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4. Dagger

"The world is full of noise

I hear it all the time

You know I am your dagger

You know I am your wound "

SLOWDIVE - DAGGER

Note: Questo capitolo si colloca subito dopo la conclusione di Overcome.  

Le vacanze erano terminate, non avevo dubbi ad ammettere che erano state le migliori della mia vita. Tyler riposava sul sedile del passeggero, la sua mano giaceva sulla mia coscia ormai dall'inizio del viaggio, non ero certo che dormisse, di tanto in tanto puntava i suoi occhi su di me o sulla strada. Stavamo tornando alla Berkeley, le lezioni sarebbero ricominciate il giorno successivo ed entrambi avremmo ripreso il college con uno spirito diverso quella volta. Era una promessa quella, non potevamo più permetterci errori.

Il campus era pieno di vita come sempre, la maggior parte degli studenti era già arrivata il giorno precedente, quando parcheggiai Tyler si riscosse e sospirò, gli passai una mano tra i capelli lievemente scompigliati

- Hai dormito un po'? -

- Come mai tutta questa preoccupazione, Wayright? - Lui mi fissò con un'occhiataccia indispettita - tranquillo, sono abbastanza riposato per poter fare a pugni con Romanov e lasciarlo in prognosi riservata -

- Tyler ... -

Quello rise - Cosa? Stavo scherzando -

- Non credo proprio - Sospirai - quando ci darai un taglio? -

- Quando sarà morto o ancora più probabile, quando sarò morto io - Sentenziò lui prima di smontare dall'auto e tirare fuori i nostri bagagli. Non aveva senso ragionare con Tyler riguardo Alexey, era una ferita ancora troppo aperta per lui, avevo cercato di non tirare fuori l'argomento durante le vacanze invernali, ma Tyler non era dello stesso avviso purtroppo. Avevo capito che il mio vicino di casa era terribilmente geloso in realtà.

Presi uno dei miei borsoni ed il mio trolley, poi mi incamminai accanto a lui, mi sentivo come in un sogno in quel momento, quel campus mi portava alla mente soltanto cose negative, ma il futuro sarebbe stato diverso.

- Juri ha sloggiato, mi ha appena scritto - Tyler ghignò, soddisfatto - hai ancora della roba nell'altra stanza? -

Feci spallucce - Qualcosa, forse qualche felpa e libro. Passo a prenderla domani però. Ho una fame pazzesca, è quasi ora di cena, dopo aver lasciato la roba in camera potremmo andare al ... - Era successo tutto troppo in fretta, Alexey apparve nel mio campo visivo senza alcun preavviso, aveva voltato l'angolo e adesso era a pochi metri da noi, cercai di riprendermi subito, ma Tyler non mancò di notare il ragazzo, né l'espressione sorpresa e affranta che apparve sul suo volto nel vederci entrambi insieme.

- P- potremmo andare al C-Gulls - Provai a riprendermi, poi successe qualcosa di inaspettato, Tyler mi passò un braccio intorno alle spalle con fare possessivo, mi attirò a sé, i suoi occhi erano puntati in quelli di Alexey che subito li distolse da noi e scosse la testa. Sentivo un groppo alla gola, non volevo che le cose andassero in quel modo, non volevo che la sofferenza di Alexey fosse così evidente ... era doloroso. Quelli erano i risultati del mio comportamento di merda, della mia superficialità.

- Andremo dove vorrai, Chris - Disse Tyler con un tono gelido ed incazzato, i suoi occhi continuavano a fissare i movimenti di Alexey , sembrava un felino pronto a scattare.

