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torsdag 23:44 - fregad 21:44 - lørdag 21:55

23 marzo

Even era preoccupato, Isak gli stava nascondendo qualcosa e aveva paura. Era più di una settimana che di  sera spariva per ore, il cellulare era sempre irraggiungibile e non avevano più una sera per loro. Il pomeriggio dormiva sempre, a volte capitava perfino in classe detta da Sana e gli altri non sapevano nulla. Stava aspettando Isak sul suo letto e guardava il soffitto.
Dov'era andava di sera???
Senti la voce di lui in corridoio e così si alzò per aprire la porta. Eccolo là tutto sudato per chissà cosa mentre parlava al cellulare.
- certo che posso venire prima domani - disse Isak con entusiasta.
Even cercava di capire con chi parlasse.
- ma il gua... No nulla. - disse Isak interrompendosi alla sua vista. - ci vediamo domani -
Isak chiuse e si avvicinò a lui per baciarlo, lui rispose ma quella sensazione di paura non si toglieva. Neanche i suoi baci lo tranquillizzavano.
Perché si era interrotto???? Che cosa nascondeva? 
Adesso era con Isak dentro la vasca, lo guardava e la sua faccia era stanca.
Cosa aveva fatto? Perché non gliene parlava?
- Isak, tu non mi mentiresti su qualcosa? - chiese lui all'improvviso.
- Evy, certo che no - disse Isak con convinzione. - come ti vengono certi pensieri? Ti ho lasciato troppo solo e fai strani pensieri -
Isak lo portò tra le sue braccia e prese a coccolarlo.
- mi dispiace se ti sei sentito solo - disse Isak dispiaciuto. - non volevo -
Even si appoggiò alla sua spalla e si lasciò andare alle sue coccole e carezze.
- ora sei qui, non ha più importanza - disse Even baciandolo.
Si lasciarono andare ad un momento dolce.

Qualche minuti...

Even aveva voglia di parlare ma Isak si era addormentato, non appena aveva messo la testa sul cuscino e lui l'aveva coperto. Lo guardava e pensava che aveva tanto da dirgli.

24 marzo

21:44

Even voleva vederci chiaro, si fidava di Isak ma quel suo comportamento lo facevano preoccupare per questo decise di seguirlo. Non avrebbe voluto ma non poteva far altrimenti e arrivò al Nox, un club molto in vista.
Che ci andava a fare lì?
Even decise di entrarci e gli fece vedere il documento al buttafuori.
Lui entrò e vide dopo qualche minuto, Isak con una divisa da cameriere e servire vari clienti e aveva una bella parlantina con loro.  Perché glielo teneva segreto?
Quella storia era sospetta.
Even non sapeva cosa fare, vide Isak con Noora seduta in un divanetto e non capiva più nulla. Noora aveva detto che non sapeva nulla.
Probabilmente tutti sapevano e gli avevano mentito.
Se ne andò ferito da ciò e chiamò il suo psicologo, stava cenando ma lo ricevette. Era nel suo studio a casa.
- Even, cos'è questa urgenza? -
- tutti mi mentono perfino Isak - disse Even sdraiato sul divano.
- ne sei sicuro? Raccontami tutto - chiese il dottor per capire.
Lui gli raccontò di com'era stato  in quella settimana, della stanchezza di isak e del segreto che aveva scoperto prima.
- Even, seguire il proprio ragazzo non é corretto. Capisco la tua preoccupazione ma adesso sei più sospettoso di tutti. Forse c'é un motivo per il quale lui fa questo. Ma se non ti fidi, diglielo cosa ti preoccupa - disse il dottor. - o parlane con gli altri -
Even non sapeva cosa fare, si fidava di Isak anche se l'aveva seguito ma ora il saperlo in quel club lo logorava.
Decise di non dire nulla e aspettò che lui gliene parlava.
Forse si vergognava? Ma con lui non doveva farsi problemi. Diamine era il suo ragazzo.

25 marzo

Isak si presentò a casa sua per la loro colazione del lørdag, Even sorrise a quel gesto e in più a letto.
Forse c'era un motivo.
Even afferrò isak per la maglietta e lo portò a sé per baciarlo e con averlo tutto per sé quella mattina.
Nessuno glielo avrebbe portavo via oggi.
Isak era sotto di lui, Even gli tolse la maglietta e iniziò a riempirlo di baci per tutto il corpo e risalire a baciarlo e si strinse tra le sue braccia per non lasciarlo andare via.
- Even, nessuno mi porta via - disse lui al suo abbraccio molto forte. - tranquillo -
Aveva paura che volesse via da lui.
- restiamo qui per sempre, solo io e te - disse Even all'improvviso.
- certo - disse Isak accarezzando la sua testa. - non vorrei essere in nessun altro posto o con nessun altro tranne che te -
Quelle parole sciolsero i brutti pensieri e la presa era più dolce. Passarono un sabato tra coccole, baci e molte chiacchiere.
Per tutto il pomeriggio, Even era tranquillo a casa anche se Isak se n'era andato verso le 3 e si chiedeva cosa stesse facendo.
Si fece sera e ancora nessuna notizia su Isak eppure si dovevano sentire per vedersi.
Even decise di andare da lui visto che a casa non aveva nulla da fare e così incontrò a Magnus per strada con Vilde.
- ciao, Even. Abbiamo bisogno di aiuto - disse Magnus disperato.
- certo che vi do una mano - disse Even da amico. - che é successo? -
- abbiamo bisogno di portare queste per il prossimo party del kose ma noi da soli non ci riusciamo - disse Vilde calma. - sei un vero amico -
Even aiutò a sollevare vari scatoloni abbastanza pieni nella macchina e poi li segui verso la scuola come aveva detto loro ma si accorse che non era la strada per arrivarci.
- ragazzi, avete sbagliato - disse Even sicuro.
- dobbiamo fermarci prima in un posto - disse Vilde con il cellulare in mano.

21:55

Even vide il Nox quando si fermarono e seguì Vilde e Magnus dentro, il buttafuori li fece entrare e la sala era tutto al buio e all'improvviso si accese una luce solo su un divanetto rosso, lui fu spinto dai due e raggiunse il divanetto.
Arrivò Isak da lui con un mazzo di rosse.
- so che non ci stai capendo nulla ma hai avuto molta pazienza in questa settimana e mi dispiace se ti ho fatto trascurato. Volevo farti una sorpresa per ringraziarti di essere nella mia vita e anche gli altri - disse lui molto emozionato.
Aveva lavorato e si addormentava a scuola e a casa per dargli una festa tutta per lui in quel club.
Even lo baciò con molto amore.
- sei incredibile. Hai fatto tutto questo per me - disse Even commosso.
- sai che ti amo - disse Isak per poi tirare fuori una scatolina.
- Isak, non ti sembra un po presto - disse Even sconvolto.
- non é quello - disse Isak. - apri -
Even prese la scatolina e la aprì: c'erano due fedine molto maschili.
- é una promessa. Voglio un futuro lungo con te e voglio renderti felice - disse Isak prendendo la fedina.
- lo voglio anch'io - disse Even con emozione.
Si misero le fedine a vicenda e si baciarono e tutti applaudirono al loro amore.

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