torsdag-mandag parte 2
Isak, Even e Kris tornarono a casa per controllare se Hans fosse lì e come potevano era nella stanza di Isak a fare i bagagli per andarsene.
- Hans, non c'é bisogno che te ne vai. Quello che ti sta succedendo... -
- non sta succedendo nulla, Isak - disse lui diventando aggressivo. - sto bene e voglio tornare a casa mia -
Ora capiva le parole di Even, era un meccanismo di difesa e lui cercò di abbracciarlo ma Hans si spostò.
- ho detto che sto bene - disse Hans tirandosi la valigia mezza aperta e caddero da lì dentro un manga giapponesi nise x koi boyfriend e si apri nelle pagine in cui una ragazza si toglieva i capelli cioè la parrucca e si mostrava al ragazzo che gli piaceva.
- non é mio. É di una mia compagna -
Hans era imbarazzato e Isak
- non devi vergognarti se ti piace indossare abiti femminili - disse Isak sostenendo il cugino. - non c'é nulla di male -
- invece si, pensano che sia strano e non voglio essere più preso in giro. Ho fatto l'errore di vestirmi dietro la scuola e loro mi hanno visto. Hanno iniziato ad insultarmi, volevano picchiarmi ma per fortuna che qualcuno stava arrivando e loro si sono dati alla fuga - disse Hans confidandosi con lui.
- sono solo degli ignoranti, Hans - disse Isak prendendo il manga e mettendogli nella mano. - loro non capisco quanto tu sia speciale e unico mentre noi si -
- esatto, io sono bipolare e aveva paura che la gente o chi mi amava una volta scoperto ciò mi avrebbe allontanato e invece non é stato così. Ho trovato Isak e tanti amici e ora sono felice. Lo sarai anche tu se non ti nasconderai. Ci saranno sempre persone a cui non andremo bene ma non possiamo farcene una malattia. Chi ci ama veramente, Hans, non ci abbandonerà o allontanerà - disse Even colpendo molto Hans. - ci sarà una persona a cui piacerai per quello che hai dentro -
- mi piace un ragazzo - disse Hans arrossendo. - lui é così popolare. Non ho speranza -
Kris guardava il fratello così triste.
- se lui non ti accetta, non ne vale la pena - disse Isak confortandolo.
Da quel momento Hans era sicuro che sarebbe stato più facile con loro due al suo fianco.
4 marzo
Ormai dormivano insieme tutti e quattro nel letto di Isak, erano così carini e quando Isak e Even si svegliarono, erano soli.
- buongiorno - dissero insieme.
Si baciarono teneramente.
- dove sono Hans e Kris? - chiese Even confuso, non vedendoli.
All"improvviso entrò Kri con dei fiori. Poi entrò una ragazza o meglio Hans vestito da ragazza con camicetta, fiocchi, gonna, pizzo, calze e capelli raccolti in codine.
- wow! - esclamò Even colpito.
- é stato Rory ad aiutarmi - disse Hans/Astrid felice. - non sono ridicolo vero? -
- sei bellissima - disse Isak con un sorriso.
Hans/Astrid posò un vassoio sul letto strapieno di cose buone.
- é un piccolo ringraziamento per quello che avete fatto -
Isak lo abbracciò e gli disse: - non devi ringraziarci, ti vogliamo bene e voglia la tua felicità -
- io sono felice -
Fecero colazione tranquillamente e poi uscirono, per Hans era la prima volta che usciva come Astrid e non si notava la differenza con una ragazza per i suoi tratti femminili.
I 4 presero un gelato e Isak vide come Hans riscuoteva successo tra i ragazzi mentre mangiava il gelato, tutti i ragazzi la guardavano.
- stai facendo colpo - disse Even accanto a lui.
Hans/Astrid guardò un attimo e un po di gelato cadde sulla sua gonna.
- la mia gonna - disse con un tono più femminile.
Un ragazzo gli porse il fazzoletto in aiuto. Era il ragazzo che gli piaceva.
- tieni, io sono Leon - disse il biondo con un sorriso.
Isak vide che suo cugino non riusciva a parlare e così intervenne.
- é un po timida -
- é anche bella - disse Leon con un sorriso. - spero di vederti presto -
Leon se ne andò con un saluto con la mano di quella che credeva una ragazza.
Una volta a casa, Hans si tolte la gonna per cambiarsela e ringraziò ancora Rory.
- mi ha parlato - disse Hans felice togliendosi la parrucca.
- e hai il suo fazzoletto - disse Even con un sorriso.
Isak e Even videro che lui era felice, Kris era contento per il fratello e Hans parlava con Rory e Eskild. Lì si sentiva a suo agio e non voleva più andarsene via.
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