Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Che i giochi abbiano inizio

Il giorno successivo alla chiamata di Rendbach risposero una ventina di partecipanti, tutti ragazzi tra i 16 e i 20 anni e, per scegliere le cinque spie fu stabilita una sfida che sarebbe cominciata nel pomeriggio. I venti partecipanti sarebbero stati bendati e condotti nel profondo della foresta e sarebbero dovuti riuscire a tornare a casa nel minor tempo possibile. I primi cinque ragazzi sarebbero stati inviati come spie all'interno di Mynargul.
Durante il pranzo a casa, Jace e la sua famiglia erano tesissimi.
"Mi raccomando figliolo, tieni gli occhi aperti, non ti fidare di nessuno degli altri partecipanti, questa modalità di selezione è molto strana e insolita, chissà cosa ha in mente Rendbach" disse il padre.
"Lo so papà, me l'avete già detto mille volte, non devo stringere amicizia con nessuno, non devo aiutare nessuno e non devo chiedere aiuto a nessuno. Lì dentro sarò da solo ma posso cavarmela: so cacciare molto bene, riesco a riconoscere le tracce e so correre sottovento. Vedrete, vincerò." rispose deciso Jace.


Dopo aver finito di mangiare, e di rassicurare per l'ennesima volta i propri genitori, Jace uscì di casa per incamminarsi verso il centro del villaggio, dove era previsto il bendaggio dei partecipanti.
Fuori casa trovò Tristan ed Evelin ad attenderlo.
"Ciao Jace, siamo qua per accompagnarti e incoraggiarti nel cammino" disse Tristan.
Evelin non disse nulla e stritolò con un abbraccio Jace.
"Ehi ragazzi tranquilli, non mi succederà nulla, è solo una prova, dovremo stare attenti agli animali selvatici e nient'altro. Probabilmente Rendbach vorrà solo testare le nostre abilità fisiche e mentali, tutto qua" cercò di tranquillizzarli Jace.
"Jace, li hai visti gli altri partecipanti? Se, come dici te, si tratta solo di una sfida, come mai c'è Bastien? Quello lo hanno fatto uscire di prigione apposta per partecipare. E lo sai che ha fatto per finire dentro? E' stato beccato a rubare soldi al mercato e fuggendo ha accoltellato una guardia e ne ha messa KO un'altra con un pugno. E' spietato e non si farà scrupoli a usare qualsiasi mezzo per vincere la sfida. Per non parlare poi di Mira, anche lei è malvagia, credo sia la persona più subdola di tutta Eterland, cerca di starle alla larga." disse Evelin.
"Evelin ti ho detto di stare tranquilla, so cavarmela, ne uscirò tutto intero e, soprattutto, da vincitore" rispose deciso Jace.
I tre giunsero così nella piazza principale dove già molti partecipanti erano in attesa. Jace notò subito quello che doveva essere Bastien, un gigante di quasi due metri, tutto muscoli e forza bruta. Lo sguardo sprezzante, alimentato da una brutta cicatrice sulla guancia, si posava sui volti di tutti gli altri partecipanti, fino a quando incontrando quello di Jace strano sorriso fece capolino sulla sua faccia.
Jace prese posto vicino agli altri ragazzi che avrebbero partecipato alla sfida.
Uno di essi, un ragazzino mingherlino, gli si avvicinò: "Ciao, io sono Beostan, ho da poco compiuto 16 anni e mi sono iscritto alla sfida perchè voglio dimostrare ai miei genitori che non sono un buono a nulla. Tu invece come ti chiami?"
"Io mi chiamo Jace, ho la tua stessa età e sono qui perchè sono curioso di vedere il villaggio di Mynargul" rispose Jace, un po' titubante visti i consigli che aveva ricevuto in precedenza dalla madre.
"Ahhh certo, Jace Ward, il ragazzo che si è intrufolato al Municipio l'altra sera! Da quel giorno in casa mia non si parla che di quel che è successo nel Municipio" disse Beostan e, sottovoce aggiunse "Io e i miei genitori siamo contrari alla strage, ci sembra una cosa crudele da fare".
