Impotenza 2.0
CASSIE
<<La smetti con quella faccia? Io non posso evitare che tu e Cameron passiate del tempo insieme. Anche se l'idea non mi piace molto.>> sottolineò Zed, dopo l'ennesima volta in cui gli chiesi scusa per il comportamento di Cam.
<<È che non lo capisco! Gli voglio bene, davvero, ma non lo capisco.>>
<<È bello da parte tua stargli accanto, ha bisogno di persone come te, un tipo come lui. Solo... Non fidarti troppo. Ti prego.>>
Aveva le sopracciglia corrucciate e un'aria davvero preoccupata.
<<Perché dici così?>> chiesi.
<<Perché..beh...>> tentennò <<Non voglio che qualcuno ti faccia stare male. Tutto qua.>>
Era dolcissimo e lo era stato per tutto il tempo. Nonostante Cameron, nonostante le volte in cui ho promesso e poi non mantenuto, lui continuava a provarci. Iniziavo a pensare che Zed fosse serio nei miei confronti e probabilmente se glielo avessi detto mi avrebbe presa per pazza. Dovevo capirlo prima.
<<Allora ti è piaciuto il film?>> chiese poi, cambiando discorso.
<<L'avevo già visto una decina di volta se devo essere sincera. Non tutti i cinema rimettono i vecchi film in scaletta. È appena diventato il mio preferito!>>
<<Perché non mi hai detto che l'avevi già visto?>> rise.
<<Perché non si può dire no a " I passi dell'amore " >>
<<Io non lo avevo mai visto e ti ha anche fatta piangere, direi che non è stato proprio un appuntamento felice!>>
<<Scherzi?! È stato romantico e mi hai portata a mangiare in un posto bellissimo. Hai anche fatto più di quanto mi aspettassi.>>
<<Ti aspettavi un Hamburger?>> scherzò.
<<E due porzioni di patate di fritte.>> aggiunsi, ridacchiando.
<<Adesso cosa ti va di fare?>>
Mi sentivo stanca, sia per la notte precedente, sia per la giornata che avevo affrontato. Volevo andare a dormire, ma non volevo che lui ci rimanesse male.
<<A dire il vero..>> iniziai, ma lui mi fece un sorriso e non mi fece continuare. Adoravo il suo modo di fare.
<<Ti riaccompagno a casa. Mi interessa sapere che sei stata bene e che...ci rivedremo.>>
<<Sono stata benissimo!>> annuii e lui sembrò felice di questo. Gli bastò.
Per tutto il tragitto in auto fino a casa mia, cantammo "Moment". Mi sembrava assurdo che lui la conoscesse.
<<Ti piacciono gli One Direction?!>> chiesi sbalordita. Probabilmente Cameron mi avrebbe presa in giro, lui li stava addirittura cantando!
<<Non è che io li segua molto ma mia sorella si. Ha poster di quei cinque tizi praticamente ovunque. A me sta simpatico il biondino! Anche tu li segui?>>
<<Niall!!!>> urlai. <<Io lo amo. Comunque adesso sono quattro.>>
<<Lo so, non sai che pianti si è fatta Dakota perché quel tipo ha lasciato la band! Sembrava una forsennata, non voleva calmarsi più! Ha tredici anni, forse è normale che a quest'età ci si comporti così.>> ridacchiò.
<<Oh sì sì. Io ne ho diciannove e credo che se Niall avesse lasciato la band al posto di Zayn sarei andata fino in Irlanda per prenderlo a calci nel sedere. Questo perché è il mio preferito.>>
<<Ma non è brutto dire "il mio preferito"?>> chiese, sempre ridendo.
<<No. Tutti abbiamo sempre un preferito, in qualsiasi cosa e anche se non lo ammettiamo. Io li seguo da sei anni, adoro ognuno di loro, ma lui ha qualcosa di speciale ai miei occhi.>>
<<C'è sempre un preferito eh?>> si incupì di colpo. <<Immagino ci sia anche fra me e Cameron.>>
Quella frase mi riportò alla realtà. Nemmeno mi ero resa conto di essere arrivata davanti casa. Non sapevo cosa rispondere alle sue parole, non lo riuscivo a comprendere nemmeno io probabilmente. O forse non volevo accettarlo.
<<Va bene così, sta tranquilla!>> disse vedendo la mia confusione negli occhi. <<Probabilmente questo appuntamento non ha dato i frutti desiderati.>>
Scendemmo dall'auto in silenzio, arrivando insieme davanti al portone. Mi dispiaceva da morire vederlo in quello stato.
Ma che stavo facendo? Stavo rovinando il mio appuntamento con un ragazzo che mi aveva trattata benissimo dal primo momento che mi aveva incontrata per cosa? Per i miei dubbi su una persona che invece, a differenza sua, non aveva fatto altro che trattarmi male e sminuirmi.
