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"Ossessione" (Neanche a casa vostra siete al sicuro) - Prima parte

Nebbiabianca, stesa sul suo lettino, stava tranquillamente leggendo Il Viaggio del Veliero, quando una figura incappucciata si avvicinò a lei. La ragazza fece finta di niente, ma con la coda dell'occhio poté notare che, mentre lo sconosciuto sistemava il suo asciugamano sulla sabbia, dal cappuccio uscirono fuori dei ricci castani.

«Pssss» sibilò il tizio dopo essersi seduto. La recensitrice lo ignorò, finché una stella marina non impattò contro la sua testa.
Nebbia si girò molto lentamente, trovando due occhi sgranati guardarla da sotto l'oscurità del mantello color eigengrau.
«Pensavi di sfuggirmi? Pensavi di poter leggere cose migliori delle fyccine?» disse con voce cavernosa, dopodiché estrasse da sotto il mantello un libro la cui copertina fece arricciare il naso alla recensitrice. Quest'ultima aveva capito l'identità dello sconosciuto, ma decise di non parlare, tenendo stretto tra le mani il capolavoro di Lewis.

La spiaggia di Fanficcinopoli si svuotò di colpo e una fitta coltre di nuvole coprì il cielo. Un forte vento cominciò a soffiare e l'ignoto si alzò in piedi indicandola con fare imperioso.
«Devi recensire—» ma non fece in tempo a completare la frase che una folata di vento fece volare via la sua copertura. Un paio di pantaloncini rosa a pois bianchi, gambe pelose e lunghi capelli castani vennero scoperti, dagli occhi in giù una fascia copriva la restante parte del volto di Evgenij.
Quest'ultimo sgranò gli occhi, cadendo poi sulle ginocchia e urlando con fare drammaticamente teatrale: «Nuooo!! La mia favolosa copertura!».

Ci vollero svariate pacche sulle spalle per ravvivare il morale a Evgenij che, come se fosse un disco rotto, continuava a ripetere: «Sono stato bravo, vero?» e «Fanwriter91 aveva detto che ero praticamente irriconoscibile» e «La mia bellissima, bellissima copertura».
Sospirando, Nebbia ripose il libro nella borsa e delicatamente tolse dalle mani di Evgenij la fyccina.
Il recensore, privato di quel libro obbrobrioso, attaccò una videocamera al palo dell'ombrellone in modo che i lettori potessero vedere la recensione.

Non appena aperto il primo capitolo, Nebbiabianca lanciò un'occhiataccia a Evgenij che, con grandi occhi pieni di stelline (letteralmente da cucciolo), si godeva il libro appena rubato dalla borsa della recensitrice.

Benvenuti in questa nuova recensione offerta dalla qui presente nebbiabianca.
Mi sistemo il costume, da un buco di trama sfodero la mia sciabola e mi preparo ad attaccare questi trentuno capitoli che contano quasi centocinquantamila letture e tremiladuecento stelline. Stiamo parlando di Ossessione (link nei commenti),  dell'utente linda_palmy; questa storia non è una fanfiction, ma tratta di argomenti delicati senza il minimo rispetto e usa l'infausta uguaglianza violenza = ammmore.

Comincio col dire che il primo capitolo, rispetto agli altri, non si chiama Capitolo 1, bensì L'Inizio (1). Vedo che l'autrice ha le idee chiare; mi fa piacere.

"Selestia scendi, il pranzo è pronto"

La solita voce di mia madre che mi chiama per andare a mangiare, mentre sono ancora nel mio letto caldo, dopo due minuti scendo dal letto, metto il mio cardigan per il freddo e scendo giù.

Allora— [viene interrotta dalle urla di lontane di Fanwriter91]
Dicevo, a parte il solito cliché della madre che sveglia la figlia per dirle che è pronto, vogliamo parlare della punteggiatura messa a caso già nelle prime sei righe? No, meglio andare avanti, che è ancora peggio.

Evgenij: – Io mi concentrerei sul nome: Selestia... – [Riecheggiano altre urla di dolore di Fanwriter91]

"Selestia mia unica figlia..." inizia ad accarezzarmi e sento che qualcosa non va "mi dispiace così tanto... Ma io ho dovuto farlo" mi disse piangendo.. "mamma a cosa ti riferisci" appoggio io cucchiaio nel piatto "Selestia, ho avuto notizie di tuo padre, e.. Beh ecco mia cara lui è morto..." inizia a singhiozzare "come è morto.. Mamma?"

Mi viene già da piangere, questo è un abuso di puntini!
A due a due, a tre a tre. Disporsi a Pi Greco! (cit. che non fa mai male)
Questa recensione potrebbe andare avanti a colpi di citazioni della Busto Garolfo Cops.

