Dopodiché' ci fu solo frastuono:sirene d allarme che stridevamo con inutili suoni e guardie inette che si affaccendavano come formiche impazzite in un termitaio;e astanti ,non necessari astanti che si muovevano per ogni dove ,intrecciando un cicaleccio snervante.
Ma in questa babele Cristina riuscì anche nell ittundimento ,riuscì a fare piccoli gesti,come sottrarre un fascio di cartelle cliniche,quella di Euridice in primis,per impedire l accesso ai curiosi,agli intrusi,a tutti quelli che non sapevamo e non potevano sapere la portata di quello che era accaduto
Arma civile e Arma militare,si affollavano attorno a Cristina facendo domande domande,ma intanto un suono interno cresceva nelle orecchie della donna,un suono sibilante e stridulo che copriva il timbro delle parole pronunciate,Cristiva guardava attenta,agitata.ma riusciva a vedere solo le bocche che articolavano frasi il cui suono ,non voleva arrivare al suo orecchio
Dopo diverso tempo ,un agente in borghese riuscì a superare quel muro d ovatta
-Signora Velletri ,lei dunque conferma,di aver trovato i cadaveri del dottor Glauvo e dell infermiera Piazza?
Cristina trovo'il modo di scuotere la testa,una testa pesante ,che con lente inclinazioni tentennava di qua è di la
-No signore,io ,entrando ,in infermeria vidi solo il cadavere del dottore Glauco
L agente con un gesto molle e come al rallentatore,indico'un angolo della stanza e la ,vicino a un separe' verde,parzialmente coperto dal paravento sanitario ,Cristina poté vedere il corpo straziato della giovane infermiera,Laura,lei non aveva avuto un misericordioso colpo al bulbo cerebrale,con morte immediata,no ,le erano state inferte,col ferro da maglia dei colpi feroci al volto,entrambi gli occhi squarciato da stilettate che accecando erano arrivate fino al cervello
L agente divagava
-Ma lei signora non è' la vedova di quella guardia giurata che l anno scorso fu uccisa durante una rapina?
Cristina assenti stancamente,chiese il permesso di allontanarsi ,che il vomito premeva acido contro la gola
Uscì nel cortile,d un tratto una mano possente strinse la sua,si volto 'terrorizzata
Era Attila,il te degli Unni avvolto in un mantello di porpora ,la guardava teneramente,per quanto potesse essere tenera una belva con i denti a sciabola
-Mia regina,se è questo che vuoi ,la vendetta ,io sono pronto,dimmi cosa devo fare ed io obbedirò
Crimilde gli carezzo 'lenta il viso sfregiato da più cicatrici e mormorò
-Lo so ,mio re di poter contare su di te
Si allontanarono insieme ,salirono in macchina seguiti da Ildebranfo che sistemo'la sua enorme carcassa nel sedile posteriore,uscirono dalla prigione,mentre mezzi su mezzi,affollavano la piazza antistante la prigione,Cristina,guardando ,lo riconobbe:era arrivato il magistrato per le indagini preliminari.