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Capitolo 14

È lì davanti a me, il ragazzo, o per meglio dire, la luce dei miei sogni tormentati.

Sono sicura che è lui, tutte le caratteristiche coincidono.

La carnagione non troppo scura, gli occhi blu, blu zaffiro, il viso e anche il suo arco argentato e blu.

Sta venendo verso di me, e con  fare sicuro mi toglie il cappuccio.

Ho paura, tanta paura e cerco subito di nascondere le orecchie con dei ciuffi di capelli, e gli occhi, con la testa bassa

<Cosa vorresti nascondermi?>
Dice lui con un ghigno

<Bah, proprio nulla!>
Gli rispondo io, guardandolo negli occhi, e sperando di essere il più convincente possibile.

Perché non stai zitta qualche volta?!

Mi sposta i miei capelli castani dalle orecchie, e mi alza il viso con la mano.

Ecco... è fatta, mi ha scoperta; lo vedo dal suo sguardo soddisfatto

<Legatele, le portiamo al palazzo!>
Ordina quell'elfo dagli occhi blu

<Ma comandante non crede che sia uno spreco...?>
Domanda uno dei cavalieri

<Uno spreco?>
Domanda lui

<Insomma, stiamo cercando l'Evol e mentre siamo qui con queste umane lui si potrebbe nascondere e perderemmo di nuovo le sue tracce e non lo uccideremo mai.>
Spiega l'elfo cavaliere

Brutti pezzi di sterco elfico

<Lei... L'abbiamo trovata>
Gli risponde lui.

Oh no, moretto dalle orecchie a punta, non mi portati da nessuna parte

<Hey tu! Si proprio tu, elfo col mantellino!>
Gli urlo io

<Scusa?!>
Si gira lui, stupito dalle mie parole

<Noi non andiamo proprio da nessuna parte!>
Gli rispondo io, ancora dolorante

<Oh oh oh, io credo di si invece!>
Risponde lui, prendendo due corde dalla sacca che porta il suo cavallo

<E se noi non veniamo?>
Ribatto io in tono di sfida

Cosa avevo detto sul fatto che devi stare zitta?

L'elfo si gira e, fissandomi con quei grandi occhi blu, viene verso di me; sta tirando fuori la spada

<Daremo in pasto le vostre luride carcasse ai queddar.>
Risponde lui puntandomela al collo

<Cosa?! Luride carca...>

<Veniamo con voi>
Dice Honey senza neanche farmi finire

<Ottima scelta! Vedo che almeno una di vuoi ha ancora un po' di cervello>
Dice, guardando Honey con un tono di lieve ammirazione.

Subito vengono verso di noi due elfi che ci legano entrambi i polsi a due funi spesse e resistenti.

<Ahh, stupido elfo!>
Urlo quando uno di questi mi colpisce la freccia, ancora conficcata nella mia spalla

<Bah, non piangerai mica per un graffietto?!>
Mi dice in tono di sfida, l'elfo dagli occhi blu

<Ahhh...>
Sospiro furiosa

<Lascialo stare Diamond, complichi soltanto le cose!>
Mi dice Honey, mentre gli elfi salgono sui cavalli e legano le nostre corde a due di questi.

<Ma Honey... lo stai difendendo?>
Le chiedo io stupita

<No...è solo che ci uccideranno lo stesso, che tu lo offenda o no>
Risponde lei

Cosa? Come fa a parlare così...

<Bene, possiamo partire!>
Le dice quell'elfo, che tanto odio.

Il tragitto non fu molto lungo, ma camminare legate a dei cavalli che tiravano come dei forsennati, lo fece sembrare ancora più estenuante.

Uscite dall'immensa radura ci troviamo davanti a un'enorme e imponente castello, di colore bianco- azzurro, sembrava fatto di ghiaccio.

È circondato da mura altissime di marmo, con arcieri e guardie in ogni punto, che lo sorvegliano costantemente.

<Ma è meraviglioso>
Esclamo

Si apre il grandissimo cancello di metallo luccicante all'entrata, e lo attraversiamo.

Appena entrata noto subito il pavimento splendente, tanto da riuscirmi a specchiare.

L'elfo dagli occhi blu scende dal cavallo e slega la mia corda dalla sella di questo

<Portate l'umana nella cella, io la porto dal Re!>
Dice lui

<No, no. Non potete!>
Esclamo

<Diamond!>
Urla Honey

L'elfo mi tira e senza rendermene conto mi ritrovo ai piedi di un'enorme scala centrale

<Muoviti!>
Mi dice lui

<Smettila di tirarmi!>
Esclamo io, mostrandogli i polsi irritati e leggermente insanguinati

<Vuoi stare zitta?>
Mi dice lui

<E tu vuoi smetterla di infasti...>
Dico, ma non faccio in tempo a finire la frase che mi inizia a tirare repentinamente.

Datemi una spada che lo ammazzo, vi prego.

Arrivati in cima bussa a una grande porta in legno d'abete e dall'altra perte si sente una una voce

<Entra Sapphire!>

Sapphire? E chi sarebbe Sapphire?

La porta si apre.

Davanti a me vedo una stradina di ghiaccio che conduce a un trono; un grande trono sempre di ghiaccio composto da spuntoni di questo, che gli danno un'aria pericolosa ma stupenda allo stesso tempo.

Vicino a questo riconosco una figura girata di spalle, alta e magra, con capelli di un biondo chiarissimo, quasi bianco, che gli arrivano alle spalle; è vestita con una tunica argentea e un mantello dello stesso colore dell'elfo che più non sopportavo.

<Oh, Sapphire>
Dice quell'elfo girandosi e facendomi vedere i suoi lineamenti del viso e i suoi occhi color ghiaccio

<Padre Uriel>
Lo saluta, inchinandosi, l'elfo dagli occhi blu, o per meglio dire, Sapphire.

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