Capitolo 2
Sento una sensazione strana, le mie gambe cedono, avverto un forte dolore allo stomaco, come se veramente quel bagliore fosse riuscito a trapassare il mio corpo; poi vidi tutto buio.
Urla. Tante, troppe urla strazianti, di dolore; un dolore tremendo quasi percettibile.
La vedo, è lì proprio davanti a un uomo, un uomo per me tanto familiare quanto distante.
È lì che si sta avvicinando a lui, sempre più veloce, sempre più potente, ma l'uomo quasi a conoscenza del suo destino è immobile a fissare quella luce che mi ha ossessionata fino a quel momento e che ora sento quasi amica.
Stava per raggiungere l'uomo quando questi si girò verso di me, il suo volto è così maledettamente famigliare; mi trasmette quel calore che solo una persona mi riesce a diffondere, ma non ricordo chi, sono troppo confusa e stanca anche solo per pensarci.
<tu non sei cattiva>
Mi disse con le lacrime agli occhi proprio prima che quella luce lo trafiggesse.
C'è stata una grandissima esplosione di luce, poi silenzio.
Sento solo la tremenda sensazione di vuoto, un vuoto immenso. Una sentimento di tristezza mischiata a odio che mi premeva e quasi mi soffocava.
Sollevo lo sguardo e l'ho vista, quella luce che ha quasi completamente preso le sembianze di un uomo, che mi fissa furioso con quei grandi occhi blu cielo, anzi, direi blu zaffiro.
Sto provando una rabbia impetuosa, quasi diabolica verso l'assassino di quello che poteva essere un brav uomo; così mi sono messa a correre e correre per raggiungerlo ma sembra sempre più lontano.
La mia vista si annebbia sempre di più, ma non posso smettere di correre, non posso.
<Tu non sei cattiva!>
Urlai
<Tu non sei cattiva.>
<Che spavento Diamond, ti senti bene tesoro?>
Mi desse una voce fin troppo famigliare
<Eh?! Ma che...che cosa è successo?>
Dissi confusa
<Sei svenuta un'altra volta, e ho pensato bene di portarti in ospedale. Mi hai fatto spaventare!>
<Ahhhh, ok>
<Ti lascio sola così ti riposi un po'>
Disse mia mamma prima di uscire da quella gigantesca porta in fondo alla mia stanza.
Da sola, finalmente
Sto fissando il soffitto di quella camera d' ospedale dipinto di un color giallo crema, fino a quando bussano alla mia porta
<Avanti!>
<Buongiorno, lei è Diamond Smith?! Piacere io sono Ruby, il suo nuovo infermiere!>
Mi dice un ragazzo circa della mia età, alto, con capelli color castano chiaro;
e ho i suoi occhi, i suoi occhi color ambra che mi fissano, forse più confusi di quanto lo sono io.
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