Tutte le strade portano nel Queens
<<Cassie!...>> sentii chiamare <<Cassie dai apri questi cazzo di occhi!>> sentii ancora.
Balzai in piedi quando riconobbi Cameron al buio. Inizialmente pensai a dove fosse stato, poi notai che era ancora notte fonda. Tantissimi pensieri mi vennero in mente, brutti più che altro, ma forse sarebbe stato meglio chiedere a lui direttamente.
<<Che succede?>> mi affrettai a dire.
<<Non ti avrei svegliata se non fosse stato importante. Sam ha bisogno che tu la vada a prendere.>>
<<Come? Sam?>> mi alzai dal letto e infilai i jeans che avevo buttato su una sedia quella mattina <<Dove si trova?>>
<<Nel Queens.>>
<<Che c'è andata a fare lì da sola?>>
<<Non lo so. Mi ha chiamato e mi ha detto che non aveva il tuo numero di cellulare, mi ha chiesto di darglielo ma non ce l'ho nemmeno io e ha iniziato a piangere. Mi ha chiesto di trovarti e di chiederti se puoi andarla a prendere, ma perché non eri più al pub?>> chiese poi, fermandomi un secondo prima che io uscissi dalla porta con le chiavi della sua Mustang in mano.
Lo guardai un secondo, strinsi gli occhi e gli gettai l'orologio nelle mani. Non avevo altro da dire, così uscii di fretta per raggiungerla.
La chiamai al cellulare, Cameron lasciò il suo numero su un foglio di carta sul cruscotto. Lei impiegò un po' a rispondere.
<<Cassie?!>> rabbrividii sentendola così disperata.
<<Sam dove diavolo sei finita?>> sbottai, non riuscivo a sembrare calma.
<<Sono da Hank's. Ti prego, vieni a prendermi.>> riagganciò dopo queste semplici parole.
Buttai il cellulare nel sedile del passeggero, poi controllai l'orario nel quadro dell'auto: 5:00. Era tardissimo e lei era a piedi, come diavolo c'era finita lì? E Adam dove cazzo si era cacciato?
Per fortuna ricordavo la strada per arrivare da Hank e dopo venti minuti buoni d'auto, parcheggiai davanti al bar e vi entrai.
Quando fui dentro la prima cosa che fece Sam fu scoppiare a piangere. Non c'era nessuno oltre lei e Hank perché era orario di chiusura ma lui non sembrava dispiaciuto per questo, semmai per lei. Mi fece un gran sorriso quando mi vide entrare e io lo ricambiai, stringendo a me Sam.
<<Hank va a dormire un po'>> dissi dispiaciuta anche per lui <<Noi torniamo a casa.>>
Prima di fare qualsiasi domanda a lei e di far obiettare lui, corsi ad abbracciarlo e uscimmo insieme. Mi dispiaceva non stare a parlare un po' con Hank, ma era tardi e Sam adesso aveva più bisogno di noi.
La accompagnai stringendola fino all'auto di Cameron e la aiutai a salire. Non smetteva di piangere e sentivo il cuore piccolo piccolo dentro al petto.
<<Che è successo? Perché fai così?>> chiesi, senza sembrare troppo invadente.
<<Io sono uscita dal pub e ho iniziato a correre senza capire dove andavo.>> singhiozzò <<Pensavo fosse Adam, ma non era lui.>>
<<Di cosa stai parlando?>>
Mi strinse forte la mano.
<<Ha iniziato a toccarmi e quando ho visto che non era Adam sono corsa via. Mi ha rincorso per circa tre isolati, poi sono caduta a terra. Continuava a dirmi "vieni qui, non ti faccio niente" e mi sono alzata da terra. Cercavo di non piangere e lui mi ripeteva "bellissima, sta tranquilla. È tutto ok">>
<<Sam, chi era? Cosa ti ha fatto?>>
<<Mi ha fatta salire in auto, mi ripeteva che mi avrebbe accompagnata a casa. Solo questo. Mi sono fidata. Ero arrabbiata con Adam e pensavo che accettare un passaggio da un altro ragazzo sarebbe stato un buon modo per fargli capire che non era l'unico capace di rimorchiare altra gente ma poi lui ha imboccato strade troppo familiari e quando ho capito che mi stava portando nel Queens mi è venuto il panico.>> tremava poverina e non smetteva di singhiozzare <<Quando l'auto si è fermata per fortuna eravamo vicino il bar di Hank e ho capito che se non fossi stata al suo gioco non sarei riuscita a liberarmi di lui. Gli ho fatto capire che ci stavo, che avrei scopato con lui ma mi serviva una rinfrescata e che quindi dovevo entrare nel bar. Lui era troppo ubriaco per capire il mio sbalzo d'umore improvviso così mi ha lasciata andare senza problemi, ma due minuti dopo mi ha spinta contro il muro, esattamente qua fuori>> indicò la strada buia accanto all'ingresso di Hank's <<Ha iniziato a dirmi schifezze all'orecchio, farneticava su cosa avrebbe voluto farmi e la puzza disgustosa del suo alito per poco non mi faceva vomitare. Per fortuna Hank in quel momento stava uscendo a buttare la spazzatura, se no non voglio immaginare cosa sarebbe successo...>>
<<Oh tesoro!>> la abbracciai forte. Così forte che ebbi paura di non farla respirare.