- Smettila. Hai visto in che condizioni è? -

- Non poi così male, cammina ancora sulle sue gambe e questo mi infastidisce parecchio - Sussurrò Tyler, poi si lasciò andare ad un'espressione disgustata

- E' tutta colpa mia - Dissi mentre Tyler mi stringeva ancora un po' a sé con il braccio - non è lui quello con cui devi prendertela, ma io. Ho fatto tutto da solo -

- Ti hanno fatto credere che io fossi andato a letto con Edward, Chris. Non credo che abbia fatto tutto tu. - Ringhiò quello

- E io ci ho creduto -

- Perché eri esasperato da me. -

- Non voglio più parlarne, ok? - Dissi improvvisamente, non mi sarei dovuto fare avvelenare dai miei errori, avevo giurato che il mio rientro al campus sarebbe stato diverso, ma non avevo considerato quanto sarebbe stato difficile rivedere Alexey, soprattutto perché non avrei mai immaginato che la fine della nostra storia l'avesse colpito fino a quei livelli. Sapevo che sperava ancora in noi, continuava a farsi sentire di tanto in tanto, ma io non avevo mai risposto ai suoi messaggi e alle sue chiamate, non volevo distruggere quel tanto faticato equilibrio che avevo raggiunto con Tyler, né volevo dare ad Alexey false speranze. Era finita e non c'era più nulla da fare, avevo trascorso i primi mesi alla Berkeley come un dannato incubo lucido, ero riuscito a cadere così in basso che risalire era stata l'impresa più complessa di tutta la mia vita, qualcuno avrebbe detto che da certe esperienze se ne esce maturati, forse era così, ma in quel momento volevo soltanto mettere una dannata pietra su tutto quello che era successo da settembre a dicembre.

- Le chiavi, siamo dei ritardati, Wayright. -

Soltanto in quel momento tornai alla realtà, avevamo raggiunto il dormitorio, ma ovviamente non avevamo preso le chiavi in segreteria

- Vado io, tu aspettami qui. Ti lascio anche i miei bagagli -

Tyler annuì, aveva un viso serio, le labbra lievemente tirate in un'espressione amara. L'incontro con Alexey aveva disturbato parecchio anche lui. Avrei voluto baciarlo, stringere quel suo volto bellissimo tra le mani e perdermi nei suoi occhi grigi come il cielo in tempesta, ma il corridoio brulicava di gente e noi non eravamo ancora a quel punto della nostra relazione, forse non lo saremmo mai stati d'altronde.

Feci le scale in un lampo, correre mi faceva bene, scioglieva un po' quel peso allo stomaco che mi stavo portando dietro, fui felice di constatare che la fila in segreteria era ridotta, un evento più unico che raro. Salutai qualche ragazzo che conoscevo di vista, poi riuscì ad appropriarmi della chiavi della nostra nuova stanza, pensare che l'avrei condivisa con Tyler mi provocava sempre un piccolo shock, anche se iniziavo a chiedermi come avremmo fatto a studiare e frequentare le lezioni. Durante le vacanze natalizie era stato complicato trascinarci fuori dal suo letto, avevamo avuto l'intera casa Bradbury a disposizione, non credevo che avremmo mai smesso di recuperare il tempo perduto dell'anno passato.

Con quei pensieri in testa mi incamminai verso i dormitori, non sapevo se fosse stato il destino a rendere la vita di Alexey un fottuto tormento o se fosse stato proprio lui ad appostarsi all'entrata dell'edificio, tutto ciò che riuscii ad immaginare fu che quella volta avrei dovuto fermarmi, anche solo per un secondo.

- Chris -

Avevo provato ad abbozzare un sorriso, il mio tentativo era stato fallimentare. Alexey mi fissava con uno sguardo che non avrei voluto vedere sul suo viso, erano passati soltanto venti giorni, non abbastanza per permettergli di lasciarsi alle spalle quello che era successo. Potevo capirlo.

