male Draco, mentre Annabeth e Carter avevano raggiunto Percy.

Hermione guardava la scena ad occhi sgranati, senza sapere quello che stava succedendo.

- Io... - fece - Che cosa ho fatto?! -

Cadde a terra, tenendosi la testa e scoppiando a piangere.

- Lasciami andare da lei, ti prego - disse Draco a Talia - Dubito che volesse farlo! Non puoi prendertela con lei! -

La figlia di Zeus alternò lo sguardo tra Hermione a terra, Draco che la guardava pregandola con lo sguardo e Annabeth che teneva il viso del fidanzato tra le mani, mentre Carter lo teneva sollevato per non farlo muovere.

- Va! Ma ne riparliamo, quindi non vi azzardate e muovervi - lo minacciò, per poi guardare i maghi circondati - Non fateli spostare di un millimetro e disarmateli -

Poi si diresse verso gli amici.

- Resta sveglio Percy - stava dicendo Annabeth.

- Sto bene - rispose lui tossendo e sputando sangue.

- Benissimo - rispose Carter tenendolo per le spalle.

- Percy...hai una lancia che ti esce dallo stomaco - gli fece notare Talia inginocchiandosi al suo fianco - Non so se te ne sei accorto -

- Si...sento un certo...prurito - ebbe l'indecenza di fare una battuta.

Will arrivò di corsa con una borsa in spalla, seguito da Nico.

- Fate spazio - disse lanciando un'occhiata al figlio del mare - Anzi stendetelo sul fianco e fate spazio -

Annabeth e Carter lo fecero allungare.

- Se riesco ad arrivare al fiume...si risolve - disse Percy.

- Dopo - rispose Will - Se cammini in questo stato ti dissangui prima di arrivarci, devo togliere la lancia e fermare l'emorragia...inoltre, se fosse mare ti capirei ma il fiume... -

- È la stessa cosa - ribattè Percy.

- Taci e lasciami fare il mio lavoro - lo rimproverò - Nico...taglia l'asta, devo tirarla fuori da davanti -

Il figlio di Ade non se lo fece ripetere e fece un taglio netto con la spada mentre Will la teneva davanti.

- Pronto? - chiese.

Percy annuì e Will tirò in avanti con uno scatto. Il sangue prese ad uscire più velocemente.

- Via la maglia! Nico aiutami - esclamò il figlio di Apollo.

Strapparono la maglia con uno scatto e Will prese una boccetta dalla borsa e delle garze, gettò il liquido sulla ferita avanti e indietro e lo fece mettere seduto per fasciare il busto velocemente.
Fece segno a Nico di continuare a fasciare mentre prese l'ambrosia dalla borsa e ne staccava un pezzo.

- Apri! - esclamò mettendogliela in bocca - E manda giù -

Percy obbedì mentre finivano di fasciare il tutto e lo facevano stendere di nuovo. Le garze si stavano già impregnando di sangue.

- Non si ferma - si lamentò Will.

- Will che succede? - chiese Annabeth.

- Non basta! - esclamò rovistando nella borsa - Chiamate aiuto, dobbiamo portarlo dentro, devo saturare, il cicatrizzante non funziona e nemmeno l'ambrosia -

Tirò fuori una siringa, l'aprì e gliela infilò nel collo, svuotandola.

- È coagulante, forse riesco a rallentarlo - disse lanciando un'occhiata a Percy - Annabeth! Vieni a chiacchierare con il tuo ragazzo che se ne sta andando dritto dritto da Morfeo! -

La figlia di Atena non se lo fece ripetere e gli accarezzò i capelli, cominciando a parlargli.

- Più Thanatos... - borbottò il figlio del mare.

E la fidanzata gli diede uno schiaffo facendogli spalancare gli occhi.

- Ahia! - sbottò lui.

- Almeno sei sveglio -

- Meno violenza - disse il figlio di Apollo.

Carter intanto era andato dentro a chiamare Walt per farsi aiutare a spostare Percy ed erano tornati.

- Potremmo usare le nostre bende curative? - propose quest'ultimo.

- Vero! Mi hanno riattaccato la mano quando Percy me l'aveva tagliata! - esclamò Carter rovistando nella Duat e tirando fuori un rotolo di lino.

Si piegò all'altezza di Will e dell'amico.

- Tanto vale provare - disse.

Il figlio di Apollo, assieme ad Annabeth e Nico, fece mettere seduto Percy per togliergli le bende ormai impregnate di sangue e sostituendole con quelle che gli aveva dato Carter, poi lo presero in tre, con l'aiuto di Walt per portarlo dentro e farlo stendere su un letto.

Una volta che furono dentro, al sicuro, Talia si voltò verso i nemici ancora circondati e li guardò come se volesse ucciderli.

- E ora, veniamo a noi -

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