Scontri
Mentre i ragazzi entravano nel locale insieme ai loro strumenti, gli abitudinari come il vecchietto che si lamentava sulla panchina la sera prima uscivano. Non è vero che Adam e gli altri li cacciavano, però non facevano nemmeno niente per farsi apprezzare. Anche se in fondo andava bene, a loro interessava fare musica, non amicizia.
<<Sei venuta!>> disse Adam riconoscendomi subito <<Ci tieni proprio ad andare a Brooklyn!>>
<<Ciao Adam.>> dissi davvero contenta di vederlo <<Sam!>> alzai la mano nella sua direzione. <<Si, non vedo l'ora di essere lì.>>
Sam abbozzò un sorriso finto nella mia direzione, dopodiché ci sorpassò senza più degnarmi di uno sguardo.
<<Non farci caso, fa in questo modo solo perché ancora non avete fatto amicizia ma ti assicuro che è molto più simpatica di così.>> mi tranquillizzò Adam, prendendomi sotto braccio e accompagnandomi nella sala accanto dove avrebbe suonato di lì a poco.
<<Suonerete durante l'incontro?>> chiesi notando che gli altri due ragazzi avevano già montato quasi tutto.
<<Sai dell'incontro?>> chiese incuriosito, mentre io mi guardavo intorno in cerca di Cameron, per avvertirlo che il suo amico era arrivato. Avrei voluto salutarlo prima di andare via con loro.
<<Si. Me ne ha parlato Cameron.>>
<<Tu hai conosciuto Cameron?>>
<<Sembri sorpreso.>>
<<E sempre Cameron ti ha raccontato che oggi ha un incontro?>> chiese ancora più sorpreso.
<<Si...>>
<<Inizi a starmi simpatica sai?>> esclamò poi cambiando espressione. <<Davvero simpatica.>>
Non lo capii ma gli sorrisi ugualmente. Era davvero un tipo strambo, ma in fondo cosa non lo era in quella città?
Adam salì sul palco e fece girare gli altri membri della band verso di me.
<<Ragazzi, lei è.. Come ti chiami tesoro?>> rise.
<<Cassie.>> risi anch'io, imbarazzata.
<<Lei è Cassie e stasera farà il viaggio di ritorno insieme a noi.>> i ragazzi mi fecero un cenno con la mano e io ricambiai allo stesso modo <<Cassie, loro sono Alex alla batteria e Tay alle tastiere.>> li indicò e io annuii, anche se probabilmente non mi sarei mai ricordata i loro nomi. <<Adesso che le presentazioni sono state fatte direi che possiamo iniziare le prove.>>
La musica iniziò a rimbombare nella sala e io mi ci abituai a poco a poco. Più che melodia sembrava solo un rumore confuso, ma a loro piaceva quindi me lo sarei fatto andare bene per quella sera. Mentre loro provavano io decisi di cercare Cameron nella stanza dove mi aveva lasciata dormire quella notte.
<<Cameron sei qui?>> entrai senza bussare, cosa che non dovrebbe mai avvenire. <<Oh mio dio Scusami!>> urlai richiudendo la porta.
Era seminudo, intento a cambiarsi per l'incontro. Non avevo mai provato così tanta vergogna in vita mia.
<<Mi sono vestito!>> urlò dopo due minuti e io aprii di nuovo la porta, mortificata.
<<Ti chiedo scusa. Avrei dovuto bussare.>>
<<Guarda che è tutto ok, mi dispiace solo che tu ti sia persa un gran bel spettacolo.>> accennò un sorriso e io alzai gli occhi al cielo, cedendo poi ad un risolino.
<<Ad ogni modo, nudità a parte, volevo solo sapere se eri pronto per l'incontro. Cioè, come funziona? È una cosa pericolosa?>> mi sedetti accanto a lui sul lettino, mentre era intento ad allacciarsi le scarpe.
<<Se non lo fosse non mi divertirei.>>
<<È bravo il tuo avversario?>>
<<Non lo so, non so contro chi combatterò.>>
<<Aspetta, tu combatti al buio? E se ti ritrovi davanti un campione dei pesi massimi?>>
<<Mi batto anche contro di lui.>> scrollò le spalle e si alzò in piedi per prendere una canottiera dal suo zaino.
<<Perché mi stai guardando così?>> disse dopo essersela infilata.
<<Non ti sto guardando in nessun modo.>>
<<Si invece. Mi guardi con gli occhi di chi è contraria a ciò che sto per fare.>>
<<Beh, si, non nascondo che non approvo ma non posso mica giudicare le tue scelte.>>
<<Infatti.>> disse bruscamente.
