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NARCISSA BLACK

Draco stava sistemando il suo baule riempiendolo alla rinfusa, ci avrebbe pensato Dobby a sistemare le sue cose una volta tornato a casa per le vacanze natalizie.

Era dicembre, metà anno era appena passato, e Draco che aveva scritto solamente una lettera ai suoi genitori, si preparava per tornare a Villa Malfoy. In quell'unica lettera aveva omesso il fatto di non essere riuscito a farsi ammettere nella squadra di Quidditch della sua Casa, quella sconfitta gli rodeva ancora. Sapeva di essere abile nel volo, ma fu eclissato da Potter nella prima lezione di volo dell'anno, al seguito della quale la professoressa McGonagall lo proclamò Cercatore per i Grifondoro. 
Non era mai successo che uno del primo anno entrasse in squadra, e se proprio doveva accadere, il posto doveva essere il suo.
La goccia che fece traboccare il vaso fu quando una mattina a colazione Harry ricevette in regalo una Nimbus 2000 nuova fiammante. Solo a ripensarci Draco ribolliva di rabbia, cosa aveva in meno di lui? Gettò con cattiveria l'uniforme nel baule e lo richiuse con forza.
"Ehi Draco, come la prenderà tuo padre la storia del Quidditch? Glielo dico io se ti fa troppa paura." Lo schernì Nott entrando nel dormitorio. Draco lo fulminò con lo sguardo ed estrasse la bacchetta.  
"Forunculus!" Urlò. E in un lampo la faccia dell'amico si riempì di brufoli. Nott si toccò la faccia in preda al panico. "Taci stupido! Non ho paura di mio padre! E se ti azzardi a farne parola con qualcuno su quello che ti ho detto ti strangolo, rimpiangerai questi foruncoli!" Aggiunse Draco con un ghigno e fece una contro fattura per liberare l'amico. La sua famiglia avrebbe passato il natale con i Malfoy, ma di certo non voleva che Theodore si intromettesse nei suoi affari, soprattutto se questi lo mettevano in imbarazzo.
Malfoy si confidava con Nott, era l'unico con cui potesse fare discorsi più complessi, visto che Crebbe e Goyle scarseggiavano di intelligenza. Gli aveva parlato anche di Harry Potter e di quanto la sua fama lo facesse infuriare, nel corso dell'anno era entrato nelle grazie di tutti i professori. Una magra consolazione, ma pur sempre soddisfacente era l'odio che il professor Piton provava per lui. Le lezioni di pozioni erano esilaranti, a quanto pareva il professore era l'unico che lo vedeva come un normale studente  e Draco si divertiva un sacco quando gli venivano inflitte punizioni o sottratti punti alla sua casa.
Trovava conforto nel direttore della sua Casa si sentiva appoggiato e più di una volta gli aveva lasciato passare qualche ragazzata commessa nei corridoi. In oltre più di una volta era venuto a far visita a suo padre quando lui era più piccolo, quindi lo considerava quasi un amico di famiglia.

