31. Le parole che non ti ho detto
Cam dormiva riverso sul cucino, la sua espressione rilassata sembrava così diversa da quella di Cáel. Il soldato anche quando stava sdraiato ad occhi chiusi, il suo volto attravarso i segni sul suo volto esprimeva tristezza.
Émer sfiorò il volto dell'altro, alle volte sentiva la mancanza di quei segni, che rendevano le sue espressioni così tanto particolari. Come quella stanchezza nel profondo dei suoi occhi scuri che non percepiva quando Cam si chinava su di lui per un bacio.
Quando Cáel era scomparso nella mente di Émer vi erano ancora così tante domande.
Era un ragazzo cresciuto nell'abbandono, possibile che solo nella morte avesse trovato un po' di sollievo e affetto?
Due mesi dopo la sua scomparsa Émer era tornato al castello, dopo la morte del suo datore di lavoro era stato dato in gestione a un'associazione culturale.
Ma Émer non si era arreso e era tornato dove un tempo era caduto assieme al suo soldato.
Era tornato ogni giorno per molto tempo. All'inizio sperando nell'impossibile e poi per lasciargli qualcosa. O un fiore, o una candela o per tentare di incidere nel cemento qualche pensiero.
"Ci sono così tante cose che avrei voluto chiederti... Ho visto così tanto dolore nel tuo passato, mi sono chiesto se ci fosse mai stato degli sprazzi di luce... ma non ho mai avuto il coraggio di chiedertelo, di turbarti con le mie domande..."
Aveva detto al cemento scuro.
Garvin lo aveva raggiunto e lo aveva stretto in un abbraccio, comunicandogli che avrebbe ripreso ad allenarsi per partecipare alle gare internazionali.
Quella era stata l'ultima volta che si era recato al castello, lasciando al vento tutte le domande non poste. Portandosi via tutto l'amore per il suo soldato perduto.
Cam si svegliò lo afferrò per un braccio e lo trascinò su di sé per baciarlo.
Émer gli carezzò la testa ricambiando e perdendosi dolcemente.
Era diverso ogni momento con Cam, forse non avrebbe mai perso del tutto quel senso di malinconia che lo pervadeva pensando a Cáel, ma il calore di Cam era avvolgente e ogni suo sapore era un dono, ogni momento li legava e avvicinava.
#WritOber2021 #fanwriterit Day31. Missing Moments
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