- Ehi Alexey! Sono un po' di fretta -

- Volevo solo salutarti - Disse lui, i suoi occhi neri continuavano a fissarmi, allungò una mano verso la mia e la strinse - ti trovo bene, davvero -

- Anch'io -

- No, apprezzo il tentativo ma no - Disse subito, sorridendo amaramente - vai a stare da Bradbury? -

Il mio cuore si strinse, c'era così tanta attesa nei suoi occhi - Sì, i-il suo coinquilino è andato via e quindi si è liberato un posto ... -

- Fate sul serio - Alexey parlava a fatica - incredibile ... -

-Alexey ... credimi, mi dispiace. Non doveva andare così -

- No, infatti. - Il ragazzo era amareggiato e sconvolto - credi che lui ti meriti? Ho commesso degli errori anch'io, sono pronto ad ammetterli tutti, ma per te avrei fatto di tutto. Lo farei anche adesso e tu lo sai -

Non riuscivo a parlare, mi sentivo a disagio, mi ritrovai immobile, le mani strette intorno alle chiave che stava iniziando a perforarmi la carne adesso

- Mi stai rendendo le cose difficili, Alexey. -

- Lascia perdere, voglio soltanto che tu sappia che io sono qui. Quando lui commetterà uno sbaglio e stai certo che lo farà ... io sarò sempre qui. -

- Non devi. Voglio che tu vada avanti invece. Non meriti di soffrire ancora per quello che è successo ... io non ero in me, ok? So che a modo tuo ti sei preso cura di me in quel periodo e te ne sarò sempre grato, ma non posso ricambiare quello che provi per me -

Avevo parlato con un tono basso ma convinto, era l'unico modo per farlo desistere o forse neanche le mie parole avrebbero potuto smuoverlo. Il suo viso era una maschera di sofferenza, non riuscivo neanche a capire come avesse potuto innamorarsi di me fino a simili livelli. Che cosa avevo fatto per meritarmi tutta quella devozione? Lo avevo soltanto respinto e usato ...

- Devo andare, ti prego ... non avvicinarmi mai più in questo modo, soprattutto se sono con Tyler. Non voglio problemi -

Alexey annuì, i suoi occhi fissavano il pavimento adesso - Quindi sono stato soltanto uno sbaglio ... -

- Non tu, la situazione in cui mi ero ficcato - Dissi in fretta. Non volevo né potevo ammettere che Alexey era stata l'unica ancora di salvezza che mi fosse capitata in quel periodo, sapevo che le mie parole potevano essere lette in modo sbagliato - ci vediamo in giro -

Ero andato via senza attendere una sua risposta, ogni corridoio di quel campus mi portava alla memoria dei ricordi confusi ma dolorosi, era stato sul punto di perdermi per sempre, ma adesso sapevo che non mi sarei mai più potuto permettere di amare Tyler in modo così totalmente incondizionato ... dovevo stringere quel dannato freno a mano, lasciarlo andare anche solo un po' mi avrebbe fatto cadere in un baratro dal quale non sapevo se quella volta sarei stato più capace di emergere. Anche per lui doveva essere lo stesso, un errore ... solo un altro errore sarebbe stato fatale per noi. Questo Tyler lo sapeva bene.

- Sei andato a prenderla alle Hawaii questa fottuta chiave? -

- Sta zitto - Gli dissi, poi gli assestati un pugno debole sulla spalla e infilai la chiave nella toppa - sei sicuro che non è stato un problema per Juri sloggiare? -

- Ma dai, non vedeva l'ora di installarsi da quel pervertito del suo professore, gli ho fatto solo un favore - Ghignò lui, divertito - inizio a mettere la roba negli armadi, Wayright non ti allargare troppo, non voglio vedere cose tue nel mio lato della stanza -

Lo guardai, sollevando un sopracciglio - Bene, vorrà dire che anch'io rimarrò nel mio lato della stanza allora e guai se osi avvicinarti -

Quello rise - fa come vuoi, ti do una mano ad unire i letti intanto -

- Unirli? -

Era incredibile come una sola parola riuscisse ad eccitarmi così tanto, dopotutto di cosa mi stupivo? Con Tyler era sempre stato in quel modo. Anche lui dovette provare qualcosa di simile, perché un attimo dopo mi venne incontro con la sua solita aria pericolosa e lievemente irritata, poi prese i miei fianchi tra le mani e mi attirò a sé

- Cosa pensavi? Che avresti dormito per conto tuo? Perché credi che abbia voluto dividere la stanza con te? Per le tue fantastiche doti da oratore rompicoglioni? -

- Potrei dissentire -

- No, invece. -

Ero stato io a muovermi per primo, un bacio aggressivo culminato in un piccolo morso al labbro inferiore che aveva fatto gemere Tyler, lo avevo spinto verso il letto più vicino, fino a farlo sedere mentre io prendevo posto sulle sue gambe, lievemente aperte. Gli passai le braccia intorno alle spalle e lo baciai di nuovo, gustandomi il suo sapore, il calore meraviglioso di quelle labbra perfette.

- Bene, finalmente hai capito - Biascicò lui prima di togliersi la felpa con un gesto veloce e preciso, adoravo la canottiera che portava, adoravo il modo in cui metteva in risalto i muscoli delle sue spalle larghe, i suoi tatuaggi creavano un connubio perfetto con la pelle chiara delle sue braccia. Finalmente era stato libero di fare ciò che voleva con il suo corpo e in quel periodo ne stava approfittando parecchio.

Mi ritrovai a gemere contro le sue labbra, mentre Tyler armeggiava con la cerniera dei miei jeans, era diventato terribilmente bravo e veloce nel privarmi dei miei indumenti. Aveva artigliato il tessuto dei miei boxer con le mani ed io stavo facendo lo stesso con lui. Tirai giù i suoi slip e mi calai sul suo stomaco piatto e muscoloso, lasciando baci bollenti e leccate sui suo addominali scolpiti. Tyler gemette e andò a sdraiarsi sul letto, ero sopra di lui, a godermi il suo viso perso nel piacere, la sue erezione era gonfia e pronta, iniziai a toccarlo mentre tornavo alla carica sul suo petto, leccando e stuzzicando i suoi capezzoli.

- Ho un grosso problema che richiede il tuo aiuto - Biascicò quello, la sua mano stava cercando di guidarmi più in basso, tra le sue cosce. Sorrisi, adoravo vederlo in quelle condizioni, così implorante e apparentemente docile.

- Non capisco - Dissi e mi mostrai confuso, di rimando Tyler assottigliò gli occhi in un'espressione irritata - puoi essere più chiaro? -

- Devo firmare da qualche parte per avere un pompino, Wayright? -

Mi ritrovai a ridere, perdere la concentrazione per un attimo portò con sé soltanto effetti positivi, Tyler mi aveva spinto sul suo corpo, mentalmente lo ringraziai per avermi liberato da quella costrizione che stava rendendo doloroso anche il più piccolo movimento.

- Girati -

- Cosa? -

Il sorriso sul volto di Tyler era la cosa più eccitante del mondo, forse perfino più del contesto in cui ci stavamo trovando

- Hai capito. -

- Uh, finalmente hai deciso di renderti utile -

Avevo parlato troppo, mi ero ritrovato con il viso contro l'erezione di Tyler mentre la sua bocca raggiungeva la mia. Stavo gemendo, mi aggrappai a lui e scesi con vigore sul suo inguine, stavo cercando di impegnarmi il più possibile, ma anche Tyler stava facendo lo stesso. Di tanto in tanto mi ritrovavo a fermarmi, l'eccitazione era troppa, la sua bocca mi stava togliendo ogni forza, iniziai a toccarlo con le mani, non ero neanche consapevole dei gemiti confusi che stavo producendo fino a quando non capì che ero stato io ad urlare. Tyler aveva iniziato ad usare la sua bocca un po' più su, si era aggrappato alla mia vita, la sua lingua guizzava sulla mia apertura, di tanto in tanto si aiutava con le dita, ogni tocco era un nuovo urlo di piacere.

