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Parte 13 - Selezione naturale

La stanza era immersa in un silenzio ovattato.

Cobra giaceva sdraiato sul divano con lo sguardo fisso sul soffitto. La sua mente era in affanno, affollata di domande che non avevano risposta. Non riusciva a comprendere per quale motivo le donne continuassero a ignorarlo nonostante i suoi numerosi tentativi di approccio. Eppure, si era impegnato parecchio, provando con tutta la sua abilità, ma frasi psicologiche, divertenti o colte non avevano mai fatto scattare la scintilla della compatibilità reciproca. Le volte che qualcuna rispondeva al suo contatto lo scambio di messaggi si esauriva nel giro di qualche interazione, con le sue ultime domande che restavano senza risposta.

Scosso dal suo torpore, Cobra si alzò dal divano e si sedette davanti al portatile aprendo la piattaforma per cuori solitari. Per noia provò a creare un profilo falso. Sfruttando l'intelligenza artificiale e un filtro di trasformazione grafica, creò una versione femminile di sé stesso. Completato il lavoro notò, con meraviglia, che la sua controparte femminile era decisamente più attraente di lui. «Cavolo, dovevo nascere donna!», pensò mentre lo pubblicava.

Poco dopo, sul suo account originale, vide comparire la foto della sua versione femminile, contrassegnata dall'etichetta "Nuovo utente". Non riuscì a resistere alla tentazione e, con un pizzico di ironia, le inviò un messaggio provocatorio: «Ciao bella! Che fai stasera? Esci con me?».

Sull'altro profilo un pallino di notifica si accese: "Hai un nuovo messaggio". Cobra tentò di aprirlo, ma prima che potesse leggerlo, ne arrivarono in parallelo altri, e poi altri ancora. Rimase stupito. Il suo alter ego femminile stava riscuotendo un grande successo. Più di quanto si sarebbe mai aspettato.

La cosa gli sembrò paradossale.

In un paio d'ore ricevette decine di notifiche con inviti, proposte e complimenti. Diversi uomini avevano gettato la loro esca nella speranza che la giovane donna abboccasse, piegandosi infine alle loro seduzioni. C'era chi si spacciava per un famoso produttore, chi per un industriale, chi diceva di avere la barca a Montecarlo, chi una villa da sogno; poi c'era il muscoloso che mostrava gli addominali scolpiti, il figo da copertina e infine tutti gli altri: i normali, i frustrati e i maniaci che, al primo commento, scrivevano: «Ciao, tieni voglia di fare sesso? Pago bene».

Per Cobra quella fu una rivelazione illuminante. Capì che le donne avevano una infinità di opzioni e tra le tante dovevano semplicemente scegliere l'uomo che ritenevano fosse il migliore. Lui si rese conto che, nonostante tutti i soldi spesi in chirurgia plastica, apparteneva all'ultimo gruppo, quello dalle poche chance di successo.

«Questo significa che solo una piccola percentuale di individui riceve attenzione», constatò un po' sconsolato. «Per tutti gli altri rimangono le briciole da spartire».

Quella era una scoperta che doveva essere subito condivisa. Prese il telefono e chiamò il suo amico Ismaele: «Non indovinerai mai cosa ho scoperto!».

«Che cosa?», chiese l'amico perplesso.

Cobra in poche parole descrisse la sua attività mattutina e poi continuò: «È inutile che le donne poi si lamentino dicendo che gli uomini sono tutti stronzi. Di base direi che la colpa è soltanto loro, che scelgono sempre lo stesso. E quest'ultimo penserà solo a godersi la vita e non gliene importerà nulla di impegnarsi seriamente. Se tutte gli si concedono facilmente per quale motivo dovrebbe farlo? I social hanno rovinato la nostra generazione», osservò Cobra con disincanto.

«Mah... non so se la colpa è dei social o della gente. I social di base sono solo un mezzo, poi dipende da come noi li utilizziamo».