All'improvviso la voce di Rendbach si levò alta nella piazza e tutti tacquero: "Carissimi amici e amiche di Eterland, vi ringrazio per la vostra adesione. Vi spiego come avverrà la sfida: verrete bendati e portati nel profondo della foresta e, una volta lì, potrete dare il via alla gara. I primi cinque ragazzi a ritornare qua, nella piazza del Municipio, verranno inviati a Mynargul come spie.
E ora, che la sfida abbia inizio!".
Quando Rendbach finì di parlare, delle guardie legarono delle bende sul volto dei ragazzi, dopodichè Jace sentì qualcuno premergli un fazzoletto dall'odore sgradevole sul naso e senza nemmeno riuscire a ribellarsi svenne sul posto.


Al suo risveglio si ritrovò nella foresta e il sole stava già tramontando.
Intorno a lui non c'era nessuno, nessuna traccia nemmeno di Beostan e tutto taceva.
Lentamente si alzò, gli doleva la testa, socchiuse gli occhi per adattarsi al buio della foresta. Gli alberi erano molto alti e fitti e poca luce passava attraverso.
Jace cercò di mettere in atto la strategia che aveva pensato il giorno prima, ovvero arrampicarsi sulla cima di un albero per avere una vista panoramica e scorgere il villaggio, ma si accorse fin da subito che gli alberi non erano i soliti su cui si arrampicava, erano infatti molto alti, stretti e dalla corteccia liscia. Pressoché impossibili da scalare.
Brutto segno, la diversità degli alberi significava che erano davvero molto lontani da Eterland.
Cercò allora di utilizzare le proprie abilità da cacciatore: acuì l'udito, l'olfatto e cercò delle tracce per terra, ma niente, tutto taceva e di tracce nemmeno l'ombra.
Cercando di non farsi prendere dal panico Jace iniziò a vagabondare per la foresta ma tutto era dannatamente uguale. Dopo svariati minuti, o ore, Jace iniziò persino a pensare di star camminando in cerchio. Prese così un bastone appuntito e iniziò a incidere le cortecce di alcuni alberi, così da poter riconoscerli.
Il sole era ormai calato quando il ragazzo giunse nei pressi di un fiumiciattolo e, assetato, bevve dell'acqua e decise di riposarsi per qualche minuto.
Rinfrancato dalla fatica pensò di doversi costruire un'arma, nel caso in cui qualche animale lo avesse attaccato. Così, grazie all'aiuto di alcune foglie particolarmente elastiche, unì una pietra affilata alla punta del bastone usato per incidere le cortecce e ottenne una lancia primitiva.
Proprio mentre stava finendo di costruire l'arma, Jace udì uno strano rumore poco lontano; qualcuno, o qualcosa, aveva calpestato un ramo secco.
Il ragazzo allora si nascose all'ultimo secondo dietro alcuni cespugli quando, dal folto della foresta uscirono due ragazzi.
Questi trasportavano, appeso ad un bastone, un corpo, che Jace ipotizzò forse un piccolo cervo da mangiare viste le dimensioni.
Subito dopo vennero raggiunti da una terza persona, una ragazza, Mira.
"Direi che questo è un ottimo posto per eliminarlo, possiamo anche nascondere il corpo. La terra vicino al fiume è più morbida, possiamo scavare con più facilità" disse Mira.
Jace era confuso, in che senso eliminare il corpo di un cervo, perchè non mangiarlo? Forse non volevano accendere il fuoco e farsi notare dagli altri partecipanti? O forse temevano di lasciare il cadavere del cervo per terra e attirare così altri partecipanti con l'odore del sangue?
Voleva vederci chiaro, si sporse un po' con la testa e ciò che vide lo pietrificò.
Appeso al bastone, come un animale da macello, non c'era un piccolo cervo, ma il corpo inerte di Beostan.
Jace ritrasse come un fulmine la testa, negli occhi aveva ancora in mente quell'immagine macabra.
Il corpo penzolante di Beostan era appeso per le braccia e per le gambe; la faccia era ridotta ad un agglomerato di lividi e sangue. Gli occhi vitrei guardavano il vuoto.
Perchè lo avevano fatto? Si trattava di una semplice gara, perchè ridursi a tanto? Chissà se l'amico fosse ancora vivo. Al solo pensiero Jace rabbrividiva.
Nel frattempo la voce di Mira risuonò ancora nel silenzio della notte: "Su, coraggio, che aspettate, scavate una fossa, nel frattempo vado a dare un'occhiata qui in giro" e detto questo, si allontanò.
