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Capitolo 5 : La città fantasma

ASTRID

Ripresi quota. Cercavo di distrarre il nemico con degli insulti tipo: "Ehi, uccellaccio da questa parte!".
Il grifone lasciò stare Marcus che ormai esausto e ferito atterrò con Nick sulle spalle in una piccola campagna.
L'animale si diresse verso di me e cominciò una corsa tra i grattacieli. La notte favoriva l'inseguimento, ma d'altro canto queste creature avevano una buona vista anche di notte.

Sfrecciai velocissima con la bestia alle mie calcagna, dovevo elaborare un piano, vidi un campanile con un parafulmine che faceva al caso mio. Mi diressi lì. Il grifone era ormai in procinto di attaccarmi, appena arrivata sulla cima del campanile spiccai il volo sopra di esso. L'animale confuso da questa mossa per poco non scivolò sulle mattonelle e riprese l'inseguimento.

Arrivai molto in alto, immaginai che perfino Marcus e Nick potevano scorgere la mia ombra di fronte la luna. Mi fermai di colpo schivando il grifone che adesso era appena sopra di me. Non persi tempo, mi lasciaii cadere verso il basso tenendo le ali congiunte per aumentare la velocità di caduta. Procedevo verso il parafulmine sopra il campanile, la creatura era concentrata nel cercare di afferrarmi e proprio nel momento in cui stava riuscendo nel suo intento, mi spostai rivelando il parafulmine che inesorabilmente era destinato a colpire. Il grifone impalato si dissolse e ormai esausta mi diressi da Marcus, sapendo in cuor mio che ancora non era finita, c'era Jade da trovare, era sicuramente viva, lo sentivo.

Scrutavo il prato in volo, vidi i ragazzi che sventolavano le braccia in ricerca di attenzione, cosi atterrai.

<<Tutto bene?>> chiesi ai ragazzi.

<<Non proprio, sono ferito, non credo di poter volare.>> disse Marcus toccandosi la spalla insanguinata.

<<Dov'è Jade? E Lester?>> aggiunse Nick.

Non sembrava più spaventato, ma come tutti era preoccupato per sua sorella.

<< Credo che Lester sia morto... Jade invece è precipitata in città, sento la sua anima e ancora viva. >> dissi preoccupata.

<<Dobbiamo trovarla, dobbiamo trovare mia sorella!>> Nick si alzò di scatto dal prato.

Era ormai buio, le uniche luci provenivano dalla città vicina.

<<Allora andiamo, subito.>> aggiunse Marcus, rialzandosi con fatica.

Ci incamminammo verso la città, l'unica colonna sonora era il vento che portava il suono notturno dei grilli.

<<Astrid, cosa erano quei mostri?>> disse Nick incuriosito.

<< Grifoni, animali metà aquile metà leoni, anche noi angeli li utilizziamo ma questi non erano dei nostri.>> risposi mentre camminavamo.

<<Capisco, come ci sono finiti qui?>> chiese incuriosito il ragazzo.

<<La domanda giusta sarebbe: chi li ha mandati?>> corresse Marcus.

<< Ho il sospetto che centrino i demoni, Tellus sta escogitando qualcosa e se ho ragione siamo tutti in grave pericolo.>> finii.

<<Tellus? Cosa é?>> disse Nick.

<<Non "cosa" ma "chi".
Vedi Nick, Tellus è il signore dei demoni colui che stava per conquistare la terra ormai centinaia di anni fa.>> spiegai inoltrandomi nel buio della cittadina.

<<E se l'antico consiglio di Arcangeli e stregoni non avesse immolato la vita per creare l'Omega e separare la nostra realtà dalla loro, esiliandoli, ci sarebbe riuscito. >> aggiunse Marcus.

<< Terribile...>> terminò Nick.

La città sembrava vuota e silenziosa.

JADE

Ero confusa, chi mi aveva salvato? Chi era Ethan Lake? Domande di cui non conoscevo la risposta...

Mi misi a sedere e osservai il luogo in cui ero, sembrava un vicolo cieco, infatti, finiva con dei cassonetti. Mi alzai e cominciai a camminare per strada. Erano trascorsi diversi minuti ormai, ero stanca, affamata e soprattutto sporca. La maglia verde era piena di macchie e i jeans strappati, la cosa, però non mi preoccupò più di tanto, perché fu a quel punto che notai una città che sembrava disabitata e decadente, una città fantasma per cosi dire.
Qualcosa non quadrava, soprattutto quando arrivarono degli strani rumori, all'inizio pensai fosse solo il vento, ma poi i versi si fecero più forti. La sensazione che qualcuno o qualcosa mi stesse osservando era forte. Alla fine della strada vidi un essere rannicchiato su sé stesso, decisi di avvicinarmi con prudenza nascondendomi dietro un muro. L'essere aveva sembianze mostruose: la pelle rugosa e verde come i rospi, grandi occhi quasi illuminati nell'oscurità, non era più alto di un cane pastore ma era sicuramente più terrificante con quelle sue zanne che fuoriuscivano dalla bocca e i piedi palmati simili a quelli di un coccodrillo.
Cominciai a indietreggiare, ma per sbaglio urtai un cestino dei rifiuti, questi caddero e il rumore attirò l'attenzione del mostro che iniziò a fissarmi. I suoi occhi erano puntati su di me e muoveva la testa per squadrarmi.
Forse si chiedeva se fossi del cibo? Non volevo scoprirlo...
Quella cosa fece un verso che attirò altri suoi simili che spuntavano ovunque: dai tetti, dai negozi perfino dalle finestre delle case.
La cosa che mi venne più naturale fu correre.

Ero rimasta senza fiato, quei mostriciattoli erano ovunque.
Il cuore mi batteva forte e i muscoli erano già indolenziti dopo una decina di minuti di corsa.
Notai un tubo idraulico che sporgeva da un muro, mi fermai giusto il tempo di recuperarlo, in quell'istante uno di quei brutti ranocchi cercò di attaccarmi ma con una mossa svelta usai il tubo per colpirlo e il mostro volò letteralmente via.

<<Fuoricampo!>> Urlai.

Continuai a correre finché vidi un lampo e decisi di dirigermi verso di esso, svoltai l'angolo e per mia fortuna l'autore dei lampi di luce era mio fratello Nick.

<<Ragazzi!>> urlai ancora.

<<Svelta, seguici!>> rispose a tono Astrid.

Mentre Nick sbalordiva tutti, i suoi occhi erano di un blu intenso, ogni volta che una di quelle bizzarre creature si avvicinava lo congelava con un gesto della mano, provocando un lampo di luce che spaventava gli altri.

Corremmo a rotta di collo, fino a uscire dalla città facendoci strada attraverso la miriade di mostri verdi che si manifestarono davanti.
Nick avanzò per primo evocando fiamme dalle dita, gli occhi che scintillavano di rosso.

<<Sbalorditivo, tieni a bada i ghoul!>> esortò Astrid.

<<Mi sto divertendo come un bambino!> disse mio fratello con un sorriso diabolico stampato in faccia.

Ero proprio accanto a lui, facendo del mio meglio con un tubo arrugginito, subito dietro di me c'era Marcus che ferito e taciturno stava in mezzo trascinandosi a malapena, chiudeva la fila Astrid con la sua lancia e un'espressione esausta. La scena durò pochi minuti una volta superato il muro di ghoul, ci trovammo appena fuori città e in quell'istante ci fu un urlo o un ruggito, era più il verso di un animale predatore i mostri si dileguarono.

<<Che cosa era quello?>> dissi tremando.

<<Non voglio scoprirlo.>> finì Astrid.

<<Andiamo lì, oltre la collina c'è un fiume potremmo accamparci per la notte.>> suggerì Marcus indicando la collina.

Ci volle poco per superarla e una volta arrivati ci mettemmo a dormire nel prato vicino la sponda del fiume, per nostra fortuna non faceva freddo e il tempo era favorevole, l'unico suono nella notte era il fruscio della cascata davanti a noi. Nonostante questo clima tranquillo decisi che era meglio per la nostra sicurezza fare dei turni per la notte, così fui l'ultima ad addormentarmi. La giornata appena passata fu la più stressante e bizzarra della mia vita.

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