Disastro
Mi svegliai col suono della mia sveglia, proprio come da previsto.
Mi presi solo il tempo di fare una doccia veloce e uscii di casa. Non avevo nessuna chiamata o messaggio da parte di Cameron, questo probabilmente significava quiete. Speravo solo che Max superasse presto la cosa.
Aspettai l'autobus per circa venti minuti, non avevo la forza per fare tutta quella strada a piedi. Arrivai in clinica dopo circa tre quarti d'ora e vedere Max appisolato mi fece sorridere. Ma..dove si era cacciato Cameron?
Guardai fuori dalla porta, magari era in qualche distributore di merendine o in bagno ma dopo dieci minuti ancora nessuna traccia di lui. Provai anche a chiamarlo e, ovviamente, non rispose.
Non potevo credere che avesse lasciato Max da solo quando lo avevo praticamente pregato di non farlo.
<<Puoi chiamarmi il dott. Montgomery appena arriva?>> chiesi gentilmente all'infermiera che passava in corridoio.
<<Certo.>> mi sorrise e andò via.
Sentivo una gran rabbia crescermi dentro. Non potevo allontanarmi un paio d'ore che Cameron faceva qualche stronzata. Poteva almeno avvisarmi o svegliarmi, così sarei venuta prima se lui avesse dovuto spostarsi e invece no! Doveva sempre comportarsi irresponsabilmente. Perché questo era, un irresponsabile.
CAMERON
Vedere quel posto dopo un paio di giorni fece nascere in me una strana nostalgia. Entrare lì dentro arrabbiato, pronto a rompere una bottiglia di birra in testa a qualcuno era tutto ciò che Cassie non avrebbe mai voluto, e questa volta non lo avrei fatto.
Notai subito il tavolo di coglioni con cui ero solito farmela, era sempre il solito, non si poteva sbagliare. Anche il culo di Leila era sempre lì.
<<Chi non muore si rivede!>> cantilenò Sam vedendomi arrivare vicino al loro tavolo e gli altri sbottarono in una risata.
Mi avviai direttamente verso Leila e la tirai per un braccio. Ignorando gli altri idioti.
<<Avanti, chi è il coglione che parla così di me?!>>
<<Non c'è bisogno di usare la violenza eh.>> si scostò <<Zed ha solo fatto una battuta.>>
<<Zed? È un invidioso del cazzo.>>
<<Invidioso? Di che?>> chiese Adam.
<<Ci provava con Cassie, il coglione!>> dissi sedendomi accanto a lui.
<<E adesso però ci stai tu con lei, no?>> chiese e tutti presero a fissarmi.
Avrei dovuto confermare gli insulti di Zed o mantenere la mia desiderata e tanto sofferta relazione segreta? Alla fine che gliene importava?
<<Non sto con nessuno io. Iniziate a farvi un po' i cazzi vostri!>>
<<Ma tu stai a casa sua o sbaglio?>> fece Leila. <<Parecchie sere sono venuta a suonare perché avevo voglia di...beh tu sai cosa. Ma non hai mai aperto. Non c'eri.>>
<<O magari non ti voleva aprire.>> si intromise Sam.
Le accennai un sorriso e guardai Leila.
<<Tu dovresti imparare a far l'oca un po' più in là forse!>>
Sam rise alla sua provocazione e tornò a guardare me.
<<Dov'è lei?>> mi chiese.
<<Probabilmente adesso...>> mi bloccai <<Cazzo!>> mi alzai di botto e corsi via.
Che coglione!
Salii su quella merda di Peugeot e girai parecchie volte la chiave prima che questa prendesse a funzionare. Mi mancava da morire la mia Mustang. Quando fui in strada capii che probabilmente era inutile tutta questa fretta, Cassie sarebbe già stata incazzata nera.
Arrivai in clinica e notai nel parcheggio l'auto di mia nonna. Meglio così, avremmo evitato di litigare davanti a lei e io l'avrei fatta franca con Cassie.
Entrai correndo, poi mi calmai prima di entrare dalla porta. Max era sveglio, prese a scodinzolare quando mi vide, Cassi invece parlava con April.
<<Scusa!>> dissi non appena entrato <<Era una cosa urgente.>> mi spiegai.
Lei fece una faccia per nulla accomodante, dopodiché guardò April ed entrambe sorrisero.
<<Il solito Cameron!>> cantilenarono.
Risi anch'io e presi a giocare col mio cagnone.
