Parte 12 - Neve al sole
Cobra era al settimo cielo.
Dopo anni di solitudine e incertezza, il suo sogno stava finalmente per tradursi in realtà. Quella consapevolezza aveva dipinto sul suo viso un'espressione estatica. La gioia, tuttavia, durò meno di un battito di ciglia, smorzata dall'arrivo di un nuovo messaggio di Sofia: «Prima di ogni cosa, però, sottoscriviamo un contrattino pre-frequentazione, dove ognuno elenca le sue aspettative su quella che dovrebbe essere la nostra potenziale relazione. Okay?».
«Ma che storia è?», scrisse Cobra titubante.
«Non ti spaventare, ti spiego meglio. È una cosa carina», continuò lei.
«Va bene», acconsentì Cobra aggrottando la fronte.
«Come ogni contratto che si rispetti, come prima cosa ci va il preambolo... io Sofia mi impegno a mantenere l'accordo formale qui descritto con tutte le clausole a esso connesse. Lo stesso devi fare tu. Poi, a turno, ognuno aggiunge una sua piccola postilla».
Cobra era turbato. Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Il pensiero di dover firmare quel patto lo portava su un terreno sconosciuto e insidioso. Nonostante ciò, e con qualche esitazione, Cobra compilò la sua parte e la inviò.
A seguire Sofia scrisse la sua prima condizione: «Niente promesse, si vive nel quotidiano».
Malgrado la sua preoccupazione, Cobra decise di continuare. Non poteva certo tirarsi indietro o dargliela vinta. Sentiva il cuore battere forte, ma sapeva di dover mantenere la calma e la lucidità. Si concentrò cercando l'inspirazione. D'impulso scrisse: «Vivere con leggerezza».
Sofia fu rapida e aggiunse: «Niente ossessioni, persecuzioni o possessioni, si va sulla fiducia cieca».
Dubbi e perplessità risuonarono nella sua mente come campanellini d'allarme. «Qualcosa non mi torna. Quali saranno le sue reali intenzioni?», si chiese. Sembrava che Sofia volesse chiarire fin da subito cosa lei si aspettasse da lui e cosa non avrebbe mai tollerato. Nonostante ciò, non si lasciò scoraggiare e pensò qualcosa di più profondo: «Mantenere la propria individualità senza cercare di cambiare l'altro».
Sofia non commentò e scrisse: «Fare o dare solamente ciò che ci si sente veramente di fare o dare, senza obblighi etici, morali o di forma».
«Che cazzo vuol dire!?», sbottò Cobra strabuzzando gli occhi. «Vabbè... in un mondo utopico tutti possono stilare contratti utopici», giudicò in tono ironico. Fece finta di aver capito e digitò: «Sostegno reciproco».
Sofia continuò: «Esclusività, comunicazione aperta e niente inganni».
«Va beh... se lo dice lei a me va bene», bofonchiò. Cobra era sempre più sotto pressione, il vuoto avvolgeva la sua mente e non gli veniva nient'altro da aggiungere. Ci pensò a lungo e infine scrisse: «Gentilezza e comprensione».
Poi lei non rispose più. Cobra pensò che avesse finito con le sue postille. Si alzò e scaricò la tensione facendo scrocchiare la schiena. In seguito, provò a chiedere di nuovo per l'appuntamento. «Allora organizziamo per sabato sera? Tipo per le venti in centro in un luogo concordato? Se hai qualche altra idea va bene lo stesso. Dimmi tu».
Sofia rispose solamente dopo qualche ora: «Okay. Per me va bene tutto. Sono qui da pochi mesi e non conosco quasi nulla della città».
«Ah, quindi vieni da fuori?», chiese Cobra cercando di mantenere vivo il dialogo.
«Sì, dalla provincia. Dai ci aggiorniamo e ci mettiamo d'accordo nei prossimi giorni, tagliò corto Sofia.
Cobra non apprezzò molto quell'interruzione improvvisa, voleva continuare a chiacchierare, ma lei non aggiunse altro. Il suo intuito gli suggerì di non insistere troppo. Del resto, un appuntamento era riuscito a ottenerlo. «Aspettiamo e vediamo cosa succede», considerò con una espressione interrogativa sul viso.
Da quel momento decise di dedicare molto più tempo alla sua attività aerobica. All'incontro voleva arrivare al meglio della sua forma fisica. «Devo smaltire ancora qualche chilo!», dichiarò scrutandosi allo specchio.
Sempre più determinato spostò l'allenamento al mattino e modificò il suo programma quotidiano. Adesso includeva: sveglia presto, camminata, yoga e dieta.
Quando stava finalmente per giungere il fine settimana Cobra provò a contattare nuovamente Sofia per avere conferma: «Buongiorno e buon venerdì. Allora domani ci vediamo?», scrisse aggiungendo un cuoricino che gli costò una fatica immensa.
La risposta di Sofia giunse a stretto giro di posta: «Cobra mi dispiace tanto, ma ho riflettuto molto su quello che ci siamo detti e penso che tu non sia la persona che sto cercando. In altre parole, credo che tra noi non possa funzionare. Perdonami. Spero che tu possa recuperare il tuo sabato sera. Ti auguro di trovare ciò che cerchi. Ciao».
A Cobra gli si bloccò il respiro.
Il mondo gli crollò addosso.
Tutto ciò che aveva immaginato si sgretolò come un castello di sabbia travolto da un'onda del mare. Non si aspettava un tale repentino cambio di prospettiva, soprattutto dopo aver passato giorni interi a fantasticare su di loro e su tutte le cose che avrebbero potuto fare insieme.
Non riuscendo a contenere la sua frustrazione tirò il mouse contro la parete, rompendolo. «Sono di nuovo al punto di partenza. Ma che diamine! Una delusione dietro l'altra», sbottò stringendo i pugni. «Ma andassero tutte al diavolo! Non ce n'è una che si salvi...».
La sua illusione era svanita, sparita come neve al sole. I dubbi assalirono la sua mente come le onde di un mare in tempesta fanno contro la scogliera: «Forse ho sbagliato qualcosa? Non le saranno piaciute le mie clausole? Magari se avessi seguito un approccio diverso? Chissà...».
Nonostante la delusione, decise di rimboccarsi le maniche e riprendere, suo malgrado, da dove aveva lasciato.
Cuoricini e messaggi.
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