Narcissa stava finendo di appendere le decorazioni all'altissimo albero di Natale apparso per magia in soggiorno, le decorazioni erano verde smeraldo e argento, richiamavano i colori della Casa di Serpeverde. 
Non vedeva l'ora di passare più tempo con suo figlio, da quando era tornato se ne stava sempre in camera, e durante l'anno lo aveva sentito poco, soltanto una lettera, molto corta e sospettava di sapere il motivo. Certamente voleva ritardare una conversazione con il padre. A differenza di Lucius, lei non si preoccupava troppo per i successi ottenuti dal figlio, il suo cognome bastava e avanzava, ma sapeva che suo marito ci teneva, in quanto avrebbero dato più prestigio alla famiglia. 
Dobby stava preparando la lunga tavola con una tovaglia verde scuro, piatti d'argento e un sontuoso centro tavola d'oro che rappresentava lo stemma della famiglia. 
Draco era in camera sua, aprì gli occhi e si passò una mano sul volto, vedeva la luce del sole al di la della tenda nera, si mise a sedere su letto fissando il vuoto. Da quando era tornato a casa per le vacanze era rimasto quasi tutto il tempo nella sua stanza, gli era mancata, si prese avanti con i compiti e questo gli dava modo di evitare i suoi genitori. Sua madre non faceva troppe domande, anche se in fondo Draco sapeva già che aveva capito che qualcosa lo tormentava, suo padre invece era impegnato al Ministero, dopo il tentato furto avvenuto alla Gringott, la banca dei maghi.
La cosa che avevano tentato di rubare attirava molto l'attenzione di Lucius, più di una volta Draco lo aveva sentito parlare con Narcissa in soggiorno dopo che lui aveva annunciato di andare a dormire.
Fece lo sforzo di alzarsi, era la mattina di Natale, non amava molto questa festa, significava avere ospiti per tutto il giorno, un lungo pranzo noioso, regali pressoché inutili. Si infilò un paio di pantaloni neri eleganti e una camicia crema, sua madre li aveva disposti con cura sulla sedia della sua scrivania. 
Scese le scale e andò dritto in cucina, sul bancone c'erano dei biscottini di zucca, ne prese qualcuno insieme ad un pò di succo e proprio in quel momento sua madre entrò.
"Buon Natale tesoro." Disse baciandogli la fronte, lui si pulì con una mano appena lei si voltò.
"Anche a te mamma." Rispose posando il bicchiere vuoto sul piano. Si aspettò di veder entrare anche suo padre, ma la porta non si riaprì. Come leggendogli nel pensiero Narcissa aggiunse "Oh tuo padre è andato dai Nott, sai il padre di Theodore è anziano, ha bisogno di qualche aiutino, sarà di ritorno a breve." 
Draco annuì in silenzio, sapeva che Theo aveva perso sua madre qualche anno prima e da quando era rimasto solo con suo padre avrebbe preferito passare le vacanze ad Hogwarts, ma doveva tornare per prendersi cura di lui. A sua detta non lo sopportava.
"In soggiorno ci sono i tuoi regali, se vuoi aprirli." Disse sua madre facendolo tornare alla realtà. 
"Aspetterò Theo, così lì apriamo insieme." Rispose Draco uscendo dalla cucina. 
Narcissa guardò la testolina bionda del figlio uscire dalla porta. Si appoggiò al bancone e ripensò alla conversazione avuta la sera prima con Lucius.

"Non essere troppo duro con lui domani Lucius." Disse al marito seduto sulla poltrona viola davanti a lei. "E' Natale, cerchiamo di mantenere la calma, infondo cosa può aver combinato? Severus ti ha scritto no? Dice che eccelle nella maggior parte delle materie." Aggiunse vista l'espressione contrariata di lui.

"Vero. Ma deve essere perfetto in TUTTO, deve portare alto il nome della famiglia Narcissa, è il nostro unico erede. E se le voci che circolano sull'oggetto che volevano rubare alla Gringott dovrà crescere in fretta e capire qual è la parte giusta dove stare." Disse lui bevendo un sorso del suo Whisky Incendiario. Fece una piccola smorfia e osservò la moglie che osservava un punto non definito fuori dalla finestra.

"Ho sempre odiato il Natale. Le cene con la mia famiglia, Bellatrix che non teneva la lingua apposto, mio padre odioso e cattivo." Disse lei guardando sempre fuori. Lucius le si avvicinò, la famiglia Black cresceva i suoi figli con rigide regole fin da quando erano in fasce. Ricordava il padre di Narcissa punire i suoi figli quando erano bambini, non si preoccupava di infliggere loro le maledizioni senza perdono, anzi sembrava quasi che si divertisse ad usarle. 

Si sedette a fianco alla moglie, e le accarezzò una spalla, sapeva quello che lei aveva passato, e forse anche per questo nell'educazione di Draco era stata più "morbida" rispetto a lui. Lucius, non aveva mai riferito alla moglie di aver minacciato Draco di usare la maledizione Cruciatus su di lui se solo lo avesse ripescato a giocare con quei luridi Mezzosangue.

"È un bravo ragazzo." Disse lei voltandosi a fissare gli occhi azzurri del marito, erano uguali a quelli del figlio. Lui non rispose, doveva essere spietato e non guardare in faccia nessuno, questo gli aveva insegnato e questo si aspettava che suo figlio facesse.

Narcissa osservò Dobby mentre spazzava il pavimento, si spostò per lasciarlo pulire e uscì dalla stanza. Andò in soggiorno, si appoggiò allo stipite della porta e si mise ad osservare Draco seduto su una poltrona vicino alla finestra, avrebbe fatto qualsiasi cosa per suo figlio.





























Sesto capitolo. 

Mi è sempre piaciuta Narcissa, ho voluto dedicarle questo piccolo spazio per approfondire un po' i suoi pensieri. Fatemi sapere cosa ne pensate. Lasciate una stellina, è sempre gradita.⭐⭐⭐

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