<<Va bene, volevo soltanto salutarti nel caso in cui partissimo prima della fine dell'incontro.>> mi alzai anch'io, sospirando per la sua solita maleducazione.
<<Vuoi davvero partire con quegli idioti?>> chiese un attimo prima che mettessi piede fuori dalla stanza.
<<Conosci un'altro modo per arrivare a Brooklyn stasera?>>
Cameron non rispose.
<<Appunto. Quindi partirò con Adam, Sam, Alex e Tay.>>
<<Che bambina cocciuta!>> borbottò lui fra se e se girandosi dall'altra parte.
<<Come hai detto?>>
Non rispose nemmeno stavolta.
<<Tu non sai nulla di me, Cameron. Non sai perché sono qui, perché sono da sola e soprattutto perché voglio arrivare a Brooklyn, quindi non ti permettere a giudicare le mie scelte proprio come io non faccio con le tue.>>
<<Perché sei qui da sola e vuoi andare a Brooklyn?>> chiese, col solito tono scazzato.
<<Perché non mi resta altro che Brooklyn. Non ho altro da dirti.>>
<<Perché?>> si girò di nuovo nella mia direzione.
<<Perché sei uno sconosciuto.>>
<<Vuoi davvero riprendere questa conversazione?>> disse alzando leggermente il tono di voce <<Anche Adam, Sam, Alex e Tay lo sono!>>
<<Non capisco perché stai cercando in tutti i modi di farmi cambiare idea.>>
<<Non voglio proprio farti cambiare nulla Cassie. Per quanto mi riguarda puoi fare quello che vuoi.>>
Lo ascoltai quasi a bocca aperta. Non avevo capito una parola di quello che aveva detto.
<<Ciao Cameron.>> sospirai uscendo.
Mi dispiaceva lasciarlo in quel modo, perché comunque era stato molto gentile con me, però lo aveva voluto lui. Aveva deciso di comportarsi in quel modo nonostante potessimo rimanere amici.
Tornai da Hank e mi sedetti sempre sullo stesso sgabello.
<<Che hai piccola?>> chiese vedendomi fissare il vuoto.
<<Cameron è davvero strano. Volevo salutarlo prima di andare via stasera, ma è riuscito soltanto a fare lo stupido. Ancora una volta.>> alzai gli occhi al cielo e li posai nuovamente su Hank <<Lo conosco da un giorno e già mi ha fatta arrabbiare parecchie volte.>>
<<Lui è così.>> ridacchiò <<Però non fa mai lo stupido per niente, te lo assicuro.>>
<<Adesso si. È un giorno che continua a ripetermi di non partire con Adam e gli altri stasera e io continuo a rispondergli che non ho altro modo per arrivare lì.>>
<<Perché non vai con lui allora?>>
<<Lui?>> corrucciai, ancora una volta, le sopracciglia. <<Lui è di Brooklyn?>>
<<Vive lì. Viene qui soltanto quando Adam gli organizza gli incontri.>>
<<E riparte stasera?>>
<<Si. Mi sembra strano che non te l'abbia detto.>>
<<Adesso mi sente.>> dissi alzandomi dal bancone, sorridendo ad Hank che già se la rideva per la mia reazione.
Tornai quasi correndo nella stanza di Cameron, ma questa volta bussai prima di entrare. Siccome nessuno rispose, entrai lo stesso.
<<Potevi rispondere!>>
<<Sembri arrabbiata, Adam ti ha dato buca?>>
<<No, tranquillo.>> gli sorrisi sarcasticamente. <<Mi chiedevo una cosa però, come mai non mi hai detto che anche tu vai a Brooklyn?>>
<<Perché tu non me lo hai chiesto.>>
<<Come facevo a sapere che sei di lì scusami?>>
<<Non mi hai chiesto nemmeno questo.>>
Il suo sguardo assente improvvisamente prese vita e mi sorrise. Io, per tutta risposta, sbuffai e feci per uscire di nuovo, sentendo che l'esibizione dei ragazzi era già iniziata.
Restai un po' in disparte ad ascoltarli, guardando la gente divertirsi dopo l'ennesima bicchiere di alcool. Quel posto mi sarebbe mancato un casino, ma sarei sicuramente tornata per Hank.
Mentre un tizio in pista improvvisava passi degni di un campione di Just Dance, notai un ragazzo entrare nel locale. Era attorniato da due ragazze che sembravano essere state incollate sulle sue braccia e aveva il sopracciglio destro medicato che lasciava intravedere un livido viola ai bordi.