Istintivamente presi il volto di Zed fra le mani e lo baciai. Così, senza pensare più a niente.
Lui sembrò sorpreso ma alla fine si sciolse, facendo incontrare la sua lingua con la mia.
Il suo sorriso quando staccai le mie labbra dalle sue fu più che gratificante.
<<Questi non erano i frutti che desideravi?>> chiesi, guardandolo felice come un bambino a Pasqua.
<<Anche più di quelli che mi aspettavo a dire il vero..>>
Zed era una persona che non ero riuscita ad inquadrare ancora. L'avevo conosciuto come un cattivo ragazzo, tutti ne parlavano male, ma a me sembrava una docile come un agnellino. Forse con me si comportava così perché gli piacevo, o forse la gente parlava semplicemente troppo.
<<Ehm..>> fece poi guardando alla nostra sinistra.
Cameron era lì. Ci fissava con un'espressione furiosa in viso, ma non emetteva un fiato.
<<Che bella coppia!>> disse infine. Sforzandosi di restare calmo.
<<Cameron..>> feci io ma mi bloccò.
<<Che c'è Cassie?! Perché hai quella faccia? D'altronde sono stato io a respingerti no?!>>
<<Come?!>> fece Zed.
<<Non lo sapeva?>> riprese Cam nella mia direzione. <<Amico, pensavi seriamente che fra me e lei non sarebbe successo mai nulla? Viviamo insieme da un mese.>>
<<Ma di che diavolo stai parlando Cameron? Non è mai successo niente fra noi due!>> urlai io, sincera.
<<Quella sera, quando ho provato a portarti a letto, te la ricordi?>> urlò.
<<Io ti ho respinto.>> strinsi i pugni. Avrei voluto tirargli uno schiaffo.
<<È vero ma non perché volevi farlo! Sei troppo pudica e ingenua! Tu volevi scoparmi tanto quanto avrei voluto farlo io!>>
<<Se avesse voluto l'avrebbe fatto e basta!>> si intromise Zed <<Invece mi sembra che adesso sia con me. Ha appena baciato me!>>
<<Cosa?!>> allargò gli occhi. Non se lo aspettava. <<Hai baciato questo stronzo?!>>
<<Che te ne importa Cameron?! Cosa vuoi da me?!>>
Mi resi conto che era tarda sera. Non potevamo continuare ad urlare in quel modo in mezzo alla strada.
<<Io non voglio un cazzo da te. Prendo la mia roba e vado via.>> bisbigliò.
Ci passò accanto dando una spallata violenta a Zed. Io chiusi gli occhi per il dolore. Non per quello che provava Zed, ma per quello che la sua ultima frase aveva provocato in me.
<<Io..beh...>> dissi, balbettando.
<<Metti in chiaro le idee Cassie. Davvero cazzo.>> lo percepii come un rimprovero. Poi andò via.
Non avevo il coraggio di salire in casa. Avremmo litigato, lo avrei visto fare le valigie. Proprio adesso che sembrava stessimo andando d'accordo.
Quando varcai la soglia di casa non vidi lui, ma i cocci dei piatti di vetro buttati a terra violentemente.
<<Cameron?!>> lo chiamai.
Mentre attraversavo il corridoio sentii l'acqua della doccia aperta. Mi prese il panico.
Provai ad aprire la porta e per fortuna questa si spalancò subito.
Lui era sotto l'acqua.
<<Stai andando via davvero?>> chiesi, cercando di rimanere calma.
<<Tu l'hai baciato davvero?>> chiese, anche lui sforzandosi.
<<Si.>> ammisi. Sentii un immenso malessere nel dirlo.
<<Allora si.>> rispose.
<<Esci dalla doccia, guardami in faccia quando ti parlo!>> lo canzonai.
L'acqua si chiuse e lui venne fuori davvero. Nudo.
Solo allora mi resi conto dei suoi indumenti buttati qua e là sul pavimento.
Mi girai di scatto. Sentendo le guance diventarmi bordeaux.
<<Sei impazzito?>> urlai.
<<Hai detto tu di uscire!>>
<<Va bene, evitiamo di litigare anche per questo.>> gli passai un asciugamano, tenendo la testa girata dalla parte opposta.
Uscii dal bagno ed entrai in camera da letto, seguita da lui. Notai che nemmeno Cameron mi guardava.
<<Perché hai fatto in quel modo?>> gli chiesi, sedendomi sul letto.
<<Non lo so, non mi interessa nemmeno scoprirlo.>>
<<Ma che stai blaterando Cameron?!>> alzai un po' la voce. Con lui si poteva ottenere qualcosa solo in questo modo.
<<L'hai baciato cazzo!>> urlò <<Sotto casa nostra. Quel coglione!>>
<<Hai detto che fra noi non potrà mai esserci niente. Lo hai detto tu. Che ti importa allora se bacio un ragazzo che mi fa stare bene?>>
La sua espressione diventò triste e affranta. Non era più arrabbiato, era...triste?