"Proprio non la sopporto Rafael, non fa altro che darci ordini e farci fare il lavoro sporco, dovremmo ribellarci, che ne pensi?" disse uno dei due ragazzi, uno basso e moro, dall'aspetto cattivo ma anche tonto.
"Penso che tu sia molto stupido Tigei, lo sai benissimo che se dovessimo ribellarci a Mira, al nostro rientro in città Renbach ci punirebbe. Dobbiamo eseguire gli ordini e attenerci al piano, tutto qua. Nessuna improvvisazione e nessuna ribellione, tutto andrà per il meglio e potremo tornare a casa sani e salvi ed ottenere il denaro per le nostre famiglie ." disse l'altro, anch'egli parecchio basso ma all'apparenza molto più intelligente del primo.
"Mah sarà come dici tu, ma io non mi fido molto di Rendbach" ribattè Tigei.
"Zitto ora, scaviamo la fossa prima che Mira ritorni." concluse Rafael.
Jace era intento ad ascoltare i due quando, all'improvviso, una mano si strinse sulla sua bocca impedendogli di urlare e una voce, sibilante, gli impose di stare in silenzio.


La mano lo lasciò e voltandosi, Jace si trovò di fronte Bastien, il quale gli fece ancora una volta il gesto di rimanere in silenzio e di seguirlo. Fatto ciò si inoltrò nel folto della foresta.
Jace era titubante: che voleva Bastien da lui? Perchè avrebbe dovuto fidarsi? D'altronde era un violento e pericoloso criminale appena uscito di prigione. E poi c'era ancora in ballo la questione dello strano terzetto e del corpo di Beostan. Jace voleva sapere se fosse ancora vivo, e in questo caso soccorrerlo. Risposte, gli servivano risposte, decise dunque di seguire Bastien.
Questi lo stava aspettando nascosto dietro ad un albero poco lontano.
"Ciao Jace, io sono Bastien. So che hai paura di me, tutti ce l'hanno qua. Si sono stato in prigione e si ho accoltellato una guardia e rotto il naso ad un'altra, ma non sono cattivo, mi stavo solo difendendo, sono stati loro ad attaccarmi con le spade quando mi hanno scoperto a rubare, ma non avevo alternative, la mia famiglia è molto povera ed era l'unico modo per sopravvivere. Qualcuno ha pagato la mia cauzione per uscire prima di prigione e mi è stato recapitato un messaggio nel quale mi veniva detto di arruolarmi per questa missione e proteggerti. Insomma, sono il tuo angelo custode" disse tutto felice Bastien.
Jace era ancora titubante, era combattuto se fidarsi o meno, ma ancora una volta la sua curiosità e il suo voler risposte lo portarono a fidarsi: "Chi ti ha incaricato di proteggermi? E soprattutto proteggermi esattamente da cosa? Pensavo fosse una normale competizione, e invece lì fuori c'è un ragazzo che non so se sia morto o svenuto e ora tu che dici di proteggermi. Che sta succedendo?" disse Jace, lasciando trapelare una certa nota di disperazione.
"Ragazzo mio, devi sapere molte cose, non tutto è come sembra e in questa competizione devi fidarti solo di te stesso. E di me ovviamente." rispose Bastien
"Non so chi mi abbia pagato la cauzione e non so nemmeno chi mi abbia mandato il messaggio in cui mi veniva detto di iscrivermi. So solo che mi sono stati promessi parecchi soldi in caso riuscissi a farti vincere e quindi ho accettato di buon grado. Rendbach sa di te, sa dei tuoi genitori e sa che alcune persone ad Eterland stanno cercando di sabotare la missione. Ha promesso laute ricompense a chiunque riesca ad eliminare te e gli altri tre ragazzi che hanno i genitori coinvolti nel sabotaggio, le loro morti verranno mascherate per semplici incidenti dovuti a scontri con gli animali della foresta. Uno di loro come hai potuto vedere è già stato ucciso." continuò Bastien.
"Ma è terribile, come può il Re voler eliminare i propri abitanti? Dobbiamo impedire che anche gli altri due ragazzi muoiano. Presto! Dobbiamo muoverci, non c'è tempo da perdere!" esclamò allora Jace.