<<Quello è Louis Harper, lo sfidante di Cameron.>> mi si avvicinò all'orecchio Adam, mentre Sam cantava sul palco.
<<Ma è due volte lui!>> esclamai guardandolo avanzare fra la folla.
<<Già.>> disse con un tono eccitatissimo. <<Comunque sto iniziando a raccogliere i soldi, tu vuoi scommettere?>>
<<Scommettere?>>
<<Su uno dei due, dopodiché se vince quello per cui hai scommesso porti a casa un bel gruzzoletto di soldi.>>
In qualsiasi altro momento della mia vita quella mi sarebbe sembrata un'idea assurda, ma viste tutte le cose strane che mi erano successe decisi di finire in bellezza. Diedi i miei soldi ad Adam e aspettai di vedere i due sfidanti salire sul palco, momentaneamente diventato ring. Lì dentro non c'era nulla che sembrasse lontanamente legale e questo mi agitava un po', però il volto di Hank mi tranquillava sempre. Lui controllava tutto, stava attento ad ogni cosa e poi lasciava semplicemente che la gente si divertisse.
<<Ciao ragazzi!>> urlò all'improvviso Adam dal palco.
Nella stanza si alzò un immenso boato e lui, da lassù, sembrava un perfetto capo ultras.
<<Siete pronti a vedere uno scontro mitico?>> si prese le ennesime urla e poi rise <<Benissimo! Alla mia destra c'è lui, il più bel fighetto che probabilmente vedrete mai su ring del genere, Cameron Dallas!>> applaudirono tutti, ma lui salì su quel ring senza nemmeno guardare la gente, con una espressione quasi annoiata in viso. <<E alla mia sinistra lo sfidante: Louis Harper!>> il boato continuò anche per lui ma a differenza di Cameron, Louis sorrise a chi lo stava acclamando.
Adam dichiarò l'inizio dell'incontro e la gente diventò ancora più movimentata. Da dove mi trovavo vedevo davvero poco ma non me la sentivo di spostarmi dall'unico punto tranquillo che c'era in quel momento.
Riuscii ad intravedere Cameron assestare un pugno a quel colosso e poi schivarne due. Sembrava forte. Per circa dieci minuti pieni nessuno dei due riuscì a colpire l'altro fino a quando Cameron non decise di buttarlo a terra e chiudere l'incontro.
La gente sembrava entusiasta, probabilmente avevano tutti vinto un bel po' di soldi grazie a lui. Io guardai Hank e gli sorrisi mentre lui batteva leggermente le mani per Cameron, doveva proprio volergli bene a quel pazzo.
La folla, dopo che Adam divise i soldi a chi doveva, si spostò all'ingresso e lì restammo soltanto noi.
<<Siete stati forti ragazzi!>> dissi alla band <<E tu hai davvero una voce meravigliosa.>> dissi, sinceramente, a Sam.
<<Ti ringrazio.>> disse lei provando ancora a fare la dura, ma poi mi sorrise e io la ricambiai felice.
<<Questi sono i tuoi soldi pasticcina.>> esclamò poi Adam, allungandomi una mazzetta di dollari.
<<Tutti questi?>> li guardai sconvolta.
<<Sembra assurdo ma parecchia gente ha scommesso contro Cameron stasera.>> rise e a seguire anche gli altri ragazzi.
<<Vedo che stasera vi siete tutti arricchiti grazie a me.>> richiamò la nostra attenzione Cameron, tornando verso di noi dopo essersi cambiato e tenendo il mio zaino in mano.
<<Adam mi ha chiesto di scommettere e io l'ho fatto.>> scrollai le spalle. <<Perché hai il mio zaino in mano?>>
<<Perché sono stanco.>>
<<E?>> chiesi guardando Adam che aveva sul volto un'aria davvero divertita.
<<E quindi dobbiamo metterci in viaggio. Ti aspetto in auto.>> lasciò cadere lo zaino tra le mia braccia e uscì di lì senza salutare nessuno.
Io, invece, fissai Adam con'aria confusa e lui scoppiò a ridere.
<<Il solito Cam.>> scrollò le spalle <<Vai, non ti aspetterà a lungo.>>
<<Non sapevo che volesse accompagnarmi lui, scusate.>>
<<Nessun problema, lo conosciamo fin troppo bene.>>
<<Già!>> si intromise Tay dal palco <<Ce le ruba tutte le belle ragazze!>>
Adam rise, seguito da Sam e poi da me.