La strada di ritorno fu tranquilla. Sam iniziò a calmarsi solo quando capì che stavamo davvero tornando a casa. Continuava a ripetere che quello era stato il compleanno più brutto della sua vita. E ci credevo. Non meritava tutto questo, mi dispiaceva davvero tanto.
<<Sicura che non vuoi venire da me?>> le chiedo per la centesima volta, una volta arrivati davanti casa sua.
<<Se guardi dietro di te capirai perché non posso.>> indicò alle mie spalle.
Adam se ne stava lì, con le mani in mano. Sembrava affranto. Quando vide me e Sam non riuscì a dire nulla, semplicemente la prese in braccio e entrarono insieme nel portone di casa. Entrambi malandati e distrutti.
Per fortuna impiegai non più di cinque minuti e tornare a casa mia. Erano quasi le sette quando varcai la soglia.
<<Ma dove diavolo sei stata?>>
Le urla di Cameron mi mandarono in tilt il cervello. Non sarei riuscita a reggere una litigata con lui.
<<Sono davvero stanca sai? Voglio andare a dormire.>>
Lo liquidai così, senza nemmeno sentirmi in colpa. Mi trascinai verso la mia stanza e mi buttai sul letto, esausta. Mi addormentai col suono della voce di Cam nelle orecchie.
Aprire gli occhi più tardi fu un trauma. Come potevo svegliarmi alle dieci dopo essere andata a dormire alle sette? Sembrava la trama di un libro scritto malissimo.
Non mi guardai nemmeno allo specchio, immaginavo il mio aspetto e non volevo assolutamente propinarmelo. Era già abbastanza apocalittico il fatto di dover vivere. Cameron non era a letto, né in cucina e nemmeno in bagno. Non ricordavo nemmeno di avergli dato la buonanotte o, meglio, il buongiorno.
Decisi di fare una doccia. Una di quelle docce che non finiscono mai e che alternano da fredde a calde facendoti rilassare completamente. Avevo bisogno di questo: relax. Quando uscii erano undici e April mi aspettava a lavoro. Odiavo fare le cose di fretta.
<<Buongiorno April.>> annunciai entrando in negozio.
Lei parlava con un cliente, quindi si limitò a farmi un cenno e io mi sistemai dietro al bancone insieme a Max. Sentivo gli occhi pesanti e la mente assente, ma dovevo resistere.
<<Grazie mille e arrivederci!>> salutò April il distinto signore con cui stava parlando e si avvicinò a me <<Tesoro, hai proprio una brutta cera! Fatto le ore piccole?>> chiese guardando il suo cellulare.
<<Già.>> cantilenai <<Quando finirò il mio turno andrò dritta a dormire.>>
<<La festa è andata bene?>>
Non volevo mentire, davvero, ma non volevo nemmeno rischiare di finire a rispondere a cento domande. Se le avessi parlato di Sam e di quello che le era successo, mi avrebbe chiesto di più e io ero troppo assente mentalmente per dare risposte concrete.
<<Una semplice festa. Musica, alcool e ragazzini sudaticci.>> le rivolsi un sorriso onesto e lei ridacchiò.
<<Ai miei tempi le feste erano più rare e quindi per noi ragazzini sembrava un evento così importante da mentire anche ai nostri genitori per amore di andarci. Finivano presto e c'era sempre un genitore presente. Inutile dire che il figlio di quest'ultimo era sempre quello che si divertiva di meno.>>
Aveva un'aria nostalgica e un viso davvero carino. Mi accorsi solo in quel momento di quanto fosse curata e bella quella donna. Aveva gli stessi lineamenti di Cameron, più marcati dal tempo ma pur sempre bellissimi. Suo nipote avrebbe potuto fare il modello. Ma perché stavo pensando a Cameron? E dove si era cacciato?
La giornata finì meglio di com'era cominciata e quando salutai Max con due coccole e un po' di croccantini, uscii fuori dal negozio per dirigermi a casa. Di Cameron nessuna notizia, a dire il vero continuavo a non avere il suo numero di cellulare.
Quando finalmente misi piede in casa mia lo trovai sul divano, intento a guardare la tv. Non disse nulla quando mi vide entrare.
<<Ciao..>> cantilenai io.
Nessuna risposta.
<<Senti, scusa per stamattina ma non riuscivo a tenere gli occhi aperti. Volevo solo dormire e tu volevi litigare.>>
<<Io non volevo affatto litigare ma sei uscita con la mia auto senza dirmi nulla e sei tornata ore dopo senza nemmeno dirmi che è successo.>>
<<Ho lasciato Sam con Adam stamattina. Lui la stava aspettando sotto casa.>>
<<Hanno fatto pace?>> alzò un sopracciglio.
<<Non ne ho idea. Sono andata a riprenderla da Hank, era distrutta e spaventata. Un tizio ha provato ad abusare di lei e per fortuna c'era Hank lì.>>
<<Ma come c'è finita nel Queens?>> sbottò.
