Capitolo 9
Il tragitto verso la casa dei cosiddetti amici di Harry fu molto silenzioso. Ogni tanto lui cantava qualche pezzo di musica rock proveniente dallo stereo super costoso della sua macchina. Ero rimasta molto sorpresa nel vedere quante macchine possedesse Harry, tutte posteggiate nel suo garage sotterraneo. Aveva molti più soldi di quanto ne avessi potuto immaginare. Sapevo che non mi avrebbe mai permesso di guidare una delle sue macchine, ma non potei far a meno di fantasticare sulla Mercedes bianca. Dopo avergli confessato che fosse la mia macchina preferita, lui aveva deciso immediatamente di prenderne un'altra. Era così maleducato.
La sua ignoranza portò a una piccola discussione prolungatasi per dieci minuti; lui decise di farla finita prima che io potessi persino controbattere. Mi sorprendeva ancora il fatto che qualcuno con così tanti soldi fosse la persona più rude presente sulla terra. Si sarebbe potuto pensare che con tutti quei soldi fosse almeno un po' felice. Era ridicolo e potevo solo immaginare come sarebbero stati i suoi amici.
Mentre ci avvicinavamo alla casa, realizzai che non fosse una casa qualunque; si trattava di un'altra villa immacolata. Che razza di lavoro facevano questi ragazzi? Probabilmente spacciavano droga, era impossibile che qualcuno potesse guadagnare così tanti soldi rapendo le persone. O erano degli spacciatori o rubavano tutti questi soldi dalla banca. In realtà, potevano anche essere entrambe le cose.
"Di chi è questa casa?" Domandai, guardando con ammirazione il grande edificio in mattoni.
"Del mio amico Liam," borbottò, avvicinandosi al viale.
Osservai il viale, dove trovai, perfettamente parcheggiate, tre macchine costose. Erano dei milionari che rapivano le persone. Ma, per qualche ragione, provai una sorta di gelosia nel vedere che I Selvaggi avessero così tanti soldi quando invece, Seth ed Elliot a malapena ci mandavano i soldi per gli alimenti. Forse li avevano ma non ce li mandavano. Scossi la testa per cercare di scacciare questi orribili pensieri.
L'esterno della casa era bello, i mattoni erano nuovi di zecca, quasi come se fossero stati messi il giorno prima. Un cancello circondava quasi l'intero perimetro della casa; era davvero un edificio mozzafiato, come uno di quelli che si vedevano sulle riviste. Dopo aver dato un'altra occhiata in giro, mi accorsi che la macchina si fosse fermata, e vidi Harry scrivere un messaggio. Continuai a guardare il giardino e notai che le foglie degli alberi fossero quasi tutte cadute a terra. L'inverno era alle porte ormai; io amavo l'inverno. Speravo di poter ritornare a casa per Natale e Capodanno, e speravo anche che l'uomo accanto a me morisse. Ci speravo.
"Okay, ne abbiamo già parlato ma penso che dovremmo rifarlo," disse, girandosi per guardarmi. "Ti sto per presentare i miei quattro migliori amici, li conosco persino da prima che la gang de I Selvaggi nascesse. Non farmi pentire di questa decisione," disse, facendo scorrere una mano tra i suoi capelli.
"Mi stai dicendo che è un privilegio conoscere i tuo compagni di omicidio," dissi, forzando un grande sorriso. Lui ringhiò e alzò gli occhi al cielo.
"Posso mettere in moto la macchina e ritornare a casa. Posso tranquillamente tenerti chiusa in casa tutto il tempo," disse, sfidandomi. Incrociai le braccia al petto, mentre lui sorrideva per la vittoria. "Comportati bene," mormorò, prendendo le chiavi e aprendo lo sportello. Sbuffai e mi tolsi la cintura, scendendo dalla macchina.
Dovetti correre per cercare di stare al suo passo; lui era sempre un passo avanti a me. Invece di suonare, come facevano le persone normali, aprì lui stesso la porta e vi entrò. Lo guardai con ribrezzo mentre ci insinuavamo in casa. Si girò e mi lanciò un'occhiataccia, mentre io rimanevo immobile davanti l'entrata. Scossi la testa ed entrai. Harry si rigirò mentre io ammiravo la casa.
Non era come quella di Harry, ma molto simile. Un lampadario ricoperto di cristalli pendeva dal soffitto. Quest'ultimo era molto alto e vi era una scala sul lato della stanza. Abbassai lo sguardo per vedere un pavimento simile a uno spiecchio, perfettamente pulito. Due porte si ergevano davanti quella principale; era una casa molto bella, ma non magnifica quanto quella di Harry. Questa sembrava più tranquilla e ordinata.
Guardandomi un altro po' in giro, mi accorsi di essere rimasta da sola davanti l'entrata. Cercai di trovare Harry, ma sembrava essere sparito. Fu allora che sentii una risatina provenire dalla stanza alla mia destra. Sospirai e mi diressi lentamente verso la porta, lasciando che il panico si intrufolasse nel mio corpo. E se i suoi amici avessero voluto uccidermi? Cercai di calmarmi, facendomi strada verso ciò che ipotizzai fosse il salotto. Vidi Harry rilassato su un divano, le sue fossette evidenti mentre rideva per una cosa che avevano probabilmente appena condiviso.
Dovettero passare alcuni minuti prima che Harry si accorgesse di me. La sua risata scemò e un ghigno malefico prese posto sul suo viso.