- T-tyler -

Non rispondeva, era troppo occupato a leccare e succhiare, che cosa gli avevo fatto? Ero stato io a trasformarlo in quella nuova versione aggiornata e ancora più letale? Non riuscivo a parlare, volevo di più, fu come se mi avesse letto nel pensiero, Tyler lasciò la presa sui miei fianchi e soltanto in quel modo riuscì a muovermi per tornare a guardarlo. Aveva le labbra rosse e umide, erano gonfie ... vederlo in quelle condizioni fece aumentare il mio respiro in modo esponenziale, gli passai una mano tra i capelli arruffati, il suo viso era bollente, stava sorridendo con il suo solito fare cattivo

- La prossima volta urla un po' di più, credo che a qualche vicino sia sfuggito quello che succede qui dentro - Mi prese in giro

- Fanculo - Tornai alla carica, la sua bocca sapeva di me ma non mi dispiaceva, ero troppo eccitato per badare al resto - facciamogli sentire un po' anche te adesso -

Tyler era rimasto chiaramente colpito, bloccai la sua fantastica erezione con la mano prima di spingerla contro la mia apertura. Ero prontissimo, quello era tutto ciò che volevo in quel momento, mi calai su di lui con lentezza, i miei occhi erano puntati sul suo viso rosso di eccitazione, volevo vedere ogni dannata emozione che passava su quel volto perfetto. Tyler aveva dischiuso le labbra e inarcato la schiena, le sue mani avevano artigliato il lenzuolo sotto di noi, ogni dannato muscolo del suo corpo era teso mentre lo facevo entrare dentro di me, centimetro dopo centimetro.

- Ah! -

Lo avevo sentito, mordersi le labbra non serviva a niente, Tyler stava gemendo e i suoi lamenti si facevano sempre più forti a mano a mano che aumentavo il ritmo delle spinte, continuavo a calare su di lui, alla ricerca di quel piacere assoluto che sembrava prendere possesso di ogni cellula del mio corpo. Ma non volevo chiudere gli occhi, non volevo lasciarmi andare del tutto, vedere Tyler in quelle condizioni disperate era fonte di orgoglio per me. Stava piagnucolando adesso, aveva perso il controllo, si stava lasciando guidare dai miei movimenti che adesso si facevano più lenti. Sentivo dei rivoli di sudore scendere lungo la mia spina dorsale, inarcai la schiena, mi muovevo piano, in modo sinuoso

- Ti adoro - Si lasciò sfuggire Tyler, aveva gli occhi chiusi, le sue mani vagavano sul mio petto, poi sui miei fianchi - ti adoro, Chris Wayright -

Era troppo, anche senza toccarmi ero arrivato ad un punto di non ritorno, anche il respiro di Tyler si era fatto più breve e rotto, sentivo le sue contrazioni e quello fu lo stimolo finale. Venni su di lui, sul suo petto, sui suoi tatuaggi, alcune gocce gli sporcarono perfino il mento, eravamo sconvolti e distrutti, la mia pelle era scossa da brividi gelidi, ma per il resto stavo andando a fuoco. Tyler aveva sospirato e aperto le braccia per prendere un po' d'aria, aveva un sorriso beato sulle labbra e gli occhi chiusi

- Questa convivenza ci ucciderà, Wayright - Si lasciò sfuggire con un filo di voce roca. Stavo venendo via da lui

- Conosci modo migliore per morire? -

- No. Mai. - Sospirò Tyler, soltanto qualche attimo dopo si rese conto del casino che avevo fatto, si passò una mano sul petto in un gesto incontrollato per poi ritrovarsela sporca. Lo guardai con il mio visino angelico

- Ops -

- Wayright, mi hai preso per un cesso da sporcare? -

Stavo cercando di non ridere di fronte all'espressione assurda che gli era apparsa sul volto

- Dicono che faccia bene alla pelle, dovrebbe renderla più soffice e brillante. Fossi in te non mi lamenterei -

- Credi che voglia la pelle soffice e brillante? -

Tyler sbuffò, poi mi diede uno schiaffo sul sedere e si mise in piedi, accanto a me. Eravamo ancora barcollanti e confusi

- Abbiamo bisogno di una doccia - Tyler diede voce ai miei pensieri, ero quello messo un po' meglio così mi premurai a tirar fuori qualche asciugamano dal mio borsone mentre lui armeggiava con la vasca. Non credevo che mi sarei mai abituato a vederlo andare in giro nudo, avevo decisamente un problema, soprattutto con il suo fondoschiena perfetto così in evidenza.