«Sicuramente hanno reso la vita più semplice ad alcuni e più complicata ad altri», ribatté Cobra, alzandosi dalla poltrona per prendere un succo dal frigo. Poi si lasciò cadere sul divano.

«Su questo concordo. Già era complicato prima».

«Per l'appunto... pensa ora che alle donne è stata data la possibilità di mettersi in vetrina. Tra i tanti pretendenti preferiranno sempre il più attraente, il più ricco o semplicemente quello con lo status sociale più elevato», proseguì Cobra, bevendo il succo di tanto in tanto.

«Eh, a quanto pare... che vuoi che ti dica. Ognuna è libera di scegliere... funziona così!».

«In pratica fanno quello che in natura si chiama selezione naturale, il più debole viene semplicemente eliminato dal processo evolutivo».

«Va beh, adesso non esagerare», replicò Ismaele. «E poi non so quanto sia generalizzabile questo concetto. Secondo me c'è spazio per tutti. Del resto, chi vive sui social fa parte di un mondo a sé, un po' come quello dei fumatori, dei drogati o degli ubriaconi. Per dire... è difficile che un'alcolista si metta con un astemio. In altre parole, bisogna trovare la propria categoria di appartenenza, quella che include persone simili al proprio modo di essere. Io noto che prima o poi tutti si accoppiano».

Cobra lanciò la bottiglia vuota nel cestino e quindi replicò: «Molti ma non tutti. Tanti vengono esclusi dalle relazioni senza poter obiettare nulla».

«Può succedere, non per questo bisogna fasciarsi la testa prima di rompersela, e poi non tutte vanno su internet a cercare compagnia», obiettò Ismaele.

«I canali tradizionali sono uguali. Cioè, se non sei nei giri giusti resti tagliato fuori lo stesso», lo corresse Cobra.

«Amico, sei troppo pessimista. Vedrai che prima o poi qualcosa di buono uscirà anche per noi. Ti ho raccontato della nuova collega?».

«Qualcosa mi avevi detto... che lavoravate insieme e interagivate spesso. C'è altro?», chiese Cobra corrugando la fronte.

«Eh, grandi novità... io ci sto provando da un po' e sembra interessata alla situazione. Giuro!».

«Interessata!? Nel senso che uscirebbe con te?», domandò Cobra stringendo gli occhi.

«Sì, l'unica cosa è che al momento fa ancora la sostenuta. Prende tempo, tergiversa».

«Ma dai», replicò Cobra accennando un sorriso amaro. Per lui ascoltare quelle parole fu come ricevere un pugno nello stomaco. Era felice e triste allo stesso momento. Felice per l'amico che aveva trovato una ragazza interessata, ma triste perché temeva che senza Ismaele sarebbe rimasto ancora più solo.

«Tuttavia, le novità non finiscono qui», aggiunse Ismaele.

«Cioè? Spiegati meglio».

«Vive con un'amica e la buona notizia è che anche lei è single. Allora le ho suggerito che potremmo organizzare una serata insieme, coinvolgendo anche un mio amico simpatico... così le ho parlato di te, dicendole che sarebbe stato bello organizzare una serata a quattro, per andare magari al cinema. Anche per invogliare la mia collega a uscire», spiegò Ismaele infervorato.

«Stai scherzando?», chiese Cobra alzandosi di scatto dal divano.

«Certo che no. Sai che non dimentico gli amici», rispose Ismaele con magnanimità.

Cobra si commosse: «Se ci riesci, ti sarò debitore per tutta la vita».

«Per così poco? Vivi sereno. Adesso ti saluto che ho un sacco di lavoro da fare».

«Okay, fammi sapere», chiuse Cobra con un sorriso accennato sulle labbra. Poi aprì la finestra e si affacciò a osservare il movimento sulla strada.

Luce e aria assorbirono i suoi sensi e per un attimo svuotarono la sua mente dai pensieri negativi, facendo spazio a un flebile ottimismo.

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