Shade Owl: – Ma poi inizia con «vieni che è pronto il pranzo» e il rigo dopo «figlia mia, mi dispiace tanto, ho dovuto farlo...». Cioè, ma almeno se vuoi rivelarle che suo padre è morto e poi ammettere di aver fatto qualcosa di sconvolgente abbi almeno la decenza di salire in camera sua! –
Evgenij: – E tu che cosa ci fai qui? –
Shade Owl: – Cthulhu voleva andare a trovare alcuni suoi amici. – [Indica il mare aperto, dove il gigante poliposo sta evocando i Grandi Antichi dagli abissi]
Nebbiabianca: – Per favore, torniamo a concentrarci su un orrore ben peggiore. –

E poi, sarò sincera, 'sta scena non mi ha trasmesso niente. Zero emozione. Zero virgole messe bene e zero naturalezza nei dialoghi.

Ma vediamo com'è morto 'sto pover uomo.

"la scorsa notte pioveva forte e lui per la troppa acqua non vedeva bene la strada e allora è deceduto sbattendo contro un albero... Lui è rimasto incastrato lì... [mi fa ridere la cosa, perché mi immagino sto manichino senza volto né spessore che rimane attaccato alla pianta tipo pignatta, ahahah] È mia cara bambina... Dio lo ha chiamato a se..."

Perché deve sempre morire almeno uno dei genitori? Perché? Muoiono tutti allo stesso modo: guidando. E nello stesso posto: per strada. Non un infarto, un palo della luce che gli cade addosso mentre sono nel giardino, gli esplode la batteria del telefono... No, incidente, morte, lacrimucce, bad boy, rapimento, botte, violenza, ammmore, fine.

Shade Owl: – Mi sento di dissentire. Nelle ficcyne, le principali cause di morte per i genitori sono le seguenti, in ordine di frequenza:

1) incidente d'auto,

2) cancro,

3) infarto.

Sì, ho inserito un elenco numerato nella recensione di una collega. –

Continuiamo con la fic: Selestia esce pensando a come poter mantenere la famiglia al posto del padre. Una cosa buona, se non fosse che la babba vede un gruppo di ragazzi che si avvicina e, invece di cambiare strada, va loro in contro:

uno di loro mi taglió la strada si mise d'avanti a me "dove vai principessa", mi disse uno di loro in modo malizioso io non risposi ma semplicemente lo evitai, non rispondendo e passando intorno a lui.

Sì, tu «d'avanti» e io di "d'ietro".
Comunque, uno urla di fermarla. E chi sarà mai?

È io, io lo conoscevo era James, il ragazzo più pericoloso della città [quale non si sa].
Il suo amico ubbidii mi prese per il polso e portò da lui... Io non urlai non mi mossi, io semplicemente ero ancora tra le nuvole sul pensiero di mio padre.

Lei vola sui pensieri. Perché lei è Selestia, regina dei pony.
Ah no, quella è un'altra storia, molto più sensata di questa e scritta meglio.
Infine, ubbidii è per la prima persona singolare.

"bene, bene, bene" disse James con voce crudele.
"sei proprio una principessa... Hai un viso così piccolo con delle guance bianche con un rosso naturale, hai delle labbra rosse come quelle di biancaneve
[prima lettera in minuscolo per essere incisivi], degli occhi azzurri che sembrano io mare e dei capelli neri e lunghi..." mi disse incantato e non credevo che una persona come lui fosse così dolce. "grazie" risposi apaticamente.

Io posso capire la «voce crudele», la Descrizione fornita dal badboy™, la Naturalezza™ e le guance bianche ma rosse; ma non posso saltare il commento di lei. Dolce? Dove? Ti ha appena forzata a farti guardare da lui come un salame! E tu gli dici pure grazie? Bah.

Shade Owl: – E mi piacciono quegli «occhi azzurri che sembrano io mare». Cos'è, ha saltato una "r" e voleva dire che sembrano Rio Mare? Ha gli occhi che sembrano due tonni? –
SpazzinoVattpadiano: – Sulla base dei miei studii approfonditissimi, è solo un segno che questa parte è stata scritta con un telefono. –

Selestia viene salvata da un ragazzo che, toh, passava di là e, toh alla seconda, anche lui conosce James.
Solo che cotale ragazzo è un po'... Vabbè, leggete:

" lasciala in pace James, non prenderai la sua innocenza, corri da quelle troiette che hai intorno"
"Oh Jordan, salvi la tua biancaneve?" disse James.
"io non ho paura di te James" disse il ragazzo deciso, lui invece (James) sorrise e se ne andò

https://youtu.be/fjQPLqm8cJM

Il «non prenderai la sua innocenza» mi ha fatto scassare dal ridere.

