Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 30

Cosa? Di cosa stava parlando? Aveva detto che le persone si baciavano per togliersi di mezzo il primo bacio. Io lo avevo dato il primo anno di liceo a un ragazzo di nome David. In realtà non era stato neanche un vero e proprio bacio, completamente diverso da quello che avevo appena condiviso con Harry; quello con David era stato più che altro un bacio a stampo, e da allora non avevo baciato più nessuno, fino a quel giorno. Per cui, se Harry sapeva del mio primo bacio, non stava sicuramente parlando di me, ma di lui.

Ma come era possibile? Harry non aveva mai dato il suo primo bacio? Non poteva essere vero, non molto tempo fa si era portato a casa una ragazza e i due avevano condiviso scene molto intime. Doveva averla sicuramente baciata quella notte, almeno una volta, e anche se non l'avesse fatto, lui era Harry Styles e quella ragazza non era sicuramente la prima che si portava a casa. Forse voleva solo infastidirmi ma, per qualche strana ragione, l'espressione nervosa del suo volto mi fece ricredere.

"Oh, mio Dio," dissi, coprendomi la bocca con la mano, mentre i suoi occhi nervosi confermavano tutte le mie ipotesi. "Mi stai prendendo in giro, vero?" Domandai, facendogli scuotere il capo.

"No, affatto. Non avevo mai baciato nessuno prima d'ora," disse, facendomi venir voglia di ridere e urlare contemporaneamente.

"M-ma la r-ragazza che ti sei portato a casa, lei. . .non hai. . .?" Balbettai, mentre cercavo di realizzare il fatto che quest'uomo non avesse mai dato il suo primo bacio fino a oggi.

"Non permetto a nessuno di baciarmi," disse, infilandosi le mani nelle tasche.

"Perché? Sei stato sicuramente con altre ragazze. . .voi non avete. . ." Mi affievolii, mentre lui faceva spallucce e alzava un sopracciglio.

"Non so come sia successo, voglio dire, ho fatto tantissimo sesso nella mia vita, ma non ho mai lasciato che qualcuna mi baciasse davvero," disse, mentre la mia mandibola arrivava esattamente al pavimento.

"M-a come facevi a sapere come. . ." Iniziai a dire, ma venni interrotta dalla sua risata.

"Arabella, usa il cervello per una buona volta. Tu come facevi a sapere come fare?" Mi domandò, facendomi accigliare. "Non lo sapevi, io non lo sapevo, ma siamo umani e sappiamo cosa provoca piacere. Viviamo in un mondo squilibrato, piccola. Fattene una ragione," disse, con sopracciglia sollevate.

Cercai di assimilare il tutto. Harry, Harry Styles, uno dei più ricchi e attraenti leader di una gang non aveva mai baciato nessuno fino a quel giorno. C'era una domanda che indugiava nella mia testa; perché mi aveva baciata se lui non baciava nessuno?

Prima che potessi fermare le parole, la domanda sfuggì dalla mia bocca. "Perché mi hai baciata?" Domandai, facendolo ridacchiare.

"Beh, ci sono due regioni differenti del mio corpo, che in teoria dovrebbero trovarsi sulla stessa pagina, ma che in pratica non lo sono," disse con un sorrisetto. Non avevo capito. Lui percepì la mia confusione e rise ancor di più. "Sei così innocente," mormorò, facendomi aggrottare la fronte.

Mi morsi il labbro, desiderosa di fargli tutte le domande che mi stavano passando per la testa. Perché hai voluto fossi io il tuo primo bacio? Perché mi hai detto di fermarti se volevi che fossi io il tuo primo bacio? Nonostante volessi le risposte a queste domande, quella che non mi sarei mai permessa di chiedere, scivolò fuori dalla mia bocca.

"Hai intenzione di baciare ogni ragazza che vedi da ora in poi?" Domandai, non realizzando quanto suonassi gelosa e pazza. Maledissi me stessa, sapendo che Harry mi avrebbe messa in imbarazzo.