<<Grazie tante ragazzi. Ci si vede a Brooklyn!>> li salutai e andai via.
<<Buon viaggio!>> mi salutò Adam.
Prima di raggiungere Cameron mi fermai vicino alla cassa del bancone e d'impulso abbracciai Hank.
<<Grazie per tutto. Ci vediamo presto!>>
Lui fu sorpreso della mia inaspettata dimostrazione di affetto e diventò rosso, ma mi abbracciò.
<<Ci conto piccola!>>
Prima di uscire mi girai per un ultimo saluto, dopodiché cercai Cameron nel parcheggio.
Quel posto era immenso e io non sapevo dove aveva parcheggiato quello sprovveduto. Avrebbe almeno potuto aspettarmi.
Camminai per una stradina buia, sbuffando tutto il tempo. Non lo trovavo.
<<Hey bellezza!>> sentii poi alle mie spalle.
Nel buio di quel vicolo non riuscii a vedere chi parlava ma decisi di ignorarlo, la gente che usciva da quel bar era completamente ubriaca e io non ero in cerca di rogne.
<<Parlo con te. So che hai scommesso contro di me stasera.>> girandomi di nuovo intravidi la felpa bianca e azzurra che aveva quando era entrato nel bar.
<<Sei il tipo che ha combattuto contro Cameron, Louis giusto?>>
<<Si. Ti sei persa?>>
<<Sto cercando Cameron.>> vedendo che iniziava ad avvicinarsi mi girai dall'altra parte e continuai a camminare.
<<Perché scappi da me?>> rise.
<<Ho solo fretta.>> risposi allungando il passo.
<<Voglio solo sapere come ti chiami.>> urlò, provando a raggiungermi.
<<Scusami, ma devo proprio andare.>>
Sentii poi afferrarmi da un braccio e mi fermai.
<<Non ho mai dovuto correre dietro una ragazza per sapere il suo nome.>> disse col sorriso sulle labbra e il respiro un po' affannato.
<<Mi chiamo Cassie, adesso lasciami stare.>>
<<È un bel nome, complimenti.>>
<<Grazie.>>
<<Sai Cassie, è strano che il tuo campione ti abbia lasciata tutta sola in questo posto.>>
<<Devo solo trovare la sua auto.>>
<<Ti aiuto, vieni.>> disse indicandomi di continuare a camminare.
<<Lasciami in pace ok? Non cerco rogna e non mi interessi.>>
<<Sei proprio scortese Cassie.>> ridacchiò ancora.
Invece di avanzare verso la strada si girò verso di me e venne in avanti. Io indietreggiai, avevo capito dove voleva andare a parare.
Quando sbattei contro il muro capii che ero arrivata al limite.
<<Non otterrai nulla da me.>> dissi senza cedere al suo sguardo.
<<Non ti piaccio?>> mi accarezzò il viso, ma io gli tolsi subito la mano.
<<Non provare a toccarmi.>>
<<Scusami.>> alzò le mani <<È che sei così bella...>>
<<Allontanati Harper!>> udimmo poi da lontano.
<<Dallas!>> rise lui <<Certo che te la sei scelta proprio carina. Davvero, a confronto le mie puttanelle sono bagasce.>> rise ancora, guardando me però.
<<Lei non c'entra con le tue stronzate quindi..>> arrivò accanto a noi e lo spinse all'indietro, guardandomi arrabbiato.
<<Che c'è?>> chiesi.
<<Ne parliamo in macchina. Di qua!>> feci per seguirlo ma Harper mi bloccò.
A questo punto Cameron gli fece un sorrisetto sarcastico, scuotendo la testa a mo di "no".
<<Hai davvero ancora voglia di prenderle?>>
<<Tu vinci l'incontro, io vinco la ragazza.>>
<<Come ti ho già detto, con lei non funziona come con quelle puttanelle che ti porti dietro giorno e notte.>>
<<Cosa ha di diverso? Ha due tette, un bel culo e con questo visino angelico promette sesso selvaggio.>>
<<Ma come ti permetti?>> dissi a questo punto io, sputandogli in faccia. <<Questa è la cosa più selvaggia che avrai da me. Idiota!>> lui si asciugò la faccia e io corsi da Cameron, che mi stava guardando divertito.
<<Andiamo.>> dissi.
<<Gli hai sputato in faccia?>> rise <<Davvero?>> rise più forte.
<<Ho detto andiamo.>>
<<Ok.>> alzò le mani in aria <<Non sputarmi, arrivo!>> continuò a ridere.
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