- Prima o poi sarai mio ... - Sussurrai entrando in bagno

- Cosa? - Tyler non aveva sentito ed io pensai che fosse superflua la sua opinione in merito. Era meglio non farlo preoccupare, così mi limitai ad entrare nella vasca

- Ho detto che questi riscaldamenti ci stavano uccidendo -

- Domani facciamo un po' di spesa, piazziamo qualche birra nel frigobar e ci terremo freschi ed idratati per tutto l'anno - Commentò Tyler, era soddisfattissimo in quel momento, glielo si leggeva sul volto. Lo vidi immergersi nell'acqua tiepida e sospirare appena, era una goduria potersi riprendere per qualche attimo. Iniziai ad insaponarmi sotto le occhiate penetranti di Tyler

- Che c'è? Mi stai ancora adorando? -

- Chiudi la bocca - Disse lui in fretta.

Mi ritrovai a ridere - Ti sei imbarazzato? Che male c'è? Ormai so che mi adori -

- Wayright, vuoi essere portato a cena o no? - Tyler si fece più vicino fino a raggiungermi, mi ritrovai stretto contro il suo petto

- La macchina è la mia, te lo sei dimenticato? Se non ti comporti bene sarai tu a rimanere a casa senza cena stasera -

Era difficile continuare a parlare e stringerlo allo stesso tempo, era così vicino, il profumo del suo bagnoschiuma era ovunque, aveva ripreso a baciarmi, stavolta con delicatezza, lo guardai negli occhi e pensai che per me non sarebbe mai esistito un posto migliore di quello. Tra le sue braccia.


- Wayright, non può essere sempre così fottutamente complicato uscire dalla stanza. Dobbiamo cercare di darci una controllata in futuro - Tyler aveva guardato il suo orologio e aumentato il passo, aveva preso le chiavi della mia auto e adesso si stava mettendo alla guida

- Da come ne parli sembra che la colpa sia solo mia, ma ricordo benissimo di averti detto " Non faremo tardi? " e la tua risposta è stata "Chiudi quella cazzo di bocca e girati, Wayright" -

Tyler mi fissò con sguardo assassino, ma non trovò nulla da ridire, anzi sembrava perfino impressionato dalla mia perfetta imitazione della sua voce. Alla fine si limitò ad uscire dal parcheggio con il suo solito fare cupo ed incazzato

- L'hai più sentito tuo padre? - Era strano poter parlare di Luis Bradbury senza alcun problema, era una di quelle novità positive che le ultime settimane avevano portato con loro

- Pensa di passare qui al campus il prossimo fine settimana, vuole andare a cena, stronzate simili, cose da padri e figli ... -

- Sono sollevato -

- Non l'ho perdonato - Chiarì subito Tyler - non potrò perdonarlo mai -

- Non è questo il punto, nessuno ha mai detto che devi perdonare qualcuno che non vuoi perdonare, ma gli stai permettendo di far parte della tua vita e sono felice che tu non stia più così male per la tua situazione con Luis. Vi frequentate, è un bene -

- Fino a quando dura - Commentò lui - smettiamola di parlare di padri, il tuo mi ha fottuto il cervello, perché mi ha invitato a cena tutte quelle volte? Lo ha capito secondo te? Mi mette i brividi-

Cercai di non ridere, la paranoia di Tyler era alle stelle - No, eri a casa da solo durante il periodo natalizio, chi diavolo vuole starsene da solo a natale?

- Io? -

- Volevano solo essere gentili con te. -

- Gentili con me? Quel tipo di gentilezza mi inquieta, cazzo - Non sembrava convinto per niente, alla fine raggiungemmo il locale e smontammo dall'auto. Non era la nostra prima serata tranquilla, a South Gate eravamo usciti spesso, eravamo stati per locali mondani a fare baldoria la notte di capodanno, poi al cinema qualche giorno dopo. Ma sembrava tutto piuttosto nuovo lì alla Berkeley, forse avremmo potuto essere un po' più noi stessi e meno controllati.