<<Storia lunga.>> dissi sentendo il mio cellulare vibrare nella tasca. Era Zed.
<<Pronto Zed..>> feci facendo segno a Cameron di stare zitto.
<<Cassie! Ciao... Io sto venendo a prenderti. Ho pensato bene di chiamarti prima di arrivare lì.>> improvvisamente ricordai che gli avevo promesso che sarei uscita con lui. La giornata non era ancora finita ma non potevo fargli capire che l'avevo dimenticato.
<<Oh, sì, bene!>> fu il meglio che riuscii a dire.
<<Tutto bene? Vuoi ancora uscire con me, no?>> fece lui, preoccupato.
<<Si certo. Sono quasi pronta! Vieni quando vuoi.>> riattaccai il cellulare e alzai gli occhi al cielo.
<<Avevi dimenticato l'appuntamento col tuo principe azzurro?>> mi burlò subito dopo Cam, a cui era spuntato un sorrisetto maligno sul volto.
<<Sta zitto! Vado a prepararmi!>>
Fui pronta circa una mezz'oretta dopo. Indossai una gonna di pelle nera e un top di jeans, entrambi comprati da Roxen. Mi sentivo decisamente bella, anche se piena di sonno e stanchezza. Arricciai un po' i capelli col ferro per i boccoli e abbondai col mascara per nascondere il fatto che avevo dormito solo poche ore.
Quando tornai in cucina, con mia enorme sorpresa, trovai già Zed seduto ad aspettarmi. Cameron se ne stava sempre sul divano e non gli rivolgeva nemmeno uno sguardo, ma quando entrai nella stanza si voltarono entrambi verso di me.
<<Sei...bellissima.>> mi sorrise imbarazzato Zed. Non era da lui imbarazzarsi.
<<Grazie.>> risposi guardando anche Cam.
Lui mi fissava ma non diceva nulla. Aveva il viso contratto, probabilmente dal nervoso e mi fissava come se fossi una creatura d'altro mondo.
<<Possiamo andare?>> chiese poi Zed, notando il silenzio che si era creato.
<<Si.>> dissi io prendendo la borsa.
<<È il caso che tu esca in questo modo Cassie?>> sentimmo poi.
Mi girai come se quella frase l'avessi sentita soltanto nella mia testa. Come se non fosse reale. Cameron aveva un'aria tragica in viso e continuava a guardare la mia gonna.
<<Come scusa?>> chiesi, dandogli la possibilità di non ripetere quella frase.
<<Quella gonna...cioè...>> borbottò.
Guardai subito Zed, che con un sorriso mi fece capire che era tutto ok. Respirai a fondo, dopodiché acchiappai Cameron per un braccio e lo trascinai in camera mia.
<<Ma che ti prende?!>>
<<Lo fai apposta?>> rispose alla mia domanda con un'altra domanda. Era odioso.
<<Non capisco di cosa tu stia parlando Cameron. Perché continui a fare così?>>
<<La gonna. Tu l'hai messa perché ti ho parlato del cinema e....>> si mise a sedere sul bordo del letto e portò le mani sulle tempie. <<Mi stai facendo diventare matto.>> bisbigliò.
<<Io sto facendo impazzire te? Sei tu quello che sta provando a farmi cambiare prima di uscire con un ragazzo. E non capisco nemmeno perché visto che la persona di cui dovresti preoccuparti non sono io.>>
<<Di...di che stai parlando?>>
<<Lo so che ieri eri tu dietro a quel cespuglio. Ho trovato lì il tuo orologio.>>
La sua espressione sembrò confusa, poi diventò affranta.
<<Non so di cosa tu stia parlando..>> mentì alla fine.
Lo guardai socchiudendo gli occhi, per fargli capire tutta la tenerezza che provavo per lui in quel momento. Non c'era niente fra noi due, lo aveva messo in chiaro prima che io potessi pensarlo, quindi lui aveva Leila e io avrei dato una possibilità a Zed.
<<Buona serata Cameron.>> bisbigliai prima di uscire e chiudere la porta alle mie spalle.
Spazio autrice:
Ciao bellezzeeeee❤️❤️ ma avete visto che siamo a quasi a 2000 visualizzazioni? Ma siete pazze?!😱😍
Io comunque continuo ad amare i vostri commenti sotto ogni capitolo. Mi fate davvero morire!
Sapete, pensavo ad una cosa in questi giorni...
Spesso mi fate delle domande sulla storia e io magari me ne rendo conto dopo mesi, questo mi fa diventare il cuore piccolo piccolo. Non lo faccio per cattiveria, capita semplicemente che io non li veda questi commenti. Quindi mi sono detta: "perché non creo dei capitoli dove rispondo semplicemente alle loro domande?"
Che ne pensate?!
Se avete delle domande sulla storia o in generale (che sia su di me o su qualcosa su cui vorreste semplicemente sapere il mio parere) scrivetele qui nei commenti e io risponderò al prossimo capitolo ❤️
Baci ❤️
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