Evgenij: – Tutti gli stereotipi sessisti che questo Jordan ha concentrato nella prima frase, invece, mi hanno infastidito un bel po'. –

Jordan si avvicina a Selestia, chiamandola piccola per chiederle se sta bene, e lei si incanta a guardarlo «nei suoi occhi verdi e dei capelli biondi lisci con un ciuffo sistemato su un lato...»
Non solo lui le dice che suo padre e il padre di Selestia si conoscevano. Lei si sorprende e lui:

"Beh... Selestia vedi... Un tempo le nostre famiglie erano legate... Però poi si allargarono pian piano perdendo i rapporti."

Jordan comincia il capitolo spiegando che i loro padri erano migliori amici e che il padre gli ha fatto promettere che avrebbe dovuto salvarla da qualsiasi pericolo. Come una donzella rimbambita. E lei è tutta «"Io non capisco..."» e inizia a «lacrimare». Jordan la abbraccia e la fa sfogare sul suo petto. Poi il loro dialogo ricomincia così, come se non fosse successo nulla. Lui le chiede cosa ci faccia lì, lei lo informa che cerca lavoro, lui «sei brava come segretaria?», lei «non ho mai lavorato», lui «ti assumo io... Ho un [l'apostrofo, nooo!] azienda abbastanza importante da tirare avanti e mi serve un braccio destro... Ti va se lavori per me?».

Ah; giusto. Mi pare giusto dire di assumere una tizia che non hai mai visto, ma che per vaghe motivazioni dici di dover proteggere; che non ha mai lavorato, quindi zero esperienza, e renderla la tua segretaria. E non «braccio destro», perché il braccio destro dovrebbe essere il tuo socio o il tuo vice, non la segretaria che ti porta il caffè e ti aiuta con gli appuntamenti.

La scenetta si conclude così:

"ehm.. Si certo!!" sorrisi "grazie Jordan"
"Ah Selestia... Ti do il mio numero" cacciò un bigliettino fuori "ti aspetto domani alle 9.00
[scritto a numero che fa più chic]"
"Si a domani"

Passato tutto? Tristezza, depressione post genitore morto... Oh, a posto!

[Entra nella storia e prende le guance all'insulsa protagonista] Ma che brava che sei!
[Molla un ceffone a Jordan e a lei] Bravi, bravi!

Shade Owl: – E almeno ha scritto anche l'indirizzo o questa qui deve girare per la città come una scema fino a imbattersi di nuovo in lui? –

Torniamo a noi, lei va verso casa pensando a Jordan. Non ci viene detto che arriva a destinazione, ma lei da un rumore capisce che la madre è tornata. Boh.
La madre si butta sul divano e piange dicendo che non possono più stare lì perché non può mantenere la casa, Selestia (che da ora chiameremo Stolta, e dopo vedrete perché) le comunica la gioiosa nuova: ha trovato lavoro. E la madre come reagisce? Si tranquillizza e va a cucinare.
Io... Boh. Veramente secondo l'autrice una madre reagirebbe così? Non lo so e non credo di volerlo sapere.

Stolta va in camera e continua a pensare a Jordan, così tanto che inizia a piacerle. Proprio realistica come cosa.

Una in un commento fa notare all'autrice che alla protagonista è appena morto il padre e, anche se il ragazzo è stupendo, non può comportarsi così.

E Stolta comincia a farsi i filmini mentali, mamma mia!
Poi si addormenta, e la madre la sveglia per la cena. Madre le chiede che lavoro faccia, fuffa fuffa, Madre va a dormire e Stolta chiama Jordan.

"Pronto?" la sua voce...
"Hey
[nella forma inglese, giusto] Jo sono io Slestia.. Ti ho disturbato?"
"oi, no tranquilla stavo sperando lo facessi... In realtà vorrei chiederti una cosa"
"certo, dimmi"

Jordan le chiede di andare a fare colazione l'indomani, lei accetta e fin qui quasi nulla da dire finché:

"ma si, perché no... Sento un rumore incredibile... dove sei?"
"Sono nei dintorni di casa tua... Se vengo lì...?"
"mamma dorme... Se proprio vuoi non dobbiamo far casino"
"si beh... in realtà sono già giù... Quindi se mi apri non mo offendo"
Staccai la chiamata, e lo aprii
[spero in due]... Appena lo vidi i miei occhi si illuminarono, lui si avvicinò a me... E lentamente mi spostò i miei lunghi capelli dal mio viso piccolo

Sì... facciamo entrare dubbie conoscenze in casa in piena notte, con mia madre che dorme. E facciamolo proprio il giorno in cui veniamo a sapere della morte di Padre. Sei proprio una minchio—

Evgenij: – Ehm! Nebbia... Sei solo al secondo capitolo, calma... –

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