Mi godetti l'aria da duro di Tyler, quella sera aveva optato per un giubbotto di pelle nero e un pantalone scuro, aveva perfino messo un po' di gel sui capelli e il suo profumo preferito che poi era anche il mio.

- Ti sei fatto bello per me ... - Gli feci notare - nella fretta di uscire non me ne ero accorto -

- Sta zitto, sei così lento a prepararti che non sapevo più che cazzo fare per ammazzare il tempo. La prossima volta dovrei ammazzare te -

- Ma sentiti, in una manciata di secondi passi dall'adorarmi al volermi uccidere. Non sarà il caso di riprendere quelle seduta dalla psicologa? O è soltanto il sesso a farti straparlare? -

- Bravo, ci sei arrivato -

Tyler mi oltrepassò con la sua solita camminata impettita e da macho, mi stava evitando e riuscii a recuperarlo soltanto quando prese posto ad uno dei pochi tavoli rimasti liberi.

- Perché te la prendi tanto quando ti faccio un complimento? -

- Perché non mi sono messo niente di speciale - Ribatté quello, irritato - sono solo io -

- Non è vero, a scuola non venivi così -

- A scuola era mattina! -

- Quindi non è un appuntamento questo - Dissi, fissandolo dritto negli occhi

- Di nuovo con questa storia? Ricordi com'è finita l'ultima volta? E' venuto fuori perfino quello psicopatico di tuo fratello con il suo ragazzo criminale che a quanto pare ci stava pedinando dal campus -

Stavo cercando di non ridere - Quindi è un'uscita tra amici speciali? Amici di letto? Trombamici? Come dovremmo chiamarlo?-

Anche Tyler sembrava divertito adesso - Sto uscendo con il mio migliore amico che è anche il mio ragazzo, ok Chris? Sei contento adesso? Possiamo ordinare o devi continuare a sfracellarmi le palle per tutta la sera?-

Lo guardai dritto negli occhi, era imbarazzato, lo conoscevo così bene ormai da poter leggere tutti i suoi gesti, allungai una mano verso la sua, ancora appoggiata sul menù. La sfiorai con le mie dita prima di stringerla appena contro il mio palmo, Tyler sospirò, ma non si mosse, mi lasciò fare mentre i suoi occhi mi imploravano di tirarlo fuori da quella situazione.

- Ti amo -

Sapevo che lo aveva sentito nonostante il vociare allegro degli altri ragazzi seduti accanto a noi, aveva letto il mio labiale e le mie parole lo avevano fatto sorridere e scuotere la testa allo stesso tempo. Di rimando aveva tirato fuori il medio e aveva scandito una sola parola.

Idem.

- Risponderai sempre così? - Gli chiesi, ero divertito

L'arrivo del cameriere lo salvò in calcio d'angolo, Tyler era proprio soddisfatto dal tempismo dell'uomo, mentre io non potevo fare a meno di riflettere su quanto tutto fosse dannatamente bello per me quel periodo. Ero mai stato così felice prima? Forse soltanto quella maledetta estate di due anni prima, ma era una felicità diversa quella, troppo sfuggente, mi faceva crollare il terreno da sotto i piedi ed alla fine mi aveva tolto ogni cosa.

- Oh mio Dio! Non posso crederci! La mia coppia preferita nel mio locale preferito nel mio giorno preferito della settimana! -

Avevo visto il terrore formarsi negli occhi di Tyler prima di collegare quella voce conosciuta al personaggio di Juri. Mi voltai con un grosso sorriso sulle labbra che andava sempre di più ad allargarsi e finalmente lo intercettai venire verso di noi tra la folla.