<<L'ho detto ed è vero. Non ho intenzione di avere una relazione con una come te!>>
<<Una come me?>> lo emulai.
<<Una che bacia uno che conosce da poco sotto casa! Una così, insomma!>>
<<Ieri sera ti sei fatto Leila. Probabilmente avrà più malattie veneree lei di qualsiasi altra donna nel mondo e vieni a dire a me?! Che sono una "così"?!>> lo spinsi all'indietro.
<<Di Leila non me ne frega un cazzo!>>
<<Nemmeno di me!>>
<<Ti sbagli, cazzo!!>>
All'improvviso il silenzio. Le sue labbra su di me. Gli occhi chiusi.
<<Ma che fai?!>> lo respinsi.
Lui non sembrò sorpreso o ragionevole e mi prese di nuovo per i fianchi, gettandomi lentamente sul letto. Prese il sopravvento su di me e continuò a baciarmi. Non volevo respingerlo di nuovo, non sapevo come avevo fatto la prima volta a farlo. Volevo baciarlo. Volevo maledettamente baciarlo.
Lasciai che le nostre lingue si toccassero e la sensazione fu proprio quella che immaginavo nelle mie fantasie. Quelle che non volevo ammettere nemmeno a me stessa.
<<Mi importa di te, poca puttana!>> lo disse come se se ne fosse accorto in quel momento.
<<Allora resta qui.>> fu l'unica cosa che riuscii a dirgli, tra un bacio e un altro.
Era bellissimo. Mi baciava come se fosse la prima volta che metteva bocca su qualcosa. Ci andava cauto, anche con le mani. Non sapeva dove metterle e io stavo iniziando a desiderare di più.
Tirai via l'asciugamano che teneva attaccato in vita. Lui sembrò sorpreso di questo mio gesto ma sorrise maliziosamente e mi sfilò la maglietta. Sembrava tutto così veloce, ma allo stesso tempo così lento. Lo volevo ma avevo paura di sbagliare. Cameron e io stavamo per farlo davvero. Io e Cameron. Cameron.
D'un tratto però si fermò, confuso.
<<Che succede?>> gli chiesi.
<<Non possiamo.>>
<<Come?>>
<<Non possiamo. Non così.>> disse.
Sembrava agitato.
<<Forse hai ragione.>> mi offesi <<Non doveva succedere niente.>>
<<No Cassie, non intendevo questo.>> Indossò un paio di pantaloni della tuta e venne a sedersi vicino a me. <<Scoparti è la cosa che più desidero al mondo, ma non così. Abbiamo appena litigato, hai appena baciato un altro e...probabilmente sarebbe la tua prima volta.>>
Deglutii.
<<Non è la mia prima volta.>> aggrottai le sopracciglia.
<<Sei pronta a giurarlo?>>
Restai in silenzio. Dovetti ammetterlo.
<<Adesso sono ancora più eccitato.>> bisbigliò. <<Comunque la tua prima volta non deve essere così. Forse non deve nemmeno essere con me.>>
<<Quando mai ti fai degli scrupoli?>>
<<Mai, appunto. Ma di solito mi faccio ragazze che sanno che dopo non le chiamerò e che non avrò una relazione con loro. Puttane che vanno con tutti. Donne che non mi rimpiangeranno per tutta la vita.>>
<<D'accordo, ho capito.>> mi alzai dal letto, infilai la maglietta e feci per andare via.
<<Cassie...>> mi chiamò e io mi girai verso di lui. <<Ti sembrerebbe assurdo se io ti dicessi che sono stanco di portarmi a letto quelle? Di fare questa vita?>>
<<Si..>> risposi sinceramente.
<<Tu mi fai venire voglia di non condurre più questa vita. Di essere migliore.>>
<<Allora perché mi tratti così?>>
<<Non lo so. Ho paura.>>
<<Tu...hai paura?>> sembrava inverosimile.
<<Cassie, mi batte il cuore quando ti vedo. Non è il solito battito, è tachicardia. Stasera non sono nemmeno riuscito a farmi una tizia al pub, perché pensavo a te. A cosa facevi. Quando Zed ha detto che l'avevi baciato mi sono sentito un cretino. Devi dirmi perché mi hai fatto quella domanda l'altra sera..>>
<<Perché è lo stesso per me.>> ammisi, sconvolta dalle sue parole. Ma poi uscii dalla stanza, non volevo continuare quella conversazione.
Spazio autrice:
DA DAAAAAN 😂
Due capitoli in un solo giorno! Serena ma che ti prende?! 😂 la verità è che avevo una grandissima voglia di scrivere per voi!!!!
Buona Domenica bellezzeeeee💋💋💋
Instagram: Serena.str
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