Torsdag parte seconda
Isak era distrutto sul letto, Even non era tornato con lui e non poteva neanche obbligarlo, era maggiorenne.
Sentì di aver fallito come fidanzato. Ogni secondo, minuto e ora che Even era nelle mani di quel Felix, lo preoccupava. Era tentato di andare da Even ma l'altro era stato chiaro, non voleva che lui o gli altri si intromettavano nella sua vita e ricordava ancora lo sguardo ostile con cui l'aveva guardato. Il suo Even che gli rivolgeva solo sguardi dolci, caldi, allegri, languidi, sexy e così via ma mai ostili.
Era tutto colpa di Felix. Era riuscito a mettergli contro Even.
- maledetto Felix!!! - esclamò Isak urlando.
Noora, Eskild e Linn si precipitarono in camera e si misero accanto a lui per coccolarlo e confortarlo.
Qualche ora dopo...
Even vomitò tantissimo dopo tutto quello che aveva bevuto e Felix ne approfittò.
- Even, mi prenderò cura io di te come sempre - disse Felix cercando di togliergli i vestiti del tutto.
- no, Felix. Solo Isak può vedermi nudo - disse Even riprendo un po di lucidità.
- ma hai bisogno di una doccia - disse lui finto premuroso.
- no. Voglio solo lui - disse Even allontanandolo. - dove Isak? Perché non c'é? Voglio Isak -
La voce di Even era disperata, cercava Isak per tutta la casa e lo chiamava.
- Isaaaak!!!! Dove sei? -
- Isak non tornerà più. Non hai voluto tornare a casa con lui e l'hai trattato male - disse Felix con una strana luce.
No. Non poteva essere vero. Non poteva averlo fatto. Il suo Isak.
- no, non potrei mai trattarlo male. Tu menti. Isak!!! Dov'è l'hai nascosto? - disse Even all'improvviso. - Chiamalo. Voglio il mio Isak -
- non ti risponderà e non ti sto mentendo- disse Felix avvicinandosi a lui. - hai allontanato Isak da te ma hai fatto bene. Lui non fa per te, non ti capisce e non vuole la tua felicità mentre io si. Abbandonati a me -
- non parlare cosi di lui. Non lo conosci e non sai quante cose ha fatto per me - disse Even ostile. - ora me ne vado -
Felix si mise davanti alla porta e lo spinse a terra.
- tu non andrai da nessuna parte, mio caro Even. Mi appartieni adesso - disse Felix con uno sguardo da psicopatico. - Farai meglio ad abituarti a questa casa perché non uscirai più da qui. Sei la mia bambola di pezza-
Even ebbe paura dello sguardo oscuro di Felix e adesso capiva che Isak aveva ragione. Era stato stupito a fidarsi di Felix, si era fatto manipolare e adesso ne piangeva le conseguenze.
Isak. Isak. Isak. Isak.
Era quello che diceva Even. Voleva uscire da lì ma si sentiva troppo debole dal mix di alcool e droga unita alla sua bipolarità.
- smettila di chiamarlo! Tanto non verrà - disse Felix irritato, tirandogli uno schiaffo. - sei solo -
- non sono solo - disse Even a terra testardo.
- pensi davvero che lui e loro ti vorranno di nuovo? Io ne dubito, dopo il modo in cui li hai mandati via. Sei uno schiocco. Tu hai solo me, Even - disse Felix tirando fuori un coltellino. - e adesso spogliati, voglio il tuo corpo -
Even aveva tanta paura, Felix gli puntava un coltellino alla gola e si vedeva che faceva sul serio.
- ti prego, Felix. Non voglio - disse Even così fragile e indifeso.
- ti ho detto di spogliati - disse Felix aggressivo.
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