Lørdag 11:30
4 febbraio 2017 10:30
La storia dei gattini era stata rivolta, Rory li avrebbe tenuti da lui così ogni volta che Even li voleva vedere e giocare con loro, sarebbe andato là. Isak era contento di quella soluzione e lo accompagnava sempre. Anche lui era affezionato a quei gattini. Gli portavano sempre qualcosa da mangiare o qualche nuovo giochino.
Isak e Even erano sdraiati sul prato dietro la casa, con addosso e in mano i gattini e Rory portò loro qualcosa da bere. Eskild lo aiutava a portare le altre cose. Si misero tutti e quattro nel tavolo a fare lo spuntino mentre i gattini giocavano tra loro o cercavano di salire sul tavolo.
Rory si era scordato qualcosa e stava per andare a prenderlo quando Eskild lo fermò.
- faccio io, tu stai qui tranquillo - disse lui dandogli un bacio sulla guancia.
- state molto bene insieme - disse Isak guardando l'amico rientrare in casa. - sono contento che lui ti abbia conosciuto -
- Non ho mai conosciuto uno come lui - disse Rory felice. - mi da tutto quello di cui ho bisogno senza che io dica nulla -
- e l'avete già fatto? - chiede Even diretto.
- Even!!! Che domande fai? - chiese Isak guardando il rossore di Rory. - scusalo Rory -
- non mi sempre una domanda così tanto strana - disse Even perplesso mentre Isak trascinava un po lontano . - per come parla di solito Eskild -
- ma lui non é Eskild. Rory é più timido - disse Isak rimproverando. - non fargli più domande -
- vuoi vietarmi altro? Non bere, non fumare, non puoi far questo o non puoi dire questo - disse Even un po stufo.
- ma Even, che ti prende? - chiede Isak confuso.
- mi prende che non ne posso più. Capisco che ti preoccupi per me ma mi sento sempre controllato ultimamente. Non mi piace. Sei il mio ragazzo, non il mio babysitter o il mio dottore - disse Even arrabbiato.
- Even, hai prese le tue medicine? - chiese Isak a quelle parole.
- ecco l'hai fatto di nuovo. Mi controlli, non ti fidi e non voglio questo - disse Even furioso.
- non é vero, io mi fido. É solo che mi preoccupo per te. Even, io ti amo - disse Isak cercando di toccargli il viso.
- voglio solo la tua felicità -
Even evitò il suo tocco e Isak capi che le cose si mettevano male.
- se vuoi la mia felicità, lasciami stare - gli gridò Even deciso.
- Even, mi stai lasciando? - chiese Isak con il cuore che stava andando a pezzi.
- si, esatto - disse Even prima di andarsene da lui.
Isak si lasciò cadere a terra con in cuore in frantumi, piangeva contro l'erba e gridava il nome di Even ma l'altro ormai era lontano.
Eskild lo strinse a sé per consolarlo e dargli coraggio per non arrendersi. Anche Rory gli consiglio di non arrendersi, doveva lottare anche quando le cose si facevano così dure altrimenti l'avrebbe perso per sempre.
11:30
Isak si presentò a casa di Even, Ingrid e Sven lo accolsero come un figlio ogni volta e lo fecero accomodare sul divano. Quel giorno c'era in programma il pranzo e lui era andato un po prima e Ingrid stava finendo di cucinare.
- Even, non c'é? - chiese Isak guardandosi intorno.
- sta arrivando - disse Ingrid con un sorriso, uscendo un attimo dalla cucina. - mi aveva mandato un messaggio che stava preparando un dolce da Sonja. Sai quanto vuole tutto sia perfetto per te. Ti ama molto -
Non riusciva a dirgli che Even l'aveva lasciato e temeva che lui era con qualcun altro nello stato in cui com'era. Doveva essere forte.
- e io lo amo così tanto - disse Isak deciso, trattenendo il dolore dentro di sé.
- vedi un po di partita con me, Isak? -chiese Sven accendendo la TV.
- si ma prima vado in bagno - disse Isak alzandosi.
- fai come se fossi a casa tua - disse Sven con sorriso.
Isak si chiuse in bagno, scesero le lacrime e subito apri il rubinetto per sciacquare il viso.
- Devi essere forte. Devi farlo per Even. Devi farlo per il vostro amore - si disse Isak allo specchio.
Passò un paio di minuti prima che uscì e c'era Even nel corridoio.
- pensavo di essere stato chiaro. Voglio che mi lasci in pace - disse Even sottovoce.
- non posso, Even. So che non sei tu a parlare - disse Isak con tono calmo.
- non é la mia malattia, Isak. Sono proprio io che non ti voglio più - disse Even deciso.
- non ci credo - disse Isak scettico.
- devi crederci invece. Voglio che tu inventi una scusa con i miei e che te ne vai da qui - disse Even incrociando le braccia.
- Even, non far... -
- vattene, Isak - disse Even spingendo contro la porta del bagno.
Perché stava succedendo ciò? Perché doveva essere così difficile a volte? Passava da attimi di paradiso a quelli d'inferno. Era come una giostra con Even ma rifarebbe tutto. Non aveva mai rimpianto niente da quando lo conosceva. Non importava se stesse male a volte o se Even fosse in quello stato. Non poteva rinunciare a lui e sapeva che anche Even non poteva stare senza di lui. Era solo un momento difficile ma l'avrebbero superato.
- Non ti lascio. Ti ho già detto che é il mio compito: amarti e supportarti - disse Isak abbracciandolo. - non importa quante volte cercherai di allontanarmi, io sarò sempre accanto a te -
Even sembrava lasciarsi andare per un attimo ma poi lo spinse via.
- accetta la realtà, Isak. É stato bello e divertente per un po ma é finita - disse Even così convincente. - devi andare avanti. Io lo sto facendo -
Un bip arrivò sul cellulare e Isak vide Even risponde con sorriso.
- si, ci vediamo stasera. Si certo, non vedo l'ora... -
Isak senti il cuore in mille pezzi, Even si vedeva già con qualcuno e tutta la forza di lottare venne meno.
Ricordò le parole di Even nel letto dopo la loro rappacificazione: 'so già che non funzionerà. É la verità. Io ti feriro e tu mi odierai'.
In quel momento senti che quelle parole erano così vere tranne la parte in cui odiava Even. Non potrebbe mai odiarlo. E come aveva detto ad Eva: ' non importa quando durerà. Sono felice di averlo conosciuto'
Era vero, nonostante la ferita era felice di averlo conosciuto.
Faceva male ma aveva avuto Even per sé per qualche mese tra alti e bassi.
Uscì dalla porta della casa di Even, scusandosi con i suoi e con le lacrime agli occhi.
Even era appoggiato alla porta del bagno e piangeva anche lui.
- Even, perché hai fatto così? - chiese Ingrid avendo sentito tutta la conversazione senza volerlo. - tu ami Isak -
- si lo amo e proprio per questo che ho fatto tutta questa messa scena, merita una vita migliore di quella che io posso offrirgli - confessando tutto a sua madre. - anche a casa di Rory, mi sono alterato apposta. Non é vero che non mi sento controllato o sono stufo di lui ma dovevo farlo. É per il suo bene, mamma -
- oh Even - disse Ingrid stringendolo a sé.
- voglio che lui sia felice ma con me non lo sarà mai - disse Even piangendo. - lo porto dal paradiso all'inferno in un istante e non deve essere così -
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