Le vacanze gli avevano fatto bene, Juri non era mai stato così in forma, sempre incredibilmente magro e longilineo, i suoi pantaloni attillati gli cadevano addosso alla perfezione, sembrava venuto fuori dal sogno erotico della persona più eccentrica ed arrapata del mondo. Indossava una camicia sbottonata fino a metà petto, era bianca e stava veramente bene sulla sua abbronzatura, a quanto pare lui e Scott si erano lasciati coinvolgere in una vacanza parecchio assolata. Era truccato come sempre, la matita nera e il mascara rendevano i suoi occhi scuri molto più intensi, aprì le labbra in un bel sorriso, così tipico di Juri

- Ehi amico! Quanto tempo! Stai benissimo -

Il ragazzo rise, continuava a fissarci come strabiliato - Mai quanto voi due, ragazzi. Non avete idea di quanto sia felice di ritrovarvi insieme. Ovviamente Matt mi aveva annunciato qualcosa, ma è comunque bello appurare con i miei occhi che il buon Tyler ha messo la testa a posto -

- Lo vuoi ripetere un altro paio di volte o ci dai un taglio? -

- Il mio dolce Tyty, sempre così burbero - Aveva sussurrato Juri, poi si era avvicinato ulteriormente a noi e aveva provato a stringere Tyler in un abbraccio che lui cercò in tutti i modi di evitare - vedi di comportarti bene con Chris, non credo che sarebbe così misericordioso da darti un'altra possibilità. Usare il tuo fantastico corpo non ti aiuterà -

Stavo ridendo, Tyler era impassibile e rigido - Puoi dirlo forte - Concordai - perché non ti fermi a cena con noi? Scommetto che tu e Tyler avrete un sacco di cose da raccontarvi -

- Col cazzo! Di cosa dovremmo parlare? Del nuovo taglio di capelli di Rihanna? - Ribatté Tyler scuotendo la testa

Juri sospirò e fece finta di non averlo sentito, tornò a rivolgersi a me - Ti ringrazio per l'invito, ma ho già ordinato da asporto, oggi seratina tranquilla a casa - poi sorrise come avrebbe fatto un bel gatto soddisfatto.

- Mi fa piacere, Juri. - Dissi dal profondo del mio cuore - sia per te, che per Matt. Davvero. -

- Già, c'è parecchio karma positivo nell'aria - Sussurrò quello, sorridente - bene, grazie per la chiacchierata. Mi basta vedervi insieme per farmi venire in mente una lunga serie di immagini con cui arricchire il mio romanzo -

- Cosa? -

- Non di nuovo, Juri. Cazzo, non di nuovo - Gli occhi di Tyler erano fiammeggianti

- Che cosa posso farci? Siete un'eterna fonte di creatività per me! Buona serata, ragazzi. Chris, avrai tutto il materiale ... ti verrà voglia di leggerlo e magari anche di mettere in pratica qualcosa ... -

Mi ritrovai a ridere, Juri sapeva come irritare Tyler e metterlo in imbarazzo allo stesso tempo

- Non vogliamo leggere un cazzo. - Gli urlò dietro il mio ragazzo, indispettito

- Io voglio leggerlo invece -

Tyler portò gli occhi al cielo - E pensare che ho vissuto per tre mesi con lui, non credevo di avere un tale autocontrollo delle mie azioni -

Mi venne da ridere, non glielo avrei mai fatto presente ma avevo iniziato a credere che anche Tyler vedesse Juri come una sorta di mascotte della nostra storia. Ci aveva dato una mano, aveva sempre tifato per noi e inoltre era riuscito ad intuire prima di tutti gli altri cosa ci fosse stato tra di noi. Era un amico, uno di quelli veri e disinteressati, una persona più unica che rara.

Mi sentivo particolarmente grato di tutto quel giorno. Ero in pace. Davvero in pace con me stesso e il mondo intero.


ANGOLO DELL'AUTORE: Nonostante la tristezza generale per questo mese che è volato, spero che questo capitolo possa risollevarvi un po' l'umore. Adesso il passato è veramente passato e con questo nuovo aggiornamento siamo entrati davvero nel futuro della coppia, niente più percorsi già scritti... soltanto un sacco di novità!
Spero che l'idea vi piaccia. A qualcuno è mancato il caro Alexey? :P Sicuramente non a Tyler xD
Grazie per chi continua a leggere, recensire e apprezzare questa coppia.
Baci e alla prossima :)

- BLACKSTEEL - 

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