"Eccola qui, la piccola Arabella," disse Harry facendo sì che quattro teste terrificanti si girassero nella mia direzione. Rimasi senza fiato e, spaventata, feci un passo indietro. Risero tutti e guardarono Harry. "Vieni qui, Bella," disse, poggiando i gomiti sulle ginocchia.
Mi incamminai verso di lui, rimanendo lì in piedi prima che Harry mi tirasse e mi facesse accomodare accanto a lui. Sentii diverse risate risuonare nella stanza, prima di udire la voce di Harry dietro di me.
"Bella, vorresti conoscere i miei amici?" Chiese, stuzzicandomi. Alzai lo sguardo su di lui, per vedere un sorrisetto sul suo volto. Facendo un respiro profondo, spostai lo sguardo sul divano di fronte a me, aspettandomi il peggio.
Ma, proprio come era successo quando avevo incontrato Harry, trovai dei ragazzi sorprendentemente belli. Erano sicuramente più grandi di me, ma non così tanto come avevo pensato.
"Lui è Niall," disse, indicando il ragazzo seduto sul lato sinistro del divano. La prima cosa che notai di lui furono i tatuaggi che coprivano le sue muscolose braccia. Secondo i miei calcoli, lui doveva essere il più giovane. I suoi occhi blu oceano e le sue labbra rosee, adornate da piercing, mi fecero capire che lui fosse più piccolo di Harry. Ma ciò che spiccava maggiormente del suo aspetto, erano le radici castane dei suoi capelli, che man mano diventavano biondi, e poi completamente porpora. Aveva i capelli color porpora.
Mi guardò, facendo un cenno col capo. Sapeva fosse spaventoso e se ne stava approfittando. Percepii un'aura odiosa provenire da lui. Rabbrividii leggermente e strinsi le labbra.
"Lui è Louis," disse, indicando il ragazzo più magrolino, appollaiato tranquillamente sul divano. Si tirò su a sedere non appena venne nominato il suo nome, e fu allora che notai che anche lui avesse numerosi tatuaggi; sembrava essere una moda. Aveva dei piercing facciali e alcuni tatuaggi sul collo. Aveva un viso molto delicato, ma allo stesso tempo intimidatorio. I suoi capelli castani sembravano quasi di piuma, molto morbidi. Era più basso degli altri uomini presenti nella stanza, ma sembrava comunque in grado di ferire chiunque gli avesse causato problemi.
Lui mi guardò solamente con un ghigno arrogante sul viso. Si capiva fosse amico di Harry.
"Lui è Liam, questa è casa sua," disse, indicando un uomo molto intimidatorio, seduto al centro del divano. Il suo aspetto era spaventoso, ma l'espressione sul suo viso mi fece capire che lui fosse più carino degli altri. I suoi occhi marroni si abbinavano al colore dei capelli, due piercing presenti su entrambe le orecchie. Anche lui aveva le braccia piene di tatuaggi, ma qualcosa nella mia testa mi diceva che li avesse fatti solo per apparire più intimidatorio.
Mi sorrise leggermente, ma ritornò subito ad assumere un'espressione severa. Non avrei mai capito gli uomini.
"E per finire, lui è Zayn," disse, rilassandosi sul divano. Harry mi aveva terrorizzato la prima volta che lo avevo incontrato, ma seduta qui, a fissare questo uomo, mi venne la pelle d'oca. Era spaventoso, più degli altri tre accanto a lui. Aveva un piercing su un sopracciglio e degli altri sulle orecchie. Gi occhi erano castani ma allo stesso tempo misteriosi ed esotici. I suoi capelli erano caotici, con un ciuffo altrettanto disordinato. Dei tatuaggi ricoprivano ogni centimetro di pelle delle braccia e del collo.
Guardarli tutti insieme fece solo accelerare il battito del mio cuore. Erano terrificanti, probabilmente l'incubo peggiore di un bambino. Riuscivo a capire perché fossero tutti amici; ecco perché la loro gang era così potente e temuta. Le persone erano probabilmente terrorizzate da loro, proprio come me.
Rabbrividii mentre tutti mi rivolgevano uno sguardo malefico. Erano incredibilmente paurosi, se io avessi avuto il loro aspetto, avrei avuto paura persino di me stessa. Forse l'obiettivo della gang era proprio quello di assumere un aspetto terrificante. Beh, ci erano riusciti appieno.
"Harry, dopo potresti portarla a conoscere Soph," disse Liam. Soph era probabilmente la sua ragazza. Mi chiedevo se anche lei fosse costretta a stare qui. Forse poteva aiutarmi a fuggire da qui.
"Soph è la tua ragazza?" Chiesi timidamente, facendo ridacchiare Harry. Liam alzò lo sguardo su di me, con sopracciglia aggrottate. Perché era così scioccato? Non sarei di certo rimasta zitta per sempre.
"Sì, Sophia è la mia ragazza," disse Liam. Mi stavo aspettando un sorriso demoniaco, come quello che mi rivolgeva Harry ogni volta che mi parlava, ma al contrario, ricevetti un sorriso adorabile.
Rimasi a bocca aperta. Questo spaventoso membro della gang, che avrebbe potuto uccidere a mani nude sia me che la sua ragazza, era davvero innamorato?
Dovevo andare via da questo posto, e dovevo farlo il prima possibile.
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