"Forse sì," disse, un sorrisetto apparve sulle sue labbra mentre riuscivo praticamente a vedere i pensieri vorticare nella sua mente. "O forse potrebbe essere solo una cosa tra me e te," disse, facendomi boccheggiare.

Cosa c'era che non andava in lui? Poco prima a casa, mi aveva sgridato perché i suoi boxer erano ancora un po' umidi e ora eccolo lì, solo alcune ore dopo, a baciarmi e a flirtare con me. Per qualsiasi altra donna inglese, io stavo vivendo un sogno, ma io non ero una qualsiasi donna inglese. . .io non ero nemmeno di quelle parti.

Il sorriso gli restò sulle labbra mentre il profumo di colonia, menta e qualche altra fragranza maschile avvolgeva il suo corpo. Ero sorpresa che finora nessuno fosse entrato in bagno, il club era molto affollato e sicuramente c'era gente che aveva bisogno di andarci. Comunque sia, questo era il bagno degli uomini, nel quale succedevano cose del tutto differenti da quello delle donne.

"Sei diventato carino tutto a un tratto," dissi prudentemente, stringendo gli occhi. "Quasi troppo carino," dissi, facendolo ridere. Si girò e si sedette sul bancone. I suoi muscoli si strinsero mentre vi saltava sopra, lasciando penzolare liberamente le gambe.

"Sono pur sempre un uomo affascinante, Arabella, è solo che tu mi irriti così tanto da non riuscir a vedere questo lato di me," mi disse, facendomi venir voglia di rimproverarlo per aver chiamato me "irritante".

"Non faccio nulla per infastidirti, è solo che a te piace controllarmi", dissi, mentre il sorriso sereno presente sulle sue labbra si trasformava improvvisamente in una smorfia. Serrò la mascella e strinse i pugni. Grandioso, rieccoci.

"Sei sotto la mia responsabilità al momento, non hai alcun potere visto che sei in Europa," disse, facendomi venir voglia di strappare a uno a uno tutti i miei capelli. "Ma hey, non l'avevi neanche in America, o sbaglio?" Mi chiese, mentre spalancavo gli occhi.

"Non sai nulla di me e di come vivevo! Non sai nulla!" Dissi, mentre un vortice di rabbia scorreva nelle mie vene. Sapevo di star esagerando, sia a causa della stanchezza sia per il bacio, che aveva prosciugato ogni briciolo di energia, ma non potevo farci nulla, mi stava letteralmente provocando.

"Sei tutto fumo e niente arrosto," ringhiò, facendomi ridere.

"Parli proprio tu!" Dissi, mentre lui sollevava un sopracciglio.

"Cosa stai cercando di dirmi?" Mi domandò, mordendosi le labbra e lasciando la lingua giocherellare con i suoi piercing; a volte dimenticavo li avesse.

"Gli ultimi giorni non hai fatto altro che dire che mi 'punirai'. . ." Dissi, mentre lui sogghignava e apriva ancor di più le sue gambe per abbassarsi un po' i jeans. ". . ma a quanto pare, si tratta solo di minacce vuote." Dissi. Cosa cavolo stavo dicendo?

Metà delle parole fuoriuscite dalla mia bocca non era nemmeno lontanamente passata per l'anticamera del mio cervello. Ecco come finivo sempre nei guai; ecco come superavo i suoi limiti. Sapevo che lui fosse più che capace di 'punirmi' e sapevo che l'avrebbe anche fatto. Ma ero testarda e invece di lasciar perdere, mi mettevo a discutere.

Sapevo fosse arrabbiato, o meglio infuriato. Il suo respiro era diventato più rumoroso e i suoi occhi più scuri. Le sue mani si strinsero in dei pugni e sul suo viso apparve un'espressione furiosa. Tante volte lo avevo visto arrabbiato, troppe volte, ma mai come in quel momento. Solitamente, mi avrebbe urlata contro, insultata con ogni parola esistente nel vocabolario, ma non in quel momento. Era calmo, fin troppo calmo.