CASSIE
Erano già passati tre giorni da quando avevano ricoverato Max e io e Cameron continuavamo a darci il cambio per stare con lui. Non mi pesava, non sembrava essere un problema nemmeno per lui ma Max doveva iniziare a dare segni di miglioramento e invece niente. Vedevo Cam preoccupato, April preoccupata, e mi preoccupavo anch'io. Montgomery stava in silenzio, lui lo visitava ma non diceva niente oltre a "piano piano". Ma piano cosa? Sta guarendo? Non ci sta riuscendo? Sta morendo? L'ansia che avevo in corpo mi faceva quasi male ma dovevo farmene una ragione se volevo essere d'aiuto per lui. Era tutto un mio dovere. E di Cam.
<<Hai mangiato oggi?>> chiese, mentre cercavo il mio documento nella borsa.
<<No, non ancora.>> risposi senza guardarlo.
<<Ti fermi un attimo?>> mi prese un braccio e mi strinse forte a se. Questo mi lasciò senza fiato. Ne avevo bisogno e lui lo sapeva.
<<Ho paura che lui non ce la faccia Cam..>>
<<Ma lo hai visto? Sta bene! Ha superato una operazione e sta reagendo bene alle medicine, è normale che ancora sia un po' destabilizzato ma starà benone. Te lo prometto.>>
Le sue parole, sentite mentre ero appoggiata al suo cuore, mi diedero una strana sensazione di sicurezza. Me lo aveva promesso.
Mi rimisi dritta e tirai su col naso senza dire niente, ma sorridendogli.
<<Andiamo a mangiare qualcosa? April sta arrivando per stare con Max e io ho voglia di pizza.>> disse poi.
<<Non lo so, potrebbe avere bisogno di qualcosa...>>
<<C'è April e almeno cinquanta medici qua dentro.>>
Mi guardò speranzoso e cedetti. Non potevo fare altrimenti con lui.
Passammo da casa prima di uscire. Volevo solo fare una doccia veloce e cambiarmi, lo stesso fece lui. Tornammo giù, telefonai ad April per vedere se era tutto ok e poi salii sulla Peugeot.
<<Cameron, posso farti una domanda?>> dissi pensandoci su.
<<Certo.>>
<<Però devi rispondermi sinceramente.>>
<<Lo farò.>>
Esitai un po'. Magari era pure una domanda stupida ma dovevo farla, anche perché volevo farlo già da un po'.
<<Dov'è realmente la Mustang?>> chiesi, e lui si irrigidì. <<Se hai avuto un incidente e magari adesso è a sistemare non capisco perché non dovresti dirmelo, alla fine sono contenta che tu stia bene.>>
<<Nessun incidente.>>
<<E allora.... Perché non la vedo già da un po'?>>
<<Da quanto?>> chiese <<Da quanto tempo non la vedi?>>
Ci ragionai un po'.
<<Beh, l'ultima volta stavamo tornando a casa e poi è venuto fuori Harry.>> sentii un colpo al cuore. <<No...Cameron ti prego, dimmi che non l'hai fatto.>>
<<Dovevo. Quel coglione non ti avrebbe mai lasciata in pace altrimenti.>>
<<Era un problema mio! Non dovevi vendere la tua auto!>>
<<Cassie, per questo non te l'ho detto. Per questa reazione.>>
<<Avevi detto di avere quella somma messa da parte.>>
<<Non l'avevo. L'ho venduta quella mattina, quando lui ha iniziato a bussare alla tua porta. Comunque non è stato difficile, l'ho fatto per te.>>
<<Non dovevi farlo...>>
<<Va tutto bene piccola.>> mise una sua mano sulla mia coscia.
Non potevo crederci di aver portato Cameron a fare questo. Iniziai a sperare che Harry avesse preso pure qualche mazzata quando portò i soldi a chi glieli aveva prestati.
Quei giorni erano stati troppo pesanti, adesso venivo a sapere una cosa del genere... le lacrime iniziarono a scendere da sole. Ero un disastro, tutto lo era.
Spazio autrice:
Scusatemi tantissimo! Lo so che dovevo aggiornare Mercoledì ma per due giorni Wattpad non mi ha caricato le storie!!!😩 comunque da qualche giorno è apparsa sulla mia storia la scritta : #873 in FanFiction
MA SAPETE DIRMI CHE VUOL DIRE?😂
Un bacio a tutte, grazie sempre ❤️❤️
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