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Capitolo Uno

Il Passato

Iris

Ed eccomi qui, di nuovo in mezzo a milioni di oggetti e ricordi cercando di fare ordine nella mia testa decidendo cosa riportare con me e cosa lasciare qui.

Sto preparando le valigie per il ritorno in Florida; dopo quel che è successo non me la sento di restare,troppo dolore racchiuso in queste mura, troppi ricordi da dover far sbiadire, troppo di tutto...

La perdita di mio nonno è stata la mia seconda ragione di smettere di vivere; è stato la mia guida dopo la morte di mio padre e averlo perso così all'improvviso ha provocato in me un cambiamento.

Mi dispiacerà lasciare mia nonna qui facendole affrontare tutto questo da sola; ma dopo un anno è l'unico modo per cercare di superare la cosa...
Sento bussare alla mia porta e senza aver bisogno del mio permesso entra mia madre.

«Tesoro è quasi ora di andare...» mi avvisa.
«Lo so.»ammetto con aria afflitta.
«So che per te è dura ma...»

Non la lascio finire di parlare che la interrompo con un gesto della mano. L'unica cosa di cui non ho bisogno ora è della sua compassione.

«Okay,ho capito, ti richiamo quando sarà il momento di partire.» mi sorride tristemente dandomi un lieve bacio sulla fronte.

Sono di nuovo sola nella mia camera...
Finisco di sistemare le ultime cose in valigia e scendo al piano di sotto dove trovo la mamma e la nonna ad aspettarmi.

Le raggiungo rapidamente e prima di lasciare la casa abbraccio mia nonna e le bacio dolcemente la sua guancia bagnata.

«Ti prometto che verrò a trovarti.» le dico.
«Quanto mi farai aspettare?» chiede con una punta di ansia nella voce.
«Meno di un battito di ciglia.»

Vedo il suo corpo rilassarsi mentre mi concede uno dei suoi amabili sorrisi e io non posso che ricambiare...

Sistemiamo le valigie in macchina e come ultima cosa decido di concedere un'ultima occhiata a quella casa.

La casa che mi ha fatto ridere e piangere,quella in cui mi sono sentita di nuovo protetta dopo tanto tempo, il luogo in cui sono cresciuta e dove ho ricominciato a vivere dopo 7 anni; tutto questo grazie a un uomo che mi ha fatto riscoprire i valori della vita oltre che me stessa ricordandomi chi sono e che la vita per quanto amara va affrontata e vissuta...

Se c'è una cosa che quell'uomo m'ha insegnato è che non devo lasciarmi vivere.

Decido io cosa fare della mia vita e non posso permettere che sia il tempo a far di me ciò che vuole perchè niente dura per sempre, e di questo ne ho avuto prove a sufficienza.

Partiamo dirigendoci all'aeroporto, ci aspetta un lungo viaggio...

«A proposito chi riprenderà l'auto?» domando incuriosita rompendo il silenzio che si stava creando.
«Lo zio Diego, si è offerto di riportarla indietro e sistemare quel problemino alla marmitta...» mi risponde senza mai staccare gli occhi dalla strada.
«Mh okay.» non mi è ancora del tutto chiaro il motivo per cui si sia offerto ma decido di non ribattere; non ho la forza di intraprendere un'altra conversazione.

La macchina ricade nel silenzio più assoluto e non parliamo fino all'entrata in aereo.

«Tutto bene?» chiede per la centesima volta; evidentemente più in ansia di me.
Annuisco debolmente e mi siedo evitando il posto vicino al corridoio.

Guardo l'Italia dal finestrino e non posso non pensare a quanto questo posto mi mancherà.

Il mare che tanto ho odiato perchè d'estate ero costretta ad andarci quasi tutti i giorni.
Il verde che contornava quei meravigliosi paesaggi.
La collina sopra casa sulla quale andavo a leggere o disegnare quando mi sentivo stressata o semplicemente avevo l'intenzione di passare del tempo con me stessa.
Le passeggiate nel vialetto inalberato vicino casa, con la pioggia che filtrava tra una foglia e l'altra, assaporando il profumo di terriccio bagnato, in quelle fredde giornate d'autunno e...perchè no? Anche d'inverno.

Ma se ci penso bene una cosa che non mi mancherà saranno gli amici; quelli che non ho avuto e non ho voluto.

Dopo la morte di mio padre, e sopattutto la mia infanzia in Florida, mi è risultato difficile relazionarmi con le persone.

Ho preferito stare più sulle mie piuttosto di ricevere altri rifiuti o affezionarmi ancora se sapevo di poter essere ferita di nuovo.

Una scossa mi risveglia dai miei pensieri e una voce accanto mi avvisa che siamo appena partiti.

Mi aspettano 14 ore di volo e l'idea non mi entusiasma per niente; ho sempre odiato l'attesa ma purtroppo non ci sono altri modi per raggiungere la mia destinazione.

Guardo fuori dal finestrino e vedo la mia Italia farsi sempre più piccola.

Solo ora mi accorgo dell'espressione triste che aleggia nel volto di mia madre...

Dev'essere dura anche per lei lasciare tutto questo. Qui in Italia aveva trovato lavoro nel campo della moda facendo successo grazie al suo buon gusto in fatto di abiti e accessori, anche se lo stesso non si potrebbe dire di sua figlia, arrivando a lavorare persino a Milano riuscendo a crearsi una linea tutta sua.

Ma quando arriveremo dovrà ricominciare tutto da capo e dovrà far valere di nuovo le sue idee distinguendosi dagli altri.

Non sarà facile ma io ripongo molta fiducia in lei, è una gran donna e nonostante tutto ha sempre portato a termine ciò che aveva iniziato senza mai arrendersi.

Ho molta stima nei suoi confronti e la sua audacia e determinazione oltre al sangue freddo e alla sua schiettezza sono i tratti che più la contraddistinguono e forse erano proprio questi che avevano fatto impazzire mio padre.

Nel corso degli anni mi sono accorta di assomigliare sempre un po' più a lei ma in certi ambiti mi rendo conto di essere completamente diversa, talmente tanto da non riuscire ad accingere ad un dialogo per più di 10 minuti.

Nonostante ciò nutro un forte rispetto per lei, e so che anche quando non sono d'accordo con le sue affermazioni, quello che mi dice lo dice per me e per me soltanto.

Anche lei è diventata più diffidente nei riguardi della gente, e se posso dire una cosa con fermezza, è che non ci sono persone al mondo, all'infuori della sua famiglia, che lei ami...

Se sono qui è anche grazie a lei che ha fatto sempre tutto per me e c'è sempre stata; non potrei mai voltarle le spalle...mai.

Le stringo forte la mano così che io sia la sua forza e lei la mia.

Chiudo gli occhi e lascio che il sonno mi culli fino all'arrivo in Florida.

Non so se è stato proprio un bene tornare ma sapevo per certo che quello di cui avevo bisogno era un cambiamento; ricominciare da capo senza commettere gli errori del passato.

Devo ricominciare e se voglio farlo, questa volta sarà come dico io...

Basta lacrime, basta piangersi addosso basta debolezze; la Iris del passato è rimasta a piangere davanti alla tomba di suo nonno.

Quella di oggi ha deciso di vivere senza farsi mettere i piedi in testa.

Era tempo di lasciare il passato al passato.

☆☆☆
《Angolo Autrice》
Primo capitolo del libro...spero vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito

Fate domande nei commenti alle quali risponderò e lasciate ☆ per darmi il vostro supporto
❤al prossimo aggiornamento ~chiara😘

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