"Stai mettendo in dubbio la mia autorità?" Mi domandò, mentre io volevo farmi piccola piccola. Aveva ragione, facevo finta di essere forte quando non lo ero affatto. La mia precedente rabbia si era trasformata in paura.

"B-beh. . .l'ho f-fatto, ma ora. . .capisco che, uhm. . ." Balbettai, cercando di formulare delle parole, ma tutto ciò che venne fuori furono dei piccoli frammenti di parole confuse.

"Arabella, stai mettendo in dubbio la mia autorità? Sto cercando di essere il più carino possibile con la ragazza che mi ha portato via il primo bacio, ma non posso permettere che tu pensi queste cose," disse. Una parte di me voleva fargli notare che fosse stato lui a baciarmi e che quindi, tecnicamente, io non avessi portato via nessun primo bacio.

Rimasi immobile, alla ricerca di qualcosa da dire. La paura mi aveva inghiottita molteplici volte quella notte, e quest'ultima cosa, sembrava essere la ciliegina sulla torta. Mi ero pentita di ogni parola detta. Perché l'avevo fatto? Perché le avevo dette? Perché non stavo pensando?

"M-mi dispiace," dissi, mentre lui annuiva.

"Oh, beh, se sei così dispiaciuta allora è tutto risulto," disse sarcasticamente. Il mio stomaco sprofondò. "Arabella, non stai affatto migliorando la situazione," sogghignò, mentre un lamento fuoriusciva dalla mia bocca. Perché questa discussione non poteva semplicemente finire?

C'era molta tensione nell'aria, così tanta da poterla tranquillamente tagliare con un coltello. Non era stata solo colpa di Harry, io avevo insinuato fosse debole, ma il bacio e la sua confessione avevano decisamente reso più difficile respirare in quel piccolo spazio.

"Penso sia giunta l'ora di andare," disse. "E penso sia giunta anche l'ora di insegnarti la prima lezione," disse, mentre spalancavo gli occhi e indietreggiavo.  

"N-no, ti p-prego. . .mi dispiace," balbettai, mentre lui scuoteva il capo e allontanava la mano dal lavandino.

"Non ho altra scelta, dal momento che tu metti in dubbio la mia autorità," disse, facendomi venir voglia di alzare gli occhi al cielo e di piangere contemporaneamente. Perché avevo detto quelle cose?

Dopo alcuni minuti di silenzio, Harry afferrò il mio esile polso con la sua grande mano, conducendomi fuori dal bagno. Proprio mentre stava per aprire la porta, quest'ultima si spalancò e un uomo dai capelli rossi vi entrò; rivolse uno sguardo ad Harry e dopo a me, e poi di nuovo ad Harry, stavolta però, con un sorrisetto sulle labbra. Harry rise e fece l'occhiolino, prima di uscire dalla porta.

Mentre stavamo andando verso le scale, per salutare i ragazzi, un uomo, con la stessa giacca di Harry, ci fermò. La sua mano strinse il braccio di Harry, i suoi occhi arrossati e gonfi. Puzzava di alcool e di un odore strano.

"Harry, che nottata fantastica. . ." Disse, con un sorriso sfaccendato. "Mi sono divertito molto," continuò, facendo ridere Harry mentre quest'ultimo gli stringeva la mano.

"Anche io, è stato bello potersela spassare come ai vecchi tempi," disse, mentre io volevo domandare cosa intendesse con 'vecchi tempi', ma era abbastanza ovvio che non non fossi nella posizione giusta per farlo.

"Non riesco ancora a crederci di quante strisce mi sia fatto stasera," disse, mentre Harry si muoveva a disagio sul posto. Strisce? Cosa voleva dire? "E che qualità oh, riesco ancora a percepirla," disse, mentre Harry sogghignava.

"Già, Niall sa sempre dove trovare la cocaina migliore," disse, mentre io rimanevo senza fiato, con la bocca spalancata.

Harry aveva fatto uso di droghe quella sera e dopo mi aveva baciata.


//


#ohnoharry

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro