Capitolo 17
-Dimmi- gli dico, sono impaurita dalla sua serietà nel dire queste parole, che ha di così serio da dire?
-Il tuo assistente... digli di non venire più qui. M'innervosisce!-
Il mio assistente? Claudio?
Perché è venuto qui?
Il fatto che era stanchissimo stamane è un ottima prova a favore di Darren, ma ciò che voglio sapere è il motivo.
-Che ti ha detto?- gli chiedo senza tanti giri di parole.
-Non mi ha parlato.
È stato fuori dall'edificio a guardarmi per tutto il tempo.
Era dentro la sua macchina, ma si vedeva benissimo che era lì e che mi fissava.-
Mentre Darren mi racconta nei dettagli cos'è successo, io m'immagino la scena:
Darren era appena uscito dalla stanza dietro la portineria, stava controllando alcuni documenti e scriveva qualcosa in dei foglietti bianchi, messaggi da dare ai condomini o al portinaio diurno probabilmente.
Ad un certo punto alza lo sguardo, se qualcuno l'avrebbe visto avrebbero detto che stava fissando il portone, però lui fissava oltre quel semplice portone.
Osservava una macchina parcheggiata dall'altra parte della strada, aveva visto qualcuno dentro, un uomo.
Quest'uomo l'osservava senza staccargli gli occhi di dosso neanche un secondo, sembrava che le sue palpebre non si muovessero, era davvero spaventoso.
Darren l'osservava senza timore, una sfida con lo sguardo.
Una battaglia silenziosa si potrebbe definire, due persone che si sfidano usando semplicemente gli occhi e coraggio, sembra facile da dire però dubito che tutti riuscirebbero a fare una cosa del genere.
Io per prima in queste situazioni abbasserei lo sguardo e continuerei a fare ciò che stavo facendo, sono troppo codarda.
Ma Darren no, lui era lì a fissarlo proprio come veniva fissato.
Continuavano a fissarsi e intanto le ore passavano.
La mattina è arrivata prima che i due se ne accorgessero.
L'uomo è stato il primo a cedere, è sceso dalla macchina ed è entrato nel palazzo di fronte a quello di Darren.
Lui conosce quell'uomo, ha preso troppe informazioni su di me per sapere chi è: Claudio, il mio assistente.
-Secondo te perchè l'ha fatto?- chiedo a racconto concluso.
-Per minacciarmi!- dice solamente.
Potrebbe essere un'idea valida, però non ne capisco il motivo.
Potrei pensare che lo fa per aiutarmi, perché sono sua amica, perché mi vuole bene.
Ma si sa che questa motivazione viene detta per nascondere un secondo fine.
Sono certa che lo fa anche per lui, vuole rimediarci qualcosa, soldi molto probabilmente.
Sarà pure il mio assistente fidato da tempo ma nessuno, nemmeno Claudio, può resistere ai soldi.
Per quei pezzi di carta si è capaci persino di uccidere.
Lo farei anche io per qualche miliardo.
-Gli dirò di non infastidirti mai più- dico dopo questa lenta riflessione.
-D'accordo... anzi no! Non lo fare. Se ritornerà glielo dirò io, faccia a faccia.-
Devo ammettere che il viso determinato di Darren non mi dispiace affatto, ha un non so che di affascinante.
I suoi lineamenti sono perfetti, potrei stare secoli ad osservare ogni singola linea del suo corpo perfettamente... perfetto.
-Potresti smetterla di fissarmi? È imbarazzante!- dice voltandosi di lato, questo suo gesto provoca in me una leggera risata da idiota.
-Sei troppo carino, non posso farci niente!- dico mostrando un enorme sorriso.
Si volta nuovamente verso di me, mi guarda come se fossi una statua da contemplare, questa volta sono io a girarmi da un'altra parte.
Ha ragione, è davvero molto imbarazzante.
Si alza dalla sedia e viene verso di me, si posiziona dietro la mia sedia e mette le sue mani nelle mie spalle.
Lentamente, avvicina sempre di più le mani sul mio collo, fa forza, troppa forza.
Prendo le sue mani e cerco di allontanarle, ma è troppo forte, continuando così mi soffocherà.
-Perché?- gli chiedo con quel poco di voce che mi è rimasta.
Avrei potuto dirgli di lasciarmi andare, ma considero più importante chiedegli una spiegazione piuttosto che qualcosa che forse nemmeno farebbe.
Lui, dopo aver sentito quel che gli ho detto, molla subito la presa e dice -per ricordarti che io e te non siamo amici, devi rimanere vigile se vuoi rimanere viva.-
Il suo motivo è valido, però non l'accetto così all'improvviso.
Però seguendo il suo ragionamento... potrei strozzarlo anch'io per lo stesso motivo.
Ma non lo farei mai, io lo amo.
Gli dico che forse è meglio che vada via, come se qualche secondo prima non fosse successo nulla di male.
Il nostro rapporto è strano in fatto positivo e non voglio dire nulla, quindi di conseguenza non posso dire nulla nemmeno per le cose negative.
Lui mi accompagna gentilmente alla porta, prima di andare via lo guardo bene negli occhi, da quando l'ho rivisto non voglio perdermi un singolo dettaglio del suo aspetto, voglio imprimere la sua immagine nella mia mente.
-Allora... ci vediamo questa sera!- dico sfoggiando un enorme sorriso.
-Perché?- chiede con una faccia sorpresa -devi venire ancora a rompere le palle?-
Capisco subito che sta scherzando, ha fatto l'occhiolino subito dopo aver detto ciò, però non l'ho trovato uno scherzo carino, mi ha reso triste...
-Ci vediamo allora...- lo saluto un'ultima volta, questa volta con molto meno entusiasmo, mi giro lentamente e mi avvio verso le scale, scendo ancora più lentamente, aspetto che lui mi chiami, a quanto pare amo farmi male con le illusioni.
Ritorno nel mio appartamento.
Claudio dorme profondamente nel mio divano, la tv è accesa ma col volume a zero, c'è il telegiornale.
Alzo il volume a 10, quanto basta per sentire senza che Claudio si svegli.
Il telegiornale sta parlando di me, si vede che non hanno argomenti più interessanti da esporre.
Sono sicura che tra poco dovrò stare ben attenta per vedere se mi stanno seguendo, sono disposti a tutto pur di ottenere informazioni "shock".
-Non ti dà fastidio sentire tutte queste informazioni negative su di te?-
La voce di Claudio si sente poco, ma riesco comunque ad udirla.
Devo ammettere che mi da fastidio anche solo guardarlo, dopo quel che ha fatto voglio solo urlargli contro, dirgli che la storia tra me e Darren è una cosa che devo risolvere da sola.
Però non posso dirgli niente, Darren ha detto che glielo dirà lui stesso.
-No, non particolarmente- gli rispondo mettendo da parte tutti i miei ragionamenti.
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