"Shhhh non urlare rischi di farci scoprire!" sibilò Bastien.
Ma ormai era troppo tardi; Rafael e Tigei, intenti a scavare,  udirono qualcosa nella foresta a poca distanza da loro e, proprio mentre stavano discutendo se andare a vedere o meno, arrivò Mira.
"E allora? Come procede la fossa?" disse questa.
"Stavamo per finire ma abbiamo sentito dei rumori provenire da lì dietro" disse dei due quello più intelligente indicando proprio il cespuglio dietro il quale vi erano Jace e Bastien.
"Beh, che aspettate, andiamo a vedere allora!" esclamò Mira.
I due si avvicinarono lentamente al cespuglio e con un balzo lo oltrepassarono ma nulla, non c'era niente.
"Qui non c'è niente, sarà stato un animale selvatico" disse Tigei.
"Te lo faccio vedere io l'animale selvatico! Coraggio idioti tornate a finire la fossa e buttate dentro il corpo, non c'è tempo da perdere, dobbiamo prendere gli altri tre prima che qualcuno ci preceda" disse aspramente Mira.
Tigei fece allora per tornare al proprio lavoro mentre Rafael notò qualcosa per terra e piegandosi vide che erano delle impronte umane.
Sbalordito dalla propria scoperta si rialzò e fece per chiamare i propri compagni, per avvertirli, quando Bastien scese silenziosamente dall'albero sul quale era salito come un fulmine poco prima e con una facilità disarmante gli prese la testa tra le mani, rompendogli con un rapido movimento l'osso del collo.
Jace, nascosto poco più indietro, rimase a bocca aperta quando vide la facilità di esecuzione di Bastien e soprattutto il suo sangue freddo nel terminare una vita umana.
"Perchè l'hai fatto!? Non era necessario ucciderlo, potevamo catturarlo e interrogarlo, usarlo per attirare gli altri due e catturare anche loro" sibilò Jace.
"Jace forse non hai ancora capito, non stiamo giocando, questa è una battaglia, uccidiamo o veniamo uccisi, non ci sono altre opzioni. Cerca di mettere da parte la tua pietà e tira fuori l'istinto di sopravvivenza." rispose duramente Bastien "Loro non hanno esitato nell'uccidere Beostan, lo hai visto anche tu. Non vuoi vendicarlo? Preferisci forse andare lì fuori e cercare di fare pace con loro e magari anche farli diventare buoni di colpo? Beh io no, io sono pagato per difenderti e farti vincere dunque si fa come dico io. Adesso quindi facciamo fuori gli altri due" e detto ciò nascose il cadavere di Rafael nel cespuglio e si arrampicò nuovamente, portandosi a tracolla la lancia rudimentale di Jace.


Dopo pochi minuti Tigei si accorse dell'assenza di Rafael: "Ehi muoviti a tornare qua, non riesco a finire questa fossa tutto solo!" urlò in direzione del cespuglio.
Mira che era seduta lì vicino notò la scena e ordinò a Tigei di andare a vedere cosa stesse facendo Rafael: "Su muoviti, vai a vedere che cosa sta facendo il tuo amico, dobbiamo sbrigarci, ne voglio prendere altri due prima che sorga il sole."
Tigei si avvicinò allora al cespuglio e vide fuoriuscire i piedi del compagno: "Ti sembra il momento di battere la fiacca? Me l'hai detto tu poco fa che dobbiamo attenerci al piano, dai vieni ad aiutarmi, veloce!". Silenzio, nessuna risposta.
Infastidito dal silenzio dell'amico si avvicinò, scostò le foglie e si trovò davanti il cadavere. Terrorizzato urlò e iniziò a indietreggiare, ma il suo urlo venne troncato a metà dalla lancia scagliata da Bastien che lo colpì in pieno petto e lo trapassò fuoriuscendo dalla schiena.
Mira vide tutta la scena e balzò in piedi sguainando due lunghi coltelli, pronta a dare battaglia.
"Mira, non deve finire così, alleati con noi e aiutaci a salvare gli altri ragazzi. Non voglio farti del male" disse Bastien mentre con un piede teneva fermo l'oramai cadavere di Tigei e con le mani estraeva la lancia dal corpo del ragazzo.
"Mi spiace ragazzone ma non ho scelta, mi servono quei soldi e non posso deludere il Re. Fatti da parte e consegnami il ragazzo, o per te saranno guai" rispose.
"Non posso tradire Jace. Bene, dunque hai scelto morte!" disse Bastien mentre si scagliava con la lancia in resta, con l'intenzione di trafiggere da parte a parte la ragazza.
Ne scaturì un duello a tutti gli effetti. Mira riuscì a schivare agilmente il colpo di lancia di Bastien e ora stava subendo i ripetuti attacchi che il ragazzo, avvantaggiato dalla lunghezza dell'arma, riusciva a infliggere. La ragazza era ormai all'angolo, la ritirata le era impedita da una roccia contro la quale era stata spinta da Bastien. Un sorriso amaro le solcava il volto. Avrebbe perso, ma avrebbe anche venduto cara la pelle. All'improvviso un'idea le balenò in testa. Bastien effettuò un ultimo, decisivo e potentissimo colpo di lancia ma, con sua sorpresa, Mira si lanciò di lato e la punta della primitiva lancia, creata da Jace, si infranse contro la dura parete rocciosa. Nel frattempo la ragazza si era già rialzata e con un infallibile colpo scagliò uno dei due coltelli nella coscia destra di Bastien che, urlando di dolore, si accasciò.
Mira avanzò lentamente, con un gelido sorriso stampato in faccia e con il restante coltello pronto a porre fine alla sfida.
"Mi spiace Bastien, non volevo finisse così ma non mi hai lasciato scelta. Potevi schierarti con me ma hai preferito Jace. Insieme avremmo sicuramente vinto. Addio" disse mentre calava il coltello in direzione del petto del ferito.
Proprio mentre il coltello stava per porre fine alla vita del ragazzo, Mira emise un grido di dolore, si bloccò e crollò a terra, con la punta della lancia conficcata nella schiena. Il suo sguardo si spense e la vita la abbandonò ancora prima di toccare il suolo. Dietro di lei c'era Jace. Aveva gli occhi sbarrati e un'espressione di terrore gli solcava il viso. Per la prima volta in vita sua aveva ucciso un altro essere umano come lui.
"Giusto in tempo Jace, un secondo in ritardo e sarei morto, non mi aspettavo fosse così forte Mira" disse Bastien mentre si controllava la ferita alla gamba.
Ma Jace non rispose; era lì, fermo, in piedi. Aveva la gola secca e la testa gli pulsava, le mani sudavano e nella mente gli rimbombavano le stesse parole, come un mantra: "Ho ucciso una persona, ho ucciso una persona, ho ucciso una persona".
"Ehi Jace, tutto bene? Che succede? Dai aiutami a estrarre il coltello, non vorrei facesse infezione".
"S-s-scusa sto bene; certo, fammi vedere la gamba" rispose il ragazzo.
La ferita per fortuna era superficiale, il coltello non era penetrato in profondità e non aveva reciso nessuna arteria. Jace avvicinò le mani per estrarre il coltello ma si accorse che erano sporche di sangue di Mira e che tremavano.
"Sei sicuro di stare bene? Stai tremando dalla testa ai piedi" disse Bastien
"Non avevo mai ucciso un essere umano prima d'ora, mi sento un mostro" rispose a bassa voce Jace.
"Jace, se non l'avessi fatto ora io sarei morto, e probabilmente anche tu. Ci hai salvato la vita, e grazie a te possiamo cercare di salvare anche gli altri ragazzi. Non sei un mostro, hai agito nel migliore dei modi e dovrai abituarti, temo che dovremo usare ancora la violenza per uscire intatti da qua. Lascia stare, tremi troppo, mi tolgo da solo il coltello. Tu vedi di lavarti le mani nel fiume e accendi un fuoco. Dobbiamo disinfettare il coltello di Mira e cicatrizzarmi la ferita." gli disse con tono affettuoso Bastien.
La luna era già alta in cielo quando Jace finì di cicatrizzare la gamba.
"Su dormi Jace, è tardi e entrambi abbiamo bisogno di riposo per proseguire domani. Per stanotte farò io la guardia" disse Bastien e Jace, distrutto dalla fatica della giornata e ancora in stato di shock per avere ucciso la ragazza, non se lo fece ripetere due volte e si coricò.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro